"Harry, Jessica mi ha chiamato, vado a casa sua a dormire", mia sorella Gemma mi informò prima di avvicinarsi e darmi un bacio sulla guancia. "E non guardare troppa televisione! Ti fonde il cervello qualla roba, già te ne è rimasto veramente poco"

"Non dovevi andare dalla tua amichetta?" dissi e scoppiammo a ridere entrambi.

Mi fece la linguaccia e si avviò all'entrata. Urlò un "ciao" e chiuse la porta dietro di sé.

Finalmente la casa era vuota. Finalmente potevo godermi un po' di tranquillità.

Mi stiracchiai e mi stesi sul divano quando, girando i vari canali, trovai un film da vedere. Stavo per alzare il volume della tv quando sento il cellulare vibrare sul tavolino.

Lo afferro: Hai un nuovo messaggio.

 

       Niall

    Perché Louis non risponde al cellulare? E' da te?

 

    No, non lo vedo da stamattina. Abbiamo litigato. Invio.

 

       Niall

    L'ho chiamato tre volte, ma non risponde. Liam è andato a cercarlo.

 

Non avrei risposto. Non mi interessava più di tanto, comunque.

Sicuramente era andato in qualche pub a bersi qualche birretta di troppo insieme a Stan, ma a me non importava.

Aveva scelto lui e a me andava bene.

Erano mesi ormai che non era più il solito Louis, il mio Louis.

Ma chi poteva dargli torto, d'altronde.

Ero cambiato anch'io. Da quando Zayn era... scomparso, niente era rimasto uguale. Eravamo cambiati tutti.

Liam appena lo venne a sapere cadde in una forte depressione, ripeteva sempre "non è rimasto più niente di me" e, da un lato, aveva ragione. Erano una sola cosa. Zayn avrebbe fatto qualsiasi cosa per lui, così come Liam. I loro genitori non approvavano la loro relazione, ma dopo anni la stavano cominciando ad accettare...

Niall.

Niall era l'unica ragione per cui Liam era ritornato in sé. Lo aveva aiutato molto in questi mesi, cosa che né io né Louis avevamo fatto.

Louis cominciò ad ubriacarsi, a fare a botte con gente molto più muscolosa e cattiva di lui, aveva più volte cercato di picchiare la madre, ma per fortuna, quando non c'ero io a calmarlo, lei aveva imparato a difendersi.

E poi c'ero io: io che avevo smesso di provare emozioni, sentimenti... che avevo smesso di vivere.

Non sapevo neanche io perché continuavo a stare insieme a Louis. Forse per il sesso. Forse per non essere solo, anche se solo già lo ero.

Avevo Niall e Liam, ma il nostro non era più un rapporto d'amicizia. Continuavano a frequentarmi solo perché, un tempo, eravamo stati grandi amici...

 

"I was only looking for a shortcut home, but it's complicated, so complicated..."

"Ma chi diavolo...", il cellulare continuava vibrarmi sulla pancia, lo presi rendendomi conto che mi ero addormentato.

 

Chiamata in entrata

Niall

 

Accettai. "Pronto?", dissi con tono scocciato.

"Dove cavolo sei, Harry? Ti sto chiamando da ore e ti ho lasciato non so quanti messaggi!"

"Non gridare Nialler... cos'è successo?"

"Louis, si tratta di Louis. Era in macchina con Stan, erano ubriachi e non so come è successo precisamente, però Harry, lui è...", la sua voce tremava.

"Okay, sta' calmo. Dove sei?"

Scrissi l'indirizzo su un foglietto di carta e mi precipitai in macchina, non curante del tardo orario.

 

Arrivai lì dopo dieci minuti.

Ciò che vidi e sentì erano la marea di gente che affollava la strada, i rumori assordanti delle macchine della polizia, dell'autoambulanza.

Non capivo, non volevo capire.

Non volevo riaccendere quelle emozioni, non volevo che ricapitasse ciò che era successo a Zayn un anno prima.

Ma non potevo mentire a me stesso, non ci riuscivo.

Era la stessa identica situazione e sapere che in quella macchina adesso c'era Louis, il mio Louis, mi aveva fatto capire quanto fossi stato imbecille.

"Harry...", Liam spuntò all'improvviso di fianco a me. Stava piangendo ed era sporco di sangue.

"No, no, no, no", non può essere, no!

Volevo gridare, volevo piangere, volevo morire.

"Harry vieni qui", Liam mi abbracciò.

"NO!" continuavo a gridare e all'improvviso sentii le guance bagnarsi, non piangevo da molto, troppo tempo.

Sentivo il cuore in gola, il petto lacerarsi. Volevo scomparire.



Salve people! :)
questa è la prima ff che scrivo sui ragazzi,
sono mooolto emozionata e spero che
questa storia possa piacervi... e niente,
recensite in tanti, mi raccomando :D

Nel prossimo capitolo:
"Ti prego", sussurrai, "ti prego, LouLou..."
Vederlo in quel letto d'ospedale, pieno di lividure e ferite, mi fece pensare a quanto ero stato stronzo quella mattina.
Avrei potuto reagire diversamente e invece... adesso era lui a pagare le conseguenze di quel mio fottutissimo sbaglio.
Gli accarezzai delicatamente la mano. "Fallo per me", appoggiai la testa sul letto mentre le lacrime scorrevano veloci, "svegliati per me"
"Signore, deve lasciare la stanza", l'infermiera entrò nella stanza.
"Si", dissi debolmente e mi asciugai le lacrime.
Mi alzai e gli baciai la fronte.
"Ti amo, Boo", gli baciai la mano e lasciai la stanza, guardandolo per l'ultima volta.