Rosalie
ha raccolto un mazzo di narcisi, le piace avere in
casa qualcosa di mutevole.
Sembra
tesa e sulla sua fronte si formano alcune rughe di
espressione.
“Sei
preoccupata per qualcosa?” le chiedo avvicinandomi al
suo fianco.
Il
suo sguardo è accigliato. “Quando inizia il domani
per noi? E quando finisce l’oggi?”.
“Non
so,” rispondo con sincerità “ma ho
sempre creduto che
per chi si vuol bene ci sia soltanto il sempre”.
“Oppure
il mai”
ribatte lei.
“Oppure
solo l’amore” continuo io.
Il
suo sghignazzo mi accusa di ingenuità. “Non
sempre l’amore può bastare”.
“Meglio
non sempre che
mai”.
Sospira,
prende fiato e tempo… di quello che noi abbiamo in
abbondanza, forse.
E
io mi auguro che le mie parole le servano per respirare
amore … di quello che non se ne ha mai troppo, sicuramente.
“Carlisle,
quando è stata l’ultima volta in cui hai creduto
di avere un domani?”.
“Oggi.
Oggi mi sono alzato e ho pensato che domani devo
assolutamente uscire con Esme”.
“Ma
quando eri umano …”.
Rosalie
non fa in tempo a finire la frase che io la
interrompo. “Non ricordo molto, ma credo di non aver mai
avuto un domani. La
mia vita, i miei giorni, le mie ore e il mio domani erano nelle mani di
mio
padre. Allora era così”.
“Qualcuno
ha scelto per te: che tu nascessi, che tu
diventassi un cacciatore di mostri e che diventassi un vampiro. Quando
hai
iniziato a pensare che era giusto scegliere per gli altri?”.
“Mai
e, in verità,
io
non ho mai scelto . Per Edward me lo chiese la madre, per Esme me lo
impose il
cuore, per te fu la compassione a impormelo e
per Emmett fosti tu a
chiedermelo”.
“Sei
un abile parolaio” afferma fissandomi negli occhi.
Io
distolgo lo sguardo e lo poso sui narcisi appena colti.
“Forse ho scelto. Ho scelto di lasciarmi manovrare dalla vita
per sentirne anch’io
il profumo”.
Lei
sistema meglio i fiori e mi chiede: “E che profumo ha la
vita?”.
“Di
narcisi” dico io.
“E
poi, di cos’altro?” continua lei.
Io
prendo un fiore e me lo giro fra le dita, lei aspetta una
risposta e io gliela porgo con il narciso: “E poi di tutto
ciò che ci ricorda
l’amore”.