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Autore: redskittles_    19/04/2013    0 recensioni
OneShot che partecipa all'iniziativa "Shuffle Fest" del gruppo Facebook #THEGAYS!
Conoscete il mito di Giasone e gli Argonauti? Bhè questa tenta di essere un riadattamento "moderno" al mito, hope you enjoy!
Slash Niall/Zayn
Genere: Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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La OneShot che vi proprongo questa volta partecipa all'iniziativa "Shuffle Fest" del gruppo facebook #THEGAYSHAVEGAYEDAGAIN (https://www.facebook.com/groups/248428771916807/)

In sostanza dovevamo scegliere un numero, una lettera e un colore che corrispondono rispettivamente ad un Pairing, un AU e un immagine alla quale dovevamo ispirarci.
Bene, a me è capitato:

9 : Niall/Zayn
F: Ancient Greek Mythology!AU
Verdehttp://24.media.tumblr.com/b39a10a0303f3978f4be771d91573485/tumblr_mfb98i8BsH1qarhkdo1_500.jpg


E questo è quello che è uscito fuori, una Slash ispirata al mito di Giasone e gli Argonauti, riadattata in un certo senso a tempi più "moderni" e completata oggi stesso in fretta e furia!





 
30 Days.
 

La spedizione era partita da 29 giorni, ed erano 29 giorni che il ragazzo dagli occhi azzurri come l'oceano che ora si ritrovava a fissare insistentemente, attendeva il suo ritorno seduto sul legno umido e corroso dalla salsedine della banchina.
 
 
31 giorni prima.
Aveva appena attaccato il telefono quando Niall entró nella stanza. Zayn era preoccupato, glielo si leggeva nelle rughe della fronte e nella camicia slacciata.
Il ragazzo posò a terra la tracolla e andó verso il lavabo per prendersi un bicchiere di acqua ghiacciata, quei giorni di luglio stavano diventando sempre più caldi.
- Che devi dirmi? - domandó dandogli ancora le spalle. Zayn si irrigidì sulla sedia maggiormente. Pensava di essere un attore migliore, ma alla fine lo sapeva che a recitare aveva sempre fatto schifo.
- Mi ha chiamato la Marina - disse picchiettando sul legno della tavola. Niall sospirò, poi si voltò poggiando i palmi sul banco dietro di se - Cos'hanno detto? - domandò cauto. Solo allora Zayn alzò lo sguardo, perché in accademia gli avevano insegnato che bisognava affrontare le proprie paure e le proprie responsabilità, non tirarsi indietro, dopotutto non aveva preso una stella d'argento per nulla. Così - Mi hanno convocato per una spedizione - disse fissando gli occhi blu del ragazzo di fronte a se, ma distogliendo lo sguardo subito dopo, perché nonostante tutto, quei due cristalli erano la sua più grande debolezza. - E..- cercò di farlo continuare Niall. - E partiamo tra due giorni - concluse riallacciandosi la camicia color carta da zucchero. - Perchè? - domandó in modo supplichevole Niall. - Dobbiamo andare a recuperare il Vello D'Oro, è stato rubato al re - spiegò alla ben e meglio Zayn. - Perchè voi? Perché te? - continuò a chiedere il biondo. - Ho una stella d'argento, il mio team é il migliore - disse alzandosi e assumendo un atteggiamento professionale, riallacciandosi la camicia. - Sarà una cosa veloce - cercò poi di rassicurarlo sforzandosi di sorridere.


 
- Sarà una cosa veloce - aveva detto il moro, e - tornerò domani vedrai - aveva promesso, ma ormai erano 29 giorni che Niall tornava sul molo ad aspettare che la Argo, la nave su cui era partito Zayn, tornasse.

 
 
30 giorni prima.
- Partiamo domani mattina presto, la nave è quasi pronta - disse Zayn mentre rovistava nell'armadio alla ricerca della vecchia giubba, senza neanche voltarsi a guardare Niall che era appena entrato nella stanza. Ora Zayn non era più tanto preoccupato, era piuttosto esaltato invece, Niall sapeva quanto Zayn fosse legato alla Marina e di come, essendo un comandante modello, fosse così devoto a servire il proprio re.
Zayn era diventato comandante un paio di anni prima, quando era riuscito a respingere, guidando venti uomini, dei nemici lungo la costa.
- Sai, ci hanno costruito una nave apposta, si chiama Argo, l'ha costruita il figlio di Frisso, il falegname in fondo alla via - c'era entusiasmo nella sua voce, quell'entusiasmo che però non contagiava il biondo. - Mi hanno affidato alla guida cinquanta uomini, dovrò trovarci un nome..sai, ogni team che si rispetti ha un nome, un nome da eroe deve essere - continuó gettando panni a caso nel borsone aperto sul letto. - Fino a dove dovrete andare? - si decise a domandare Niall seguendolo con lo sguardo in ogni suo movimento. - Nella Colchide - rispose Zayn chiudendo la zip. Poi sospirò e sorrise a Niall. Era davvero felice di dover tornare in servizio. Erano mesi che a Zayn non capitava di trovarsi in una spedizione del genere, e per un avventuriero come lui, quest'occasione sarebbe stata la migliore di sempre, e Niall ovviamente non avrebbe rovinato tutto solo per un capriccio da fidanzato preoccupato e apprensivo, ma la Colchide era lontana e tutti i marinai prima di loro che avevano tentato di raggiungerla non erano tornati, e se erano tornati non ne parlavano bene, dicevano che arrivarci non era per niente semplice, il mare era troppo profondo che non prendeva più le tonalità del cielo e del blu ma era nero, nero come il nulla più totale, si parlava anche di un qualche mostro marino che abitava negli abissi e tutte queste informazioni sul viaggio che il suo ragazzo avrebbe intrapreso non lo confortavano per niente, mentre - Non pensare a quello che si dice, sono tutte leggende - disse Zayn decifrando ciò che il biondo stava pensando. Ma Niall non seppe mai se il tono utilizzato da Zayn fosse per rassicurare lui o più se stesso. - Non preoccuparti, davvero - disse Zayn posandogli un bacio sulla fronte.


 
Tutte le mattine, prima di andare al molo Niall passava per la stazione di comando, non potevano dargli informazioni, gli ripetevano sempre nonostante la sua insistenza, ma lui non si dava per vinto ed era riuscito ad accordarsi affinché conoscesse almeno la situazione climatica e del mare. Aveva scoperto che quattro giorni prima la nave aveva dovuto attraccare a causa di una tempesta, il mare era stato molto mosso, e avrebbe potuto rischiare di capovolgerla. A sentire quella notizia Niall era gelato sul posto, ma aveva ringraziato l'ufficiale ed era tornato sui suoi passi per raggiungere il molo.

 
 
30 giorni prima.
Quella sera Niall e Zayn mangiarono poco e Zayn si alzó tre volte da tavola e passò la maggior parte del tempo al telefono con i membri del suo team e gli ufficiali alla torretta di comando, per sapere se qualcuno aveva deciso di tirarsi indietro, cosa che fecero tre uomini, e informarsi sulla situazione del mare e delle correnti del giorno seguente. Quando finalmente Zayn chiuse l'ultima chiamata, tornó a sedersi a tavola, per continuare a mangiare la sua cena che nel frattempo si era freddata e rassicurare il più che poteva il ragazzo di fronte a lui che aveva già terminato la sua. - Argonauti - disse Niall mentre Zayn finì il suo ultimo boccone e si pulì con il tovagliolo. - Come scusa? - domandó il moro - Potreste chiamarvi Argonauti - spiegó Niall arrossendo un poco quando vide un sorriso allargarsi sul volto di Zayn. - È perfetto - esclamó quello saltando dalla sedia e andando ad abbracciare il biondo. Niall ricambió di buon gusto e lo strinse il più forte che poteva per riuscire a fargli capire che nonostante le sue preoccupazioni, lo amava e avrebbe appoggiato qualunque cosa lo avrebbe reso felice. E quella notte i due si amarono, si amarono con gli sguardi, con le carezze, con i baci, si amarono come se non ci fosse stata un'altra volta.
 

 
Una settimana dopo la sua partenza, Niall aveva iniziato a scrivere un diario, erano per di più una serie di lettere che scriveva a Zayn, ma che non poteva inviargli. Aveva pensato che magari un giorno gliele avrebbe fatte leggere, per fargli capire quanto lo avesse fatto preoccupare e quanto gli stesse mancando, o magari le avrebbe tenute per se, per ricordarsi quanto lo amava.


 
29 giorni prima. Partenza.
Era ancora buio quando Zayn lasció il letto in cui giaceva ancora Niall e prese la borsa con la decisione di uscire di casa. Sapeva che non glielo avrebbe mai perdonato, ma non voleva che dopo la notte trascorsa insieme, l'ultimo ricordo del biondo fosse un triste e malinconico saluto, invece del dolce e sincero - Ti amo - che si erano scambiati prima di chiudere gli occhi. Quando Zayn arrivó al molo trovó già la nave ormeggiata e qualche uomo del suo team intenti a sistemare le vele e le corde, quando lo videro arrivare ognuno si arrestò dalle sue mansioni e lo salutó portando la mano alla fronte. Zayn salì a bordo ed entró nella sala di comando, sistemó alcune cose e segnaló alla torretta che era a bordo. Uscì all'aria aperta contó gli uomini ora a bordo, ne mancavano ancora dieci. Fece un giro di perlustrazione, notó con piacere che la nave era ben fatta, il legno utilizzato era di prima qualitá e si vedeva la bravura del costruttore nelle più piccole sottigliezze.
Tornó a contare gli uomini, questa volta erano tutti. Li fece sistemare sul ponte, si presentó e annunció l'assenza dei tre uomini che avevano rinunciato. Ripetè a tutti la missione, il recupero del Vello d'Oro e - saremo ricordati come gli Argonauti - aggiunse con tono solenne e incoraggiante. Sciolse le righe e annunció la partenza. Gli uomini si occuparono immediatamente di sciogliere le corde e liberare le vele. Zayn lasció il timone al co-tenente e si recó sul ponte. La nave stava iniziando ad allontanarsi dalla banchina. Zayn si posò sul legno della poppa e si soffermó ad osservare la cittadina che andava sempre più allontanandosi da lui. L'alba rosata di quel mattino illuminava i contorni delle case bianche e donavano un po' di conforto a Zayn, che nonostante tutto, sentiva che, almeno lui, non sarebbe tornato.


 
Quando quel giorno Niall era passato per la stazione di comando, l'ufficiale gli annunció che la nave stava finalmente tornando. Non c'era entusiasmo nella sua voce, ma a Niall quelle parole bastarono per farlo iniziare a correre fino al molo. Raggiunta la banchina con il fiatone si sedette in terra, e puntó lo sguardo all'orizzonte, aspettando l'arrivo dell'Argo. Attese più di due ore con il sorriso sul volto, quando alla fine vide la nave avanzare verso il molo. Si alzó in piedi e inizió a gesticolare in segno di saluto alla nave allontanandosi dalla banchina per dargli spazio. La nave attraccó e un ragazzo scese giù a legare le corde, lanció uno sguardo a Niall confuso, probabilmente non sapeva chi fosse, e il biondo non disse nulla, attese fino a che gli altri uomini non scendessero dalla nave. Ne contó quarantatré e mandó mentalmente una preghiera alle famiglie degli uomini persi nella missione. Lesse nei volti dei marinai paura e sconforto, e li guardó con compassione. La sua attenzione tornó peró alla nave, quando la passerella per salire a bordo fu tirata su. Niall inizió a guardarsi intorno attendendo una sorpresa da parte di Zayn, sentì una mano posarsi sulla sua spalla e si voltó immediatamente. Non vide i lineamenti duri e gli occhi scuri del suo ragazzo, ma un volto gentile e negli occhi chiari del ragazzo accanto a sè lesse quello stesso sguardo che lui stesso aveva rivolto a tutti quei marinai, la compassione. Ma lui non voleva compassione, voleva l'abbraccio di Zayn, quell'abbraccio che avrebbe posto fine alla preoccupazione che Niall aveva avuto per tutti quei giorni. - Tu sei Niall? - disse quello, e il biondo in quell'istante avrebbe tanto desiderato che quel ragazzo avesse detto un altro nome e che avesse sbagliato persona. Niall rimase in silenzio, con il cuore a martellargli nel petto e nelle tempie. Lui non aveva risposto, ma il marinaio capì ugualmente e strinse la presa sulla sua spalla - Ci hanno attaccati quando siamo arrivati sull'isola, il Vello era protetto, abbiamo combattuto, ma non ce l'abbiamo fatta tutti. Ero stato catturato - fece una pausa - e Zayn come comandante si è offerto di venirmi a salvare, mi ha salvato, ci ha salvati tutti. È stato un eroe - disse poi abbassando il capo, esitó un attimo non sapendo se abbracciarlo o meno, ma poi lo fece, ma Niall non ricambió. Rimase con le braccia lungo i fianchi lo sguardo perso a guardare la nave. 

 
Niall non credette a quella storia, non ci credette mai. Lui era un comandante, aveva una stella d'argento! Era il suo eroe.
Ed è per questo che, nonostante i 30 giorni che lui aveva passato ad attendere che quella nave apparisse all'orizzonte, lui continuava ad andare ogni mattino al molo, ad aspettare che Zayn tornasse.
  
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