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Autore: Take_Me_ Home    20/04/2013    3 recensioni
Amanda è stata trasformata in un vampiro all'età di 16 anni da un vampiro di nome Michael, per motivi a lei sconosciuti. Dopo la sua trasformazione ha pochi ricordi della sua vita da umana, ma un giorno incontrerà una persona che rappresenta il legame tra lei e la sua vita passata: Liam.
Se vi ho incuriosito entrate.
Genere: Dark, Horror, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti, Violenza
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Cap 13 “Free”

Amanda’s POV

Entrai nella casa, spaventata quanto decisa e determinata ad uscirne vittoriosa. Stranamente non c’era nessuno. Eppure avevo fatto abbastanza rumore entrando.
“Meglio per me”, pensai muovendomi furtivamente. Ero sicura che fosse quello il posto. Avevo sentito Liam urlare poco prima. Cercai di tenere lontane dalla mente l’urlo straziante. Avevo bisogno di pensare lucidamente per riuscire a salvarlo. Sentii dei passi e mi nascosi nella prima stanza che trovai. I passi si fecero più vicini ed io mi rannicchiai dietro un mobile vecchio e puzzolente.
“Ma dove sono George e Paul?”, chiese Michael. Repressi l’impulso di saltargli alla gola e staccargli la testa e restai in ascolto.
“Li ho mandati a fare una piccola commissione. Ci avrebbero solo creato fastidio...”.
“Aspetta. Lo senti anche tu?”. Mi bloccai sul posto, smettendo di respirare. Se mi avessero scoperta mi avrebbero uccisa prima che potessi fare niente. E sfortunatamente Michael era bravissimo a trovare le persone.
“Credo che la tua vampirella sia arrivata, Michael”, disse quello che doveva essere James.
“Non facciamola aspettare allora”, mi rannicchiai ancora di più, pronta ad essere scoperta e uccisa, ma contro ogni mia previsione la porta della stanza nella quale ero rifugiata non si aprì. Sentii quella di ingresso sbattere e capii che erano usciti. Pensavano che fossi ancora fuori? Michael stava perdendo colpi! Cercando di non fare rumore mi alzai e sgusciai fuori dalla stanza. Dovevo solo capire dove tenevano Liam. Un odore forte quanto gustoso attirò la mia attenzione. Lo conoscevo benissimo: era l’odore da cui avevo cercato di fuggire e che, per quanto buono potesse essere, ormai non mi faceva nessun effetto. Almeno non quanto il proprietario di quell’odore. Annusando l’aria seguii la scia, che mi portò davanti ad un’enorme porta, anch’essa di legno. La aprii, sperando che non scricchiolasse, e scesi le scale buie. Sbucai in una specie di cantina buia, sporca e fredda. L’odore si era fatto ancora più forte, segno che Liam doveva essere lì da qualche parte.
“Amanda?!”, sentii una voce chiamarmi. Era più che altro un sospiro, ma riuscii a sentirlo chiaramente. Mi voltai e mi trovai davanti uno spettacolo raccapricciante. Liam era a terra, con i polsi legati ad una barra di ferro fissata al muro, pieno di sangue e con un’espressione sofferente. La cosa più terrificante era la gamba, che era piegata in una strana angolazione.
“Oddio...” sussurrai prima di correre da lui.
“Perché sei venuta? Ora ti uccideranno!”, mi disse cercando di non fare smorfie per il dolore. Gli presi il volto tra le mani, cercando di non fargli male. Gli asciugai il sudore che gli imperlava la fronte e gli controllai le ferite sul collo. Quei due esseri viscidi lo avevano morso. Ringhiai sommessamente e poi passai a controllare la gamba.
“Non toccarla! Ti prego, ma fa troppo male...”, disse respirando affannosamente. Annuii, tanto riuscivo a vedere anche senza toccarla che era rotta. Lo osservai un’altra volta, prima che gli occhi mi si riempissero di lacrime.
“Cosa ti hanno fatto?”, chiesi abbracciandolo senza stringerlo troppo. Lui gemette ed io spostai lo sguardo verso i suoi polsi che stavano diventando viola. Cominciai a sciogliere i nodi, cercando di fare più velocemente possibile. Chi lo aveva legato aveva fatto davvero un buon lavoro. Finalmente, dopo molto tempo, riuscii a liberarlo. Lasciò cadere le braccia lungo il corpo e si massaggiò i polsi. Dovevamo sbrigarci se volevamo uscire da lì vivi. Mi chinai verso di lui e gli diedi un veloce bacio a stampo, per poi aiutarlo a mettersi in piedi. Quando provai a prenderlo in braccio lui si rifiutò, dicendo che poteva camminare. Ma era affaticato e non poteva poggiare la gamba a terra.
“Non fare l’idiota e fatti aiutare”, dissi caricandomelo su una spalla e cominciando a camminare. Arrivai davanti alla porta che dava sulle scale, la aprii e... urlai.
“Eccola finalmente! Lo sapevo che ci avresti trovati. Ma che fai? Già te ne vai? Lo sai che è maleducazione? Dai, siediti un po’”, disse Michael e poi sentii un forte dolore alla spalla. Ci spinse dalle scale e feci appena in tempo ad afferrare Liam e a trattenerlo sopra di me che raggiungemmo il pavimento. La spinta era stata forte, tant’è che ci trovavamo molto più distanti dalla rampa di scale. Ero sicura di avere una spalla lussata, ma non potevo fare niente con Liam ancora addosso. Lo aiutai ad alzarsi con il braccio ancora sano e poi, dopo essermi alzata ed essermi messa davanti a lui per proteggerlo, feci fare quel doloroso “pop” alla mia spalla, che indicava che era tornata normale. Intanto i due stavano scendendo le scale tranquillamente, come se fossimo davvero degli ospiti venuti in visita.
“Allora Amanda, racconta. Come hai fatto a trovarci?”, chiese Michael ghignando, seguito dall’uomo biondo. Non diedi nessun cenno di voler rispondere e mi limitai a guardarli con uno sguardo truce. Avrei voluto attaccarli, fargli pagare ogni singola sofferenza che avevano inflitto a Liam, ma così lo avrei lasciato scoperto e uno dei due ne avrebbe approfittato.
“Sarà che sono intelligente, o forse sei tu ad essere stupido, chi lo sa”, dissi facendo spallucce. Michael ringhiò e mi guardò con uno sguardo crudele e di disprezzo.
“Sei sempre stata così, ribelle, non hai mai accettato il fatto di essere sottomessa a me. Hai fatto sempre di testa tua, e queste sono state le conseguenze. Sei testarda, Amanda, e la tua testardaggine ti porterà alla morte. Per quanto riguarda il tuo amichetto, sei stata tu a condurlo qui, e solo tu sarai colpevole della sua morte”, disse guardandomi negli occhi.
“Non è vero!”. Mi immobilizzai quando sentii Liam urlare.
“Non è vero, non è stata colpa sua! Lei ha provato ad andarsene, a lasciarmi stare, ma sono stato io a volere che rimanesse. Non ha colpe, quindi lasciatela stare”, disse a voce alta, mascherando ogni accenno di sofferenza.
“Lo capisci che non è questo il punto, ragazzino?”, chiese quello biondo.
“Infatti, non è questo il punto! Non c’entra niente il fatto che io sia rimasta con lui. Questa è la mia vita e tu non sei nessuno per dirmi cosa devo fare!”, dissi guardando Michael.
“IO SONO IL TUO CREATORE!”, urlo dando un calcio ad una sedia. La fece schiantare contro il muro e quasi si sbriciolò.
“Appunto. Sei il mio creatore, non mio padre. Non devo sottostare ai tuoi voleri. Mi hai tenuta solo per via del mio dono, e sei stato così vigliacco da prendere Liam solo per attirarmi qui. Che c’è, ti sei rammollito all’improvviso? Sei così debole da dover scendere così in basso per ottenere quello che vuoi?”.
“STA’ ZITTA!”, urlò, prima di lanciarsi addosso a noi. Ero preparata per quell’attacco, quindi riuscii a difendermi, tenendolo lontano da me e da Liam. Portai Liam in un angolo della stanza in modo da tenerlo lontano e tornai dai due vampiri. Michael non aspettò per riattaccarmi e questa volta riuscì a farmi volare all’indietro, facendomi sbattere al muro. Ne approfittò e mi balzo addosso bloccandomi le braccia e le gambe. Era davvero troppo forte e non riuscivo a liberarmi.
“Adesso ci divertiamo”, disse prima di fare una cosa totalmente inaspettata. Avvicinò il volto al mio e in pochissimo tempo unì le nostre labbra. Rimasi totalmente pietrificata. Cosa stava facendo? Non avrebbe dovuto uccidermi? O forse prima voleva portarmi via quel poco che mi era rimasto? Quando riuscii a sbloccarmi gli morsi le labbra, facendolo staccare velocemente.
“Piccola bastarda”, disse succhiandosi il labbro sanguinante.
“Adesso ti faccio vedere io. James, aiutami!”, disse e il biondo mi fu subito sopra.
“Reggile le mani e sta’ attento, non è una facile”, disse ghignando. Se prima ero spaventata dal pensiero di morire, adesso ero terrorizzata. Non riuscivo a reagire. Potevo solo stare lì, immobile, mentre Michael passava una mano sul mio fianco. Cominciò ad alzare la maglia ed io urlai.
“Lasciami andare! Vuoi davvero cadere così in basso? Porco bastardo!”, immediatamente mi arrivò uno schiaffo sulla guancia, che mi fece voltare la testa da un lato. Incontrai lo sguardo di Liam che, a fatica, stava cercando di camminare verso di noi per aiutarmi. Gli feci segno di fermarsi, ma lui continuò a camminare, cercando di fare più veloce possibile.
“Il tuo fidanzatino vuole aiutarti, eh? Tranquilla, non lasceremo che si annoi. James, ci pensi tu?”, disse il mostro sopra di me. La stretta delle mani del biondo intorno ai miei venne rapidamente sostituita dalle mani di Michael, che stringevano ancora più forte. Mi girò la testa, in modo che potessi guardare Liam e cominciò a ridere. Rideva come un sadico, un pazzo. Avevo davvero vissuto con quel mostro per 4 anni? Intanto James si stava avvicinando a Liam, rimanendo però con lo sguardo verso di me, come se volesse vedere anche lui la mia reazione. Liam intanto aveva cominciato ad arretrare e a guardarsi intorno per cercare qualcosa che lo potesse aiutare.
“NO!”, urlai cercando di liberarmi dalla stretta di Michael.
“Invece sì. Ora vedrai il ragazzo che ami morire”, ricominciò a ridere. James continuava ad avanzare, guardandomi.
“NO! FERMO!”, urlai e lui... si fermò! Il suo sguardo era rimasto fisso nel mio, ma adesso non c’era nessun cenno di malvagità. Sembrava che si fosse incantato, proprio come gli umani reagivano al soggiogamento. Michael si irrigidì e cercò di farmi spostare la testa, in modo da interrompere il contatto visivo con James, ma le sue mani erano troppo impegnate a trattenere i miei polsi.
Torna indietro”, dissi, sempre fissando gli occhi di James. Lui si girò e, continuando a guardarmi, tornò indietro. In quel momento capii. Era quello il mio potere! Aveva ragione Liam, il mio potere era legato al soggiogamento. In qualche modo ero riuscita a soggiogare James, il che era impossibile per un vampiro. Era contro natura per un vampiro riuscire a soggiogarne un altro. Beh, non per me. Sorrisi girando la testa per guardare Michael. Aveva gli occhi sbarrati e alcuni ciuffi di capelli neri gli cadevano disordinati sul viso.
“Quindi è questo il mio potere, vero?”, gli chiesi sempre sorridendo. Mi girai verso Liam: sorrideva, nonostante il dolore. In un attimo Michael si spostò dal mio corpo e scappò in un angolo della stanza.
“Cosa c’è, hai paura che soggioghi anche te?”, gli chiesi. Intanto James mi aveva raggiunto e mi fissava con gli occhi da pesce lesso. Mi avvicinai a Liam, che mi abbracciò contento.
“Non essere contento. Lui è ancora qui e siamo in pericolo. Dobbiamo stare attenti”, gli sussurrai nell’orecchio in modo da non farmi sentire da Michael. Evidentemente non riuscii nel mio intento perché sentii una risatina dall’angolo opposto della stanza.
“Hai ragione. Io sono ancora qui e non sarà di certo uno stupido trucchetto mentale che mi impedirà di uccidervi entrambi”, disse avvicinandosi. Quasi inconsciamente mi spostai in modo da coprire Liam.
“Smettila”.
“Cosa?”, chiesi rispondendo al sussurro del ragazzo dietro di me.
“Smettila di proteggere me e pensa a te stessa”. Scossi la testa per fargli capire che non gli avrei dato retta. Non potevo di certo lasciarlo indifeso davanti ad un vampiro come Michael! Intanto lui si avvicinava ed io non sapevo cosa fare. Beh, in realtà lo sapevo, dovevo solo concentrarmi...
“Non vuoi sapere che ne è stato della tua famiglia, Amanda?”. Mi bloccai. Cosa aveva detto? Lo guardai interrogativa.
“La tua famiglia! Non dirmi che non te la ricordi! So di tutte quelle cose che nascondi nell’armadio. Vuoi sapere che cosa gli è successo?”.
“Non farti ingannare”, sussurrò Liam.
“E non vuoi sapere come mai non riesci a soggiogare il tuo ragazzo?”, chiese ancora Michael. A questa domanda Liam si irrigidì, come se fosse interessato. Sapevo che era solo un modo per distrarmi, ma la tentazione era troppo forte. Per 4 anni mi ero sempre posta le stesse domande riguardanti la mia famiglia, e adesso avevo la possibilità di sapere tutto. Inoltre, era parecchio tempo ormai che mi chiedevo perché non riuscissi a soggiogare Liam. Michael fece un altro passo avanti e questo mi distolse dai miei pensieri. No, voleva solo distrarmi. Non mi avrebbe mai detto niente.
“Sì certo, perché tu mi dirai tutto, no? Come quando mi hai detto del mio potere speciale...”, dissi e lui, una volta capito che il suo piano non stava funzionando, smise di ghignare.
“Quindi non vuoi sapere niente di tua sorella Samantha? Non vuoi sapere se è viva o morta, se ti sta cercando o no? Davvero non ti interessano questo cose?”, mi chiese ancora.
“Certo che mi interessano, ma so già che tu non mi dirai niente!”, risposi. Fu un secondo, un battito di ciglia. Sentii un ringhio provenire dalla gola di Michael e poi sparì. Sapevo che era ancora lì e che stava solo cercando il modo migliore di attaccare. Non feci in tempo a fare un passo indietro che venni scaraventata per terra, lontana da Liam.
“Amanda!”, lo sentii gridare. Mi rialzai velocemente, ma delle mani forti mi respinsero giù. Cercai di fuggire, ma la sua presa era troppo forte. Sapevo cosa dovevo fare,ma avevo bisogno di concentrazione...
“Ho intenzione di ucciderti. Anzi, prima ucciderò il tuo ragazzo, proprio davanti ai tuoi occhi, e farò in modo che la sua morte sia lenta e dolorosa. E tu soffrirai con lui. Perché è questo che è l’amore, no? Si gioisce e si soffre insieme. Peccato che voi conoscerete solo le sofferenze”. Mi sussurrò quelle parole nell’orecchio e, presa dai brividi di terrore che mi provocavano, non riuscii a concentrarmi. Le immagini di quello che avrebbe potuto fare a Liam mi offuscarono la mente, impedendomi di pensare razionalmente.
“Gli romperò le dita ad una ad una, poi gli staccherò la lingua e magari gliela farò mangiare. Divertente no?”, continuava a sussurrarmi quello che avrebbe fatto a Liam ed io continuavo a tremare. Non ce la facevo, non riuscivo a concentrarmi.
“Basta...”.
“Lo ridurrò in piccoli pezzetti, sempre senza ucciderlo. Mi dovrà pregare di morire, di lasciarti sola con me”.
“BASTA!”, urlai e Michael si bloccò. Ma non aveva lo stesso sguardo che avevano le persone soggiogate: gli occhi erano spalancati e dalla bocca semiaperta cominciavano a colare delle gocce di sangue. La pelle cominciava a diventare grigia e dura e le mani che mi tenevano giù abbandonarono le mie spalle. Mi cadde addosso, a peso morto. Alzai lo sguardo ed incontrai quello di Liam. Era proprio sopra di noi e aveva qualcosa in mano, qualcosa come... un pezzo di legno insanguinato. Guardai ancora Michael che non dava segni di vita e poi tornai a guardare Liam.
“Tu...”, sussurrai, incapace di dire niente.
“Sì, l’ho ucciso. Continui a pensare di dovermi difendere?”, disse accennando un sorriso. Velocemente mi tolsi il corpo di Michael di dosso e lo abbracciai.
“Ahi... Amanda, mi stai facendo male”, disse. Per colpa dell’euforia mi ero dimenticata di fare piano.
“Ti rendi conto? Lo hai ucciso? Michael è andato, finito, caput! Siamo liberi! SIAMO VIVI!”, Urlai di gioia prendendo il suo viso tra le mani. Lo baciai, ma quello non era un bacio qualunque. Quel bacio voleva dire tante cose.
“Grazie... grazie... GRAZIE!”, urlai ancora staccandomi dal bacio.
“Per cosa?”, chiese Liam sorridendo.
“Come per cosa? Ci hai salvati!”, dissi saltellando sul posto come una bambina.
“Ma non è vero!”.
“Sì, perché Michael lo ha impalato mia nonna. Stai zitto e ammetti di essere stato magnifico”, dissi abbracciandolo ancora.
“Beh, se questa è la mia ricompensa, potrei abituarmi a fare questo genere di cose”, disse posandomi un bacio trai capelli. Tornai a guardarlo: anche con tutte le ferite sanguinanti restava bellissimo.
“Ti amo”, sussurrai.
“Ti amo anch’io”, e detto questo uscimmo da quella casa insieme, mano nella mano, felicissimi e LIBERI.


LALALALALALALALALALALALALALA
VOGLIO UN UNICORNO!
No ok basta.
Finalmente Amanda e Liam sono riusciti ad eliminare Michael!
YUPPIIIIIIIIIII!
Però mi è dispiaciuto un po' ucciderlo.
Vabbè, pazienza.
Che ne pensate?
Con questo siamo vicinissimi alla fine, infatti credo che il rpossimo sarà l'ultimo ç_ç
Mi ero affezzionataaaaaaaaaaaaaaaa!
Lascio la parola a voi.
Mi lasciate una piccola recensione?
DAI DAI DAI DAI.
Cercherò di scrivere l'ultimo capitolo il prima possibile.
Ho anche aggiornato prima questa volta!
Un ultima cosa, poi me ne vado.
Ho comiciato a scrivere un'altra ff, questa volta su Harry.
Ecco il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1777432&i=1
Per ora ha solo un capitolo e ho in programma di aggiornarla dopo la fine di questa.
Mi farebbe davvero piacere se voi la leggeste.
Ok, ho rotto abbstanza e ora me ne vado.
Ciaoooooooooooooooo!

  
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