COS’È L’AMORE?
Harry quella
mattina si svegliò più intontito del solito: era
da due settimane che non
riusciva a dormire e quella appena passata era stata
l’ennesima notte in
bianco. L’aveva sognata ancora una volta e destatosi da quel
sogno il senso di
colpa gli aveva impedito di riaddormentarsi, nonostante fossero le due
di
notte.
Non sapeva più
cosa fare, niente era servito a evitargli quei sogni in cui era
sì felice, ma
con la persona sbagliata. Ogni notte, ogni singola notte, lui sognava
una
persona: Hermione, la sua migliore amica, ma soprattutto la migliore
amica
della sua ragazza Ginny e la ragazza di Ron, che ormai considerava come
un
fratello. Quando la sognò la prima volta non diede molto
peso alla cosa. Da
quel momento però lei tornava ogni notte e lo faceva sentire
diverso, lo faceva
sentire vivo come non riusciva a sentirsi durante il giorno.
Così ogni notte
lui viveva questo splendido sogno, salvo poi svegliarsi e farsi
tormentare dai
sensi di colpa.
Se
la situazione si fosse fermata ai sogni, il problema non ci sarebbe
stato. Ma
da quando questi erano cominciati aveva iniziato a guardare Hermione
con occhi
diversi. Doveva ammettere che a 17 anni non era più la
ragazzina dai capelli
cespugliosi e dai denti troppo grandi conosciuta al primo anno, ma era
diventata una tra le più belle ragazze di Hogwarts. Dolci
boccoli castani che
incorniciavano un viso dai lineamenti delicati, due occhi color
cioccolato che
al sole mostravano leggere striature dorate, un sorriso sempre aperto a
illuminare il mondo e un fisico perfetto, l’avevano fatta
diventare una delle
ragazze più corteggiate e invidiate della scuola. La sua
intelligenza sveglia e
pronta poi la portavano una spanna sopra le altre.
Dopo
aver rifiutato diversi corteggiatori, alla fine del sesto anno si era
messa con
Ron, per il quale aveva una cotta da parecchi mesi. Nello stesso
periodo Harry
aveva iniziato la sua storia con Ginny. Insieme avevano passato
un’estate
meravigliosa, divertendosi come matti. Al ritorno ad Hogwarts niente
era
cambiato, almeno fino a qualche settimana fa…Ormai per Harry
era diventato
impossibile reprimere ciò che davvero provava per lei e la
sua ragazza, così
come i suoi amici, notando lo stato d’animo del ragazzo,
cominciavano a
preoccuparsi.
Ciò
che non sapeva era che anche Hermione faceva gli stessi sogni, provando
esattamente le stesse emozioni e le stesse sensazioni, così
come lo stesso
senso di colpa.
Anche
Harry era diventato negli anni il bel ragazzo che tutti si aspettavano:
alto,
muscoloso grazie al quidditch, capelli corvini e perennemente
disordinati che
gli donavano un’aria da ribelle, due favolosi occhi smeraldo
che brillavano,
carattere forte e coraggioso. Era l’unico che poteva
permettersi si fare
concorrenza all’altro bello e famoso della scuola, Draco
Malfoy. La popolazione
femminile era infatti equamente divisa tra i due. Ma lui, a differenza
del
rivale,che si divertiva a cambiarne una a settimana, ne aveva scelta
una,
Ginny, l’unica che fosse riuscita ad entrargli nel cuore. E
lei, Hermione, ne
era davvero felice. Sapeva quanto Ginny fosse innamorata del bel
cercatore e da
quanto tempo lo fosse, perciò quando si erano messi insieme
lei ne era davvero
entusiasta.
Poi
una notte erano cominciati quei maledetti sogni e inevitabilmente aveva
iniziato a guardare Harry in modo diverso. Stargli vicino era diventato
quasi
insopportabile, ma quello che più la dilaniava da quanto la
faceva stare male
era il senso di colpa che la travolgeva ogni volta che stava con Ron o
che
Ginny si confidava con lei. In quei momenti avrebbe voluto fuggire via,
ma non
poteva fare altro che rimanere lì e sentirsi morire dentro.
Quella
stessa mattina appena sveglia Hermione decise che non poteva
più continuare a
prendere in giro le persone a cui voleva più bene al mondo.
Fu così che inconsapevoli di ciò che stava facendo l’altro, Harry ed Hermione nel pomeriggio al termine delle lezioni, presero in disparte rispettivamente Ginny e Ron spiegando loro il motivo per il quale non potevano più stare insieme…nello stesso momento due cuori si spezzarono e altre due persone si sentirono morire per il male che avevano causato, nonostante fossero convinti di avere fatto comunque la cosa giusta.
Harry dopo aver parlato con
Ginny uscì dal castello diretto al Lago Nero per riuscire a
riflettere un po’.
Si sedette a terra, appoggiando la schiena al tronco di un albero e
chiuse gli
occhi. Forse così sarebbe riuscito a calmarsi. Fu
così che lo trovò Hermione
quando, spinta dallo stesso bisogno di rimanere un po’ sola
con i suoi
pensieri, arrivò nelle vicinanze del Lago. Appena lo vide il
suo cuore mancò un
battito. Fece per voltarsi e tornare indietro, ma qualcosa la
bloccò: doveva
affrontarlo o non sarebbe più riuscita a vivere serenamente.
Da tempo aveva
capito e ammesso a se stessa i sentimenti che provava per il suo
migliore amico
ed era arrivato il momento di esternarli. Non le importava della
risposta che
le avrebbe dato Harry, ma forse così sarebbe riuscita a
dimenticarlo e ad
andare avanti.
Si avvicinò a lui, senza poter
fare a meno di pensare quanto fosse bello mentre le luci del tramonto
lo
accarezzavano. Appena lui sentì dei passi aprì
gli occhi e questa volta fu il
suo cuore a perdere un battito prima di iniziare a battere
all’impazzata.
L’emozione nel vederla lì davanti a lui, con i
capelli leggermente mossi dal
vento e con gli ultimi raggi del sole che giocavano con le striature
dorate dei
suoi occhi, lo travolse lasciandolo senza fiato e dovette far del male
a se
stesso per impedirsi di alzarsi e baciarla all’istante.
Pochi secondi
dopo, che ad entrambi sembrarono eterni, lui parlò per primo
guardandola dritta
negli occhi ancora seduto:
“Sei
venuta a parlarmi di Ginny? Lo so che soffre e mi sento maledettamente
in colpa
per quello che ho fatto, ma non potevano più stare insieme,
non era giusto
continuare a prenderla in giro”.
“Veramente
non ne sapevo niente…Hai lasciato Ginny?” chiese
Hermione, provando
involontariamente una punta di felicità che subito dopo la
fece sentire ancora
più in colpa.
“Sì” rispose semplicemente Harry, alzandosi e avvicinandosi al Lago. Dopo un po’ riprese:
”Era giusto così..da un po’ di tempo non provavo più gli stessi sentimenti di prima. Le voglio un bene dell’anima, ma l’amore è un’altra cosa”.
Lei
con il cuore in gola lo raggiunse e gli disse:
“Ti
capisco, anch’io oggi ho lasciato Ron. Non potevo continuare
così, nemmeno lui
merita di essere preso in giro”. Si bloccò per un
istante, ci pensò un po’ su,
poi riuscì a chiedergli:
“Dimmi
Harry, cos’è per te l’amore?”
Lui
si voltò verso di lei, la guardò negli occhi,
quegli occhi che aveva capito
d’amare e le rispose:
”L’amore è sentirsi vivo Hermione,
sentire che l’altra persona è così
importante da non poter fare a meno di lei, essere disposti a soffrire
in
silenzio pur di averla vicino, sentirsi morire all’idea di
perderla, sentire
l’emozione che ti travolge quando ti è affianco e
quando ti guarda negli
occhi”.
Lei non parlò, ma una lacrima scese sul suo volto, nonostante lei avesse invano cercato di trattenerla. D’istinto lui la asciugò con una carezza prima che potesse raggiungere le labbra della ragazza. Hermione chiuse gli occhi, cercando di godersi appieno quel contatto che la faceva sentire amata e protetta.
“Perché piangi Hermione?” le chiese Harry dolcemente.
“Perché io le sento tutte queste cose Harry,ogni singola cosa che mi hai detto, ma le sento per la persona sbagliata…” rispose lei, mentre silenziose lacrime le rigavano ormai il volto, dimostrando per la prima volta la fragilità della grifoncina, impegnata solitamente a mostrare al mondo quanto invece fosse forte.
“Chi è quella persona Herm?” disse Harry, tradendo nella voce una punta di emozione e di timore per la risposta che avrebbe ricevuto.
Lei
non rispose, ma fece quello che il suo cuore le comandava, ignorando
per una
volta la sua parte razionale: gli prese il viso tra le mani e lo
baciò, con
dolcezza e amore infiniti.
Lui
fu inizialmente preso alla sprovvista dall’iniziativa della
ragazza, ma appena
sentì il suo dolce tocco rispose subito al bacio,
così come avrebbe voluto fare
dal momento in cui aveva aperto gli occhi e l’aveva vista
lì vicino a lui. La
abbracciò per sentirla ancora più vicina a
sé, perdendosi nel suo profumo e tra
le sue braccia.
Quando
si staccarono, ancora con gli occhi chiusi, all’unisono
sussurrarono:
“Proprio
come nel sogno..”
Spalancarono immediatamente gli occhi, senza riuscire a credere a quello che avevano sentito dire all’altro.
Hermione
si riprese per prima:
”Vuoi dire che hai sognato esattamente questa
scena?”
“Sì…e tu?”
Lei annuì, non riuscendo a dire anche una sola parola. Gli cinse il collo con le braccia e appoggiò la testa al suo forte petto, lasciando che lui la coccolasse e la cullasse accarezzandole i capelli teneramente.
Alla
fine Hermione ruppe il silenzio:
”Cosa facciamo adesso Harry?”
Lui la guardò: vedeva chiaramente quanto lei fosse spaventata e si sentisse maledettamente in colpa, proprio come lui. Ma proprio come lui anche lei voleva ardentemente essere felice e se questo significava stare insieme, avrebbero affrontato tutto e tutti pur di realizzare ciò che più desideravano. E lui sarebbe stato forte anche per lei se necessario. Sapeva che parte del coraggio della ragazza nascondeva in realtà una fragilità interiore che la rendeva così indifesa al mondo. Ma lui l’avrebbe protetta e sorretta in ogni momento. Non l’avrebbe più lasciata. Perché lì tra le sue braccia si sentiva finalmente vivo, solo lì aveva capito davvero cos’era l’amore.
Quindi
le rispose semplicemente sorridendole:
“Andiamo
a continuare il nostro sogno Hermione..facciamolo diventare
realtà!”
Lei gli sorrise a sua volta, uno dei suoi sorrisi capaci di illuminare il mondo. Si presero per mano, intrecciarono le loro dita e insieme si prepararono ad affrontare il loro futuro. Nel cuore un po’ di timore, ma anche tanta tanta felicità, nuova speranza di un futuro insieme e la certezza di aver scoperto cos’è l’amore. E la consapevolezza di averlo fatto insieme.
FINE