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Autore: Envy_Love    08/11/2007    1 recensioni
“Universo Reale.
Universo Alternativo.
Mondo Reale.
Mondo parallelo.
Fay Tranen e Fantasy Tranen.
Due sorelle con un unico segreto ed un unico scopo: rimanere vive.
Ce la faranno a sopravvivere anche ad Aerugo, paese in rivolta nel sud?
Riusciranno a superare le loro difficoltà principali?
Ma soprattutto..
..riusciranno a salvare Amestris dalla catastrofe della guerra?
…sei pronto a varcare la soglia del portale ancora una volta?”
Salve. Sono tornata anche questa volta con una nuova fiction che, come al solito, non vedevo l’ora di postare! *.* Bhè.. spero vivamente che vi piaccia! ^_^ ringrazio di cuore fullmetalQUEEN perché mi ha dato le caratteristiche dettagliate di Fantasy Tranen, ovvero la sua “reincarnazione” nella mia fiction XD e sapete chi è Fay? *O* IO, ovviamente.. XD spero vi divertiare a seguire questa fiction, ma d’altronde non sono io a scegliere. XD
Ready? Steady? GO!
Genere: Generale, Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Envy, Nuovo personaggio, Un pò tutti
Note: Alternate Universe (AU), What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo Nono
-Fake Fay-

 Marianne stava piangendo. Non era tristezza, ma felicità. La sua schiena veniva scossa da frequenti singhiozzi, e nel mentre continuava a tenere attivo il processo alchemico per inondare di luce tutte le camere. Altro singhiozzo, e la luce si spense. In tutte le camere, eccetto quella in cui si trovava Fay. La vera Fay. Allora si alzò di scatto, voltandosi verso destra, ove era disegnato il cerchio alchemico “incaricato” di fornire luce a tutto il posto. Corse su per le scale, trovandole inondate di buio, eccetto l’esatto punto in cui giaceva Fay: che le era successo? Perché era distesa sulla gradinata?
Le si avvicinò prudente e silenziosa, salendo le scale, osservandola: dalla bocca usciva sangue, ma solo da là. In più, non sembrava riportare fratture.
«..Fay?» tentò. Le poggiò una mano sulla spalla destra, ma la ritrasse immediatamente: scottava. Ma nonostante questo, raccogliendo le forze, la voltò ugualmente, osservandola negli occhi. Erano chiusi, in un’espressione serena. Era bizzarro vedere come in uno stato di svenimento Fay potesse essere tanto serena. Marianne la scosse, la schiaffeggiò, finchè Fay non aprì gli occhi, e la guardò.
«Che.. che è successo?» le chiese, stropicciandosi gli occhi.
«E’ quello che vorrei sapere pure io, bambina mia.» disse Marianne, osservandola «Eri svenuta sulle scale, e.. bhè, hai sangue che ti esce dalla bocca.» spiegò «E la tua spalla destra scotta in una maniera allucinante: come mai?» a quelle parole Fay spalancò gli occhi, poi riabbassò il volto.
«Non ti interessa.» e si alzò, schiva, risalendo la scalinata «Dove sono gli altri?» chiese, fermandosi e guardando Marianne, che la guardò interrogativa: ah, già, lei non sapeva che in quella casa circolavano anche Jewell e.. cazzo! «Ma porca troia!» sbottò, risalendo veloce le scale. Non badò manco alla domanda che sua madre le aveva posto con un filo di voce, quasi senza farsi sentire: non le interessava. Arrivata al secondo piano sentì un botto, e vide il corpo di Alphonse saettarle davanti, lanciato da qualcuno, sbattendo contro il muro alla sua sinistra. Rimase immobile a fissare davanti a se, per poi osservare Alphonse, scioccata: che stava succedendo? Si voltò appena in tempo per schivare un Edward sanguinante che subiva la stessa sorte del fratello minore. «Ma.. cosa..?» sussurrò, voltando lo sguardo verso la sua alter ego.
«Oh, dunque tu sar-» e cadde a terra, apparentemente priva di vita. Fay inarcò un sopracciglio, mentre Marianne la raggiungeva, e tremava alla vista dell’alter ego di sua figlia per terra.
«FAKE!» urlò, gettandosi sull’Homunculus, soccorrendola. La voltò, e la osservò negli occhi che si erano misteriosamente fatti bianchi: che stava succedendo a quell’Homunculus? Sinceramente non lo sapeva nessuno, ma una cosa era certa: Fay, Edward, Alphonse e Jewell dovevano uscire da quella casa, e subito. Si voltò dunque verso Edward ed Alphonse, conciati malissimo, entrambi distesi per terra. Si voltò appena un attimo, in tempo per vedere Jewell fiondarsi fra le sue braccia, stringendola forte. Fay sulle prime decise che doveva liberarsi, poi invece ricambiò l’abbraccio. Jewell cominciò a piangere.
«Shh.. calma, Jewell, ci sono io, adesso..» e lanciò uno sguardo minaccioso verso l’Homunculus immobile per terra. Probabilmente, Marianne aveva utilizzato qualcosa di Fay per crearla: forse una ciocca di capelli, o del sangue.. «Marianne.» disse, solo, mentre la madre le passava uno sguardo infuriato «Sei solo un’idiota. E basta.» disse, schifata. Tentò di fare un passo, ma Jewell non riusciva a muoversi.
«F-Fay.. p-per la paura mi si sono immobilizzate le gambe..» Fay le sorrise rassicurante: Jewell rimase incantata da quel gesto, almeno fin quando Fay non la prese in braccio, tranquillamente, quasi fosse una piuma. Poi si diresse verso Edward e Alphonse, inginocchiandosi vicino a loro, lasciando Jewell per un attimo di lato. Li osservò, e sospirò.
«… tu, Homunculus.» disse voltando appena il volto di lato, verso l’Homunculus. Marianne la guardò al suo posto.
«Cosa vuoi ancora da Fake?!» le sbottò, rabbiosa.
«Lei hai dato quel nome?» fece, spalancando gli occhi, Fay. Fake, uguale falso, o falsa. Strinse i pugni «Mi fai schifo.» disse ancora. Marianne voltò lo sguardo per terra «Quando si sveglia, dille che un giorno l’ammazzerò.» disse, seria «E non perché è il mio Homunculus, a dire il vero non mi interessa cosa è.» spiegò «L’ammazzerò perché ha osato ridurre così Edward e Alphonse.» serrò le labbra, silenziosa. Si limitò a posare le mani su quelle di Ed e Al, e a chiudere gli occhi, concentrandosi.
Una luce rossastra l’avvolse, e avvolse anche i corpi dei due ragazzi, donando nuovamente loro colore. In tutto questo, Fay stringeva sempre di più i denti, abbassando sempre più la testa, tremando: ma non smetteva di concentrarsi.
Quando Edward e Alphonse aprirono gli occhi, Fay era distesa ai loro piedi, svenuta, e loro erano senza più ferite.

 
Aprì gli occhi lentamente, voltando la testa lateralmente, ma li richiuse quasi subito, accecata dalla luce che le investì il volto. Tentò di pararsi gli occhi con le braccia, ma si accorse che erano legate al letto dove era distesa. Così tentò di aprire gli occhi, lentamente, abituandosi poco a poco alla luce. Voltò il viso a destra e a sinistra, per poi tentare di alzarsi a sedere nonostante le catene che le bloccavano polsi e caviglie.
Ci riuscì, ma dovette rimanere in una posizione alquanto imbarazzante. Confusa, squadrava il posto: era sudicio, nero e logoro, mentre sopra la sua testa brillava la luce fortissima di una lampadina. Attorno a lei, nei muri, erano attaccate delle piccole fiaccole a illuminare il resto della stanza che non aveva abbastanza luce per brillare.
«Vedo che ti sei svegliata..» e vide qualcosa brillare nel buio, qualcosa che poco a poco si avvicinava a lei. E infine definì i contorni di quella persona: aveva capelli neri dai bizzarri riflessi verdi, abiti strani, occhi viola e uno strano tatuaggio sulla coscia sinistra. Alzò un sopracciglio, non capendo chi fosse: non l’aveva mai visto.
«Chi sei?» chiese, allora, cercando di riconoscerlo: niente, non ‘aveva mai visto.
«Ovvio che non ti ricordi di me, dopotutto l’ultima volta che mi hai visto è stato poco prima di svenire.» e sorrise, maligno. Il tono di voce non aveva niente di rassicurante.. niente. «Comunque, io sono Envy.» e le si avvicinò ancora, mentre lei tentava di far forza con le braccia per liberare i polsi.
Poco a poco stava sempre avanzando, e.. adesso era vicino. Troppo vicino. Poteva sentire il suo respiro sul collo, e poi sull’orecchio.
«Mia cara Fantasy..» sussurrò Envy, appoggiato con una mano dietro di Fanny, mentre le alitava nell’orecchio «..sei il mio asso nella manica, sai?» e sorrise, allontanandosi, accorgendosi di aver causato il rossore più totale sulle guance di Fanny.
«A.. A che ti riferisci?» chiese, osservandolo. Aveva connesso di essere stata rapita.
«Mi servi.» rispose semplice Envy, che si erse in tutta la sua altezza «Mi servi per avere Fay.» e le sorrise, malizioso e crudele allo stesso tempo. Fanny tremò, ed ebbe un bruttissimo presentimento. Cosa intendeva con.. “per avere Fay”?
«Che.. che vuoi farle?» chiese, con la voce tremante. Envy rise. E Fanny ne rimase a dir poco turbata «CHE VUOI FARLE, RAZZA DI ESSERE SCHIFOSO?!» gli urlò contro: come risposta, ricevette un colpo sulla nuca. Fanny cadde pesantemente all’indietro, svenuta.
«Voglio farla mia.»




Faycchan- salve. lo so, ho un tremendo ritardo di postaggio (ò.O solo un giorno!! ndEd).. sorrytemi! solo che ho avuto problemi, si è risvegliata la mia parte Emo, e quindi ho dovuto uscire x comprare mille e più cose in Emo-style. Quindi mi fa schifo tutto, ma.. dettagli!
Le fiction sono pur sempre le fiction.. no? quindi, dividiamo vita privata da vita virtuale, che è meglio.. o rischio di fare confusione!

Che ne pensate di questo capitolo? Carino? Orribile? Decente? O fa semplicemente schifo?

Rispondete, che mi interesserebbe saperlo XD

SbAcIuZZ
Faycchan
  
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