20/04/2013
7 recensioni♡The Heart Of A Writer
Silver guardò verso il cielo. Era la notte di San Valentino, le stelle brillavano vivacemente. La luna era piena e rotonda, e non si vedeva neanche una nuvola. Una leggera brezza soffiava, sufficiente per agitare i fili d'erba ai suoi piedi.
La notte era sempre così bella e tranquilla ...
Silver sospirò. Aveva un libro di carta e una penna in mano, e dal suo sguardo si poteva capire che era al quanto preoccupato.
Guardò le pagine del libro, ne conteneva molte, molte pagine di scrittura in bella, un’ordinata grafia. Queste erano storie che Silver aveva scritto. Le osservò di nuovo, ed iniziò a leggere pagine casuali.
Il ragazzo, al sol rileggere quelle frasi passate che aveva annotato si rattristò per quello che aveva fatto. Lei gli disse che si fa cose folli, quando si è innamorati ... ognuno è diverso, e rischiare la vita per salvarlo è stata la cosa pazzesca che aveva fatto la sua amica Blaze.
Le lacrime rigavano le guance. Poteva essere morta ... Ma non sapeva niente.
Il riccio aggrottò la fronte per ciò che ha appena letto. "Non sono adatto per fare lo scrittore" Pensò ad alta voce.
La sua mente iniziava a vagare, fino a quando tornò a guardare la luna per rassicurare se stesso.
La luna ... era sicuramente il simbolo più bello del romanticismo.
Chiuse il libro e ne prese un’altro che scrisse in passato.
Tutte le sue storie erano di persone senza nome che si innamoravano. Non aveva mai elaborato i suoi personaggi ... aveva paura di renderli troppo simile a se stesso. La luna era la cosa che più ammirava quella notte, prestava più attenzioni a lei che a quei libri. Si illuminava nella notte, un colore argento bluastro. Gli ricordava sempre gli occhi splendenti di Blaze, soprattutto nelle ore notturne. Gli faceva sembrare come se fosse l'unica creatura al mondo, e tutto il resto era privo di significato.
Cosa avrebbe pensato Blaze della sua scrittura?
Pensò a diverse possibilità, tutte negative ... lui guardò l'erba e subito dopo scattò all’indietro.
"Perché sto pensando a questo?" Sussurrò a se stesso.
Iniziò a pensare alla sua amica, ormai perduta da molto tempo. Desiderava vederla in quella serata speciale.
Chiuse gli occhi iniziando a creare un sogno mentale ...
"Ma, perché dovrei preoccuparmi?" Chiese lui.
La falsa figura di Blaze si avvicinò a lui. La sua pelliccia radiante brillava ancora più luminosa nella sua mente. Il riccio bianco aveva una sensazione stupenda, anche se immaginaria, su di lei a quella visione. Riaprì gli occhi, l’ispirazione tornò in un istante, non voleva essere distratto dalla sua scrittura. Ma poi pensò che fosse abbastanza tardi. Perché avrebbe dovuto scrivere invece di dormire?
Forse avrà veramente il cuore di uno scrittore?
A quel pensiero lasciò il suo corpo giù sull'erba bagnata cercando pateticamente di dormire.
Rimase lì, senza entrare nel mondo dei sogni. Col passare delle ore poteva solo pensare a Blaze. Si preoccupava per lei, e si chiese perché lei avrebbe sprecato il proprio tempo per pensare a lui. Si colpì il lato della testa, voleva fermare i pensieri. Silver era troppo stressato per cercare di dormire, e si mise seduto un po’di minuti più tardi. Iniziò a leggere altre sue storie, cercando di tenere Blaze fuori della sua mente. Ma non aveva funzionato. Mentre in passato leggeva le sue storie, aveva sempre immaginato che la ragazza innocente fosse Blaze e il coraggioso cavaliere in armatura brillante fosse se lui stesso.
Silver mentalmente esplose di vergogna per essere stato così idiota nel fare i suoi personaggi così, poco profondi e uguali a lui.
Mentre continuava a leggere il suo ultimo racconto, quello che gli piaceva di più, cominciò a godere di queste immagini che gli venivano in mente.
Immaginò se stesso inciampare, per poi finire in acqua, ma poi Blaze lo afferrò con la mano e lo aiutò ad uscire. Quando alzò lo sguardo, aveva il più bello, il sorriso più dolce che avesse mai visto, sia esso reale o immaginario.
Blaze sorrise, e invece di tirarlo su completamente si gettò in mare.
Lui nuotò verso un’altra direzione.
“Ma cosa fai?!” Gridò sorpreso.
La gatta poi balzò fuori da sott'acqua, ridendo infantilmente.
“Se qualcuno bello si dovesse bagnare, allora anche io dovrei fare lo stesso, per rendere il mio look migliore!” Spiegò lei ridendo.
Silver rise forte a sua volta
.
Ma poi … si rese subito conto che quel momento straordinario era stato frutto della sua immaginazione, tutta colpa della sua storia. Silver sospirò e fissò le stelle. Esse brillavano vivacemente, il loro colore era lo stesso di quello della luna.
... Come anche i suoi occhi.
Silver si schiaffeggiò di nuovo.
Cominciò a pensare realisticamente, se lui avesse detto questi pensieri che aveva a Blaze, lei non avrebbe capito cosa significassero. La sua amica non aveva mai capito bene le cose ... ed era quello che gli piaceva di lei. Il suo comportamento infantile e l'atteggiamento erano incredibilmente affascinanti.
Ma era comunque depresso, lei non avrebbe capito il significato della parola "amore". Tutto quello che sapeva era che Blaze se ne era andata, per sempre.
A quel pensiero, lasciò cadere il libro e la penna, e piegò la testa verso le ginocchia. Non voleva guardare niente.
No, che non era colpa di Blaze. Lei era un’eroina che lo aiutava ad essere felice. Era sempre in soccorso dell’amico e sempre l'aiutava ad alzarsi.
Silver chiuse nuovamente gli occhi. Voleva dormire, non ne poteva più di tutti quei momenti e di quella sofferenza.
"Sei mio amico Silver, e io devo sempre assicurarmi che tu stia bene."
Queste parole echeggiarono dolcemente nella sua mente, ormai esausta.
Forse era Blaze? Era venuta a salvarlo un’altra volta?
Non lo sapeva … si era già addormentato. Ma se fosse stata immaginazione …
… Era la cosa più affascinante che avesse mai immaginato in quel momento.