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Autore: Marii_Drew    20/04/2013    2 recensioni
"Era un rischio..un rischio che non potevo non correre"
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'Delle luci blu illuminarono sia me che lui e dei poliziotti uscirono frettolosi dalle loro auto puntandoci una pistola contro
“Non muovetevi” ci ordinò “mani in aria” feci come ordinato mentre mi alzai da terra tremante.Avevo paura, che volevano da me?Io non c’entravo un cazzo in tutta questa storia.“Voi due forza, al commissariato” sgranai gli occhi e spalancai la bocca al suon di quelle parole' ..
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chaz , Justin Bieber, Nuovo personaggio, Ryan Butler, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uscì di casa verso le 18, intenta a raggiungere la casa di Avril, dove inoltre avrei dovuto passare la notte.In questi giorni era così depressa a causa della rottura con Thomas che l’aveva mollata per mettersi con la ragazza più popolare della scuola Crystal.Sospirai camminando lentamente per godermi la ‘passeggiata’.Tirava un leggero venticello e questa cosa era molto gradevole, se si considerava il fatto che eravamo ai primi di aprile.

Il suono del cellulare interruppe i miei pensieri.Lo sfilai con fretta dalla tasca dei jeans e lessi sul display il nome mamma.Sbuffai, era partita da solo due giorni assieme a mio padre e mi aveva già chiamato un centinaio di volte.Piggai il pulsante su cui vi era la cornetta verde e portai il telefonino all’orecchio
-Mamma!- esclamai sbuffando
-Tesoro, come stai?Sei ancora viva?- domandò.Mi battetti una mano in fronte e scossi la testa
-Mamma, mi hai chiamato un quarto d’ora fa, la smetti di soffocarmi?-
-Mariana Anne Warren- mi rimproverò probabilmente per il modo in cui le avevo parlato
-No, sto solo dicendo la verità.Quando tornerete?- chiesi
-Fra una settimana- alzai gli occhi al cielo
-Okay, spengerò il telefono- la donna rise –non scherzo!- aggiunsi
-D’accordo scusami, ora devo scappare.Ci sentiamo..- non la lasciai concludere
-In serata possibilmente, sai che vado a dormire da Avril- le dissi
-Si si- sospirò –vado.Ciao tesoro- 
-Ciao mamma- detto questo interruppi la chiamata.

Quanto poteva essere assillante quella donna?Rimisi il cellulare in tasca.Svoltai l’angolo mi paralizzai immediatamente non appena i miei occhi si soffermarono su un gruppo di ragazzi –che io non avevo mai visto prima- essere sul punto di sferrare un pugno al mio migliore amico Daniel.Mi nascosi dietro ad un muro ed osservai la scena, potevo sentire benissimo ciò che dicevano
“Ieri sera eravamo sul punto di essere scoperti, ma stasera non accetto errori, sono stato chiaro?” chiese un biondo stringendo il colletto della camicia di Daniel.Quest’ultimo annuì intimorito “fai un'altra cazzata e ti faccio saltare il culo, chiaro?” il mio amico annuì nuovamente questa volta più sicuro.Il biondino gli sferrò un pugno nello stomaco facendolo accasciare a terra.Involontariamente tirai un piccolo urlo e me ne pentì subito dopo quando uno dei ragazzi si accorse della mia presenza.
Misi subito le spalle al muro ed iniziai ad ansimare per la paura.Era la mia fine.Mi passai una mano fra i capelli nervosa mentre sentì dei passi farsi sempre più vicini.Strinsi gli occhi.In meno di un secondo qualcuno mi afferrò il braccio scaraventandomi a terra vicino al mio amico
“E tu chi cazzo sei?” domandò colui che mi aveva portato lì.Alzai lo sguardo terrorizzata incontrando due occhi color smeraldo.Non risposi e continuai ad osservarlo “chi cazzo sei e cosa ci facevi li dietro?” ripetette afferrandomi il braccio ed alzandomi da terra fino a raggiungere la sua altezza “ci stavi spiando per caso?” aggiunse.Lo guardai terrorizzata 
“Lasciala stare!” urlò Daniel rialzandosi anche lui da terra dolorante per il pugno che aveva appena ricevuto.Mi voltai verso di lui e lo guardai implorandolo di stare zitto per non peggiorare la situazione
“E così vi conoscete!” continuò il moro poggiando lo sguardo dal mio amico a me.Mi strinse ancora di più il braccio “te lo ripeto per l’ultima volta, cosa.cazzo.facevi.lì.dietro?” scandì per bene le parole
“I..Io..” lo stesso biondino che aveva colpito il mio amico m’interruppe
“Jason lasciala stare” ordinò avvicinandosi a noi
“Ma che cazz..” questa volta interruppe lui
“Ti ho detto di lasciarla.E’ spaventata, non capisci che non ti dirà un cazzo?” Jason, se avevo capito bene, allentò la presa sul mio braccio fino a lasciarlo definitivamente.Mi toccai il bicipite dolorante.Daniel mi tirò a se facendomi mettere dietro di lui.

Il biondo ci guardò “fai meglio a non far parlare la tua amica,altrimenti saranno guai per entrambi” disse rivolto a Daniel
“I..io non ho sentito niente di ciò che avete detto” mi feci coraggio e parlai
“buon per te” si passò una mano fra i capelli, poi guardò il mio amico e gli fece un piccolo cenno col capo e lui annuì.Fu una specie di messaggio in codice.In seguito quel gruppo di ragazzi andò via.Daniel tirò un sospiro di sollievo e si voltò verso di me.Indietreggiai di poco credendo che fosse arrabbiato fino a toccare il muro
“che ci facevi lì dietro?” chiese con molta calma.Abbassai lo sguardo
“S..stavo andando a casa di Avril quando però ho visto che eri in pericolo e..” m’interruppe
“Davvero non hai sentito nulla di quello che dicevano?” scossi la testa mentendo, essendo consapevole che se avrei detto la verità avrei peggiorato solo le cose.Daniel annuì “ti sei fatta male?” disse facendo per prendere il mio braccio fra le mani quando lo ritrassi
“No, è tutto ok” il cuore mi batteva ancora forte.Mi portai una ciocca di capelli dietro l’orecchio “cosa volevano da te?” mi azzardai a chiedere
“Sono cose che non ti riguardano” sbottò serio lanciandomi un occhiata da far paura, in seguito distolse lo sguardo.Strinsi i pugni
“Se sono finita in questa situazione è per colpa tua, quindi ora pretendo che..” m’interruppe
“Mar –questo era il modo in cui mi chiamavano tutti, nessuno e dico nessuno osava chiamarmi col mio vero nome- smettila, non ti dirò un cazzo.Non devi intrometterti” urlò.Sobbalzai sorpresa da quella sua reazione “ti ripeto,sono cose che non ti riguardano” aggiunse questa volta più calmo.Annuì tirando su col naso
“Bene” continuai ad annuire “vado, ciao” feci per andarmene, ma Daniel mi afferrò il polso costringendomi a fermarmi 
“Mar per favore” mi liberai dalla sua presa.Gli lanciai un’ultima occhiata e andai via ignorando i suoi richiami.

Arrivai finalmente a casa di Avril.Suonai il campanello e poggiai tutto il peso sulla gamba destra aspettando che la mia amica arrivasse ad aprirmi.Dopo pochi secondi la porta si aprì e scorsi la figura di Avril, mi sorrise spalancando del tutto la porta per permettermi di entrare
“Ma che fine hai fatto?” camminai fino a raggiungere il soggiorno “dovevi essere qui alle 18, ed ora sono le 18.45” mi guardò confusa.Scossi la testa
“Hai ragione, solo che mi ero addormentata e mi sono svegliata tardi” mentì.Non mi andava di raccontarle ciò che era accaduto, almeno non in quel momento.La mora annuì.Percorremmo le scale fino ad arrivare in camera sua, dove iniziammo a spettegolare.

*ore 00.15*
“Cioè ti rendi conto?Mi ha mollato per stare con quella puttana, i..io davvero non posso crederci, non ce la faccio” disse Avril portandosi le mani sul volto.
“Dai, vedrai che ne troverai di migliori, è solo uno stronzo.Non devi stare così per lui” sbottai cercando di consolarla, portando una mano sulla sua spalla.Si voltò verso di me e scosse la testa
“Come puoi dirmi che non devo stare così per lui?T..tu non sai cosa ci si prova, tu non sei mai stata male per un ragazzo, tu non sai un cazzo” quelle parole fecero ribollire in me una rabbia indescrivibile.Mi alzai di scatto dal suo letto
“No, hai ragione, non so cosa ci si prova, mi spiace, trovati qualcun’altra con qui sfogarti” le puntai il dito contro “sono due settimane che non fai altro che parlarmi di lui, due settimane che cerco di consolarti ed ogni volta mi ripeti le stesse cose, due settimane che non si fa altro che parlare di te.Questa volta mi hai davvero stancata” le dissi tutt’ad un fiato.Raggiunsi l’ingresso, feci per uscire di casa quando la sua voce mi bloccò
“Dove vai a quest’ora?E’ tardi” mi fece notare preoccupata.Non le diedi molta importanza
“Me ne torno a casa” risposi indifferente per poi aprire la porta ed andarmene.

Iniziai a camminare per il vialetto poco illuminato e deserto.Dopo poco realizzai che ero stata un imprudente ad uscire a quell’ora.Deglutì svariate volte guardandomi intorno.Da lontano vidi Daniel poggiato ad un muro.Sgranai immediatamente gli occhi, che cazzo ci faceva lì?Iniziò a camminare assicurandosi che nessuno lo stesse seguendo.Era l’occasione giusta per scoprire cosa stesse combinando, sebbene mi avesse trattato in quel modo era pur sempre il mio migliore amico, e tenevo tantissimo a lui.Iniziai a pedinarlo facendo attenzione a non farmi scoprire, altrimenti sarebbero stati guai grossi.Si avvicinò ad un gruppo di ragazzi,giurai che fossero gli stessi di oggi, ma non ne fui sicura dato che non riuscivo a vedere.Mi nascosi dietro ad un muro mentre osservavo attentamente la scena.La strada era buia e non capì per niente quello che stavano facendo.Udì solo un antifurto, proprio come la sera precedente.Poggiai le spalle al muro ed iniziai ad ansimare per la paura, non sapevo cosa sarebbe accaduto in seguito.Sentì la voce di un ragazzo a me familiare ordinare di scappare.Le sirene della polizia si avvicinavano sempre di più.Feci per affacciarmi quando uno dei ragazzi svoltando l’angolo mi venne addosso.Quest’ultimo cadde a terra, proprio come me
“cazzo prendete il bottino e scappate.Correte!” ordinò il biondo –lo stesso di oggi- che era ancora a terra.Osservai i ragazzi correre via dalla parte opposta della strada per sfuggire ai poliziotti, e fra questi vi era anche Daniel,che mi guardò con occhi sgranati prima di essere trascinato via dai suoi amici.LUI ERA UN LADRO.
Anche il biondo,rialzatosi, fece per scappare via quando delle luci blu illuminarono sia me che lui e dei poliziotti uscirono frettolosi dalle loro auto puntandoci una pistola contro
“Non muovetevi” ci ordinò “mani in aria” feci come ordinato mentre mi alzai da terra tremante.Avevo paura, che volevano da me?Io non c’entravo un cazzo in tutta questa storia.“Voi due forza, al commissariato” sgranai gli occhi e spalancai la bocca al suon di quelle parole.Un poliziotto mi afferrò le braccia, le portò dietro la schiena.Inutile fu dimenarmi, lo stesso venni ammanettata
“No, aspettate, deve esserci stato un errore, io non ho fatto niente.Ve lo giuro, non c’entro” urlai mentre le lacrime mi rigarono il volto
“Sta zitta e cammina” disse conducendomi all’auto blu.Portai lo sguardo sul biondino che era del tutto impassibile.





Spazio autrice:
Buona sera bellezze.
Bene, ecco il primo capitolo di questa storia ^^
Allora, 1)vorrei ringraziare tutte quelle che hanno aggiunto questa storia alle seguite nonostante quello che ho pubblicato fosse soltanto un prologo, davvero vi amo*-*
2)Ho aggiunto il banner, come potete vedere ho scelto Barbara Palvin per interpretare la protagonista, è semplicemente gbsdufsa
3)Ho cambiato nome al personaggio dato che Liz non mi attirava tanto lol

Okay, l'ho pubblicato a quest'ora dato che stasera me ne starò a casa, yuuupii C:
Non ho nulla da aggiungere, solo spero che vi piaccia e se volete lasciarmi qualche recensione ve ne sarei grata

Alla prossimaaa<3

Se volete seguitemi su twitter: @_ThankYouJB

  
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