Provai
a guardargli dentro, immaginando quali orrori dovesse
contenere,
ma lui si ribellò, come
se avesse dei terribili segreti da tenere
celati.
La
sua aggressività mi prese alla sprovvista e dovetti usare
la forza brutta per tappargli la bocca, assecondando così la
sua volontà di non
svelarsi.
I
suoi piccoli occhi, che erano chiaramente spaventati
quanto feroci, cercavano di individuare la mia posizione.
La
sua strategia era: attaccare prima di essere attaccato.
Ma
come sempre accade, la soluzione dei problemi è
sempre racchiusa nella nostra capacità di
amare e di comprendere.
Bastò
una carezza e mi mostrò la sua vita.