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Autore: Alyssia Black    21/04/2013    4 recensioni
Il 31 dicembre del 1926 nacque in un orfanotrofio babbano il più potente mago del mondo. Tom ha sempre mostrato il suo lato più terribile, quello di assassino senza pregiudizi. Eppure anche lui, da bambino, aveva un cuore; lo stesso che si è tramutato in ghiaccio con il passare degli anni.
***
Tom O. Riddle jr - possibile OOC - malinconico - One-shot
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Merope Gaunt, Tom O. Riddle
Note: Missing Moments, OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dai Fondatori alla I guerra
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Storia partecipante al contest "Compleanni da ricordare" indetto da handwriter sul forum di EFP




Autore: Alyssia Black [EFP], PiccolaStellaSenzaMeta [forum]
Titolo: 31 dicembre
Genere: malinconico
Avvertimenti: possibile lieve OOC
Personaggi: Tom Riddle jr, Merope Gaunt
Lunghezza: One-shot
NdA: Come puoi vedere il personaggio è Tom Riddle, un bambino di dieci anni. Ho pensato che così piccolo, benché molto introverso, piange i suoi genitori nascosto in un armadio, così che nessuno potesse vedere il suo cuore ghiacciato “sciogliersi”. Le informazioni riguardo al nome della governante/orfanotrofio l’ho trovato su Lexicon. Per quanto riguarda l’uso della punteggiatura nel dialogo, mi sono attenuta a questodocumento (lo spazio dopo le virgolette non è obbligatorio e io preferisco non metterlo).
Le ripetizioni di nomi/termini disseminate nella storia sono volute. Stesso discorso vale per lo stile. Ho volontariamente usato uno stile “pesante”, ricco di descrizioni per rendere meglio l’idea. Volevo, inoltre, usare lontanamente lo stile di Proust.
Spero ti piaccia. 
  

  
31 dicembre

 
31 dicembre 1926    

                                               
Nella Londra abitata dai Babbani, in un piccolo vicolo che sembrava non aver mai visto la luce del sole, era situato l’Orfanotrofio Wool. Quel luogo, spiacevole alla vista, sembrava estraniato dal mondo. Era una costruzione precaria, tanto che sembrava poter crollare da un momento all’altro, aveva i muri scrostati, sui quali non si vedevano più i segni della vernice che un tempo lo colorava. Proprio nella notte di Capodanno, quando Londra era addobbata a festa, un visitatore inaspettato si recò all’orfanotrofio.
Era una donna giovane, non poteva avere più di venticinque anni, eppure il suo aspetto la faceva sembrare più anziana della sua età effettiva. Aveva i capelli corvini sbiaditi, la mascella pronunciata e un occhio che puntava da una parte diversa rispetto all’altro. La ragazza bussava violentemente alla porta, battendo i pugni sul pesante legno di rovere. Era incinta e sembrava stesse per partorire. Si accarezzava il grembo con le mani, aveva gli occhi che le lacrimavano e si contorceva per il dolore.
Ad aprire la porta fu una donna di mezza età, la governante dell’orfanotrofio nota come signora Cole. Fece accomodare la giovane su uno dei divani situati nel soggiorno della piccola costruzione. All’interno tutto era bandito a festa, i palloncini erano stati gonfiati e le torte pronte per essere mangiate. La ragazza partorì, grazie anche all’indispensabile aiuto della signora Cole.
«Come vuole chiamare suo figlio? È un maschietto e pesa tre chilogrammi esatti» disse la governante.
La giovane ansimava e piangeva per i dolori. A causa delle lacrime aveva gli occhi arrossati, che teneva serrati.
«Tom»dire quelle parole sembrava costargli un’incredibile sforzo. «Tom Orvoloson Riddle». Per pronunciare il nome del piccolo dovette far fronte alle sue ultime forze.
Spirò di lì a pochi attimi.
 
Il bambino che aveva partorito era piccolo, solo diciotto pollici di lunghezza, ma aveva i capelli corvini, proprio come quello della mamma.
 

***

 
31 dicembre 1936
 
Tom Orvosolon Riddle piangeva, chiuso in un armadio. Era un nascondiglio insolito, ma non per quel fanciullo. Lì nessuno lo avrebbe potuto vedere mentre dava libero sfogo alle sue emozioni. Tom non era solito piangere, era un bambino introverso e che non amava giocare con gli altri. Era stato definito “problematico”, tanto che la signora Cole aveva deciso di farlo visitare da uno psicologo.
Il 31 dicembre sarebbe dovuto essere il giorno più felice dell’anno, eppure non era così. L’ultimo dì di quel mese era il suo compleanno, nonché Capodanno.
Eppure Tom Riddle non desiderava prendere parte ai festeggiamenti, come gli altri bambini avrebbero fatto. Sapeva che ci sarebbe stata una torta con dieci candeline e il suo nome scritto sull’ostia, ma preferiva starsene in solitudine. Sua mamma era morta lo stesso giorno che lo aveva dato alla luce e l’aveva abbandonato in quel luogo orribile, che tanto odiava.
Tom piangeva.
Tom singhiozzava.
Tom era triste.
Versava tutte le lacrime, perché aveva bisogno d’affetto, affetto che non poteva ricevere.
Non aveva più una mamma, non conosceva il suo papà, non era circondato da una famiglia che lo amava.
Tutti i bambini dell’orfanotrofio erano nella sua stessa condizione, eppure nessuno sembrava essere disperato per la mancanza dell’amore dei genitori.
Tom soffriva perché credeva di essere la causa della morte di sua madre; aveva saputo che era morta di parto, mentre stava dando alla lucelui.
 
Non riusciva a sopportare quel peso, che lo aveva accompagnato per dieci compleanni.
 
Il bambino, tuttavia, riusciva ad esprimere le sue emozioni più profonde solo quando era nascosto tra le pellicce dell’armadio di una delle camere al terzo piano dell’edificio.
I primi anni, quando era molto piccolo, la signora Clove lo cercava disperatamente ma, con il passare del tempo, era riuscita a comprendere la sua sofferenza. Era una brava donna, tanto da mantenere il piccolo segreto di Tom.
 
Tom piangeva.
Tom singhiozzava.
Tom era triste.
 
Tutto ciò, però, avveniva solo una volta all’anno, il 31 dicembre. Tutti gli altri giorni si mostrava introverso e “freddo”.
Il dì del suo compleanno, tuttavia, poteva permettersi di far scogliere il ghiaccio che ricopriva il suo cuore e far fronte alla sua emotività.
 
Tom piangeva.
Tom singhiozzava.
Tom era triste.

 








Alyssia's Corner
Ecco ancora una nuova fan fiction. Questa storia era stata scritta per il contest "Hot Mess" di Kyra Nott ma, purtroppo, mi sono ricordata della scadenza solo a contest scaduto :'(
Quindi ho deciso di pubblicarla qui su EFP. Come avete letto la storia ha come protagonista Tom Riddle jr all'età di soli dieci anni. Come ho segnalato potrebbe essere presente un po' di OOC. Ho inserito l'avvertimento perché molti potrebbero considerare il mio Tom un po' fuori dagli schemi. Potrebbe essere così ma, in fondo, era bambino e a quell'età non era ancora nato il mostro dentro di lui. 
Inoltre ho inserito anche alcune informazioni riguardo all'orfanotrofio e a chi vi lavorava; queste le ho ricavate da alcuni siti ingernet tra cui Wikipedia e Lexicon HP.

Grazie per la vostra attenzione
Alyssia Black :3

   
 
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