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Autore: WannaBeLoved    21/04/2013    1 recensioni
Uno sbaglio enorme che le costò tutta la vita. Un amore distrutto che prova a rinascere.
Ellen è a pezzi, non riesce più a vivere come prima. Ha bisogno di Niall, ha bisogno del suo pane quotidiano per sopravvivere.
Genere: Drammatico, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Niall Horan, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Le labbra di Niall sfiorarono il naso di Ellen per poi spostarsi sulle sue lisce labbra che assaporò come se fosse la prima volta.

Le mani di Ellen scorrevano libere sul petto di Niall. Non era scolpito, anzi il ragazzo aveva un po' di pancetta per cui Ellen stravedeva.

Ellen afferrò entrambe le mani di Niall e le strinse a se mentre le loro pelli nude si toccavano e il loro contatto di faceva sempre più vicino.

Niall afferrò la testa della sua ragazza per poi sussurrarle qualcosa di dolce all'orecchio, per tranquillizzarla ma ormai era troppo tardi ed Ellen sentì il suo corpo polverizzarsi ad ogni tocco del ragazzo. Stava diventando cenere grigia: stava bruciando.

 


Quella ragazza dai capelli mossi e ribelli e dagli occhi marroni e speranzosi era rimasta su un letto d'ospedale per circa tre mesi.

Il primo Ellen era rimasta in coma e anche i dottori erano dubbiosi su quello che dovevano fare con lei. Ellen viveva attaccata a una macchina, si nutriva attraverso quella, non poteva né ridere né piangere, anche se dentro di lei la fiamma si stava spegnendo.

Questo era quello che credeva quando la ragazza stessa si svegliò in piena notte fonda.

Balzò dal letto come un pesce fuori dall'acqua e iniziò a tossire e a sputare sangue sopra le lenzuola bianche dell'ospedale. La flebo si staccò dalle vene e la macchina andò in tilt.

Un rumoroso allarme iniziò a suonare e Ellen si spaventò ancora di più.

Si alzò dal letto frettolosamente ma con la poca forza che aveva cadde per terra, quasi come le sue gambe si fossero spaccate a metà.

I dottori entrarono allarmati in stanza e la rialzarono, facendola sdraiare di nuovo sul letto. Un'infermiera recuperò la flebo, rimettendola dov'era.

Ellen respirava a fatica, era stravolta, confusa e spaventata.

<< Ellen! >> disse sua madre, gettandole le braccia al collo.

<< Mamma >> sussurrò lei.

Per la prima volta nella sua vita non sentiva quell'odio che aveva sempre provato nei suoi confronti. La abbracciò, quasi stritolandola, e assaporando il profumo di sua madre.

Senza nemmeno lasciarla parlare i dottori l'aiutarono a distendersi sul letto alto e morbido, poi alzarono delle sbarre di ferro. In un certo senso Ellen si sentiva in gabbia, si sentiva una neonata in una culla.

<< Oh, cara! >> disse di nuovo Mary abbracciandola << Sono stata in pensiero per te! Giorno e notte, ma finalmente ti sei svegliata! Sono passati tre mesi da quando sei stata ricoverata qui in ospedale, attaccata a quella macchina! >>.

<< Io non ricordo quasi niente, mamma. Puoi spiegarmi meglio? >> chiese Ellen.

<< Sei scappata di casa, non ti ricordi? Sei scappata per uscire con Niall e quando ti ho trovata giù in città a Mullingar, stavi attraversando le strisce con il rosso e una macchina ti ha investita >> disse sua madre, quasi con riluttanza nel ricordare la vicenda.

Ellen rimase in silenzio, quasi pensierosa.

<< Ora ricordo! >> esclamò << Sono andata al parco con Niall e poi ho iniziato a correre, mi ricordo anche di aver attraversato la strada, e poi.. poi non ricordo più nulla >>.

<< L'importante è che sei viva e vegeta, tesoro! >>.

Mary la riabbracciò per la millesima volta, senza lasciarla respirare.

Ellen si sentiva comunque stanca e voleva dormire. Mary le raccontò che da Mullingar era stata ricoverata a Dublino e che ci sarebbe voluto ancora un mesetto per la sua uscita dall'ospedale.

La madre prese la giacca e la borsa, pronta ad uscire quando Ellen la fermò.

<< Ancora una cosa, mamma. Dov'è Niall? >> disse con la poca voce che le era rimasta.

Era come se parlasse per la prima volta, come se sorridesse e aprisse gli occhi per la prima volta e tutto le sembrava nuovo.

Alla sua domanda Mary divenne quasi pallida, ma mai quanto lo era la figlia.

<< Oh, già >> disse poi svampita. Appoggiò di nuovo le cose sul comodino e si sedette accanto alla figlia. Le fece una carezza e poi respirò profondamente.

<< Sei stata attaccata a una macchina per tutto il tempo e Niall non ha potuto fare molto. E' ancora in colpa per quel giorno, pensa sia colpa sua. Abitando a Mullingar, veniva a trovarti qui tutti i fine settimana. Ti ha sempre portato un mazzo di rose. Arrivava qui, speranzoso di vedere la sua ragazza con gli occhi aperti, ma un giorno non si è più presentato. Ho provato a contattarlo, ma niente. Ellen, Niall è stato un bravo ragazzo ma se ci avesse tenuto veramente a te sarebbe venuto ancora a trovarti >> dicendo questo la madre porse un bacio sulla fronte alla figlia e poi riprendendo le sue cose spense la luce della piccola stanza dalle pareti bianche in cui si trovava, e si diresse verso l'uscita, richiudendo la porta.

Ellen sistemò il cuscino su cui era appoggiato il suo capo e si nascose sotto le coperte. Sentiva ancora di essere debole, e si chiedeva se le sue gambe avrebbero ripreso a camminare. La cosa che più la tormentava era Niall.

Si ricordava perfettamente del ragazzo che le aveva rubato il cuore. Si ricordava in ogni minimo dettaglio il suo viso, i suoi capelli biondi in cui affondava le mani, e il suo magnifico sorriso. Perché l'aveva abbandonata proprio nel momento del bisogno?

Se ci avesse tenuto veramente a te sarebbe venuto ancora a trovarti”

Le parole che aveva pronunciato poco prima la madre echeggiavano nella sua mente, andando a sbattere contro ogni parete. Lei ricordava tutto, ogni singolo secondo trascorso con lui, eppure era certa di qualcosa.

Era stato Niall a risvegliarla da quel lungo sonno, aveva sentito una voce chiamarla, una voce preoccupata e piangeva che implorava di non lasciarla. Così Ellen aveva afferrato la voce, uscendo dal dirupo. Ma ora che era sveglia, che cosa avrebbe fatto senza di lui?

Voleva rivederlo e riabbracciarlo perché con lui attorno si sentiva libera e soprattutto si sentiva se stessa.

Lui poteva vederle attraverso e viceversa, si conoscevano a vicenda, e non si sarebbero mai lasciati. Almeno questo era quello che pensava lei e si augurava pensasse anche Niall.

Ellen non voleva buttare al vento sei mesi di fidanzamento, era più che decisa a ritrovarlo.

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*SPAZIO AUTRICE*
Anche se non ho ricevuto 3 recensioni ho pubblicato lo stesso il secondo capitolo. In questi giorni mi sono annoiata molto perciò ho scritto tantissimo, sono già al sesto capitolo. Spero che arrivi qualche recensione in più c: Grazie ajdad :)

  
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