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Autore: NutellaAndSugarAsNiall    20/04/2013    3 recensioni
N:”Hei, ciao bella, come ti chiami?” mi chiese. Lo so, dovevo aspettarmelo. Anche se speravo con tutto il cuore che ricordasse. A quella domanda mi scese un lacrima che lui mi asciugò con il dito
N:”Hei, che succede?” sentivo la mia bambina stringere forte la stoffa della mia maglietta dietro di me. Le avevo detto di non farsi vedere fino a quando non l’avrei chiamata.
G:”Mi chiamo Gaia” risposi sempre piangendo
N:”O mio Dio” ad un tratto sembrò ricordarsi tutto
N:”Sei davvero tu?”
G:”Sì, sono io” risposi. Lui senza alcun preavviso mi abbracciò stringendomi forte verso il suo petto, probabilmente chiudendo gli occhi, visto che non si accorse della bambina dietro di me.
G:”Pensavo ti fossi dimenticato di me” sussurrai al suo orecchio
N:”Non potrei mai dimenticarmi dell’amore della mia vita” rispose per poi poggiare le sue dolci labbra sulle mie, che finalmente riassaporavano quella sensazione di essere completa di quando stavo con lui.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Basta, non ce la faccio più, io devo dirglielo!

Io sono Gaia, una donna single che ha una figlia di due anni, sì, ma c’è un problema, quella è la figlia di Niall Horan. Quando Niall aveva sedici anni ci mettemmo insieme, eravamo perfetti. Andavamo d’accordo e ci amavamo come non mai. Quando, dopo due anni, Niall decise di fare il provino per X factor ero felicissima, e quando, insieme ai suoi amici vinse, io ero forse più contenta di lui, anche se sembra impossibile.

Poi, però, dopo che hanno vinto X factor, gli venne proposto un contratto discografico che prevedeva di stare a lungo lontano da casa. Quando me lo disse finsi di essere felice per lui, anche se dentro stavo morendo. Lui mi disse che non voleva accettare per stare con me, ma io lo obbligai a firmare. Io ero solo una ragazza, e lui non poteva buttare a monte la sua carriera solo per un mio capriccio.

La sera prima della partenza andammo in discoteca per ubriacarci, e dimenticare per una volta cosa sarebbe successo il giorno dopo. Avevo diciotto anni, e si sa; alcol, vestitini attillati, musica, amore, letto. è matematico che succeda.

Il giorno dopo ci svegliammo, e lo aiutai a preparare le valigie per andarsene, andare via dalla sua vita, dalla mia vita, ma mai dalla mia mente. Quando partì sentì il cuore rompersi in mille pezzi, e piansi ininterrottamente per tre giorni, senza mai smettere. Quando smisi era perché mi venne un conato di vomito, e corsi in bagno. Mi ricordo perfettamente che avevo capito subito cosa volesse dire, ma non volli ammetterlo finché non feci il test che risultò positivo. Ero incinta di Niall Horan, e lui non lo sapeva.

Passai altri giorni tra lacrime e vomito, per poi decidere definitivamente che non glielo avrei detto. Forse mi aveva dimenticata, ma se non lo aveva fatto sono sicura che sarebbe tornato indietro, rovinando la sua carriera per questo bambino.

Il giorno del parto ero felicissima, perché avevo partorito una splendida bambina, identica a lui. Con degli occhi azzurri come il mare e i capelli biondo sole, non poteva essere più bella. L’ho chiamata Nila, perché era uguale a lui e si meritava un nome uguale, o almeno simile. Adesso sono passati due anni, abbiamo entrambi vent’anni e deve sapere la verità, l’ho detto anche a Nila, insegnandole a conoscere il suo papà dallo schermo del computer o della televisione. Così non sarà difficile insegnarle a chiamarlo “papà”, certo, solo se non si è dimenticato di me. È da due anni che non ci vediamo, e sicuramente non si ricorda più niente, anche se devo farlo per forza. Lui deve sapere che ho dato al mondo una bambina così bella, almeno ci deve pensare. Adesso sono qui, davanti alla porta con scritto “star” e un biglietto per il backstage in mano.

Busso, e dopo poco mi viene ad aprire Harry, sorridendomi credendo che sia una fan

H:”Hei, ciao bella!”

G:”Ciao, sono Gaia” mi presentai, sentendo la mia piccola bambina che si attaccava ai miei pantaloni, uscì solo quando Harry la notò

H:”Ciao, e tu chi sei?” le chiese dolcemente

n:”Io mi chiamo Nila” rispose timidamente guardandolo negli occhi

H:”Oh” rimase spiazzato, probabilmente riconoscendo la somiglianza tra lei e Niall

G:”Scusa, posso parlare un attimo con Niall?” chiesi gentilmente, lui capendo la situazione chiamò Niall che uscì sorridendo e chiudendo
la porta

N:”Hei, ciao bella, come ti chiami?” mi chiese. Lo so, dovevo aspettarmelo. Anche se speravo con tutto il cuore che ricordasse. A quella domanda mi scese un lacrima che lui mi asciugò con il dito

N:”Hei, che succede?” sentivo la mia bambina stringere forte la stoffa della mia maglietta dietro di me. Le avevo detto di non farsi vedere fino a quando non l’avrei chiamata.

G:”Mi chiamo Gaia” risposi sempre piangendo

N:”O mio Dio” ad un tratto sembrò ricordarsi tutto

N:”Sei davvero tu?”

G:”Sì, sono io” risposi. Lui senza alcun preavviso mi abbracciò stringendomi forte verso il suo petto, probabilmente chiudendo gli occhi, visto che non si accorse della bambina dietro di me.

G:”Pensavo ti fossi dimenticato di me” sussurrai al suo orecchio

N:”Non potrei mai dimenticarmi dell’amore della mia vita” rispose per poi poggiare le sue dolci labbra sulle mie, che finalmente
riassaporavano quella sensazione di essere completa di quando stavo con lui

G:”Ti amo Niall, anche se è passato un sacco di tempo, ti amo” dissi piangendo, sta volta però per la felicità

N:”Ti amo anch’io, non passa giorno che non ti pensi e adesso che sei qui non mi sembra vero” lo ribaciai, mentre quella piccola bimba dietro di me mi abbracciava.

G:”Sono venuta per presentarti una persona” dissi staccandomi da lui

N:”Ah sì? E chi è?” mi chiese guardandosi in giro

G:”Bhe, lei è Nila …  tua figlia” dissi portando la bambina davanti a me che sorrideva teneramente imbarazzata

N:”C-come?” chiese fissandola

G:”Hai una figlia Niall, è successo il giorno prima della tua partenza, e ho deciso di non dirtelo perché pensavo ti avessi rovinato la carriera, ma adesso non ce la facevo più a tenerti tutto nascosto” dissi tutto d’un fiato aspettando una sua reazione. Lui per risposta si abbassò e prese in braccio la bambina, che lo guardò e sussurrò

n:”Papà, sei tu” per poi ricambiare l’abbraccio

N:”Sì, sono io e non me ne andrò più” rispose guardandomi mentre una lacrima rigava il suo viso angelico che sorrideva.

G:”Ti amo Niall!” lo abbracciai mentre aveva ancora la bambina in braccio.

n:”Ti voglio bene papà” disse Nila sorridendogli, cosa che lo fece commuovere ancora di più. Lui mise giù la bambina e mi guardò negli
occhi

N:”Ti amo anch’io” rispose per poi baciarmi con amore, tutto l’amore che provavamo era dimostrato in quel bacio. Mentre noi ci baciavamo la piccola bimba bussò alla porta, che venne aperta da tutti e quattro i ragazzi che ci fissavano mentre ci baciavamo.

Lo:”Hei piccola, e tu chi sei?” chiese abbassandosi al livello della bambina che sorrise contenta

n:”Io sono Nila”

Lo:”Nila? Sai che assomigli tanto a …” si bloccò di colpo perché venne interrotto

n:”Al mio papà! Assomiglio tanto al mio papà. E mi chiamo anche come lui!” esclamò felice indicando me e Niall abbracciati, per poi avvicinarsi a noi e infilarsi nel buco che le avevamo fatto tra le nostre braccia, accoccolandosi al petto di Niall, che sorrideva contento, come me.

Finalmente mi ero liberata, rivelandogli il mio più grande segreto, che adesso mi aveva portato ad avere un ragazzo e degli amici stupendi, proprio come la mia bambina. 

  
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