Il primo attacco di panico è il più brutto in assoluto, non sai quello che ti sta succedendo, non ne hai la minima idea, sei solo confusa, non capisci
 Non capisci perché il tuo corpo inizia a tremare, non capisci perché non riesci più a respirare, perché ti sembra di avere una corda stretta intorno al collo che ti soffoca, non capisci perché all’improvviso le coperte del tuo letto sembrano fatte di marmo, impedendoti ogni movimento e non capisci perché ma hai paura, una paura che ti congela, che ti toglie il fiato e ti fa battere il cuore talmente forte che sei sicura, che presto ti trapasserà il petto, vorresti alzarti, vorresti urlare e chiedere aiuto, ma non ci riesci, dalla tua bocca non esce alcun suono e la tua mente, quella bastarda, non ti aiuta anzi, non fa altro che peggiorare la situazione.
 E allora rimani immobile a fissare il soffitto, attendendo la fine, perché ne sei sicura, stai morendo!
 Quella è l’unica spiegazione possibile, poi, dopo quella che ti sembra un’eternità, l’attacco si affievolisce, fino a scomparire del tutto e allora ti dai della stupida, si perché solo una stupida poteva pensare quelle cose orribili e cerchi di sminuire l’accaduto, ti ripeti che forse, è colpa dello stress, che è stato un caso isolato e che basterà non pensarci più e non ne parli, no, non ne fai parola con nessuno, perché ti senti stupida e perché quella è una cosa tua, che sei sicura, nessuno può capire.
Dopo un po’, man mano che i giorni passano, ti convinci sempre di più che è stato solo uno stupido scherzo della tua testa e non ci pensi più, finché, all’improvviso, senza nessun preavviso l’attacco torna, più forte del primo, più intenso e sei punto e capo, di nuovo ti ritrovi paralizzata dalla paura esattamente come la prima volta e tu sei sicura, si ne sei davvero sicura che questa volta è la volta buona, che questa sarà davvero la fine di tutto, non pensi, non ci riesci, non riesci a dirti che è una cosa di poco conto, che stai bene, che non è niente.
 No, per te quell’attacco è tutto, finché, proprio come la prima volta, l’attacco cessa  e tu che riesci di nuovo a respirare  ti dai nuovamente della stupida, si perché solo le stupide cascano nello stesso scherzo due volte.
Dicono che il tempo guarisce tutte le ferite, ma questa no, questa non è una ferita, no, il tempo ti aiuta solo ad essere un po’ più consapevole, il tempo ti aiuta a capirti meglio, ad ogni attacco ti senti un po’ più forte, un po’ più preparata, non pensi che riuscirai a neutralizzarlo, no, questo di certo no, però riesci a sentirlo, appena prima che si manifesti, senti i piccoli cambiamenti del tuo corpo prima che l’inferno si scateni ancora, ora lo sai, sai che tra poco ti verrà un nuovo attacco, conosci il tuo nemico, sai che tra poco ti troverai di nuovo a pregare, a pensare che sia arrivata la fine e dopo un paio di attacchi, spunta una vocina, piccola nella tua testa e ti dice che stai bene, che non è niente e tu ci provi, davvero, ti ripeti che va bene, che è già successo, ti concentri e provi a respirare, ampi e profondi respiri, provi a distrarre la tua maledetta mente con le cose più assurde, provi a impedire al tuo corpo di tremare, ma poi ti rendi conto che quella vocina è così piccola e insulsa rispetto all’attacco che è tutto inutile, e quando lui arriverà, per l’ennesima volta starai li a tremare, a contare i battiti del tuo cuore impazzito, a pensare che quella, quella si sarà la fine.