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Autore: Benny23    21/04/2013    1 recensioni
"C'è qualcosa in questo mondo che qualcuno ha già visto. Qualcosa che è stato dimenticato. Se venisse rivisto, sono sicuro che tutti lo vorrebbero, e per questo che il mondo l'ha nascosto talmente bene... per evitare riaccadesse ciò che è successo in passato. Ma alla fine la persona destinata lo scoprirà, e solo lui avrà il diritto di averla per sempre. E' così che ha stabilito il destino".
Genere: Commedia, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ami Kawashima, Minori Kushieda, Nuovo personaggio, Ryuji Takasu, Taiga Aisaka
Note: Raccolta | Avvertimenti: Triangolo
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Sinceramente, non credevo avrei mai fatto quello che vi sto per raccontare. Tutto è iniziato quando la sorella di Taiga Aisaka, Aki Aisaka, ha scoperto che Taiga è scomparsa, e mi ha contattato credendo che io sapessi dove stava.
Dopo qualche giorno, siamo arrivati a sapere la sua scuola, ovvero la single-sex school, una scuola femminile.
Domanda: come entrare in una scuola di quel genere?

«Allora Ryuuji, sei pronto?» Mi chiese Aisaka, guardandosi allo specchio per vedere come stava con la nuova divisa.
«Non voglio uscire! Perché devo farlo?» Dissi, vergognandomi da morire dietro il muretto del giardino.
«Vuoi vedere Taiga o no?»
«Sì che voglio, per-» Mi bloccò.
«Allora esci, e andiamo. Tutti ci stanno aspettando»
E uscii. Uscii solo perché volevo vedere Taiga, solo per questo. Avevo la divisa femminile della scuola single-sex school, che imbarazzo!
«Alla fine non è niente male!» Esclamò Kitamura, guardandosi allo specchio.
‘Ma che sei scemo?’
«Aisaka… ho una faccia troppo da maschio, è impossibile non riconoscermi…» Le dissi, sperando inventasse un altro piano.
«Mettiti un paio di occhiali da sole, no?» Mi chiese, come fosse una cosa ovvia.
«A proposito, dove hai presto queste divise?»
«Una mia amica va alla stessa scuola e va al 3° anno… nel 1° e nel 2° si è comprata 4 divise, e si son rotte tutte. Infatti, se vedi la tua manica, è un po’ rotta»
Solo appena me lo disse lo notai. Guardai attentamente sia la manica destra che sinistra, e all’iniziò mi sfuggì quel taglio che c’aveva la manica destra.
«Solo per questo?»
«In quella scuola si deve essere perfetti…»
«Ragazzi, che ci fate qui?» Chiese una voce.
Era Ami.
«Chi si rivede!» Esclamò Kitamura, senza rendersi conto di stare con la divisa femminile.
«Yusaku Kitamura? Sei proprio tu?! Non ci posso credere, perché sei vestito così?»
Poi mi notò. E lì fu una figuraccia colossale.
«Takasu Ryuuji! Non ci credo, ci vuole una foto!» Esclamò, prendendo il cellulare.
«Fermati, idiota» Disse Aki rivolgendosi ad Ami.
«Ah… tu sei la nuova arrivata, Ai Aisaka?» Chiese, sbagliando il nome.
«Aki»
«Oh, Aki. Non ti intromettere»
«Che ne dici di partecipare ad un gioco, scema?»
«Come ti permetti?»
«Dovrei vederlo come un sì?»
«Per niente. Togliti dai piedi»
«Mettiti questa divisa. MUOVITI» Disse Aisaka, ponendole una busta con dentro al divisa della single-sex school con aria estremamente arrabbiata. Faceva paura più di me.
«P-Perché dovrei?» Chiese Ami, molto impaurita.
«Se non la metti domani le tue unghie saranno spezzate in due, chiaro?»Disse, avvicinandosi alla sua faccia, impaurendola ancora di più.
«S-Sì…»
«Aisaka» Le dissi. «Ma non avevi solo quattro divise?»
«Infatti. Quella è la peggiore, puzza di cipolle»
«P-Poverina…»
‘Aki Aisaka, quando vuoi, riesci ad essere la peggiore. Somigli tantissimo a Taiga, a volte… ‘
Uscì dal muretto tutta con occhi lucidi, e, visto che non poteva ritirarsi indietro, venne con noi. Finalmente, ci incamminammo alla single-sex school.
«Aisaka, sai che questa divisa ti sta davvero bene?» Disse Kitamura ad Aki, con un sorriso.
«T-Tu credi, Kitamura?» Si guardò, e vidi che la sua autostima stava aumentando. Sicuramente si era presa una cotta per Yusaku.
«Siamo arrivati!» Esclamò Aisaka, fermando tutti. La scuola era grandissima, e sembrava un castello.
«Dobbiamo bussare… ma che scuola è?!» Disse Ami, avvicinandosi al citofono.
«Zitta, cretina! Ci sono le telecamere»Sussurrò Aki ad Ami, citofonando.
Single sex-school. Parla?
«Umeko Kushina, capoclasse della classe 3° della scuola Ohashi. Siamo venuti per dar delle cose personali al preside»
Siamo? Chi c’è con te?
«Quattro capoclasse di altre classi»
‘Aisaka, sai mentire benissimo…’
Perfetto, potete entrare. Riferisco tutto al preside, un momento.
Il cancello si aprì, e il signore che parlò con Aisaka al citofono disse che dovevamo andare entro cinque minuti nell’ufficio del preside.
«Allora, cretina. Sai che alla fine ti voglio bene»Disse Aisaka, rivolgendosi ad Ami con una faccia buffa.
«Ah, sì…?»Chiese Ami, non credendo sicuramente a ciò che diceva.
«Esatto» Le diede i fogli. «Che ne dici di portare tu questo al preside, mentre noi ci dileguiamo cercando Taiga? Così te ne vai subito, non trovi?»
«Tsk… lo faccio solo perché me ne voglio andare via da te!» E se ne andò, dirigendosi nell’ufficio del preside.
Ed eccomi qua, travestito da femmina, a cercare Taiga Aisaka. Il mio nome d’arte è “Miami Watanabe”.
«Scusami…» Chiesi ad una ragazzina, sicuramente del primo anno. «Sapresti dirmi dov’è Aisaka? Taiga Aisaka?» Le chiesi, con una voce 'infemminata' da me. Che imbarazzo.
«Come non conoscerla? Sta nel piano superiore, aula 11»
‘Come non conoscerla? Già è così famosa?’
Mentre salivo le scale, vidi una ragazza, con lunghi capelli che le ricoprivano vaporosamente il corpo.
«Tigre palmare?»
«A chi hai detto… Tigre palmare?»
Passarono tre secondi. Solo il momento di alzare la testa che già mi ritrovai per terra.
Tutte ragazze attorno a me che mi chiesero se stessi bene. Mi alzai.
«Sto bene, davvero. Lo fa con tutti?» Chiesi alla prima ragazza che vidi davanti ai miei occhi.
«B-Beh… in effetti sì»
«Va bene, grazie…»
«Akari. Il mio nome è Akari Oikawa» Disse. In realtà non mi serviva saperlo, ma non aveva importanza.
«Akari, eh? Piacere di conoscerti. Addio!»
«Addio…?»
Corsi verso il primo piano, poi ritornai al secondo, e feci più di tre giri a piano, ma non la trovai. L’unico posto che mi mancava era il bagno, ma anche se ero in una scuola femminile ed ero vestito da femmina, mi vergognavo.
Entrai lì con calma, come se fossi una normale ragazza di quella scuola che deve andare semplicemente in bagno.
«Ah, ma tu sei miss. Aisaka… quella che ha più nemici che amici veri. Ma lo sai che se continui così nessuno più ti vorrà davvero, cara mia?» E risero.
Sentii delle voci in quel bagno. Avevano una voce strana, una di quelle che serve per prendere in giro le persone… possiamo dire una voce simile a quella di Ami, ma un po’ più acuta.
«Volete prenderle?» Disse Taiga, con un tono di voce scontroso.
«Continui ancora? Se non fossi così avresti tantissime amiche…»
«Non mi servono le amiche come voi»
«Ci sono persone carine e dolci, ma che tu hai già preso a pugni… come Oikawa. Akari Oikawa, la conosci?»
«Akari Oikawa… non viene in classe con me, perché ricordarla? Non serve a niente parlare con voi tre, io me ne vado!» Esclamò Taiga. In quel momento, si sentirono dei passi che venivano verso di me.
Mi vide.
Quelle due la seguirono, e mi videro.
«Ehilà. Nome?» Mi chiese una delle tre.
«Mi-Miami. Watanabe Miami»
«Watanabe-san… vorrei chiederti una cosa: sei stata picchiata da quest’essere?»
«Tu sei quella che mi ha chiamato tigre palmare, eh?» Mi domandò Taiga. «Allora sicuramente vieni dalla scuola Ohashi»
Annuii.
«Tai- Aisaka non mi ha fatto niente di male, so che non sopporta il nome tigre palmare, ha fatto bene…»Arrossii involontariamente, ma volevo difenderla con tutte le mie forze.
«Te la sei scampata, Aisaka» Dissero quelle, per poi andarsene.
Gli occhi di Taiga si allargarono, ed era così bella. Arrossì appena, poi corse verso di me.
In quel momento, mentre correva velocemente, mi disse quelle dannate parole che mi colpirono al petto e che non sentivo da molto: ‘Grazie’… dopodiché, scappò velocemente, imbarazzata, fuori dal bagno.
‘Merda, ora che ti avevo trovato!’
I capelli,  mentre correva, mi avevano toccato delicatamente la faccia, facendomi cadere gli occhiali. Me li rimisi subito, sperando che nessuno l’avesse notato.
«Allora era così, eh?»
Disse una voce.
‘Oikawa?’
   
 
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