Fanfic su artisti musicali > Avenged Sevenfold
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Autore: Yellow_    20/04/2013    4 recensioni
Gloria e Brian sono amici da sempre. Si amano e non se lo sono mai detti, ma nonostante questo, lo sanno.
Gloria sa che Brian la ama e Brian sa che Gloria lo ama.
Sono troppo attaccati alla loro amicizia fraterna per provare ad avere qualcosa di più.
Brian è deciso a voler fare qualcosa, ma se questo qualcosa distruggesse la vita di Gloria?
Prima long-fic sugli Avenged Sevenfold, siate clementi u-u
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Nuovo personaggio, Synyster Gates
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Corro a casa Sevenfold e comincio a battere un pugno sulla porta.
"Aprite!"

BRIAN POV

"...e niente, questa è la canzone. Si chiama "I won't see you tonight" - dico posando l'acustica di Vee - che ne pensate?" Matt ha lo sguardo perso nel nulla "Hai lo spartito con le parole?" annuisco e glielo passo; lui lo legge e poi comincia a mandare all'aria la montagna di fogli che ha sulla scrivania. "Dove diamine l'ho messo?! ...Eccolo! - estrae un foglio dal mucchio e lo legge, con uno sguardo smarrito - Haner, hai fatto sentire la tua canzone a Gloria?"
Lo guardo stranito "Ti pare? Non l'ha mai sentita."
"E quindi lei non ti ha fatto ascoltare la sua, giusto?" ridacchia isterico
"No, Matt. Ma perché?" lui scoppia a ridere
"Dimmi che è una presa per il culo! - si tiene la pancia, ridendo sempre più forte - cioè, è u-uguale!" ride ancora
"Shadz, ci spieghi?!" sbotta Vee
"È uguale, Zacky! Questa parte: guarda! Le stesse parole, stesse virgole... Identica!" Zack prende i fogli e legge, sorridendo perplesso "Sicuro che non hai sentito Gloria?"
"No! - sbotto, prendendo i fogli e notando subito la scrittura della mia migliore amica. Comincio a leggere: verso la parte del ritornello, o meglio, il ritornello stesso, è identico. Stesse parole. - ma cosa cazzo?!"
"Non è che sei sonnambulo e l'hai chiamata mentre dormivi? Non c'è altra spiegazione, Bri'."
"Non ha nessun senso, ma vi giuro che non l'ho mai chiamata. Ci leggiamo nella mente..." sorrido inebetito e stranito da questa cosa.
Perplessi, saliamo in cucina per berci una birra; oggi niente pub.
Si sente un bussare insistente alla porta, così faccio per andare ad aprire, quando sento la voce di Gloria che sbraita, chiedendo d'aprire la porta. Guardo spaventato i ragazzi, che se ne stanno fermi con il fiato sospeso
"Non ci sono." sussurro correndo giù per le scale, tornando in sala prove.
Questa è la volta buona che mi trova.
Tremo inquieto, dietro la pesante porta insonorizzata.

GLORIA POV

Continuo ad urlare per farmi aprire, finché non sento la serratura scattare e la porta aprirsi. Compaiono tutti e quattro sulla porta, sorridendo nervosi, a far da scudo all'entrata.
"Ciao, Glo'! Come va?"
"Fatemi entrare."
"Me-meglio di no, è tutto in disordine..."
"Seriamente? È mai stata in ordine, questa casa? Fatemi entrare." sospirano, sciogliendo la barriera, ed io m'intrufolo in casa, correndo in cucina e poi in camera di Brian. C'è la sua roba.
Afferro una maglia buttata sulla scrivania e ne inspiro l'odore: è proprio lui...
Sospiro sollevata e piango, con il cuore che mi sorride.
Torno giù dai ragazzi, strofinandomi gli occhi sulla manica lunga della felpa che porto.
"Dov'è andato? Perchè non è venuto a salutarmi? -
I Sevenfold si chiudono a riccio, abbassando lo sguardo. - ragazzi, avanti. L'ho scoperto; ho visto le sue cose in camera. È finita, potete smettere di mentirmi."
Johnny sussulta, lo sguardo fisso nei miei occhi. Gli indirizzo uno sguardo deluso. In questi mesi ho legato tantissimo con lui, e tra tutti, era l'unico da cui realmente non me lo aspettavo.
Non distoglie lo sguardo, ma cambia espressione: è addolorato e dispiaciuto, e una lacrima gli solca la guancia. Si avvicina e fa per abbracciarmi, ma mi sposto.
"Seriamente, ora basta. Non potete più proteggerlo, l'ho scoperto. Avanti, ditemi dov'è."
"Gloria, no. È-è nostro amico."
"Baker, ma che diavolo dici?! Io non sono vostra amica? Non credete che sia arrivato il momento in cui aiutate me? Vi prego!"
Matt si avvicina e mi abbraccia forte "Mi dispiace." mi divincolo, prendendolo a pugni sul petto "NO! Non vi dispiace, maledizione! Per favore, io non-non ce la faccio più, mi manca! Perchè non lo capite?!" stacco Matt da me ed esco di casa, correndo.
Non mi aiutano, neanche questa volta.
Come possono dire di volermi bene quando preferiscono aiutare Brian anche quando ormai non possono più aiutarlo?!
Corro più veloce, verso casa. Amy mi aiuterà. Lei è realmente mia sorella, non come i Sevenfold che si professano tali, ma sono solo 5 cialtroni.
Mi manca il fiato, così mi siedo sulla prima panchina che incontro. Cerco di regolarizzare il respiro, ma non ci riesco. Uno spasmo mi fa piegare in avanti. Il petto mi fa malissimo e respiro a fatica. In giro non c'è anima viva, nessuno a cui possa chiedere aiuto. Con estrema difficoltà, tiro fuori il telefono dalla tasca del chiodo e compongo il numero di Amy, pregando che risponda subito. Appena risponde, provo a dirle dove sono e di far presto, ma dalla mia bocca, escono solo balbettìì confusi, spezzati dalla mancanza di fiato o dai singhiozzi.
"Mimì, sono sul-sulla panoramica. Corri" cade la linea e il cellulare si spegne, privo di batteria.
Mi sdraio sulla panchina e cerco di respirare mentre aspetto Amy.
Una decina di minuti dopo, sento dei passi avvicinarsi.
"GLORIA! - Amy si accuccia vicino a me, col respiro affannato - Glo', che succede? Respira, tesoro. Chiamo Jim e ti portiamo in ospedale"
"No! No-non chia-chiamare nessuno. Andiamo a ca-casa, ti prego"
"Ma... Okay. Ce la fai a camminare?" mi fa alzare la schiena, sorreggendola con una mano.
Annuisco, anche se dubito di riuscire anche solo ad alzarmi.
Il respiro si è regolarizzato, ma ho ancora gli spasmi, dati dallo spavento, credo.
Mi alzo dalla panchina con le gambe tremanti e mi poggio ad Amy.
Arriviamo a casa con non poche difficoltà e, senza dire una parola, solo singhiozzando, mi faccio portare in camera mia.
"Ti faccio un po' di camomilla, vuoi?" nego, scuotendo la testa.
Ancora vestita, mi infilo nel letto, togliendomi solo gli anfibi.
Poggio la testa sul cuscino, riprendendo a piangere senza ritegno, mentre Amy mi sussurra una canzone, una vecchia ninna nanna, la ninna nanna che ci cantava nostra madre.
Piango anche per mamma e papà, perché pensavo d'essermi rassegnata, ma la verità è che non mi rassegnerò mai.
Mi mancano da morire e maledico qualsiasi Dio, terreno o ultraterreno, per avermeli portati via così presto. Maledico gli stessi Déi per questa situazione che non riesco a sorpassare, per tutta la mia vita, anche per i momenti felici, perché mi hanno portato ad amare persone che ora, solo ora, si mostrano per ciò che sono veramente, e non per quei "fratelli" che professavano d'essere; sono amici, forse.
Ora vorrei non averli mai conosciuti; con tutto che voglio un bene dell'anima ai Sevenfold, non riesco a perdonar loro il fatto che non mi aiutino anche dopo che quel maledettissimo Brian Haner è stato scoperto.
Ce l'ho a morte con John, più degli altri: in questi mesi mi è stato vicinissimo, la sua vicinanza era un toccasana immediato per il mio umore; mi consigliava, mi consolava, mi ascoltava, scherzavamo e ridevamo insieme, ed ora? Ora niente.
Sono arrabbiata con Jimmy, perché lui è quello che, tra tutti, dovrebbe proteggermi.
Sono arrabbiata anche con Matt e con Zacky, che hanno fatto gli amici tutto il tempo e invece mi mentivano e basta.
Sono delusa, amareggiata e incazzata con Brian: lui era il mio migliore amico, era sopra a tutti, sarei morta per un suo sorriso, avrei ucciso per farlo stare bene, e lui? Lui è scappato; mi ha fatto soffrire, mi ha illusa, mi ha mentito, ha spezzato la mia anima, il mio cuore e tutto ciò di sano che avevo.
Vorrei poterlo avere davanti e picchiarlo: picchiarlo fino a fargli sputare sangue, tutto quello che è uscito dai miei avambracci feriti.
Vorrei potergli dire ciò che penso, ovvero che è la persona più importante della mia vita e, allo stesso tempo, quella che odio con tutta me stessa. Vorrei non aver mai provato amore, ne' simpatia, nei suoi confronti.
Vorrei non averlo mai conosciuto.
Vorrei non aver mai conosciuto i fottuti Avenged Sevenfold.

BRIAN POV

"Ora basta! Sono arcistufo di questa situazione, hai capito? Alza quel fottuto culo e vai da Gloria, Haner. Non ho intenzione di vederla soffrire così ancora. Non capisco come cazzo fai, io impazzisco a vederla ridotta così e tu... Maledizione, Brian, tu dovresti essere il suo migliore amico!" Johnny urla con rabbia ed io non ce la faccio più "Tu non ce la fai a vederla così?! Io l'ho fatto per lei, ho fatto di tutto pur di farla cominciare a vivere e voi, tutti voi, non fate altro che incolparmi! E poi "impazzisci" cosa, Seward? Non azzardarti a posare uno sguardo di troppo sulla mia Gloria." sputo tra i denti, sfidando con lo sguardo il bassista.
"È mia amica. Non voglio che soffra. E se devo dirla tutta, è DAVVERO colpa tua. Alza il culo, Haner, oppure vado io e non ti permetterò mai più di avvicinarla. Mai più, chiaro?" non ci vedo più, mi avvento su John e gli tiro un pugno in viso
"Sei tu quello che non si deve avvicinare. Giuro sulla mia chitarra che, se provi anche solo a parlare di Gloria in mia presenza, parto dalla cassa armonica e te la infilo su per il culo fino alla paletta. E ora, levati dal cazzo: vado dalla mia migliore amica." mi alzo, scrollandomi di dosso il più piccolo, che pare sorridere soddisfatto, ed esco dalla sala prove dove mi sono rintanato. Esco anche di casa, allacciandomi bene il Chiodo.
Fa un freddo cane: il cielo è nero, pieno di nuvole che minacciano di scatenare un uragano seduta stante.
Corro verso casa di Amy e Gloria e, quando arrivo, col respiro affannato, batto un pugno sulla porta.
Dopo un paio di minuti, la porta si apre ed Amy fa capolino, spalancando gli occhi appena mi vede "Bri-Brian?!"
"Ciao Mimì, posso entrare?" non finisco neanche la frase che me la ritrovo con le braccia intorno alla schiena, che mi prende a schiaffi sulla nuca "Prima o poi mi dirai tutto, Gates, sia chiaro." si fa da parte e mi lascia entrare. Le bacio una guancia e salgo in camera di Gloria.
La trovo a letto, girata di spalle, sotto le coperte.
Mi siedo accanto a lei e le accarezzo i lunghi capelli dorati e morbidi.
Era una vita che non li vedevo così: mi sembra d'essere tornato a quando iniziò tutto, a quando la mia Gloria era nient'altro che una bambina solare, vivace e dispettosa, sempre con i lunghi capelli arruffati o legati in una treccia.
Sorrido, raddolcito da questa immagine, e mi sporgo un po' di più, per vederla in volto: ha gli occhi chiusi, ma non sta dormendo; il suo volto è rigato dal mascara sciolto.
Dio, non posso pensare a quanto dolore le ho provocato.
E pensare che ho fatto tutto per non farla soffrire.
Vorrei farle aprire gli occhi e abbracciarla, ma non ne ho il coraggio.
Rimango a carezzarle i capelli finché non sento il suo respiro farsi più pesante, segno che si è addormentata; le bacio delicatamente una guancia e la lascio sola, tornando in cucina da Amy.
"Mi sei mancata, Mì - dico abbracciandola di nuovo - Come stai?"
"Sei tu che sei mancato a noi, da morire. Che fine hai fatto? Perchè l'hai fatto?"
Spiego il perché della mia scelta ad Amy, che mi riprende come si farebbe con un bambino, dicendo che avrei dovuto dirle tutto prima, così che lei avrebbe potuto aiutarmi.
"Sei consapevole del fatto che, se ti picchia, non sarò io a fermarla? Non sai quante volte ti ho maledetto, Brian. E ti voglio bene, lo sai che sei un fratello. Non l'avevo mai vista così, e mi auguro, anche per la tua incolumità, di non rivederla in quelle condizioni mai più. Prometti che le parlerai, che chiarirete e che non scapperai mai più da un problema. Cristo, le palle ce l'hai, perciò usale. Prendi di petto i problemi e non dartela a gambe solo perché sei spaventato."
"Lo so, Amy, ho capito il mio- tutti i miei sbagli. Sono pronto a parlare con lei, a chiederle di perdonarmi per averla abbandonata due volte, per averla fatta soffrire... per tutto, anche per il fatto che sono così stupido..." Amy sospira annuendo.
"Vuoi un po' di té?"
"Cos-Mimì, té? - dico sorpreso - Hai sempre odiato il té..."
"Ti sei perso delle cose, Brì."
"Cosa è successo?"
"Ho smesso di bere perché credevo d'essere incinta."
"Incinta?! E... cioè, ora?"
"Non sono incinta e non c'è tuo nipote nell'altra stanza."
"Ah-ah... okay. Mi dispiace..."
"Tranquillo, è passato, più o meno. Per un attimo ho davvero pensato di poter aspettare un bambino e non so se ne ero felice oppure no, ma sapevo che Jim ci sarebbe stato, perciò stavo bene, capisci?" annuisco, prendendole una mano e posandoci un bacio sopra.
"In ogni caso, sono contento per te. Per voi."
"Grazie. Ora fateci contenti e riappacificatevi, per favore...." annuisco e le lascio la mano.
"La sveglio?"
"Vedi tu. L'ho trovata che non riusciva a respirare, aveva gli spasmi e piangeva. Non ha voluto che chiamassi Jim per poterla portare in ospedale..."
"Scusami, Mimì."
"L'ho già fatto, stupido Haner. Ora va' da lei e svegliala. Sono qui sotto, se ti serve asilo politico..." sorrido ringraziandola, dirigendomi verso la stanza di Gloria.
Apro la porta, facendo piano e mi avvicino al letto.
Si è girata.
Ora, se avesse gli occhi aperti, mi starebbe trafiggendo con il suo sguardo, QUELLO sguardo, quello che mi lancia ogni volta che la faccio arrabbiare, ogni volta che sbaglio o quando qualcosa non la convince.
"Gloria..." la chiamo, sussurrando.
Ho una paura assurda.
Peggio del primo giorno di scuola, peggio della prima scopata, peggio del primo concerto, peggio di quando sono ritornato ad Huntington. Peggio di tutto.
La chiamo di nuovo, alzando pochissimo la voce.
Lei aggrotta la fronte, si lamenta appena e torna calma.
"Gloria, avanti, svegliati..." la sento inspirare pesantemente, dalle palpebre chiuse esce una lacrima e lei comincia a tremare.
Muove le labbra, come se stesse dicendo qualcosa, ma ne esce solo un sospiro, un singhiozzo.
Le sfioro il viso con il pollice, sussurrandole di calmarsi.
"E'-è di nuovo un sogno. Va'  via, maledetto idiota." si gira, dandomi le spalle.
"No, no. Sono io, sono qui."
"C'eri anche l'altra volta. E non ci sei stato più. Per mesi. Non ci sei. Vai via.."
"Apri gli occhi, Gloria. Sono qui, davvero. Sono qui e non vado da nessuna parte, te lo giuro." ride, con la faccia girata verso il muro.
"Non prendermi per il culo. Ricordo nel motel. Tu c'eri, e la mattina dopo c'erano solo i tuoi maledetti soldi, come se non fossi altro che la tua puttana. Vaffanculo, io non ti conosco."
"Non dire così, ti prego. L'ho fatto per te, per farti vivere, per farti crescere lontano dalla mia merda.. Capiscimi, per favore."
"Lontana dalla tua merda?! Tranquillo, ero nella mia! Ero nella droga, nella quasi prostituzione, nei casini, nella depressione, ero in tutto! Tu, dove cazzo eri?! A farti chissà chi, chissà dove, ecco dove. Eri il mio migliore amico, dovevi esserci, invece non c'eri." l'abbraccio, scoppiando a piangere
"Non doveva finire così. Dovevi solo dimenticarti di me e innamorarti di quello giusto."
"ERI TU, FOTTUTO COGLIONE! - grida, dimenandosi tra le mie braccia - e lasciami stare, non azzardarti a toccarmi. Non mi fai pena. Tu non sai quello che ho passato per colpa tua."
"Perdonami, ti prego. Gloria, io ti amo, l'ho fatto per te, ma non pensavo potessi arrivare a tanto. Mi sono odiato - mi odio da morire per averti creato tanta sofferenza. Credevo fosse la cosa giusta da fare, ma ho solo rovinato la nostra vita. Non l'ho fatto con cattiveria, te lo giuro... credimi, Gloria, per favore."
"No, lo so che non l'hai fatto con cattiveria.
Eri solo troppo codardo, troppo fiero di te stesso per ammettere davanti al mondo intero che eri innamorato. Sei stato egoista, e ti ho odiato. C'erano notti in cui speravo non tornassi e notti, invece, passate in giro a chiedere di te, se qualcuno avesse il tuo nuovo numero, o stronzate simili. Cos'hai fatto tutto questo tempo, Brian?"
"Ho pensato a te.
Quando sono partito, ho detto a Matthew che lo facevo per farti cominciare una nuova vita, e tutti loro mi hanno fatto promettere che avrei dovuto cominciare un'altra vita anche io. Ho promesso, ma non è stato così; non è così.
Non ho mai voluto dimenticare te, il tempo passato con te o il mio amore per te. Quando ero lì, non pensavo a nient'altro che a Casa, e più di una volta mi sono reso conto che la "Casa" a cui pensavo, non era lo stabile dove vivo con i Ragazzi, oppure dove ho passato la mia infanzia, "Casa" eri tu. Sono stato il più imbecille del mondo a lasciare la mia vita per fare l'eroe. Ora so che la nostra vita era perfetta e che è colpa mia e solo mia se ora siamo ridotti così.
Ti chiedo solo di darmi una possibilità, Gloria. Perchè ti amo, e perché giuro che non so fare altro. Probabilmente mi chiuderei nella mia stanza aspettando la Morte... Una sola possibilità, ti prego." le lacrime si sono rarefatte, ora c'è solo la disperazione nella mia voce, c'è solo la consapevolezza che potrebbe mandarmi a Quel Paese e che ne avrebbe tutti i motivi.
Ci sono i suoi occhi, inondati da troppe lacrime, che mi stringono il cuore in una morsa, perché li vedo, li sento: sono delusi e amareggiati.
Continuo ad aspettare, lì davanti a Lei, forse perché Lei non mi lascia la mano, o forse perché ho intravisto una luce diversa nei suoi occhi verdi.
"Volevo morire, Brian. Non sai com'è quando ti strappano via la tua vita. E lo sai che cosa ho passato con i miei genitori, perché hai dovuto fare tutto questo? Perché mi hai fatto questo? Mi sono drogata, ho rischiato di perdere la verginità solo per avere una dose in più, non mi fregava niente di me... Sono stata malissimo, tutto per dimenticare il mio migliore amico scappato per chissà quale motivo, chissà dove, chissà come." sospiro, chinando il viso
"So di essere stato stupido, so che non avrei mai dovuto fare una cosa simile, ma non potevo non provare, capisci? Ero convinto che saresti stata bene, senza di me."
"Eri il mio punto di riferimento, Brian! Come potevo stare bene senza di te?! Un galleggiante in mezzo ad un mare burrascoso, ecco cos'eri. Sono affondata, Haner. Non mi hai più sorretta  e sono affondata."
"Ti prego. Torna a galla con me, per favore. Ho bisogno di te, ho bisogno di vederti felice, ho bisogno di vedere che stai bene. Se vuoi che vada, okay, me ne vado. Ma devi assicurarmi che starai bene. Non posso abbandonarti per l'ennesima volta, non me lo perdonerei mai."
"Sono i sensi di colpa, quindi, che ti hanno portato qui."
"No, no! Sei tu, Gloria, sei sempre stata tu. Ho sempre vissuto in tua funzione, e anche quando sono andato via, l'ho fatto per te. Non ho passato un secondo senza pensare a te, ho lavorato, mettendo da parte soldi su soldi, tutti per il mio ritorno, una volta che mi avresti chiamato, mandandomi a Fanculo e dicendomi che eri innamorata di un altro. Solo così avrei potuto vivere felice."
"Saresti stato felice anche con me, stupido Haner." si alza dal letto ed esce dalla stanza, sbattendo la porta.
Mi siedo a terra, premendo il viso contro le mani, chiedendo a Dio di farmi scomparire, di farmi morire. E' devastata. L'HO devastata.
Sono più di stronzo, bastardo, coglione... sono cattivo.
Devo riprendermela, devo farla felice, deve stare bene, con o senza di me. Mi alzo di scatto, uscendo dalla camera per andare a cercarla. La sento piangere in bagno, così mi fermo dietro la porta, poggiandoci la fronte sopra. "Gloria, ti prego. Farò di tutto per farmi perdonare e per farti stare bene. Per favore..."
Apre la porta, con lo sguardo ferito, che abbassa subito. "Di tutto?"
"Tutto quello che vuoi."
"Allora, vattene." mi sbatte la porta in faccia e la sento singhiozzare più forte.
Sbatto un pugno sulla porta, con le lacrime agli occhi. "ESCI! Gloria, io... Cristo, non farmi parlare con una porta! Apri e fammi entrare, o esci, cazzo, ma apri!" Faccio per forzare la maniglia, ma la trovo aperta.
Gloria è rannicchiata a terra, che urla, dicendomi di andarmene.
La prendo per un polso, a rischio di farle male, e la tiro su, abbracciandola più forte che posso.
"Non mandarmi via. Non ce la faccio senza di te." continua a piangere contro il mio petto, aggrappandovisi con le mani.
"Ti odio, ti odio, ti odio."
"Lo so, anche io mi odio. Ti prego, perdonami. Per favore, Glo'..."
"Sono stata quasi un anno senza di te, ho desiderato la morte, mi sono provocata ferite che arrivavano alla profondità di quelle dell'animo. Come faccio a perdonarti?"
"Provaci. Pensa che io non me lo perdonerò mai, che ce l'avrò con me stesso per entrambi. Ti prego - continuo a supplicarla - provaci. Lascia il dolore a chi se lo merita. Dammi le tue sofferenze, le tue cicatrici, sia quelle del corpo che quelle dell'anima. Torna ad essere la mia Gloria."
"Non ce la faccio, Brian. Come posso sapere che non te ne andrai mai più?"
"Te lo giuro. Giuro che non ti farò mai più soffrire; giuro che non andrò mai più via; giuro che starò al tuo fianco 24h su 24, se solo lo vorrai."
"Tu lo vuoi?"
"Io ti amo, Gloria: certo che ti voglio stare accanto 24h su 24. Anche tutta la vita, terrena e non. Ti amo" ripeto, cercando di far riaffiorare i suoi sentimenti, affondati nel mare della delusione e del dolore.
"Perché me lo dici solo ora? Prima non era così?"
"E' così dalla prima volta che ti ho vista. Eri un batuffolo rosa nelle braccia di tua sorella e già ti amavo."
"Non puoi ricordarti, eri un bambino" c'è una nota, una microscopica nota divertita nel suo tono di voce. Il cuore mi batte all'impazzata, o forse si è solo fermato.
"Puoi perdonare questo stupido ventenne con il cervello di un bambino di due anni?" fa scivolare le sue mani intorno ai miei fianchi, dietro la mia schiena, e mi stringe forte.
"Giura sulla tua cazzo di chitarra che non lo farai mai più."
"Lo giuro su tutto quello che vuoi. Sulla chitarra, sulle mani, su me stesso. Su tutto." tira un sospiro enorme, rilassando il corpo, abbandonandosi al mio abbraccio.
"Ti-ti amo anche io, Haner" la stringo più forte, inspirando il suo profumo e allontanandola un po' da me. Le poso un casto bacio sulle labbra, rimamendo così, incollato a lei, baciandole le labbra calde e morbide che sanno di limone e fragola, per minuti.
"A proposito di questo - dico riferendomi al bacio - buon diciottesimo compleanno, Gloria"







-

Vi devo miolioni e milioni di scuse: lo so.
Avevo promesso che avrei postate e blablabla. E' stato un casino, ma ora eccomi qui.
Scusatemi, davvero.
Be', per il capitolo... E' tutto qui, questa è la fine.
Io non so come ringraziarvi, tutti quanti. E' la prima long-fic sui Sevenfold che posto e ammetto che mi ha fatto arrabbiare, piangere e divertire. Spero sia stato lo stesso per voi.
Volevo ringraziare tutti voi: chi ha preferito, chi ha seguito e chi ha recensito. Grazie a Charlie e a Ragy che sono state seriamente preziose, e alle quali mi sono affezionata tanto. A Lou, che è la mia Donna Louosa preferita, alla quale voglio una marea di bene.
Grazie a tutti voi, di cuore.

Un bacio enorme,
vostra -Roxie

   
 
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