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Autore: Rainbowsmiles__    20/04/2013    3 recensioni
Lei è Kayte.
A scuola nessuno le rivolge la parola è ‘strana’ dicono ‘stagli lontano’ bisbigliano tra i corridoi affollati. Ma lei non gli da peso, saluta chiunque perché è educata,perché crede che un piccolo gesto come un saluto,un sorriso possa cambiarti la giornata.
Ci crede nella forza del sorriso perché quando non è un buon momento e si butta giù lei pensa a Mike che le sorrideva sempre e allora si ‘rialza’.
Per questo anche se muore dentro lei non toglie il saluto a nessuno,nemmeno ai randagi che poi scodinzolano felici. Quel giorno il sole splende e mancano solo 659 sospiri e 29 lune a separarla da Mike, sa che quel giorno nulla può abbatterla poi arriva a scuola e la situazione muta in un secondo.
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ venerdì mattina e Kayte è seduta in fondo all’aula al solito posto, quello assegnatole dalla coordinatrice di classe la prof di Tedesco che, qualche settimana prima aveva annunciato ‘Tanto segui anche da dietro spostati lì.’ e l’aveva segregata a quel posto.

Sembra buffo eppure neanche la solitudine si degnava di starle accanto, perché il baccano generale la soffocava riempiendo l’aria di menzogne e vanità.

Così finiva per viaggiare lontano col pensiero, viaggiava fino  a Mike il suo adorato fratello, ma a lei stava bene così.

 Avvolte la mattina si sveglia felice che splenda il sole, col sorriso sulle labbra sottili laccate di rosso acceso così come il turchese dei suoi capelli a caschetto.

A scuola nessuno le rivolge la parola è ‘strana’ dicono ‘stagli lontano’ bisbigliano tra i corridoi affollati. Ma lei non gli da peso, saluta chiunque perché è educata,perché crede che un piccolo gesto come un saluto,un sorriso possa cambiarti la giornata.

Ci crede nella forza del sorriso perché quando non è un buon momento e si butta giù lei pensa a Mike che le sorrideva sempre e allora si ‘rialza’.

Per questo anche se muore dentro lei non toglie il saluto a nessuno,nemmeno ai randagi che poi scodinzolano felici. Quel giorno il sole splende e mancano solo 659 sospiri e 29 lune a separarla da Mike, sa che quel giorno nulla può abbatterla poi arriva a scuola e la situazione muta in un secondo.

Il viaggio in pullman passa veloce quella insolita mattina di sole a Holmes Chapel, sale e c’è Steve Wonder che le fa compagnia per tutto il tragitto.

Saluta l’autista prima di scendere e dirigersi verso i cancelli dell’istituto, vaga senza meta per il largo cortile alberato.

 Decide di sedersi e di accendersi una sigaretta, non c’è niente di meglio del sapore acre del tabacco di prima mattina ma non appena accende la Camel la campanella suona imperterrita annunciando l’inizio del inferno.

 Alza gli occhi al cielo leggermente infastidita ma anche questo non scalfisce la sua felicità mattutina, anzi getta incurante la sigaretta appena spenta e si avvia verso l’entrata. La prima ora ha Scienze dell’alimentazione una materia che seppur fondamentale per il suo corso non ama particolarmente, o meglio è  ‘Filomena’ la prof a non andarle molto a genio.

‘659 sospiri,29lune e sarò da te .’

Questo pensiero le da la forza e il primo quarto d’ora passa in fretta.

Si perde fra i suoi pensieri, immagina di essere a Dublino poi a Parigi, a Roma poi Zanzibar viaggia con la mente e va’ in posti che in realtà sa di non poter visitare. Sta gustando dei macaron alla frutta seduta in un parco di fronte agli Champs-Elysées a bearsi del sole parigino quando una voce richiama la sua attenzione. Una sua compagna di classe, meglio nota come Madeleine sta sbraitando contro l’insegnate che rimane seduta alla cattedra impassibile.

<< Prof mi ha appena dato della squilibrata?>> esclama lei puntando il dito accusatorio verso la cattedra, la voce stridula e le guance rosse assalite dalla rabbia

<< Non ho mai detto una cosa simile, per favore calmati Di Concetti.>> afferma lei autoritaria,impassibile.

<< Si invece,poco fa ha affermato che ho problemi mentali, solo perché non conosco a memoria le   8 stupidissime  proteine essenziali!>> la voce sempre più alta

<< Non ti permetto di rivolgerti a me in questo modo signorina,una altra parola e diritta dal preside. Sono stata chiara?.>> la prof si alza in piedi mettendo in evidenza la sua imponente altezza, la voce ferma e sicura.

Kayte non sopporta le persone che urlano in generale, figuriamoci chi la disturba durante un viaggio!. Si trattiene dall’alzarsi e uscire dalla classe e si mette a scarabocchiare il diario malconcio. Fin quando è una voce roca ad attirare la sua attenzione,si gira e vede il ragazzo  di Madeleine che la difende a spada tratta, sostenuto dagli incitamenti dei suoi compari.

 

<< Prof l’unica matta qui dentro è lei. >> Esclama lui divertito , sorride spavaldo passandosi una mano fra la capanna di capelli ricci che gli ricadono ribelli sulla fronte e che nascondono le sue orecchie. I  compagni  di Kayte ridono a crepapelle, ma lei non ci trova nulla da ridere e stringe la matita fra le dita, le nocche sono bianchissime.

<< Styles per favore non intrometterti, rischi di andarci tu dal preside. >> dice tranquilla la prof per nulla sorpresa dell’intervento del ragazzo intimando con la mano il silenzio agli alunni.

<< Prof ho qui ottimi depliant per il riformatorio psichiatrico è solo a 100 km da qui! Il Radley Sanitarium è un posticino davvero carino.>> ribatte lui, le risate degli alunni riempiono  l’aria.

Kayte si irrigidisce quando sente quel nome, spezza la matita fra le dita ,il respiro si fa sempre più affannoso, gli occhi sono aperti  e la bocca leggermente schiusa. ‘ Il Radley Sanitarium è un posticino davvero carino’ questa frase le turbina in testa raggiungendo ogni angolo sperduto della sua mente, si sforza di calmarsi pensando

 ‘ Tranquilla, quest’idioti scherzano. Respira,espira. Pensa al sorriso di Mike..no, non posso pensarci  perché da quando  è lì ,il suo sorriso si è spento come una candela in balia del vento.’

Ed è proprio quest’immagine che la fa scattare in piedi. Rovescia la sedia, lascia cadere la matita spezzata a terra,afferra tutte le sue cose le infila nello zaino che le pende da una spalla e si dirige a passi svelti verso la porta.

 Le risate si sono spente nell’attimo in cui la sedia è caduta, neanche la prof dice una parola troppo allibita per parlare. Kayte è ormai di fronte la porta , sta per aprirla quando Harry sarcastico la canzona

<< Cos’è Kayte, i riformatori ti turbano? >>.

Kayte lo ignora e afferra la maniglia e spinge la porta per uscire, ma si blocca quando il riccio continua imperterrito.

<< Sarebbe un posto adatto a te.>>

Una lacrima le sfugge selvaggia quando si volta, sorride sarcastica  e con tono duro ,distaccato lei risponde

<< Lo penso anche io, è comunque meglio di qui. Preferisco i ‘pazzi’- accentua il tono mimando con le dita le virgolette-  agli stupidi scimmiotti senza cervello.>> detto questo esce finalmente dall’aula sbattendo la porta, si porta una sigaretta in bocca non appena esce in cortile. Getta a terra lo zaino sedendosi sotto un albero, accende la sigaretta e quando aspira il fumo e il tabacco la inebria sente l’adrenalina scemare pian piano lasciando spazio alla rabbia.

 ‘ Ma come si fa?!. Come fai a scherzare su cose del genere, non si sa mai chi si ha di fronte, quali problemi personali un individuo ha, e quell’idiota dovrebbe pensarci su qualche secondo prima di sparare cazzate a raffica solo per sentirsi al centro dell’attenzione.  Parlare con leggerezza  di un argomento così delicato è da incoscienti, non si scherza su certe cose dannazione.’

Si morde nervosa il labbro e cerca di non tremare, in lontananza sente la campanella suonare, segno dell’inizio della ricreazione. In un attimo il cortile si anima di studenti ma per fortuna nessuno si avvicina, per una volta essere ‘strana’ le torna utile. Finisce la sigaretta e spegne il mozzicone nella terra umida, giocherella un po’ con i lacci degli anfibi verdi quando un’ombra la priva della luce del sole. Kayte alza  gli occhi scocciata, ma non riesce a mettere a fuoco ,c’è troppa luce attorno a lei e solo quando lo sente schiarirsi la voce roca capisce chi ha di fronte.

<< Che c’è Styles se qui per consigliarmi qualche altro bel posticino?. Fammi un favore torna da Madaleine. >> sbuffa  atona.

<< Mi dispiace.>> sembra sincero,la voce bassa esce più roca del solito.

‘Perfetto’ pensa Kayte

<< Senti non ho bisogno della tua compassione, perciò vedi si sparire. Non ho voglia di farti conoscere il pronto soccorso dell’ospedale dietro l’angolo perché sai non è un bel posto.>> sorride rabbiosa.

<< Come si chiama?>> chiede lui tranquillo, ignorando le frecciatine della ragazza.

‘Adesso è davvero troppo, basta così’ pensa  Kayte esasperata , si alza in piedi e cerca di sorpassarlo ma lui la blocca per un braccio. La sovrasta in tutta la sua altezza e la sua presa è forte

<< Che cosa vuoi da me Harry?>> ghigna lei rabbiosa strattonando il braccio bloccato.

<< Come si chiama tuo fratello.>>

Un dolore lancinante al petto, il respiro diventa irregolare e gli occhi le bruciano pericolosamente. Gli occhi ghiacciati di lei incontrano i prati verdi di lui e in un sussurro lei risponde dura.

<< Mike, mio fratello si chiama Mike. Ora lasciami andare.>>

Lui annuisce e distoglie gli occhi puntandoli altrove , allenta la presa fino a  lasciarla andare completamente. Con uno strattone lei si libera definitivamente e si allontana da lui a passi pesanti il pacchetto di sigarette già fra le mani lasciando dietro di se il suo profumo di liquirizia misto a tabacco che a Harry piace tanto, ma questo non lo sa nessuno. Nessuno sa nulla di Harry, lui è solo il giullare della classe che fa battute scontate e dice idiozie di continuo. Nessuno sa dove abita o qualcosa sulla sua famiglia, sul suo cane di nome Cato o su sua madre Sue.

Nessuno sa della cotta che si è preso per Kayte, per i suoi capelli a caschetto, che da quando l’ha vista per la prima volta in classe a inizio anno se ne è innamorato perdutamente. Ama i suoi capelli così accesi, le sue labbra costantemente  laccate di rosso, il viso magro e lungo ,  quei dannatissimi diamanti azzurri che ha incastonati negli occhi e si sente frustrato,perché sa che non potrà mai funzionare fra loro, lui è uno ‘apposto’ e lei è solo quella ‘strana’.

Si sente una merda per averle detto quelle parole ma è stato costretto, è il copione della vita.

E’ una relazione che si vede solo nei film, e lui che è debole non combatte per averla. E Marie gli e lo dice sempre “ Harry devi combattere e tenerti stretto le persone che ami.” Poi gli  sorride con gli occhi verdi così simili ai suoi,dandogli un’amorevole pacca sulla spalla. Ma anche Marie è lontana, lontana come Mike.

Kayte ha appena varcato il portone d’ingresso quando   Harry ancora  fermo in mezzo al cortile sussurra al vento parole che lei non verrà mai a sapere. Perché lei è quella ‘strana’ e lui quello ‘apposto’, perché sono due campi elettromagnetici opposti, destinati a stare lontani perché è così che deve andare. Perché sono così simili ma lei non lo saprà mai.

<< Mia sorella si chiama Marie, ed è la migliore amica di Mike.>>

*Angolo Autrice*
Salveeeeeeeeeeee  allora, questa OS è uno sfogo perciò potrebbe apparire senza senso xD
Spero di aggiornare le altre ff prestooo T__T
Grazie infinite caro lettore per aver letto questa OS :)
A breve pubblicherò il secondo capitolo perchè ho deciso che diventerà una ff, di pochi capitoli :)
   
 
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