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Autore: JemellineJoker    21/04/2013    3 recensioni
Io non sono una VIP, ma la mia migliore amica lo e`.... Un giorno per strada incontro un certo Drago Asiatico... Cosa succedera`?
Storia scritta a quattro mani da Sixx e Dragon altrimenti note come le Jemelline Joker xD
Speriamo che vi possa piacere...
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, G-Dragon
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Cap. 14

 

Incubi

 

[GD POV]

 

Venni svegliato bruscamente da un movimento strano dell'aereo. Per un attimo mi era parso di cadere nel vuoto, come se i motori avessero deciso di smettere improvvisamente di funzionare. All'inizio mi ero chiesto se fosse stato parte del sogno, ma quando aprii gli occhi, notai che un po' di gente in tutto l'aereo aveva cominciato ad agitarsi. Sospirai appena e cercai di stiracchiarmi ma, appena sentii una certa pressione sulla spalla, decisi di rimanere immobile. Abbassai appena lo sguardo e notai Jenny, persa nel mondo dei sogni, che dormiva tranquillamente con il capo appoggiato sulla mia spalla. Sorrisi e le accarezzai piano la guancia, sembrava dormire così bene che mi dispiaceva svegliarla. Almeno lei aveva un sonno più pesante del mio che, a confronto, mi svegliavo per ogni piccolo rumore o movimento (tranne la mattina). Poggiai nuovamente il capo al poggiatesta e voltai lo sguardo verso Amina, che dormiva accovacciata su se stessa, con il capo poggiato alla parete dell'aereo, il cappuccio della felpa alzato e le gambe strette al petto. Aveva una strana espressione dipinta sul viso e, ogni tanto, mugolava qualcosa in una lingua a me incomprensibile, francese penso, ma non ne ero sicuro. Le sopracciglia erano aggrottate, gli angoli delle labbra rivolti verso il basso e le ciglia imperlate di piccole lacrime cristalline. Rimasi a guardarla, chiedendomi cosa mai le stesse facendo tanto male da farla piangere. Avevo notato che era una ragazza parecchio orgogliosa ma, di certo, non si curava minimamente delle lacrime che le rigavano il viso, in gran segreto, di notte. Volevo svegliarla, scuoterle via quel sogno tanto orribile, capace perfino di farla soffrire, ma non potevo muovermi. Il capo di Jenny era ancora abbandonato sulla mia spalla, e non sembrava aver nessuna intenzione di levarsi di li, e io ero di certo l'ultima persona che volesse togliersi la vista di un angelo sotto i propri occhi, così mi arresi e chiusi gli occhi, cercando di riprendere sonno, cercando di pensare ad una cosa che non facesse piangere anche me, ma la voce di Taeyang rimbombava senza sosta nella mia testa, supplicandomi di arrivare a Seoul il prima possibile. Lo Hyung stava molto male, ed io non ero accanto a lui... ciò mi faceva sentire davvero un pessimo amico e collega! Tentai di ricordare come ero riuscito a prendere sonno un paio di ore prima, ma non c'era più nulla da fare, il mio cervello aveva deciso di tormentarmi. Tra le due che avevano deciso di non dirmi nulla di ciò che era successo mentre ero andato in bagno, tra la storia di SeungHyun e ora Amina, che se ne stava in un angolo a piangere, non c'era verso di riaddormentarsi. Feci un lungo respiro e mi sporsi appena per prendere il quaderno dei disegni dalle mani di Amina. Avevo bisogno di distrazioni, e perdermi nei particolari dei suoi disegni magari poteva tornarmi utile, magari riuscivo a prendere perfino sonno.

 

[Amina POV]

 

Stavo scappando, ecco la verità, stavo scappando da ogni sorta di mio problema e stavo pesando sulle spalle di un ragazzo che aveva molto di meglio da fare che non preoccuparsi di una stupida adolescente! E i miei sogni sembravano volermi dire lo stesso.

Anche nel sogno scappavo, ma non ricordai bene da che cosa. Fatto sta che stavo fuggendo, in preda al panico. Il posto in cui correvo era buio e freddo, sembrava quasi una grotta, ma senza pareti. L'eco delle voci che sentivo dietro di me, che ridevano e dicevano “Codarda! Non sai affrontare la vita! Devi sempre attaccarti a qualcosa per non cadere, perché sei debole! Nessuno ti vuole, men che meno un estraneo coreano! Hahahahaha” e ogni parola che sentivo era come una pugnalata in schiena. Sentivo che stavo diventando sempre più debole, sempre meno amata e meno sopportata dal mondo. D'un tratto sentii una voce gentile, chiamarmi da lontano, ma non riuscivo a distinguere, a capire una sola parola di ciò che mi stesse dicendo. Le risate erano sempre più forti e sembravano penetrarmi il più profondamente possibile, accarezzandomi l'anima e facendola diventare un buco nero, svuotandomi di tutto ciò che possedevo di umano. L'unica cosa di me che era rimasta era la tristezza, la depressione e... le lacrime. Già le lacrime, lacrime che sentivo vere, che non volevano smettere di scendere, di far vedere a quelle verità la mia debolezza, distruggendo il mio orgoglio. Venni strattonata da una parte e dall'altra, senza riuscire a parlare, semplicemente non potevo fare altro che piangere. Raccolsi tutte le forze e scoppiai! Non avevo più alcun ricordo di come si parlasse in italiano o in inglese, ma solo di come si parlasse in francese, la mia lingua madre.

Inarcai la schiena, gettando il capo all'indietro e urlando «Ça suffit! Arrêtez maitenant! Laissez moi mourire avec mes problèmes!» (Basta! Smettetela adesso! Lasciatemi morire con i miei problemi!)

 

Spalancai di colpo gli occhi e mi trovai faccia a faccia con Jenny, che mi stava scuotendo insistentemente per svegliarmi, per tirarmi fuori dal mio mondo, fatto di incubi e paure. Sentivo le guance bagnate, e anche la mia vista era annebbiata. Dovevo aver pianto molto, ma non solo. Ero riuscita a svegliare la mia migliore amica e, sicuramente, mezzo aereo. Nascosi il viso fra le mani e ricominciai a piangere a dirotto.

«L...Le voci avevano ragione» singhiozzai. Sta volta stavo parlando in italiano, perciò solo lei capii.

«Quali voci?» mi chiese preoccupata.

«Le voci! Quelle che ogni volta mi ricordano che sono debole, che non so fare altro che danni»

La mia Jemellina mi tirò a se e mi strinse fortemente, coccolandomi. Mi abbandonai fra le sue braccia, poggiando il capo sulla sua spalla e, senza smettere un attimo di piangere, spostai lo sguardo su JiYong. Aveva il capo chino, e stava sfogliano qualcosa, che non riuscii a vedere a causa della stoffa della felpa di Jenny. Chiusi gli occhi e cercai di calmarmi in quella stretta calda e sicura, un abbraccio in cui stavo bene perché sapevo che proveniva da una persona di cui potevo fidarmi. Ma lei? Lei si fidava ancora di me?

Mi allontanai da lei e la guardai negli occhi, prima di asciugarmi le guance con la manica del giacchetto.

«Jenny, io...» cominciai, deglutendo e abbassando lo sguardo.

«Tu?» mi incoraggiò.

«Mi dispiace, ok? Mi dispiace di averti mentito, di non averti detto nulla su come io e GD ci siamo conosciuti e del fatto che, come hai giustamente detto tu, mi sono innamorata di lui. Sono la persona più orribile in questo mondo, la peggiore amica e Jemellina che tu potessi mai trovare. Mi faccio schifo, letteralmente! E l'ultima cosa che voglio è farti male, lo sai. Ma ti chiedo solo una cosa...» mi schiarii la voce e alzai lo sguardo, incrociando i suoi occhi seri, ma anche felici di sentirsi rivolgere delle scuse «Tu... ti fiderai ancora di me? Saremo amiche come prima che un Drago Asiatico venisse a casa tua?» le chiesi tutto ad un fiato.

Per tutta risposta lei mi sorrise e mi abbracciò nuovamente, per poi tirarmi una piccola pacca sulla testa.

«Scema! Ne abbiamo già parlato, sai benissimo che il mio Korean Dream non potrà mai eguagliarti, anche se adesso è qui, accanto a me, in carne ed ossa. Abbiamo già avuto i nostri alti e bassi, ma guardaci, siamo qui, no? Come ti ho detto milioni di volte, siete perfetti assieme. La mia fiducia? È tutta dentro di te, e forse capisco perché mi hai tenuto nascosto tutto. Se facessi la stessa cosa con Andy... beh, penso che ci penserei due volte prima di dirtelo» mi disse sinceramente e sorrise. La ringraziai, con gli occhi di nuovo umidi di lacrime, e la seguii con lo sguardo, mentre tornava a sedersi al suo posto, facendo segno a GD di alzarsi e fare lo stesso.

Presi l'iPod e mi misi le cuffie nelle orecchie, per poi cercare il mio album da schizzo, ma non lo trovai, e cominciai a preoccuparmi. Che fine aveva fatto?! Come avevo potuto perderlo in un aereo?!

Feci per domandare a JiYong se non l'avesse visto, quando notai che il mio quaderno era stretto nelle sue mani. Aveva lo sguardo perso in un disegno con il Joker e, ogni tanto, girava pagina, per riguardare il suo ritratto. Avvampai e glielo strappai di mano, per poi nasconderlo nella tasca del sedile di fronte a me.

Lui mi guardò ed esclamò «Ehi! Lo stavo guardando io!»

Lo squadrai appena e scossi il capo «P.d.P»

«Eeeeh?!» mi chiese lui, con una voce molto più acuta del solito.

Risi appena e scossi il capo, rannicchiandomi nuovamente su me stessa.

«Nulla... solo, Proprietà Privata»

«Ma perché ti vergogni a farli vedere? Sono capolavori! Almeno riuscissi a disegnare bene un decimo di quanto lo fai tu!»

Sorrisi a quell'espressione e scossi il capo. In non so quanti me lo avevano già detto ma io, nei miei disegni, non ci vedo assolutamente nulla di bello, anzi, se solo non me ne pentissi dopo, li straccerei tutti!

«Tu sai cantare e ballare perfettamente, cosa che io non so fare»

«Ti metterò alla prova» ribatté sorridendo. Gli feci la linguaccia e mi misi la musica a palla nelle orecchie. Non contavo più di dormire, anche perché avevo paura di farmi rivedere debole agli occhi della mia migliore amica e del suo idolo.  

 

 

 

 

Buongiorno e buona domenica a tutti!! :D

Ecco a voi un nuovo capitolo.... Presto i nostri tre eroi arriveranno a Seoul e le cose si faranno movimentate... Mi raccomando seguiteci in tenti perche` merita ve lo assicuro :D

E non dimenticatevi di recensire :D

A presto [spero]

Dragon :* 

   
 
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