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Autore: Frankie92    20/04/2013    5 recensioni
Dal primo capitolo:
"Aveva appena flirtato con un ragazzo che sembrava un dio greco. Un ragazzo che gli aveva preparato il pranzo migliore di sempre. Un ragazzo che era padre di un’adorabile e bellissima bambina.
Quando ci si metteva, il destino era proprio un bastardo"

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Kurt e Blaine si incontrano in un giorno qualunque al "La Bella Notte", un piccolo ristorante italiano a Brooklyn. Quel giorno qualunque cambierà la vita di entrambi, facendogli scoprire che a volte la felicità non è poi così lontana.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel, Un po' tutti | Coppie: Blaine/Kurt
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Capitolo Tredici
 

Era arrivato il grande giorno e tutto sembrava pronto: i fiori erano sistemati nei vasi, il tappeto era stato disteso e gli ospiti stavano pian piano riempiendo la sala. L'unico problema? L'isteria della sposa.
Nonostante il notevole flusso di alcool ingerito la sera prima l'avesse leggermente calmata, ormai era sparito e Tina andava avanti e indietro per la stanza, nervosa che sembrasse grassa nel suo abito da sposa e che Mike non l'avrebbe mai sposata.
Per quanto fosse tentato di farla ubriacare come diceva Santana, Kurt riuscì a calmarla grazie a una generosa quantità di mini cupcakes e una telefonata di Mike che ripeteva che non vedeva l'ora di sposarla.
Così, scampato il pericolo di una possibile fuga da parte della sposa, si era ritrovato nella hall, aspettando l'arrivo di Blaine e Christie; non era particolarmente nervoso (aveva conosciuto Sebastian e Jeff, ormai tutto sembrava più facile) ma non poté impedire al suo cuore di mancare un battito alla vista di Blaine in un perfetto smoking nero e un adorabile papillon, abbinato ovviamente alla cravatta blu di Kurt.  Christie era così carina in quell'abitino e con i capelli tirati su; la piccola subito corse verso di lui facendosi prendere in braccio
" Ciao Kurt!" Esclamò la bimba abbracciandolo "Sei bellissimissimo come il mio Daddy! Sembrate due principi!"
Kurt ridacchiò e le baciò una guancia "E allora tu sarai la nostra principessa"
Blaine si avvicinò al quadretto e baciò il suo ragazzo "Ehi tesoro. Sei stupendo"
"Anche tu non sei male, Anderson" scherzò ricambiando il bacio "La cerimonia inizia tra poco, mettetevi dove volete"
Christie si accigliò "Non vieni vicino a noi?"
"Non posso piccola, devo stare vicino alla sposa. Sono il suo testimone"
"Un test-testino-"
"Testimone" l'aiutò Blaine "Ti ricordi al matrimonio di zio Wes che Daddy stava vicino a lui?E’ la stessa cosa "
La bambina ci pensò su "Capito!"
"Ma ti prometto che staremo insieme al ricevimento, va bene?" Le baciò una guancia e la fece scendere "Ora sarà meglio..."
"FRATELLINO!"
"HUMMEL!"
Due voci lo richiamarono da dietro: erano Finn e Puck che subito lo stritolarono in una specie di sandwich/abbraccio.
"Si, si anch'io sono contento di vedervi, ma ho bisogno di respirare"
I due scoppiarono a ridere e lo lasciarono andare.
"Wow, hai organizzato un bel matrimonio!" Si complimentò Finn "E' simile a quello dei nostri genitori"
"Questo perché, da bambini, io organizzavo matrimoni  mentre voi rotolavate nel fango"
Puck sbuffò "E' successo solo un paio di volte"
"Si, come no" ribatté Kurt roteando gli occhi poi si voltò verso Blaine e Christie che erano rimasti in silenzio: era il momento "Finn, Puck, vorrei presentarvi Blaine, il mio fidanzato, e Christie, sua figlia"
Christie guardava Finn impressionata "Sei altissimo!"
Il ragazzone ridacchiò e le pizzicò leggermente il naso "E tu sei molto carina" poi si rivolse a Blaine e gli stese la mano "Sono il fratello di Kurt. E tu devi essere il famoso Blaine di cui Kurt straparla sempre!"
"EHI!!!"
Blaine sorrise e gli strinse la mano "E' un piacere conoscervi" disse stringendo anche la mano di Puck.
"Hai fatto un bell'accappio, Hummel!"
"Puck!!" Lo rimproverò Kurt con uno schiaffo sul braccio "Dove sono Quinn e Amanda? Almeno se ci sono loro avete un qualche filtro alla bocca"
"Amanda aveva bisogno di sedersi e Quinn l'ha accompagnata; non è molto comodo viaggiare al settimo mese di gravidanza, ma Amy ci teneva tantissimo a venire e indossare quel abito di Prato o Praga che gli hai mandato"
"E' Prada, Finn!" Sbuffò il giornalista "comunque tra poco inizia la cerimonia e io devo andare a controllare Tina"
Puck cinse le spalle di Blaine "Tranquillo Hummel, ci pensiamo noi al tuo fidanzatino"
Kurt roteò gli occhi e schioccò un bacio sulle labbra del suo ragazzo e sulla fronte di Christie e si avviò.
Blaine prese la mano della figlia che adesso fissava la strana cresta di Puck.
"Allora andiamo?" Chiese quest'ultimo "Forse dovremmo nascondere Christie da Quinn, non vorrei che le venisse voglia di un altro figlio”
Christie si accigliò e si guardò il vestitino: si sentiva così carina, non voleva giocare a nascondino.
Puck si abbassò al suo livello e sorrise “Dai principessina stavo scherzando” la rassicurò il ragazzo facendole un po’ di solletico per farla ridere e se la prese sulle spalle, con grande divertimento della bambina “A conquistare i nostri posti!”
“YAY!”
Blaine sbuffò divertito mentre Finn gli diede una pacca sulla schiena “Tranquillo, Puck è un fenomeno con i bambini: lui e Quinn hanno due gemelli, oltre a una bambina che hanno avuto al liceo e che ora vive con la madre surrogato di una nostra amica”
Il moro lo guardò confuso “Cosa…”
“Benvenuto nella nostra grande famiglia disfunzionale” rise il più alto avviandosi con lui “Allora, Kurt ci ha accennato più o meno la tua storia: è stato un gran gesto da parte tua”
“Non ho fatto niente di speciale” rispose semplicemente l’altro “Lo dovevo a lei e mio fratello, chiunque avrebbe potuto fare lo stesso”
“Amico, hai cambiato tutta la tua vita per lei e avevi solo ventun’anni. Sinceramente non credo che avrei saputo fare lo stesso”
Blaine si strinse le spalle e cambiò argomento “Allora, tra poco anche tu diventi papà è?”
“Sì, tra un paio di mesi” annuì Finn con una luce negli occhi che Blaine conosceva bene “Non vedo l’ora che nasca, anche se ho una  paura tremenda di diventare padre”
“Credimi, lo siamo tutti” lo rassicurò il moro con un sorriso “Ma andrà tutto bene e avrai tantissime soddisfazioni, credimi. Eccetto quando ti chiederà da dove nascono i bambini, lì sarà imbarazzante più che altro”
“A meno che non sia come Kurt: a sedici anni, quando Burt provava a parlargli di sesso, si ficcava le dita nelle orecchie e iniziava a cantare”
“Davvero?”
Finn annuì “Amico, erano scene esilaranti, anche se spero che sia Amy a farle o fargli il discorso”
“Ehi, se è maschio toccherà a te, amico!” Arrivarono all’entrata della navata “Pensa che io dovrò spiegarle del ciclo”
“Non ti invidio per niente” disse sinceramente l’altro mentre si avvicinavo alle panchine, dove Puck fece scendere Christie.
Quinn stava parlando animatamente con Amanda, ma subito le due donne si fermarono e si voltarono verso il gruppetto arrivato.
“Ce l’avete fatta voi due” li punzecchiò Quinn  mentre Puck le lasciava un bacio sulla guancia.
“Hummel era introvabile” rispose semplicemente “Inoltre ci ha presentato il suo nuovo fidanzatino” Indicò Blaine e Christie “Lui è Blaine e la bambolina lì vicino è Christie, sua figlia. Ragazzi, la biondina isterica è Quinn e l’altra mora con un cocomero in pancia è Amanda”
Tutte due le donne gli diedero una leggera borsettata con le loro pochette e strinsero la mano di Blaine.
“E’ un piacere conoscervi” disse il ragazzo con un sorriso affascinante “Kurt mi ha parlato molto di voi”
Quinn sorrise a sua volta “A quanto pare sarei dovuta venire qui a New York piuttosto che rimanere a Lima” scherzò per poi voltarsi verso la bambina “O mio dio, sei così carina!”
Christie indietreggiò un po’, ma Blaine la incoraggiò ad andare verso la donna “Lo sai che mi piace tantissimo il tuo vestito”
“Grazie” mormorò la bambina timidamente “Anche tu sei molto bella!”
Quinn l’abbracciò d’istinto “E sei anche gentile! E poi hai queste guanciotte così adorabili” Le pizzicò leggermente le guance facendola ridere “La bambina più carina di questo matrimonio”
Christie sorrise e si sedette tra lei e Amanda, a cui guardò curiosamente la pancia “Perché è così grande?” chiese senza neanche pensare, facendo ridere tutti.
“Beh, tesoro perché c’è un bambino dentro” rispose Blaine al posto di Amy.
“Oh, come la mamma di Andrew!” esclamò la bambina felice “E’ una femminuccia?”
Amy le accarezzò i capelli “Non lo sappiamo piccola, vogliamo che sia una sorpresa” Le prese una mano “Vuoi sentire se scalcia?”
Christie annuì vigorosamente e posò la mano sul pancione “L’ho sentita!”
“Sentita?”
“Sì, sono sicura che è una femminuccia!” rispose convinta “E sarà una femminuccia molto carina”
Amanda tubò “Aww, grazie dolcezza” Le accarezzò un braccio “Spero sia carina e gentile come te!”
Le due continuarono a coccolarla fino a inizio cerimonia, quando l’orchestra partì con la marcia nuziale e tutti si alzarono.
Mike, all’altare con Sam, altri due amici del college e un cugino, aspettava trepidante l’arrivo della sposa, il cui corteo era aperto da un’adorabile bambina di 9 anni che spargeva fiori qua e là, poi da Santana e Brittany seguiti da Mercedes e Kurt e infine, bella come non mai, Tina, accompagnata da suo padre, in un splendido abito bianco che la faceva sembrare una principessa.
Ma due erano le cose più belle in quella stanza: gli occhi brillanti e adoranti dello sposo e il sorriso timido, ma felice della sposa; la cerimonia non fu lunga, entrambi gli sposi recitarono dei voti scritti proprio da loro e pochi furono gli occhi asciutti a fine cerimonia (anche Puck si era commosso, nonostante non volesse ammetterlo neanche sotto tortura).
Tutti si alzarono in piedi ad applaudire il signore e la signora Chang e quando Kurt si girò verso Blaine lo sorprese a fissarlo ed entrambi si scambiarono un sorriso complice: forse un giorno sarebbero stati loro al posto di Tina e Mike.


I vecchi New Directions non erano cambiati nel corso degli anni, o almeno questo gli continuava a ripetere Kurt. Tina aveva predisposto per il gruppo due tavoli vicini, anche se uno era considerato il tavolo dei testimoni e delle damigelle: da una parte c’erano Finn e Amanda, Puck e Quinn, Artie con la sua fidanzata e Sugar e Rory, anche loro freschi sposini, mentre all’altro tavolo sedevano Brittany e Santana, Mercedes e Sam e infine Kurt, Blaine e Christie.
Conoscere quella che per Kurt era una seconda famiglia fu davvero piacevole e tutti si dimostrarono felici di incontrarlo e durante il pranzo di nozze fece ancora due chiacchiere con tutti i ragazzi, scoprendo più o meno tutto quello che Kurt gli aveva raccontato: Finn continuava a insegnare al McKinley e dirigere il Glee Club, ormai vincitore di ben 5 titoli nazionali mentre Amanda aveva un negozio di fiori; Puck aveva realizzato il suo sogno di aprire un’azienda di pulizia per piscine e Quinn lavorava in un’agenzia immobiliare; Artie aveva seguito il suo sogno di diventare regista, diventando uno dei registi emergenti più acclamati del mondo mentre la sua ragazza, Sarah, lavorava come disegnatrice per uno show di bambini che la stessa Christie adorava; Sugar e Rory invece possedevano un piccolo agriturismo in Irlanda, regalo di nozze del padre di Sugar ovviamente.
Dopo un paio di ottime portate, mentre Blaine si ritrovava con Sam in una conversazione su quale squadra di supereroi fosse migliore tra X-Men e Avengers (piccolo piacere colpevole dovuto all’amicizia con Jeff) e Christie ballava insieme a Brittany, Kurt, Santana e Mercedes erano seduti al bar con un cosmopolitan tra le mani, guardando la coppietta felice ballare in mezzo alla pista.
“Finalmente questo matrimonio è finito” sospirò Santana finendo il suo secondo drink “Bridezilla si è trasformata di nuovo nella piccola e timida asiatica”
“Odio doverlo dire, ma sono d’accordo con Satana” concordò Kurt “Voglio bene a Tina, ma questi mesi sono stati a dir poco stressanti”
“Beh Porcellana, a quanto abbiamo visto hai trovato un ottimo modo per scaricare lo stress” La ragazza indicò Blaine “E io che credevo che avessi una fissa per l’altezza, visti i precedenti con Finn e Sam”
Il ragazzo per poco non si strozzò con il suo cocktail “Santana…”
“Toglimi una curiosità allora: è vera la regola della L?”
Mercedes li interruppe prima che iniziasse l’ennesimo battibecco “Comunque, caro Kurt, Blaine sembra un ragazzo eccezionale e Christie è semplicemente adorabile”
“Oh, lo so” ammise il ragazzo con un sorriso “Non credevo di trovare uno come lui neanche in un milione di anni”
“E come la metti con la piccoletta?” chiese senza peli sulla lingua Santana “Già ti ha regalato un lavoretto con i maccheroni?”
“Veramente era uno stampo della sua mano su un foglio di carta di colore blu perché le ricordava il colore dei miei occhi”
Mercedes si sciolse a quel gesto così dolce mentre Santana sembra ancora un po’ titubante.
“Kurt, sai che se continuate su questa linea non puoi essere uno dei suoi mille zii, giusto?”
“Beh ovvio” rispose l’altro giocherellando fin troppo con il suo bicchiere
“Quello che sto dicendo è: sei davvero sicuro di volerlo? Hai 26 anni e ti ritroveresti a fare il patrigno di una bambina di cinque anni. E’ un passo enorme”
“Ehi, Finn sta per diventare padre! Perché io non potrei esserlo?”
Santana si girò verso di lui “Finn e Amanda si sono conosciuti, innamorati, sposati e ora stanno per sfornare una specie di mezzo gigante. Tra te e Blaine le cose sono un po’ più complicate, Porcellana. Non sto dicendo che andrà male o altro, ma ci hai pensato sul serio? Questa sarà l’ultima volta che lo dico e lo negherò fino alla morte, ma ci tengo a te e non voglio vederti soffrire o far soffrire quella nanetta”
Kurt sospirò, ma non fu così tanto sorpreso dell’interesse di Santana: per quanto volesse mostrare la sua scorza dura, durante la loro convivenza aveva fatto ben intendere quanto in realtà tenesse ai suoi amici e quanto ancora ci tenesse, nonostante molte cose fossero cambiate tra loro.
Le accarezzò una spalla “Pensi davvero che se non fossi al cento per cento sicuro lo farei?”
“In effetti, per uno che si controlla almeno tre volte prima di uscire, direi di no”
“Allora fidati di me: per una volta sono sicuro di volerci dare una possibilità e finora sta andando tutto bene” guardò prima Christie e poi Blaine “Amo Blaine e sto iniziando ad amare Christie sempre di più. Forse è questo a rendere tutto più semplice alla fine”
Sia Mercedes che Santana lo guardarono sorprese “Sei innamorato di lui?”
Le labbra del ragazzo si alzarono in un piccolo sorriso sincero “Penso di essere innamorato di lui già da un bel po’”
Alle ragazze bastò solo queste per togliersi ogni dubbio dalla testa: Kurt non aveva mai ammesso di essere innamorato di qualcuno, nonostante le svariate relazioni avute negli anni. Ma sentirlo così sicuro di amare Blaine… beh decisamente era rincuorante.
Quando la musica cessò di colpo, Brittany e Christie saltellarono verso di loro e Kurt prese la piccola tra le braccia mentre Santana cinse la vita della sua fidanzata che le lasciò un dolce bacio sulla guancia.
“Allora, vi siete divertite?” chiese la mora scostando una ciocca di capelli dal viso di Britt “Avete ballato per un bel po’”
Entrambe annuirono entusiaste “Christie è molto brava! La prossima volta che andiamo in discoteca, portiamo sia lei che Lord Tubbington!”
“Sììììì! Posso Kurt? Ti pregoooo” chiese la bambina con il suo broncio brevettato.
“Amore, questo lo devi chiedere a Daddy” ridacchiò il ragazzo baciandole una guancia mentre la band iniziò di nuovo a suonare “Allora, la principessa vuole concedermi un ballo?”
Britt  prese la mano della fidanzata “Dai San, vieni anche a tu ballare!!”
“Ok, ok! Ma solo questo ballo!” ribatté la mora mentre veniva trascinata in mezzo alla pista da ballo.
“Ehi Cedes, vuoi venire anche tu?” chiese Kurt mettendo giù Christie, scalpitante di ballare un altro po’.
Mercedes scosse la testa “Magari al prossimo ballo! Vado a vedere su cosa sta blaterando il mio ragazzo nerd”
Kurt annuì e si unì con Christie alle altre due ragazze, mentre Mercedes si dirigeva verso il loro tavolo.
Era rimasta in silenzio durante la conversazione precedente, ma solo perché sapeva già quello che Kurt pensava. Ora era solo curiosa di sapere cosa pensava Blaine, perché, certo alla fine se le cose fossero andate male la parte più dolente sarebbe stata la sua, ma non voleva che il suo migliore amico soffrisse, non dopo tutto quello che aveva passato negli anni scorsi.


“Amico, Batman ha tutti quegli accessori fighissimi, una caverna come nascondiglio e un mucchio di soldi. Spiderman non è niente in confronto!”
“Almeno Spiderman ha dei poteri! E non gli serve una corda per scalare l’Empire State Building!”
“Chi vorrebbe scalare l’Empire State Building?”
“Beh, Spiderman!”
Mercedes ridacchiò a sentire Blaine e Sam: almeno il suo fidanzato aveva trovato qualcuno con cui parlare di fumetti oltre ad Artie.
“Ehi ragazzi” li salutò poggiando le mani sulle spalle del biondo.
“Hey baby!”
“Sammy, credo di aver dimenticato una cosa nel cappotto”
Sam si accigliò “Vuoi il bigliettino con il numero?”
“No amore, solo che questi tacchi mi stanno uccidendo”
“Tesoro, te l’avevo detto di non indossare tacchi così alti”
Mercedes sbuffò: il suo ragazzo era un idiota.
“Amore, perché non mi vai a prendere quella cosa”
“Ma se non so di cosa stai parlando!”
“Di QUELLA cosa Sammy! Vai a quel maledetto guardaroba e prendimi QUELLA cosa”
Dopo un minuto di silenzio, finalmente il biondo ci arrivò “Oh, QUELLA cosa!” Si alzò subito lasciando il posto alla ragazza “Vado subito, ma credo che ci vorrà un po’, giusto?”
Mercedes roteò gli occhi mentre Blaine ridacchiò “Non ti preoccupare Sam, riprendiamo il nostro discorso più tardi”
“Va bene, allora vado a prendere con calma quella cosa!” Lasciò un bacio sui capelli di Mercedes e si defilò via.
“Diciamo che non è stato molto sottile, vero?” disse Blaine chiaramente divertito e fin troppo consapevole.
“A volte vorrei avere un ragazzo che capisce al volo quello che penso” sospirò la ragazza “Ma poi quel ragazzo non sarebbe Sam”
“Siete una bellissima coppia” ammise sinceramente Blaine
“Come lo siete te e Kurt”
“Diciamo che siamo tutte e due fortunati, vero?” Guardò il suo fidanzato ballare con sua figlia e il suo cuore iniziò a battere ancora più forte “Molto fortunati”
Mercedes si intenerì ancora di più a quello sguardo pieno di amore, ma era una donna con una missione, una mamma chioccia che protegge i suoi pulcini.
“Blaine,mi sembri un bravo ragazzo e tua figlia è adorabile” iniziò a dire la ragazza “Ma non posso fare a meno di preoccuparmi per Kurt"
Blaine si accigliò "Ti ascolto"
"So che tutti sembrano più preoccupati per il bene della bambina, ma anche il bene di Kurt e' importante: ha messo il suo cuore in questo vostro rapporto, nonostante le cose non siano facili, eppure lo ha fatto e non voglio vederlo soffrire" sospirò e guardò l'amico "Al liceo ne ha passate davvero tante con il bullismo, l'attacco al cuore del padre.... Il Glee era forse la cosa che più lo risollevava, nonostante anche lì non mancassero drammi o litigi. Poi è venuto qui a New York, dove ha iniziato a splendere di luce propria, ha trovato un lavoro che ama e ha frequentato una delle scuole dei suoi sogni, nonostante la NYADA non l'abbia preso"
C'era risentimento nella voce di Mercedes, come se quella scelta bruciasse quasi più a lei che a Kurt stesso.
"E non voglio veder spegnere quella luce, non ora che per la prima volta si è messo così tanto in gioco" spostò di nuovo lo sguardo sul ragazzo "Quindi Blaine, sei un ragazzo fantastico, ma fallo soffrire e..."
Blaine la fermò subito e le posò una mano sulla sua "Ti prometto Mercedes che cercherò di non farlo soffrire mai, di far nascere sul suo viso quel sorriso così luminoso ogni giorno e di amarlo come lui merita di essere amato. Sono stato spiazzato anch'io dal provare un cosi grande affetto per una persona che conosco da pochi mesi, ma Kurt... È diverso da tutti. È unico. Non è perfetto, ma è perfetto per me"
Lo disse con così tanta sincerità e amore che Mercedes non poté che credergli: se l'amore avesse avuto un volto, sarebbe stato quello di Blaine Anderson quando parlava di Kurt, con gli occhi nocciola che sembravano brillare e un piccolo sorriso che non era riuscito a trattenere.
"Sono stato fortunato" continuò a dire il ragazzo "Se non avessi incontrato Kurt o lui non avesse voluto provare per via di Christie... Amo mia figlia più di me stesso, ma sentivo sempre che qualcosa mancava e con lui... Penso di aver trovato quel qualcosa che mi mancava e che cercavo da tempo; e vedere come lui e Christie interagiscono e si vogliono bene e' un sollievo per me"
"Ti dirò una cosa" Mercedes indico il ragazzo e la bambina "Il fatto che Christie stia ballando sulle scarpe di Kurt ed a lui non importi... Beh, direi che è un grande passo"
Entrambi si girarono l'uno verso l'altro e scoppiarono a ridere.
"Allora, Signorina Jones ho la sua benedizione?" Chiese il moro offrendogli un flûte di champagne che l'altra accettò volentieri.
"Hai la mia benedizione, ma la minaccia rimane comunque valida!" Fecero scontrare i bicchieri e scoppiarono a ridere di nuovo mentre i loro fidanzati e Christie ritornavano al tavolo.
"Che avete da ridere voi due?" Domandò Kurt incuriosito.
Mercedes si strinse le spalle "Niente Kurtie, due chiacchiere così" fece un occhiolino a Blaine e si alzò dal tavolo "Andiamo Sammy, ho voglia di fare due salti"
"Amore, avevi detto che ti facevano male i pie..AHIA! va bene, va bene andiamo, ma non calpestarmi di nuovo i pie...AHIA!"
Mercedes sospirò e finalmente lo trascinò in pista, seguiti di nuovo da Christie, che si divertiva troppo con tutti quei ragazzi così simpatici.
Blaine sorrise e lasciò un bacio sulla guancia del fidanzato "Eravate adorabili"
Le guance di Kurt diventeranno leggermente scarlatte "Tua figlia ha una voglia instancabile di ballare" notò rubando un sorso di champagne "Ma che dici di suo padre?"
"Mmmh che può facilmente essere convinto" mormorò Blaine proprio mentre le labbra di Kurt si erano avvicinate pericolosamente al suo orecchio "Specialmente da un seducente uomo in smoki..."
"Per quanto odi interrompere la prima pomiciata di questo matrimonio" la voce maliziosa di Santana li fece quasi saltare dallo spavento "Porcellana, abbiamo un nuovo ospite"
Kurt si accigliò "Che vuoi dire?"
"Voglio dire che è arrivata Rachel”

Kurt si affiancò a Santana e sospirò “A dire la verità, non credevo che passasse, anche se aveva detto che forse avrebbe fatto un salto”
“Puck mi deve cinquanta dollari” mormorò invece soddisfatta la ragazza “La Berry non si sarebbe persa un’occasione per farsi vedere”
“Santana, smettila” la rimproverò dandole una leggera gomitata “E’ venuta per fare le congratulazioni a Tina…”
“E per far vedere che la splendida Rachel Berry ogni tanto scende dal palcoscenico in cui vive” Si beccò un’altra gomitata “Riprovaci e giuro che sostituisco le tue amate creme con la maionese. L’ho fatto una volta e non ho paura a rifarlo!”
Kurt alzò gli occhi al cielo: come aveva fatto a vivere con la figlia illegittima del Diavolo per tutto quel tempo? Ah già, un terzo dell’affitto e cibo messicano fatto in casa.
Rachel abbracciò Tina che le era venuta incontro mentre Jessie St. James stringeva la mano di Mike per congratularsi. Nonostante i vari screzi tra quei due, Rachel e Jessie si erano trovati di nuovo a New York, dove una coppia di talento come la loro avrebbe potuto benissimo brillare senza che l’una dovesse vivere all’ombra dell’altro e avevano riscoperto il loro amore. Finn avrebbe sempre avuto un piccolo spazio nel suo cuore, ma Jessie era la sua metà perfetta, l’unico forse a capire quanto gli applausi ed il palcoscenico fossero per lei quasi vitali. Il suo sogno di calcare le scene dei grandi teatri di Broadway si era di certo avverato, ma per la strada aveva fatto molti sacrifici e tante rinunce.
Chiacchierarono per qualche minuto con i neo sposini che furono richiamati dal fotografo per fare alcuni scatti sulla pista da ballo.
Rachel e Jessie li salutarono dopo di che la ragazza guardò nella loro direzione e li salutò con un sorriso.
Non potevano definirsi proprio amici, non come una volta almeno. Certo, c’erano cartoline di Natale, Ringraziamento e compleanni, ma molte cose erano cambiate. Loro stessi erano cambiati.
Rachel si avvicinò a loro “Ehi ragazzi”
“Berry, non credevamo che tu e il figlio segreto di Shuester sareste venuti” commentò sarcastica Santana per poi guardare verso il bar “Ho bisogno di un drink”
E semplicemente si volatilizzò via, preferendo un buon cocktail a qualche conversazione di circostanza.
Kurt la maledì mentalmente per averli lasciati in quel modo: perché aveva anche solo pensato che fosse utile?
“Sempre la solita Santana, eh?” iniziò a dire l’altra ragazza “Non è cambiata molto”
“Direi proprio di no” sospirò Kurt “Allora, come va?”
“Molto bene” rispose entusiasta “Mi sto preparando per un nuovo spettacolo e io e Jessie andiamo d’amore e d’accordo. O almeno il più delle volte” ridacchiò leggermente “Te invece?”
Kurt non fece in tempo a rispondere che una disperata Christie gli saltò sulla pancia.
“KURT!HO PERSO UNA SCARPA!”
“Cosa?” chiese il ragazzo sorpreso prendendola in braccio “Come hai fatto?”
“Stava ballando e ad un certo punto non l’aveva più!” rispose Mercedes al suo posto avvicinandosi al gruppetto con Brittany e Sam.
“E’ stato il mostro delle scarpe! DI NUOVO!” urlò la bionda serissima “Il mese scorso mi ha rubato uno stivale!”
Santana li raggiunse “Brittany, amore, l’avevi lasciato nell’armadio!”
“No, li ha nascosti lui!”
“E’ COME IL MOSTRO DEI CALZINI!” gridò spaventata la bambina “ZIO JEFF LO DICE SEMPRE!”
“Mostro dei…Christie, non esiste un mostro dei calzini” la rassicurò Kurt “Neanche delle scarpe”
“Kurtie, ho perso 23 paia di scarpe, sono esperta di queste cose! Mi serve solo un retino e cera per scarpe e lo catturerò!”
“Christie, tesoro, cerchiamo di pensare insieme, ok? Cosa hai fatto con la scarpa prima che sparisse?”
La bambina ci pensò “Me la sono tolta!”
“E perché?”
“Perché la calza pizzicava!”
“La calza pizzicava?”
“La calza pizzicava sotto al piede e ho tolto la scarpa”
“E dove hai messo la scarpa?”
“E’ scomparsa!”
“Il mostro delle scarpe!
“Chi è scomparsa?” si intromise Blaine incuriosito da quel caos “Perché Christie ha una scarpa sola?”
“IL MOSTRO DELLE SCARPE DADDY!”
“QUALCUNO MI TROVI DELLA CERA PER SCARPE!”
“Christie, di nuovo?!? Quante volte ti ho detto di non toglierti le scarpe!”
“Aspetta è già successo?”
“MA LE CALZE PIZZICANO!”
“Questa è colpa del mostro dei calzini!”
“Britt…lasciamo perdere”
“Amore, zio Jeff ti stava facendo uno scherzo! Non esistono i mostri”
“Blainers, esistono eccome! Ho incontrato il mostro del formaggio! Era pallido come un fantasma!”
“Tesoro, era Porcellana con un accappatoio e la crema per il viso. Te l’ho detto cento volte!”
“Ehhhhh, perché dobbiamo parlare di nuovo di quella volta?”
“Sentite, fantasma formaggino o no…”
“MOSTRO DEL FORMAGGIO?!? MA IO AMO IL FORMAGGIO!”
“…dobbiamo trovare la sc…”
“HO TROVATO LA SCARPA!” L’urlò vittorioso di Sam interruppe quella conversazione così bizzarra, dando fine anche all’agognato mistero della scarpetta scomparsa.
“Finalmente” sospirò soddisfatto Kurt mentre Blaine rimetteva la scarpa alla figlia “Cenerentola può finalmente tornare al ballo”
Christie sorrise soddisfatta,scese dalle braccia del ragazzo e tornò sulla pista insieme a tutti gli altri, lasciandolo solo con Blaine e Rachel.
“Un giorno mi spiegherai la storia del mostro del formaggio?” chiese il moro semi-divertito.
“Solo se mi spieghi l’avversione di tua figlia per le scarpe” ribatté l’altro per poi indicare Rachel “Rachel questo è il mio ragazzo Blaine. Blaine questa è Rachel”
Blaine le strinse la mano “E’ un piacere conoscerti”
“Anche per me” rispose con cipiglio incuriosito “Quella bambina è tua figlia?”
“La piccola Cenerentola? Sì, il suo nome è Christie”
“Oh, è davvero adorabile”
Un imbarazzante silenzio scese tra i tre, interrotto fortunatamente dall’arrivo di Jessie.
“Rachel,cara, dobbiamo andare” la avvertì “Ci stanno aspettando”
La ragazza annuì “Scusate, purtroppo ci siamo potuti fermare solo pochi minuti”
“La vita di una star di Broadway” aggiunse Jessie fin troppo fieramente.
“Già…E’ stato un piacere conoscerti Blaine”
Blaine le sorrise “Anche per me”
“Ci vediamo Kurt”
“Ci vediamo Rachel” si salutarono con un solo cenno di mano prima che la coppia facesse di nuovo le congratulazioni agli sposi e se ne andasse via.
“Non mi hai mai parlato di questa Rachel”  notò Blaine incuriosito.
“Perché non ti ho mai parlato della storia della NYADA in dettaglio” Kurt sospirò “Diciamo non è proprio una storia felice”
Blaine notò il suo disagio e lo baciò teneramente “Allora ne parleremo quando sarai pronto. Non voglio farti rovinare la festa e poi…” Indicò l’allestimento dei dessert “Ho saputo da fonti certe che ci saranno degli assaggi di cheesecake e so quanto la cheesecake ti tiri su di morale”
La risata di Kurt fu un chiaro segno che il suo piano per distrarlo aveva funzionato alla grande.
“Tesoro, la cheesecake non è l’unica cosa che mi mette di buon’umore” ammise accarezzandogli una guancia e avvicinandosi sempre più alle labbra del moro “C’è anche la mousse al cioccolato”
Stampò un casto bacio sulle labbra di Blaine prima di andarsene e lasciare un fidanzato leggermente sconvolto.

Si era ormai fatto tardi, ma la festa non  accingeva a finire, anzi c’era chi ancora rubava qualcosa dal buffet e chi continuava a scatenarsi sulla pista da ballo.
Per Christie invece poteva benissimo finire lì: infatti la piccola se ne stava comoda tra le braccia di Kurt, la testa affondata nel suo petto e gli occhi che si chiudevano da soli.
Il ragazzo la guardò intenerita e le lasciò un bacio tra i capelli “Credo che per qualcuno sia il momento di andare”
Mercedes e Quinn si sciolsero a quella vista “Aww, è così carina anche da addormentata”
“Ragazze, per voi era carina quando ballava, quando mangiava e perfino quando ha perso una scarpa e non sapeva dove fosse”
“Andiamo, è una specie di bambola vivente” si giustificò Quinn “E poi dovevi vedere Puck con i gemelli appena nati: perfino al primo cambio di pannolino si è emozionato”
Tutti e tre scoppiarono a ridere e Kurt si alzò, facendo attenzione a non svegliare Christie “Vado a cercare Blaine per andarcene”
Mercedes annuì anche se un po’ delusa “Mi dispiace che te ne devi andare via così presto”
“Le gioie e i doveri di essere un genitore!” sentenziò l’altra ragazza bevendo un sorso di vino “E’ in questi momenti che adoro avere una suocera”
Kurt ridacchiò leggermente e le salutò per andare alla ricerca di Blaine, che non durò poi tanto visto che il suo ragazzo gli venne incontro un secondo dopo.
“Mi stavo giusto chiedendo quando la principessina qui si sarebbe addormentata” sussurrò il moro accarezzandole i capelli.
“Non più di cinque minuti fa, mentre tu e Sam stavate finendo di cantare la terza canzone di fila” lo punzecchiò divertito Kurt, in realtà felice che Blaine stesse legando con i suoi amici. E poi sentirlo cantare era sempre un  piacere per le sue orecchie.
“Shhh, sei solo geloso che non ti ho ancora dedicato una serenata” ribatté Blaine con un ghigno.
“Beh, sarà per la prossima volta. Ora sarebbe meglio andare a casa e mettere Christie a letto”
“Oh, non c’è bisogno di andare a casa” lo rassicurò Blaine prendendo la figlia tra le braccia, rendendo Kurt leggermente confuso.
“Tesoro, c’è una grande confusione e…”
“Avevo pensato che avremmo fatto tardi, così ho chiesto a Sebastian e Thad di venire a prenderla” spiegò Blaine “Dovrebbero essere qui a momenti”
Kurt si morse il labbro un po’ indeciso: da una parte voleva davvero rimanere, dall’altra si sentiva terribilmente in  colpa per Christie.
“Davvero, non è un problema tornare a casa”insistette “Possiamo rubare un po’ di dolci e tartine e guardare di nuovo The Notebook, facendo a gara per chi resiste di più senza piangere”
Blaine ridacchiò e lo baciò velocemente “Fidati di me, non è un problema” sussurrò “E poi così avremmo tutta la notte, no?”
“Tutta la notte? Sicuro di reggere il ritmo?” lo stuzzicò il fidanzato un po’ troppo maliziosamente.
“Ehi, sei tu quello che voleva tornare a casa, non io” Si sistemò meglio Christie tra le braccia “Vado a vedere se sono arrivati quei due, poi prenoto un ballo con un affascinante uomo in smoking”
“Uhm, chissà se sarai così fortunato da ottenerlo”
“Tranquillo, Sam mi ha già detto di sì”
Kurt fece una finta faccia scandalizzata “Blaine Devon Anderson, adesso ti metti a fare il rubacuori?”
Blaine si avvicinò a lui fino a quasi sfiorargli le labbra “Nah…E poi il mio cuore lo ha già rubato qualcun altro” Baciò rapidamente una delle guance già rosse del suo fidanzato e sgattaiolò via con un sorriso che fece tremare le ginocchia di Kurt.
Quel ragazzo sarebbe stato la sua morte.

“Sebastian, non toccare quelle tartine!”
“Ma ho fame!”
“Ti sei mangiato una pizza gigante ai peperoni e la metà avanzata della mia ai quattro formaggi e hai ancora il coraggio di avere fame?”
Sebastian sbuffò e rubò comunque una delle tartine  “Andiamo, sono pieni di queste cose, che a dire la verità non sono cosi buone”
“Prova a farti sentire dalla sposa o, peggio, da Kurt e ti strozzeranno con una di quelle tartine”  la voce  semiseria di Blaine  interruppe quel piccolo battibecco e Sebastian prese subito tra le braccia la piccola Christie, che lo guardò leggermente accigliata.
“Zio Seb, ho perso una scarpa”
Il ragazzo ridacchiò e le baciò la fronte “Allora da oggi in poi ti chiamerò Cenerentola”
“Ok” mormorò la bambina riaddormentandosi subito.
Blaine sorrise e poi si rivolse ai due “Tutto pronto?”
“Tutto pronto!” rispose Thad con entusiasmo “Nonostante QUALCUNO continuasse a ripetere di quanto fosse sdolcinata la cosa, abbiamo organizzato tutto nei minimi dettagli”
“E continuo ancora  a pensare che sia una cosa sdolcinata” ribatté l’altro con uno sbuffo.
“Disse  il ragazzo che organizzò un picnic sotto le stelle per chiedere al suo attuale fidanzato di andare a vivere insieme” gongolò Thad facendolo zittire completamente per poi baciare quel broncio adorabile “Andiamo, è stato romantico”
“E’ meglio andare prima che Cenerentola si svegli” si sbrigò a dire Seb per evitare il discorso “Anderson, poi voglio i dettagli, evita però quelli smielati”
Blaine roteò gli occhi, ma evitò di rispondergli “Comunque, se succede qualcosa…”
“Ti chiamiamo”
“E domani…”
“Passi a prendere Christie nel pomeriggio e rimani a cena. Oh, ovviamente puoi invitare anche Kurt” Thad posò le mani sulle sue spalle “Non preoccuparti di niente e goditi la serata. Noi penseremo a Christie ed eviteremo di farti chiamare alle otto di mattina, vero Sebastian?”
“Vorrei vedere te a farti minacciare da una bambina” borbottò il fidanzato sistemandosi meglio la bambina in grembo.
Blaine ridacchiò e li guardò riconoscente “Grazie di tutto ragazzi”
“Te lo meriti, amico” rispose Thad con un sorriso “Ora torna lì dentro e divertiti”
“E Anderson” lo chiamò Sebastian “Goditi il frutto della passione!”
Blaine si accigliò,non capendo cosa intendesse dire mentre Thad diede uno schiaffo alla testa del suo fidanzato.
Nonostante tutti quegli anni, certe volte ancora non riusciva a capirli.

Tornò in sala, dove il DJ aveva decisamente rallentato il ritmo e tutte le coppie, giovani e non, si stavano unendo sulla pista da ballo insieme agli sposi, pronti a ballare un lento come da tradizione matrimoniale.
Sentì una mano poggiarsi sulla schiena e una voce così calda e dolce sussurrargli nell’orecchio “Allora signor Anderson, posso avere questo ballo?”
“Se lo chiede in questo modo, signor Hummel”
Kurt lo spinse leggermente verso la pista e posò le mani sulle spalle di Blaine e quest’ultimo gli cinse la vita con le braccia mentre le note di “The first time ever I saw your face” iniziarono a risuonare nella sala.
“Hai organizzato un matrimonio perfetto” mormorò Blaine “Tutto è andato alla perfezione”
“Dopo mesi e mesi di preparazioni e suicidi/omicidi della sposa, direi che era il minimo” ridacchiò l’altro “Ma sono felice che sia andato tutto per il meglio. Tina non è mai stata così felice. Forse avrei dovuto fare il wedding planner”
“Ed avere a che fare con spose isteriche tutti i giorni?”
“Modelle viziate o spose isteriche, non saprei decidere cosa è peggio”
Blaine ridacchiò e lo strinse ancora di più “Hai sopportato Tina perché le vuoi bene e perché volevi vederla felice. Le cose fatte con amore sono sempre le più speciali”
“Non posso che essere d’accordo” Gli sfiorò una guancia con il naso “Mmh a proposito, tutto a posto con Christie? Non ha fatto storie?”
“No, ha continuato a dormire per tutto il tempo”
“Mmh, tutti continuano a ripetermi quanto sia adorabile”
“Una dote di famiglia” sostenette il moro con convinzione “Come i famosi occhi da cucciolo”
“Non ricordami quegli occhi da cucciolo: ho dovuto comprare tre cerchietti e due braccialetti per farla smettere”
Ridacchiarono entrambi prima di cadere in un silenzio confortevole: Kurt avrebbe voluto vivere per sempre tra le forti braccia di Blaine, dove si sentiva in Paradiso, immerso nell’inebriante profumo della sua colonia; era tutto semplicemente perfetto.
E Blaine non riusciva a smettere di pensare a quanto fosse fortunato ad avere tra le braccia Kurt: era come se avesse il suo pezzo mancante, quel grande amore che cercava da tutta una vita.
Rallentò leggermente il ritmo e si voltò verso il suo ragazzo, fissandolo dritto negli occhi.
“Ti amo” disse semplicemente e con convinzione, abbellito da un sorriso luminoso.
Kurt lo guardò stupito prima di sciogliersi in quegli occhi dorati “Ti amo anch’io”
Non c’era stata nessuna dichiarazione chilometrica o confessione stucchevole, era stato un semplice e spontaneo “Ti amo”, ma che valeva più di mille e mille parole, di metafore e versi poetici.
Perché non ne aveva bisogno quando nei loro occhi potevano benissimo percepire il grande amore che provavano.
Era il loro “Ti amo” perfetto, suggellato da un bacio dolce come il miele.
Continuarono a ballare per dieci, venti, trenta minuti che presto si trasformarono in un’ora, in due, fino a quando gli sposi non salutarono tutti gli invitati per la loro prima e attesa notte di nozze e tutti gli ospiti, chi un po’ brillo e chi no, se ne andarono soddisfatti della magnifica serata.
Sul taxi per ritornare a casa, Kurt appoggiò la testa sulla spalla di Blaine con un sorriso soddisfatto.
“Una serata perfetta” mormorò, ubriaco d’amore più che di alcool.
“Mmh” Blaine gli lasciò un bacio sui capelli “E non è ancora finita”
Il cipiglio del suo fidanzato non gli sfuggì di certo “Cosa intendi?”
“Devi essere paziente, signor Hummel”
“Io non sono paziente e lo sai”
“E come ti rispondo sempre?”
“Che la pazienza è la virtù dei forti?”
“Esatto amore mio” Baciò l’adorabile broncio dell’altro “Siamo quasi arrivati a casa mia, non puoi aspettare?”
Kurt sbuffò “Le cose che faccio per te, Anderson”

“Hai gli occhi chiusi?”
“Per la decima volta, sì Blaine”
“Ok, allora al mio tre…”
“Li apro. Tesoro, ho capito”
“Lo so, sono solo un po’ nervoso”
“Se avessi gli occhi aperti, ti bacerei e direi quanto sei adorabile”
Blaine ridacchiò e aprì la porta di casa, trascinando per mano il suo fidanzato.
“Uno, due eeeee tre”
Kurt aprì gli occhi e non poté fare a meno di rimanere stupito: l’appartamento di Blaine era pieno di piccole candele elettrice, di cui due file erano state poste come a formare una strada verso una particolare direzione.
“Allora, amore mio…” lo richiamò Blaine offrendogli una rosa “Vorrebbe farmi l’onore di seguirmi”
“Come potrei mai rifiutare un invito del genere” Prese la rosa con una mano mentre l’altra afferrò quella invitante di Blaine che li condusse con un pizzico di ansia nella camera da letto.
Se il corridoio lo aveva stupito, la camera da letto lasciò Kurt senza parole: c’erano altre candele sparse sui mobili insieme a svariati petali di rosa, mentre sul comodino vicino a letto troneggiava un secchio di ghiaccio con una bottiglia di champagne e due flùte accanto.
“Allora… ne valeva la pena?” chiese Blaine cercando di essere più divertito che nervoso.
Kurt non rispose, semplicemente si girò verso di lui e lo baciò, mettendo tutto l’amore che provava in quell’unico gesto.
Era quello il momento perfetto e Blaine lo aveva organizzato per lui, anzi per loro.
Le giacche caddero velocemente sul pavimento, seguite dalle cravatte e dalle scarpe, finché Kurt non si sdraiò sul letto trascinando il suo fidanzato con lui.
Si staccò leggermente dalle labbra dell’altro che lentamente iniziò a baciare il collo pallido, sbottonando i bottoni della camicia poco alla volta.
“Uh, lenzuola di seta eh?” scherzò Kurt non trattenendo un gemito di piacere “Un uomo può anche abituarsi”
Blaine ghignò e si avvicinò al suo orecchio “Per questo e altro” Baciò un punto indefinito sotto il lobo per poi guardarlo dritto negli occhi “So che ne abbiamo parlato e, credimi, lo voglio davvero, ma voglio sapere se anche tu lo vuoi…Insomma non voglio che facciamo qualcosa che non vuoi e…”
Kurt lo baciò divertito “Blaine, te l’ho detto che sei adorabile quando sei nervoso?” disse facendolo arrossire vivamente mentre gli accarezzava una guancia “Lo voglio come lo vuoi tu. Ti amo”
“Ti amo anch’io”
Quando anche l’ultimo indumento andò a fare compagnia a tutti gli altri sul pavimento, non poterono far altro che accarezzare e baciare ogni singola parte del corpo, come a voler memorizzare per sempre quel momento, a sussurrarsi “ti amo” ogni volta che i loro occhi si incontravano.
Quella notte si amarono, si amarono come se fosse davvero la loro prima volta, si amarono a modo loro, lento e dolce e passionale.
Kurt ormai non poteva più vivere senza la sensazione dei baci e dei tocchi di Blaine, dei brividi che provocava ogni “ti amo” sussurrato.
Blaine non poteva più vivere senza il calore del corpo di Kurt, del delicato tocco delle sue dita e dei suoi occhi azzurri che lo fissavano con così tanto amore da fargli quasi scoppiare il cuore.
Ed entrambi erano certi di non riuscire più a vivere senza sentire il battito del cuore l’uno dell’altro.

Blaine fu svegliata dal profumo di pancakes e caffé: forse stava ancora sognando?
Si rigirò nel letto, cercando con le braccia il suo Kurt, ma trovò soltanto un cuscino e un lenzuolo freddo.
Si alzò sui gomiti, ancora leggermente addormentato “Kurt?” biascicò con uno sbadiglio “Kurt?”
“Ehi dormiglione, ti sei svegliato giusto in tempo” la voce squillante del suo ragazzo lo svegliò completamente “Ho preparato qualcosa per colazione” Posò un vassoio pieno di leccornie e due fumanti tazze di caffè sul letto, offrendone una a Blaine che intanto si era messo a sedere.
“Bacio?”
Kurt roteò gli occhi ma obbedì più che volentieri “Dormito bene?”
“Mai dormito meglio” sorseggiò un po’ di caffè “Non dovevi disturbati a fare la colazione”
“L’ho fatto volentieri” Tagliò un pezzo di pancake e glielo offrì “E poi questa è la ricetta speciale e segreta di Carole”
Prese volentieri il boccone e lo assaporò con gusto “Ok, devi darmi assolutamente la ricetta”
“Devi convincere Carole, non me” ridacchiò Kurt addentando un toast “E’ la sua ricetta”
“Sperando che non sia come Bella: lei ha un ingrediente segreto per tutto, perfino per il tiramisù” ingoiò un altro paio di bocconi “Potrei usare Christie come arma per convincerla”
Kurt scoppiò a ridere “Useresti davvero tua figlia?”
“In guerra, amore e cucina tutto è lecito!”
“Tu sei pazzo” lo prese in giro l’altro prima di farsi serio “A questo proposito, c’è una cosa di cui dovrei parlati”
Blaine si accigliò ma annuì “Sai che puoi dirmi tutto”
Kurt prese un respiro profondo “So che a Natale tu e Christie rimarrete qui a New York per poi raggiungere tua madre in Ohio prima di Capodanno, ma io avrei un’altra idea” Aspettò un cenno di Blaine che non tardò ad arrivare “Perché tu e Christie… non venite a trascorrere il Natale con me e la mia famiglia?”

Note d'autrice:
Lo so, avete tutto il diritto di non leggere, di tirarmi i capelli e i pomodori, ma questo capitolo è stato un parto: riscritto cento volte, word che mi cancella dei pezzi e Laboratorio e Chimica che portano via tanto tempo. Vi chiedo scusa sul serio, cercherò in futuro di non fare ritardi del genere (so che già l'ho promesso, ma farò del mio meglio!) Scusate, scusate, scusate.
Ma veniamo al capitolo: ben tornate vecchie "New Direction"! Allora ve le aspettavate queste coppie? A parte qualche OC, sono tutte le coppie che vorrei dentro Glee, ma Ryan è Ryan, vecchio cappellaio pazzo! Ora una piccola parentesi Finchel/Rachel: ammetto che il personaggio di Rachel se non nella prima stagione non mi ha mai fatto impazzire, quindi ho evitato fino ad ora di scrivere del suo personaggio perché sinceramente non avrei potuto scriverlo adeguatamente o senza essere di parte. Ma so che lei è fatta per stare sul palco e lì l'ho fatta stare; ma Jessie? Diciamo che io ho sempre visto Finn non adatto alla vita di New York e dei ricchi e famosi, ma piuttosto come un bravo insegnante e un padre, mentre Rachel non è fatta per stare dietro le quinte, le servono gli applausi per vivere e Jessie è come lei, capisce questo suo bisogno. Così ho fatto scelto di separarli e fargli vivere comunque delle ottime vite perché, antipatia o simpatia, sai che è adatto per il personaggio. Nei prossimi capitoli spiegherò anche l'allontamento dell'Hummelberry, ma vi assicuro che non c'è nessun risentimento o altro, promesso!
Bene, parentesi lunga a parte, abbiamo Santana e Mercedes versione mamme chioccie (pensavate che solo Seb poteva permettersi di minacciare?), un mistero della scarpetta risolto, un "ti amo" improvvisato e la mia prima scena d'amore vera e propria: lasciatemi dire che se non vi piace, vi capirò a pieno!
E cosa risponderà Blaine alla domanda di Kurt?
Su, non sono così cattiva! Preparate le valigie e i maglioni, signori, l'aereo della Bella Notte sta per atterare in Ohio!
Ora comunicazioni di servizio: finalmente l'autrice ritardataria ha una pagina!


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Ebbene sì, qui potrete venire ad insultarmi, maledirmi, picchiarmi, ma soprattuto verrete avvertite degli aggiornamenti (che saranno più veloci), piccoli spoiler e tanto altro: quindi vi aspetto ;)
Detto questo, il 25 aprile sarà il mio compleanno e prometto che come regalo aggiornerò :) Non ci credete? Fate bene, ma questa volta potete fidarvi!
Grazie a Elena e Michela per essere delle beta (e amiche) così pazienti, brave e speciali!
Un grazie a Vale, che mi ha aiutato a scegliere la canzone del matrimonio, e Clari, la mia piccola compagnia di bipolarismo <3
E grazie a tutti voi che leggete, recensite e inserite la storia tra preferiti/seguiti/ricordati: siete voi a darmi la forza e il coraggio per scrivere <3
Al prossimo capitolo!
Baci e sorrisi
Frankie

  
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