Fanfic su artisti musicali > One Direction
Ricorda la storia  |      
Autore: cupofteah    19/04/2013    1 recensioni
“Al diavolo, tu e i tuoi metodi di comunicazione.”
Strinse le gambe al petto affondando su di esse il viso.
Niall sta male e il suo Dio non se ne accorge.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Dedicata a tutte quelle persone che, come me, hanno bisogno di credere,
di avere fiducia in sè stessi e di amarsi più di chiunque altro.




Percorrere Oxford Street non è mai stato così triste.
Lui è circondato da tante persone ma non gli da tanto peso: in realtà non gli interessa.
Si sente solo perché quei visi sono sconosciuti e fin troppo pallidi.
La giornata è fredda, come al solito.
Stringe a se il giubbotto verde militare cercando di provare un po’ di tepore.
Percorre la via dando un’occhiata qua e là alle vetrine, si lascia rinfrescare dall’aria che i taxi muovono alla sua destra.
Una giornata normale in una Londra sempre più affollata.
Niall è il suo nome.
James è il suo secondo nome e odia essere chiamato così.
Porta l’apparecchio e ne soffre perché non può mangiare tutto ciò che vuole.
Ha gli occhi azzurri come il mare.
Ha le mani affusolate e i calli su di esse.
Ha i capelli biondi, anche se in realtà non è il suo colore naturale.
Ha una collezione di scarpe e cappelli da far invidia a una donna.
Niall non è molto alto ed è irlandese.
Ama il verde e ha il cuore spezzato.
È stato spezzato da una cascata di capelli neri e occhi marroni ben quattro mesi orsono.
Prende il telefono tra le mani e legge, rilegge quel messaggio che, ormai, ha imparato a memoria.
-Sono io non sei tu, tutto questo deve finire. Addio.-
Lo rilegge perché spera di potersi svegliarsi da un brutto incubo.
Lo rilegge perché spera che lei e il suo profumo di vaniglia facciano ancora parte della sua vita.
Ma così non è e Niall deve accettarlo.
“Troverai la ragazza che ti merita e che ti ama veramente” glielo ripetevano sempre.
“Cazzate.” borbottava lui di rimando.
Ma, si sa, un cuore spezzato è difficile da curare.
Non si può ingessare così come si fa per le ossa, un cuore ha bisogno di amore e di fiducia.
E Niall l’ha persa quella fiducia.
Ha paura di fidarsi delle persone.
Ha paura di rischiare.
Ha paura di star male.
Ha paura che quel cuore non venga mai più curato.
E così Niall si chiude in se stesso, s’incupisce.
Ce l’ha con il mondo anzi, lo odia ma, ancora di più, odia l’amore.
Dentro di se ha un uragano che sta portando con sé ogni cosa, un ciclo di odio che coinvolge ogni sensazione bella.
Dentro di se v’è, una tempesta e i fulmini e le saette colpiscono il suo cuore sgretolandolo sempre più.
“Perché mi hai fatto questo?” domanda guardando il cielo, quasi come se si volesse rivolgere a Dio.
“Cosa pretendo?  Che tu mi risponda.” sbuffa coricandosi in una fredda panchina.
“Perché quando avevo bisogno di te, non c’eri?” continua imperterrito fregandosene se le persone attorno a lui potevano considerarlo un infermo mentale.
Se ne fregava perché lui è incazzato e deluso dal suo Dio: nel momento del bisogno lui non c’era e Niall stava male.
Ha aspettato e controllato quel telefono per mesi, aspettando che una chiamata arrivasse ma non vi era traccia nemmeno di un messaggio o nemmeno una lettera. Niente.
“Perché a me Dio, perché?” urla lasciando che alcune lacrime silenziose vadano a rigare quel viso, definito da tutti, angelico.
Niall urlava imperterrito cercando di ottenere una risposta dal suo Dio ma, come quel messaggio, non arrivava mai.
“Al diavolo, tu e i tuoi metodi di comunicazione.”
Strinse le gambe al petto affondando su di esse il viso.
Niall sta male e il suo Dio non se ne accorge.
Dopo tutti questi mesi passati ad aspettare una chiamata che non arrivava mai, il ragazzo era stanco.
Avrebbe voluto mollare tutto, lasciare che il mondo girasse per il suo verso, senza forzare niente ma non ci riusciva.
Sentiva di non poter andare avanti senza quella sensazione alla bocca dello stomaco, senza il suo profumo di vaniglia e senza i suoi capelli neri.
“Sei sicuro che Lui, lassù, c’entri in tutto questo?” un uomo di colore si sedette al suo fianco.
L’umiltà dell’uomo si poteva ben vedere dai suoi occhi color nocciola e dal debole sorriso che illuminava quel viso scuro.
“Sono stanco.” borbottò sollevando il capo.
“Si vede dai tuoi occhi ragazzo. Hanno bisogno di rivivere così come ne ha bisogno il tuo cuore.” sorrise poggiando la sua enorme mano nel petto del ragazzo.
“Il mio cuore è pieno di cicatrici e, si sa, le cicatrici restano.”
Il signore annuì consapevole “Devi imparare ad amare e iniziare da quelle cicatrici.”
Gli occhi azzurri lo fissarono. “E se non ci riuscissi? E se mandassi, come sempre, tutto a puttane?”
Sorrise, il signore non fece altro che sorridere e rassicurare il ragazzo. “Ce la farai e starai bene, devi solo volerlo veramente.”
Niall affondò una seconda volta il viso tra le gambe ma quando lo risollevò, non vide più quella figura.
Quella conversazione, forse, non era servita a tanto.
Niall continua a stare male e non poteva farci niente.
Serviva del tempo ma il tempo passa sempre più lento.
Odiava quella sensazione di vuoto nel petto; il suo cuore c’era ma, in realtà, era come se non ci fosse.
Aveva solo bisogno di credere che, dopo quella notte, tutto sarebbe andato per il meglio: il suo cuore sarebbe stato li, al suo posto; i suoi occhi sarebbero stati di un azzurro intenso e il suo sorriso sarebbe stato il più smagliante di tutti.
Il sorriso che è in grado di far innamorare chiunque.
Niall aveva bisogno di crederci e tutto sarebbe andato per il meglio.
Ripeteva le parole di quell’uomo in continuazione nella sua testa.
E nonostante quell’uomo non lo conoscesse affatto, aveva pienamente ragione: doveva riniziare.
Più lo ripeteva e più si convinceva che quella cascata di capelli neri in realtà non gli era mai piaciuta.
Si rendeva conto che in realtà odiava la vaniglia.
Si rendeva conto che in realtà non aveva bisogno di lei per andare avanti.
I suoi occhi azzurro mare avevano bisogno di trovare una terra ferma, non in qualcun altro, ma in se stesso.
Non doveva fare affidamento ad altre persone o altre ragazze: doveva acquistare prima di tutto la fiducia in se stesso.
Doveva iniziare ad amare se stesso:  il suo corpo non troppo scolpito, le sue mani piene di calli e i suoi piedi fin troppo strani.
Doveva riniziare e ciò significava anche crescere.
Aveva bisogno di imboccare il giusto sentiero senza perdersi né bosco.
Doveva recuperare quelle molliche di pane che gli indicavano la giusta via, il giusto ritorno alla vita.
Doveva avere fiducia nel suo istinto e ragionare non troppo col cervello, ma lasciare spazio anche al cuore che, pian piano, si sarebbe aggiustato.
Doveva solo volerlo perché lui era una fenice e sarebbe rinato dalle sue ceneri.



_______________________________________________________________________
Ciao a tutte :D,
ho buttato giù questa one shot in meno di un ora, mi sentivo particolarmente ispirata.
Spero vi piaccia e che possiate apprezzarla.
Non so che dire se non grazie a chi la leggerà, come sempre.
Baci.
  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: cupofteah