“Sempai cosa le succede?”
“Nulla Tobi, nulla”
Era da un po'’ di giorni, precisamente dalla morte di Sasori che Deidara si comportava in modo molto strano, non lavorava più, stava perdendo la forza e la voglia di vivere.
“Sempai c’è qualcosa che non va?”
“Ti ho detto che non ho nulla!” Rispose adirato e poi se ne andò.
Tobi rimase solo, sapeva che il suo Sempai stava soffrendo per la morte di Sasori-san, i due erano stati insieme, tutti lo sapevano, o lo avevano intuito anche se i diretti interessati avevano sempre smentito. Deidara aveva pianto tutta la notte dopo aver appreso la tragica notizia, sotto i suoi occhi si era spezzato, da forte e arrogante era diventato fragile come cristallo.
Lo seguì, non voleva lasciarlo solo.
Bussò alla porta, più volte, ma nessuno rispose.
Poi decise di entrare, e lo spettacolo che vide gli spezzò il cuore.
Il suo amato sempai era rannicchiato sul letto, la testa appoggiata sulle ginocchia e le braccia strette intorno a queste ultime.
“Deidara sempai” Chiamò dolcemente
“Lasciami in pace Tobi”
“Mi dispiace per quello che è successo”
“Sta zitto”
Cadde il silenzio, rotto solo dai singhiozzi del biondo.
Tutto era immobile, tutto era triste.
Tobi in piedi al centro della stanza, Deidara sul letto singhiozzante, e fuori la pioggia primaverile che cadeva dolce sulla natura rinata.
“Tobi?”
“Sì, sempai”
“Perché ti dai tanta pena per me?”
Il giovane moro si sedette sul letto accanto all’altro ragazzo e gli sussurrò semplicemente:
“Perché sei il mio Sempai”
Il giovane si tolse la buffa maschera che portava sempre e lo baciò dolcemente sulle labbra.
“Tobi…”
“Sì, sempai?”
“Non mi sembra il caso…”
Quelle parole lo ferirono profondamente, come non gli sembrava il caso, lui gli donava tutto il suo amore, in modo incondizionato e lui lo rifiutava.
Tobi lo baciò di nuovo ma questa volta in modo più violento.
“Ma…”
“Perché mi rifiuti in questo modo Deidara? Sasori era forse meglio di me?”
Quelle parole furono semplicemente una doccia fredda, in quel momento capì fino in fondo il comportamento troppo appiccicoso del giovane, e una maschera di sorpresa gli si dipinse in volto.
“L’hai capito finalmente!” Gli disse prendendolo per i porsi poi lo fece sprofondare nel materasso “Io ti amo!”
In quelle parole però non c’era dolcezza, ma odio, odio per il rifiuto subito, odio per la persona che amava.
La paura si dipinse negli occhi di Deidara quando il moro estrasse un Kunai.
“Cosa vuoi fare?”
“Nulla di cui aver paura, voglio solo averti”
La maglia venne squarciata e strappate via, e i pantaloni fecero la stessa fine.
“No! Tobi, lasciami!”
Ma le sue urla vennero bloccate dagli intensi baci del che il giovane moro gli posava sul collo e sul petto.
“No..”
“No, cosa Deidara-chan” Lo scherni “Non credo che facessi così il difficile con Sasori”
“Basta…”
“Non ti piace, ma con Sasori ti piaceva…”
Continuò a torturarlo, lo stava facendo impazzire.
“Smettila di nominare Sasori, io lo amavo, lui era gentile con me, tu no…”
Una lacrima cadde dagli occhi del ragazzo dai capelli mori, che venne seguita da molte altre.
Lo sguardo malizioso scomparve per lasciare spazio ad un’espressione di pura sofferenza.
“Io ti amo, ma non ho mai amato nessuno prima e ho paura che tu non mi amerai mai perché sei ancora innamorato di Sasori-san, e non so come fare per fati capire che ti amo davvero, provo in tutti i modi ma tu non lo vedi, perché Deidara-san, perché non lo vedi…”
La voce fu rotta dai singhiozzi.
Le braccia non lo sostenevano più e cadde tra le braccia del biondo che lo accolse amorevolmente.
“Tobi, io non sono sicuro di essere pronto ad amare di nuovo…”
“La prego Sempai, non posso più resistere senza di lei”
“Ma se avrai la pazienza di attendere, se avrai la pazienza di aspettare ancora un po', quando sarò di nuovo pronto, verro da te…”
“Allora aspetterò, tutto il tempo che vorrai Sempai”
“Grazie, Tobi-kun, grazie”
Pian piano il giovane moro si addormentò tra le braccia dell’amato.
Deidara invece rimase sveglio tutta la notte a vegliare su di lui e a riflettere, e prese la sua decisione.
Era vero che era appena uscito da una storia molto importante ma era anche vero che Tobi lo amava sinceramente e anche lui provava dell’affetto per quel ragazzo imbranato che combinava sempre guai.
La sua vita era sempre in pericolo, perché non concedersi il lusso di a,mare di nuovo?
“Buongiorno Deidara sempai”
“Buongiorno piccolo Tobi, dormito bene”
“Stretto a lei ero come in paradiso”
“Dammi pure del tu, piccolo mio”
“Deidara…”
“So che forse è ancora presto, forse dovrei ancora aspettare perché Sasori è appena morto, ma…”
“Ma?”
“Ti amo piccolo Tobi, e sono pronto adesso, non voglio perderti senza essere riuscito ad amarti…”
“Anch’io ti amo, e ti amerò fino alla fine”