Ancora trentaquattro settimane, penso mentre scendiamo lungo la sinuosa strada del villaggio.
Abitiamo a Konagakure, noi quattro.
Se te lo stai domandando, sì, hai un fratello maggiore. Si chiama Mintachi ed ha compiuto sette anni. Va al secondo anno di accademia. È un genio nato. Un po’ come il suo papà Sasuke.
Forse ti sentirai confuso, ma io e tuo padre siamo dello stesso sesso. Di solito è riservata esclusivamente alle donne procreare una nuova vita, ma qualcuno da la su ci ha mandato un miracolo. Tu e tuo fratello.
Quando sarai grande ti racconterò tutto con calma.
Konoha è un villaggio che cresce nel paese del fuoco, nascosto ai più dalla grande natura che la circonda.
Alla fine della strada percorsa c’è un parco pubblico, annidato all’interno di un boschetto di sequoie e querce. Si chiama semplicemente parco centrale di Konoha, ma a causa degli immensi alberi ombrosi la gente lo chiama Kurai Koen , parco oscuro. Ma non è inteso in senso negativo: l’oscurità può essere tranquillizzante. C’è oscurità, dove sei tu adesso.
A Kurai Koen si trovano strutture metalliche, scivoli e quella cosa che gira in tondo di cui tutte le madri hanno tanta paura. Nel boschetto ci sono anche un ruscello sassoso poco profondo e diversi tavoli da picnic. È tutto predisposto: gli alberi, il parco e il ruscello ti aspettano, con una pazienza che mi fa vergognare.
Ma, ovviamente, è facile avere pazienza quando sei un albero.
Sento nel ventre un solletico, una nebbiolina che deve essere per forza frutto della mia immaginazione.
Tuo padre fischietta una canzone tradizionale.
Secondo lui non sei tipo da musica moderna.
Tuo padre è fatto così: capelli neri scuro spruzzati di blu. Li amerai come li amo io. Hanno una strana piega che ti farà sicuramente spuntare un sorriso anche nei momenti bui, ma sono così morbidi che non scosterai mai la mano di lì. Parola mia!; ha una pelle morbida che si arrossa facilmente quando è esposta al sole,, statura alta e occhi neri e magnetici. Le palpebre pesanti lo fanno sembrare annoiato, ma lo rendono un tipo interessante. Alle donne è sempre piaciuto. È piaciuto anche a me, così tanto che me lo sono sposato.
Ultima chicca su di lui: quando ha capito che temevo di apparirgli brutto e deforme, sai cosa mi ha detto?
-Non aver paura del pancione che cresce, perché diventerai ogni mese più bello. E ogni mese ti amerò di più.
Ho aspettato lui per averti. O forse sei tu che ha aspettato noi?
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Sono contenta che vi sia piaciuta la storia. La raccolta è ispirata ad un libro che mia madre aveva comprato ma non ha mai finito di leggere. Lho fatto io! Ed è simpaticissimo. Si intitola Premaman a vita bassa. E c'è questa ragazza che si annota la sua gravidanza, alternando il suo diario ad una trama simpatica, comica, lirica e senza peli sulla lingua.
Ringrazio le ragazze che hanno recesnioto il primo capitolo, e quelle che lo faranno. Un bacio.