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Autore: _PuCiA_    09/11/2007    4 recensioni
Sei amiche. Un viaggio. Un concerto. Un'amicizia. Due persone troppo diverse. Due cuori così simili. "Il nostro sogno distrutto, ricomposto con uno schiocco di dita… e la mano del destino. Dopo tutto…da una goccia di pioggia nasce una pozzanghera!"...LEGGETE E RECENSITE!!!
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Tokio Hotel
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 10: Per sempre e sempre...
[in questo capitolo si vaga da Bill alla protagonista (cioè me MUAHAHAHAHAHAH!) e da me a Bill. Le parti sono divise quindi dovrebbero riconoscersi. In questo capitolo quando sono io a raccontare ho preferito raccontare come se io stessi parlando a Bill, anche quando non è così. Spero che capiate lo stesso. Baci!]

Che mal di testa...
Apro gli occhi lentamente...
Ma che ore sono?
Una luce mi abbaglia.
Ah ora ricordo! Concerto. Festa. Incidente. Ospedale. Ragazze... cerco di aprire gli occhi lottando insistentemente contro la voglia di abbandonare la luce forte del neon di una stanza di ospedale per ritrovarmi di nuovo nei miei sogni. Quando mi abituo alla luce mi accorgo di tre ragazze intorno al lettino. Sono appoggiate con la testa al lenzuolo, due da un lato e una dall’altro del letto. Altre due invece dormono sdraiate sul divano vicino a me. Metto a fuoco la figura sul letto. È seduta e mi fissa sorridendo dolcemente. –Bill...- sussurra. -...ciao!- io non riesco a spiccicare parola. Mi alzo e corro verso il letto abbracciandola forte. Piango. –Ssssh... nein Bill... bitte... nein...- mi consola dolcemente. Non riesco a smettere. Perché non riesco a smettere?
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 -Bill...- sussurro. -...ciao!- Perché non mi parli? Perché rimani lì immobile a fissarmi? Perché Bill? Io voglio abbracciarti. Voglio stringerti. Voglio solo questo. Perché finalmente posso rivedere il tuo viso. E i tuoi occhi. E perché sei la cosa che mi è mancata di più. Corri verso di me e mi abbracci, finalmente. Grazie Bill. Stai piangendo. Non piangere ti prego. Altrimenti piangerò anche io. E non voglio. –Ssssh... no Bill... per favore... no...- Non smetti di piangere però. Ti cullo piano e ti accarezzo i capelli. Non sono pettinati e in orine come sempre. Sono afflosciati sulle spalle, ma sei stupendo lo stesso. Ti alzo il viso. Non sei nemmeno truccato. Anzi, quello che rimane del trucco della sera prima è tutto spalmato sulle tue guance e gli occhi sono arrossati. Si capisce che hai pianto. Ti accarezzo il viso. Come sei bello... –Non dovevi piangere Bill...- -Scusa- sussurri. –Grazie per essere stato vicino alle mie amiche. E vicino a me. Grazie.- una lacrime solitaria riga la mia guancia. Mi abbracci di nuovo. Pian piano si svegliano tutte le mie amiche. Abbraccio Olga, Isa, Tita, Gina. Poi io e Silvia ci guardiamo. Comincio a piangere. Mi getta le braccia al collo. Poi prendi una cosa dalla tua tasca. È il ciondolo di Silvia. Glielo porgi. Lei sorride e lo rimette al collo. Avete tante cose da raccontarmi. Parliamo finche non entra un medico e vi dice che dovete andare via. Ci salutiamo e uscite. Ti vedo chiudere la porta.
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Sono contento che si sia svegliata. Mi asciugo le lacrime e io e le altre ragazze ci dirigiamo fuori scortati dall’infermiera. –Allora... ehm...- non so davvero che dire. –Grazie Bill. Da parte... di tutte noi!- Sorrido. –Figurati! A che servono gli... amici!- Sono un po’ insicuro su quella parola. Cosa siamo davvero noi? Mi squilla il cellulare. –Fottiti tecnologia moderna!- le ragazze ridono. –Pronto!?- -Bill! Cazzo tra mezz’ora abbiamo un’intervista coglione!- -Ciao fratellino ero così preoccupato per te! Come stai? Dove sei? Dove hai passato la notte?- -Si si tutte quelle cose lì! Allora ti vuoi muovere? Ti aspettiamo all’hotel. Ciao!- -Ma Tom io non...- Prima che possa aver replicato attacco. Che fratello di merda. –Cazzo!- -Bill? Che è successo?- -Io... mi dispiace ragazze ma io devo andare... sapete...- -Oh... non fa niente non ti preoccupare! Ti... ti capiamo! Vero ragazze?- -Si non preoccuparti- -Vai pure...- -Grazie siete le migliori! Tornerò subito dopo l’intervista ve lo prometto!- Scappo via. Che palle il lavoro! Arrivo per miracolo all’hotel prima che mio fratello esploda. –DOVE CAZZO SEI STATO TUTTO ‘STO TEMPO! EH?- -Tom... io... scusa te lo spiego dopo!- -Perché non sei pronto Bill? MANCA POCHISSIMO MERDA!- -TOM CALMATI PER DIO!- Strillo in preda al panico. –Torno subito...- Corro in camera. Mi sistemo i capelli. Da schifo ma almeno... mi sciacquo la faccia e mi trucco “velocemente”. Poi corro giù e salgo sulla limousine. Che barba essere famosi. Mentre il panorama scorre veloce dietro il finestrino penso ancora a quella sera. Quella sera quando abbiamo litigato. Non capisco ancora perché. Cerco di non rammentare. Non voglio certo mettermi a piangere davanti ai miei amici. Tanto meno davanti a mio fratello. Vorrei tanto parlargli, raccontargli tutto, di come mi sento, di quello che è successo... di quel momento...

-Tu... tu non puoi capire...-
Perché? Perché mi ha detto questo? Io cercavo solo di aiutarla.
-È COLPA TUA! È TUTTA COLPA TUA!- -MA COSA VAI DICENDO IO NON HO FATTO NIENTE!-
Sono un idiota. Uno stupidissimo idiota. E poi... e poi quelle parole... mi hanno fatto davvero male...
-TI ODIO!-
-NON MI TOCCARE!-
E poi... e poi... e poi...
-Ma insomma si può sapere dove sei stato?-
Tom... no Tom non dovevi chiedermelo. Il suo tono era preoccupato, anche se lui ha cercato di farlo risuonare arrabbiato.
-Io... non sono affari tuoi.-
-COME SAREBBE A DIRE? SI CHE SONO AFFARI MIEI SEI IL MIO GEMELLO CAZZO BILL!!-
-Io ho una vita mia... mia e basta! Che a te non interessa...-
-Io io io IO!!! MA NON SAI DIRE ALTRO??-
Abbasso lo sguardo.
-Noi ci dicevamo tutto prima... che cosa c’è che non va in te ora?-
-In me?- Sorrido.
-In me non c’è niente che non va Tom!-
-SI INVECE! Sei cambiato Bill... sei cambiato troppo...-
La macchina si ferma e Tom scende. No Tom. Non andartene anche tu. Tom. Tomi. TOM!
-TOM!-
Si gira. Lo abbraccio.
-Ti voglio bene.-
-Anche io Bill. Tanto, nemmeno puoi immaginare..-
-Tomi...-
-Quanto tempo è che non mi chiami Tomi?-
Sorrido.
-Tomi io non ci riesco!-
-A fare cosa?-
-L’intervista... io non posso...-
-Perché?-
-Non me la sento.-
-Va bene Bill non fa niente. La spostiamo a domani. Ora torniamo in albergo. Devi dormire.-
Annuisco. –Grazie Tomi.-
Mi abbraccia e risaliamo in macchina.
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Dove sei? Cavolo dove sei? Avevi promesso che saresti tornato! Dove sei?
-Perché non è qui?-
Chiedo alle mie amiche. Dove sei Bill?
Entrano i nostri genitori.
-MAMMA!-
Ci abbracciamo. Ma in questo momento io voglio solo te. Dove sei? Dove sei Bill?
-Forza tesoro andiamo!- Tra un’ora abbiamo il treno e tu non sei qui. Perché?
Prendo la mia valigia. Io non posso più aspettare. Ti invio un messaggio: “Io vado. Tra un’ora ho il treno. Ti prego vieni alla stazione. Ti devo salutare.”
-Arrivo mamma solo un secondo!-
Prendo un foglietto.

Caro Bill.
Probabilmente io non ci sarò quando tu arriverai. Mi dispiace davvero tanto. Se non hai ricevuto il messaggio sul cellulare, alle dieci io ho il treno. Partirò per Roma Bill. Ti prego vieni. Io ti devo salutare. Ah e Bill... se tu non arriverai... volevo dirti che sei un ragazzo fantastico... vivi la tua vita e... dimenticati di me, anche se io non lo farò MAI. Ti voglio un sacco di bene. Grazie per essermi stato vicino e per avermi cantato “In die Nacht” come fai a saperlo che è la mia canzone preferita??
Ich liebe dich Bill...
                                    Matilde.

Così esco e consegno il foglietto alla donna all’entrata.
-Lo consegni a Bill Kaulitz. Grazie.-

Arriviamo alla stazione. Mi guardo in giro. Ti faccio uno squillo. Cazzo hai il cellulare spento! Il treno sta arrivando. Lo vedo all’inizio dei binari. E tu non sei qui...
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Sono arrivato all’ospedale ma l’infermiera all’entrata mi ha detto che siete andate via. Mi consegna un biglietto. Perché non mi hai aspettato? Devo correre.

Eccomi è la stazione! Non ho più fiato ma continuo a correre. Arrivo al binario. Il treno è già arrivato e le porte sono aperte. Forse sono ancora in tempo! Comincio a correre guardando nei finestrini. Eccoti. Busso al finestrino. Non mi senti. Busso più forte. Niente. Abbasso lo sguardo. Il treno comincia a camminare. Poi si ferma di botto. La porta è aperta e davanti a me ci sei tu. Ferma. -...ciao...- Mi corri incontro e mi salti praticamente addosso abbracciandomi. –Nemmeno io vi dimenticherò mai!- -Ti voglio bene Bill!- -Anche io...- Arrivano anche le altre e abbracciandoci cadiamo a terra. –Forza ragazze adesso andiamo...- sussurri. –Auf Wiedersehen Bill!- Mi dite tutte. –Auf Wiedersehen...-
Il treno riprende a camminare. Vi faccio ciao con la mano finchè il treno non è troppo veloce per seguirlo...

Tu sei qui! Grazie grazie grazie! Ti salto addosso e ti abbraccio. –Nemmeno io vi dimenticherò mai!- -Ti voglio bene Bill!- -Anche io...- Anche le altre ci abbracciano e cadiamo a terra. Poi risaliamo sul treno. Ti facciamo ciao con la mano finchè non sparisci dalla nostra vista... e così anche dalla nostra vita...
Ti invio un messaggio:
“Remember to me you’ll be for ever sacred..”
Mi rispondi!
“I'm by your side …Just for a little while…”
Grazie Bill… Grazie di essere te… Grazie per farmi essere me… Grazie! Ti voglio bene... PER SEMPRE E SEMPRE!

                THE EEEEND!!


NOTE DELL’AUTRICE: Ok... è finita! Però non preoccupatevi! Ho preparato una nuova fanfic con cui torturarviiiiii!!! MUAHAHAHAH!! La posterò presto!! Confesso che mentre scrivevo la fine mi sono commossa un po’... è vero è scontato come finale... però non sapevo proprio come finirla!!! Posterò presto la nuova fiiiiiiiiiiiic!!! BACIIII!! _PuCiA_
P.S.- grazie grazie grazie grazie grazie grazie grazie e ancora mille volte GRAZIE a chi ha recensito e anche a chi ha solo letto la mia PRIMISSIMA fanfiction!! GRAZIEEEEEE!!! picchia: si sono di Roma e ho 12 anni... a quanto vedo sei di Roma anche tu! Continuerò a seguire le fanfictions sul sito! alla prossima pazziaaaaaaaaa!!
  
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