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Autore: maya22    20/04/2013    0 recensioni
La ragazza gli strinse la mano – io mi chiamo Savannah - disse mentre lo osservava attentamente. Era davvero bello. Aveva gli occhi neri e uno sguardo intenso, i capelli castani e molto corti, era molto alto e magro, ma nonostante questo dalla maglietta si intravedevano i muscoli. Non aveva nemmeno un graffio, come se non si fosse appena azzuffato con suo padre, eppure l aveva visto ricevere un pugno. Sorrise ironica – beh grazie ancora, se non fosse per te chissà dove sarei a quest ora.
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Elijah, Klaus, Kol Mikaelson, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 2

Savannah riprese conoscenza poco dopo. Era distesa nel giardino della scuola, e intorno a lei una marmaglia di persone che la fissavano incuriositi. – Fatela respirare, non statele così vicini- urlò il professor Alaric cercando di farsi spazio tra la folla. La aiutò ad alzarsi – stai bene?- Savannah annuì in silenzio. Dov era il ragazzo che l aveva difesa? Si guardò intorno ma non lo vide. Si ripulì i vestiti dalla terra e dalla polvere. – Ti accompagno in infermeria, non sei messa molto bene- continuò con tono preoccupato il professore. Savannah gli sorrise debolmente e rifiutò l offerta, stava bene e non aveva alcuna intenzione di farsi visitare da quell’infermiera impicciona. Si diresse in classe e si sedette in fondo alla stanza, lontana da tutto e da tutti. Le due ore le sembrarono infinite, ma finalmente suonò la campanella. Si mise lo zaino in spalla e si diresse verso l uscita, sotto lo sguardo inquisitore dell’ intero corpo studentesco. Varcata la soglia si guardò intorno; una figura la colpì. Era il ragazzo che l aveva difesa da suo padre; era seduto sotto un grosso albero intento a leggere uno libro. Si diresse verso di lui determinata e con fare sempre più insicuro gli si avvicinò. Lui alzò lo sguardo verso di lei e le sorrise. Savannah arrossì di colpo – Volevo ringraziarti per avermi difeso prima; è stato un gesto davvero carino – disse lei timidamente. Il ragazzo si alzò in piedi e sorrise nuovamente – di nulla ho visto che ti stava maltrattando e sono venuto a fermarlo- chiuse il libro che stava leggendo e le tese la mano – io sono Elijah e tu?-continuò. La ragazza gli strinse la mano – io mi chiamo Savannah - disse mentre lo osservava attentamente. Era davvero bello. Aveva gli occhi neri e uno sguardo intenso, i capelli castani e molto corti, era molto alto e magro, ma nonostante questo dalla maglietta si intravedevano i muscoli. Non aveva nemmeno un graffio, come se non si fosse appena azzuffato con suo padre, eppure l aveva visto ricevere un pugno. Sorrise ironica – beh grazie ancora, se non fosse per te chissà dove sarei a quest ora.- Si tolse gli occhiali da sole e mostrò l occhio nero; il viso del ragazzo si fece cupo- Da quanto va avanti questa storia? – chiese lui serio – Da quando mia madre ci ha abbandonati, da allora mio padre non fa altro che ubriacarsi, e per la maggior parte delle volte mi maltratta senza motivo.- una lacrima si fece largo sul suo volto e piano piano scoppiò a piangere; cercò di trattenersi ma non ci riuscì. Lui la guardò dolcemente e le asciugò le lacrime; non disse una parola, si limitò soltanto a guardarla. Savannah iniziò a raccontare tutta la sua storia, dalla scomparsa di sua madre agli abusi del padre. Pianse amaramente liberandosi da tutto il dolore che aveva in corpo. Non riuscì a spiegarsi perché stesse raccontando tutto questo ad uno sconosciuto, ma lo fece e subito dopo si sentì molto meglio. Elijah la ascoltò attentamente e rimase scioccato da tutte le cose che aveva subito quella povera ragazza – Dove pensi di andare ora? – le chiese curioso. Savannah non sapeva cosa rispondere; non ci aveva ancora pensato, di sicuro non sarebbe tornata da suo padre. Abbassò il capo. Non rispose; si limitò soltanto a scuotere la testa. Elijah sorrise nuovamente e delicatamente le alzò il viso – perché non vieni a stare da me per un po’, casa mia è grande e tu potrai alloggiare nella stanza degli ospiti.- disse lui guardandola negli occhi. Savannah annuì entusiasta.

  
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