20/04/2013
3 recensioniBattaglia per un tesoro
Ah, che soddisfazione che ho avuto quando ho potuto finalmente togliermi da quell’isola, era una roba d’altri tempi, ma quando ho scoperto una cosa venni subito a dovermene ritornare li.
Da fondi attendibili ricevute da un’isola distante circa 700 km dalla mia isola natale, seppi che il capitano Whisker era alla ricerca di un tesoro e che questi era seppellito nella mia isola.
Non persi tempo e partii a bordo della mia nave, con la mia ciurmaglia.
Ebbene si, avevo coronato 1 anno fa il mio sogno di divenire capitano risparmiando soldi per comprarmi una nave e una ciurma, ero famosa nell’oceano e avevo depredato centinaia di navi, padroneggiando la lama come se fosse un rasoio ad ogni avvistamento di navi.
Nessuna veniva risparmiata alla mia voglia di tesori e col tempo abbiamo accumulato molte ricchezze e viveri, tanto che godevamo nel lusso.
La mia ciurmaglia era sempre orgogliosa di avere me alla guida col mio temperamento da solitaria.
I nemici venivano bastonati a dovere, ne rimaneva solo uno, lui, Whisker che come me si era preso un temperamento forte divenendo un rivale con i controfiocchi.
Mi avvia nella mia stanza a controllare nella mappa quanto mancava alla mia vecchia casa natia.
Poco dopo uno dei miei uomini si avvicinò a me.
Si chiamava Rocket ed era uno dei migliori annodatori che conosceva, sapeva annodare bene le corde delle vele in modo assai sublime che io in un primo momento mi stupii della sua bravura.
“Capitano Marine, la nave del Capitano Whisker è a sopraggiungere verso di noi, dobbiamo attaccare?” Domandò.
Era tenero con la sua timidezza e non potevo farci niente, mi piaceva quella volpe grigia, ma con i miei doveri pirateschi non potevo dirglielo, quindi mi rivolgevo sempre con tono duro.
“Prepariamoci al contrattacco, dobbiamo prenderci la mappa che ha lui del tesoro, altrimenti non possiamo andare avanti, di agli uomini di prepararsi all’arrembaggio” Facendo un sospiro.
Molte volte lo vidi sul punto di morte e il mio cuore sembrava sull’orlo di fermarsi, ma se la cavava sempre e questo mi rassicurava.
Appena le navi si avvicinarono la lotta era imminente.
“Ci rivediamo eterna rivale” Esclamò con aria burbera Whisker.
“Non fare il tanghero, tanto la tua fine sta arrivando, dammi la mappa senza fare storie” Dissi con una mano in segno di darmi ciò che mi spettava.
“Non ci penso proprio, se vuoi averla vieni a prenderla, avanti miei uomini, all’arrembaggio” Dando segno di lanciarsi con le corde.
La lotta si evolveva in tempi rapidissimi, i miei coraggiosi compagni sguainavano le spade e i proiettili delle loro pistole lasciando sempre il segno mentre io mi accingevo a combattere contro Whisker.
“Te la cavi bene per essere una novellina in mare” Cercando con un affondo di colpirmi ma io lo evitai con la lama della mia spada.
“Senti chi parla” Strappandogli la giacca e facendo cadere inavvertitamente la mappa per terra “ AHAH, è mia” Prendendola velocemente.
“Non credo proprio” Buttandomi con un calcio per terra.
La spada mi cade poco lontano. Ero in trappola.
Non sapevo però che Rocket era poco lontano e assisteva alla scena.
Quello che successe poco dopo mi stravolse moltissimo, Whisker mi stava per uccidere ma Rocket si lanciò su di me, prendendosi lui il colpo alla spalla.
“Ahhhhhh” Urlò.
Le sue urla mi fecero divenire furiosa e mi buttai sul mio avversario e con sforzo sovrumano lo buttai in acqua.
La vittoria arrivò, ma avevo ben altro per la testa, curare chi mi ha salvato da una morte certa.
Presi in spalla il mio miglior annodatore e lo portai nella mia stanza.
Mi tolsi il mio vestito da capitano senza farmi vedere da lui e mi cinsi i miei vecchi vestiti.
Lui rimase colpito da quanto ero bella che il dolore neanche lo sentiva.
“Non farci caso perché mi sono cambiata, volevo farti vedere com’ero un tempo, ecco il motivo del mio cambio” Sorrisi io fasciandogli la ferita delicatamente.
I nostri sguardi si incrociarono, per la prima volta mi sentivo attratta da qualcuno ed era una sensazione straordinaria.
Mai nella vita avevo visto un viso così bello.
Mi veniva voglia di baciarlo e al solo pensarlo arrossii violentemente sulle guance.
“Perché arrossisci Capitano?” Domandò lui confuso.
“Ti prego, chiamami solo Marine, e, beh…è che hai un viso davvero dolce che arrossisco” Dissi più rossa di prima.
Le mie parole furono come un fulmine a ciel sereno, era quasi una confessione che mi piaceva ed ebbe l’effetto di farlo arrossire pure lui.
“Sai Marine, anche la prima volta che mi hai assoldato sentivo qualcosa al cuore e adesso mi sento la voglia di dirtelo, io ti amo” Si confessò lui.
Il mio cuore si fermò in quel momento, lui mi amava, mi amava.
Non potevo crederci a quel che ho sentito, ma era davvero bellissimo.
Un bacio poi rese tutto meraviglioso.
Il suo tocco affondò in me e la passione ci avvolse come rugiada del mattino riscaldando le mie labbra attaccate alle sue che erano morbide come la seta.
Ricambiai istintivamente che non avevo bisogno di dirgli le due parole per fargli capire che lo amavo, il gesto fece capire tutto ciò che volevamo dalla vita.
Il tesoro che trovammo erano 100 mila dobloni, ma non mi importava nulla.
L’amore era il tesoro che ebbi da quell’avventura e da allora io guido insieme a quella volpe, che da quel momento divenne il mio “Inseparabile” vice.
Fine