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Autore: liamismypeeta    20/04/2013    1 recensioni
Allie è una ragazza diversa dalle altre, è chiusa in se stessa e il suo unico di riferimento è suo fratello Louis. Tutto quello che vuole è essere accettata per quello che è.
Genere: Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Liam Payne, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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13. Un peso.

Allie.

Dire che ero imbarazzata è dire poco.
Il primo a parlare fu mio fratello.
-“che cosa state facendo” non suonava come una domanda. Era più un’accusa.
-“veramente dovrei chiederlo a te visto che eri nel mio armadio” risposi sulla difensiva.
Lui e Faith si scambiarono uno sguardo per cercare una risposta che non arrivò.
Zayn guardava la scena con le braccia conserte e lo sguardo divertito.
-“tu vuoi i popcorn?” chiese Liam a Zayn con un tono acido. Zayn sogghignò.
Mi ricordava un personaggio di un libro. Uno di quelli menefreghisti e belli, belli da morire che stanno sempre appoggiati alla parete e ascoltano ridendo con aria superiore.
Lui e Liam erano l’uno l’opposto all’altro.
-“se ne hai un po non mi dispiacerebbero” rispose Zayn guardandolo negli occhi.
-“no aspetta. Ma tu che ci fai qui?” chiese Faith rivolta a Zayn.
-“ho dimenticato il telefono e sono tornato a riprenderlo, la porta era aperta” si giustificò.
-“hai lasciato anche la porta aperta?!” urlò Louis furioso verso di me “cioè vieni qui a fare roba con lui, mentre io sono all’oscuro di tutto, e non chiudi nemmeno la porta?”
Lo guardai sconcertata.
Le mie guance presero fuoco per il ‘roba’ che aveva detto poco prima. Ma cosa si credeva?
Faith e Liam ebbero la decenza di abbassare lo sguardo mentre Zayn tratteneva le risate.
-“ma ti sei impazzito?! Tu non hai diritto di venirmi a dire queste cose! Io sto con chi voglio e poi lui ha un nome. E fino a questa mattina non vedevi l’ora che lo incontrassi e ora lo tratti come se fosse il primo estraneo che porto a casa. Non stavamo facendo nulla di male! E poi se ho voglia di fare roba non devo renderne conto a te! Visto che eri nel mio armadio avresti dovuto sentire perché ci trovavamo qui. E poi vuoi spiegarmi cosa ci facevi qui dentro?” gridai in risposta.
Louis spalancò gli occhi come se avessi bestemmiato.
-“avevo bisogno di usare il tuo computer!”
-“non si trova nell’armadio sai?”
-“tu non fai come vuoi in questa casa hai capito?! Io ho la tua responsabilità! Non puoi portare ragazzi nella tua camera senza il mio permesso!”
Zayn scoppiò a ridere definitivamente.
-“si può sapere che cazzo ti ridi?” gli chiese Liam avvicinandosi a lui.
-“ragazzi forse è meglio lasciarvi da soli. Noi possiamo anche andare…” disse Faith spingendo suo fratello e Zayn fuori “ci sentiamo dopo”
-“va bene” rispose Louis senza guardarla in faccia continuando a fissarmi come se fossi una ladra.
-“spero tu stia scherzando! Non sei mio padre Louis!” gridai.
-“non sono tuo padre! Sono tuo fratello. E ho la tua responsabilità!”
-“ma responsabilità di cosa?! Sono venuta qui per cambiarmi la maglietta! Poi ho sentito un rumore e indovina un po chi era? TU!”
-“ero nel tuo armadio perché non volevo che mi trovassi qui. Anche se sai una cosa? Sono io a pagare il tetto sopra le nostre teste quindi non ti devo nessuna spiegazione e anche se mi avessi trovato qui non ci sarebbe stato nulla di male!”
-“è la mia stanza!” non avevo mai litigato così con Louis. Mai. Nemmeno da bambini “e poi eri contento che uscissi con Liam! Cosa è cambiato?”
-“non ti ho detto che dovevi fare sesso con lui!”
-“non stavamo facendo sesso! Ci stavamo semplicemente baciando! Sei un idiota!”
-“sappiamo tutti come sarebbe andata a finire. Finché vivi sotto il mio tetto e soprattutto finché sei minorenne devi rispettare le mie regole!”
-“bene. Allora non ci sarà più questo problema” dissi abbassando i toni. Presi lo zaino e iniziai a riempirlo prendendo vestiti a casaccio dall’armadio ancora aperto.
-“che cosa stai facendo?”
-“sto togliendo il disturbo. Così non avrai più problemi” gli passai davanti prendendo il caricabatterie sulla scrivania e ficcandolo nello zaino.
-“sei diventata matta?!”
-“no, sei tu che sei un coglione e io non ho voglia di starti a sentire!” uscii dalla stanza e scesi le scale di corsa. Non sarei scoppiata a piangere davanti a lui. Mi seguì per le scale.
-“dopo tutto quello che ho fatto per te, ti permetti di darmi del coglione?!” urlò di nuovo “dopo che ho evitato che ti mandassero in chissà quale istituto per orfani del cazzo, dopo che mi sono fatto carico di te e di ho dato sempre da mangiare senza mai farti mancare nulla e mi sono dovuto sopportare le tue crisi esistenziali prima e dopo la morte di mamma e pa… mi dispiace, scusa Allie!” cercò di venirmi in contro ma tutto quello che feci è rimanere in silenzio e fare un passo indietro. Uscii di casa senza aggiungere altro. Non mi ero accorta che stavo piangendo.
Camminai a passo svelto e lui non mi venne dietro. Sentivo il suo sguardo dalla porta di casa ma non mi girai a guardarlo.
Sapevo di essere un peso per lui ma sentirmelo dire, anzi urlare non era quello di cui avevo bisogno.
Dove dovevo andare? Non avevo voglia di vedere nessuno. Volevo stare sola.
Mi buttai sul primo prato e continuai a piangere, senza nessun contegno.
Non era giusto. Non poteva controllare la mia vita.
‘dopo che mi sono fatto carico di te’  un carico. Un peso sulle spalle da portare avanti.
Gli volevo troppo bene. Basta. Niente più peso. Avrebbe potuto affittare la mia stanza e guadagnare qualcosa. Io me la sarei cavata, in un modo o nell’altro.
Ma non era a quello che volevo pensare in quel momento.
Mi accorsi di avere ancora la maglietta sporca di caffè.
Raccolsi lo zaino e continuai a camminare lungo la strada. Mi infilai le cuffie e lasciai che le gambe prendessero la strada che volevano.

Faith.

-“…è per questo che siamo finiti in camera sua. Ma continuo a non capire perché Louis si sia arrabbiato così tanto con lei” dissi a mio fratello sulla strada di casa.
-“non so. Ma era parecchio agitato. Hai sentito come mi nominava? Come se non fossi più suo amico, come se fossi un ragazzo a caso. Pensavo che fosse d’accordo che io e Allie ci vedessimo…”
-“non prenderla sul personale Liam” quasi lo rimproverai “non sei tu il problema. Credo solo che sia estremamente protettivo verso Allie. Anche se effettivamente non capisco perché tutto insieme…”
Il cellulare mi vibrò nella tasca.
-“è Louis”
-“rispondi!” disse Liam fermandosi in mezzo alla strada.
-“pronto?”
-“Faith…”
-“Louis? Tutto bene?”
-“no… Allie se n’è andata…”
-“che vuol dire che se n’è andata? Dov’è ora?” Liam mi guardò allarmato.
-“non lo so! Ha preso uno zaino con i vestiti ed è corsa via…”
-“ok calmati. Ora vengo da te e mi racconti cosa è successo”
-“va bene, grazie”
-“arrivo, ciao” attaccai il telefono e guardai mio fratello che aspettava un chiarimento “devo tornare da Louis. Allie è andata via e non sa dove sia”
-“ma non è da lei! Dove può essere andata?”
-“non lo so… Magari dobbiamo solo aspettare qualche ora e tornerà a casa”
-“provo a chiamarla” compose il numero e aspettò. Nessuna risposta “niente”
-“andiamo da Louis e vediamo cosa ci dice”
-“non è il caso che io venga. Vado a casa magari viene a cercarci per parlare con uno di noi. Se tra una mezz’ora non arriva la vado a cercare”
-“va bene. Ti chiamo se so qualcosa”
-“grazie” disse e si allontanò verso casa mentre io tornavo sui miei passi.

Allie.

Dopo venti minuti di camminata entrai in un bar. Puzzava di alcool e sigarette. Il proprietario mi guardò storto. Dovevo avere una faccia tremenda, senza contare la maglietta sporca.
-“prendo un caffè forte. posso usare il bagno intanto?”
-“la prima a destra”
-“grazie” entrai nel bagno e mi cambiai la maglietta. Mi specchiai e mi accorsi di avere tutto il trucco colato. Non ci avevo pensato, ero andata in giro come un clown tutto il tempo… Mi lavai via il trucco e non mi ritruccai. Uscii e mi sedetti al bancone a bere il mio caffè bollente.
Il cellulare vibrò: era Liam. Non volevo farlo stare in pensiero però non avevo voglia di parlare con nessuno. Gli avrei mandato un messaggio più tardi.
-“e tu che cosa ci fai qui?” mi voltai in direzione della voce familiare alle mie spalle.
-“Zayn?”
-“e chi altri?” si sedette accanto a me “allora? Che ci fai qui? Hai una faccia… stai bene?”
-“sono andata via di casa. Mio fratello non mi vuole a casa e ho levato il disturbo. Puoi indovinare come sto. Tu cosa fai qui?”
-“Lo sai che tuo fratello ti vuole bene… Comunque, vengo spesso qui. Ho degli amici nel quartiere e ci ritroviamo qui” disse indicando un tavolo nell’angolo. I suoi amici ci guardarono ridendo. Avevano bottiglie di birra e bicchieri di altri alcolici in mano “vuoi unirti a noi?” chiese con gentilezza. Lo guardai un secondo ricordando quanto si era divertito a casa mentre discutevo con mio fratello mentre ora sembrava dispiaciuto.
-“no, grazie. Ero venuta per stare da sola. Quindi mi cercherò un altro posto…” dissi e mi alzai.
-“lo sai che non è un buon modo per sentirsi meglio bere il caffè?” sorrise.
-“e cosa dovrei fare?” chiesi.
-“che ne pensi si una birra?”
-“non ho l’età per comprare gli alcolici”
-“ma come! Prima scappi di casa e poi non hai le palle di trovare un posto dove bere?! Non puoi cadermi così in basso…” rise “a proposito, dove andrai stanotte?”
-“ancora non lo so…” ammisi.
-“hai chiamato il tuo ragazzo?”
-“non ancora”
Ora avrei dovuto essere felice perché io e Liam ci eravamo dichiarati. Avrei dovuto saltare di gioia. Aspettavo tutto questo da tanto e invece non facevo altro che pensare a mio fratello. Quell’idiota. Mi sentii in colpa per non aver avvertito Liam.
-“dovresti…”
-“lo farò” dissi “allora, come faccio a comprare una birra?”
Zayn sorrise soddisfatto.
-“cameriere, due birre grazie! Io sono maggiorenne Allie e posso comprare tutta la birra che vuoi…”
   
 
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