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Autore: venerdi 17    21/04/2013    0 recensioni
Lei, la prima che ho amato.
Genere: Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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SENZA VOLTARMI 
 
L’avrei riconosciuta tra mille. Volevo avvicinarmi, parlarle, toccarla, ma lei corse a nascondersi dentro al portone. Non importa, mi dissi, ho tutto il giorno per pensare a quando la rivedrò. 
Tra un’otturazione, uno sbiancamento e una visita di controllo, pensai che in cinque anni non era cambiata molto. Il soprabito che indossava mi celava il suo corpo, ma aveva ancora i capelli lunghi e quell’aria assonnata che di solito non l’abbandonava fino all’ora di pranzo. 
Il giorno dopo mi mancò il coraggio, e non fu così difficile resistere alla tentazione di correre da lei. Fingendo di non averla vista, attraversai la strada senza voltarmi.
Lei, la prima che ho amato.
 
**
 
L’AVREI ASPETTATA
 
Il terzo giorno mi stava aspettando, forse non proprio, ma così mi piace pensare. Fingendomi disinvolto le andai incontro. Appena sorrise, non potendola toccare, strinsi le mani dentro le tasche dei jeans. Per richiamare la mia attenzione il cuore mi gemette infuriato nel petto.
Non dissi niente di sensato, niente di quello che da due giorni avrei voluto dirle.
La lasciai correre al lavoro sopraffatto dall’ansia di essermi giocato l’unica possibilità di parlarle di nuovo.
Prima di entrare dentro al portone del mio studio mi voltai un’ultima volta, vedendo il suo sorriso mentre mi salutava con la mano il mio cuore balzò rallegrando vittorioso.
Decisi che l’indomani l’avrei aspettata io.
 
**
 
FREMENDO DAL DESIDERIO 
 
Il giorno dopo, quando uscì dal portone, senza nemmeno salutarla la invitai a prendere un caffè.
Seduti dentro al bar di fianco al mio studio, le dissi che ero sposato da più di tre anni e che mia figlia ne avrebbe compiuti due il mese successivo.
Gioii in silenzio quando mi disse di essere single, e mentre parlava del gatto che le avevo regalato, ricordai il suo viso emozionato quando aprendomi la porta mi trovò con quel batuffolo rosso stretto al petto. Lo chiamò Valium, perché i primi giorni era così spossato che dormiva continuamente.
Fremendo dal desiderio di rivederla le chiesi a che ora usciva dal lavoro.
 
**
 
LA VOLEVO ANCORA
 
Ingannai l’attesa e il nervosismo con un paio di sigarette. Quando arrivò e mi sfilò quella che ancora fumava tra le mie dita portandosela alle labbra, capii che lei c’era sempre stata, e che ci sarebbe stata sempre.
In silenzio accettai il suo invito e la seguii fin dentro casa. Con Valium in braccio la guardai mentre si muoveva dentro quella casa che sapeva di lei, pensando che la volevo, che la volevo ancora.
Misi a terra Valium e da dietro le baciai il collo togliendole dalle mani le due tazzine che aveva preso da uno sportello.
Sbottonandole la camicetta lasciai le sue labbra solo per chiederle dov’era la camera.
 
**
 
PIÙ DIRITTO DI LEI
 
Il suo corpo nudo che fremeva sotto al mio mi ripagò di cinque anni di rancore, rabbia e domande senza risposta. Mi spinsi in lei scordando il passato, godendo il presente, consapevole che non avevamo un futuro.
Cercai la sua bocca sentendola ancora mia e pregando che il tempo si fermasse continuando a scorrere solo dentro a quella camera, per poterla amare senza ferire chi oggi aveva più diritto di lei di avermi con sé. Scacciai quel pensiero concentrandomi solo a dove toccarla e come baciarla per prendermi quella che pensavo sarebbe stata una piccola rivincita nei suoi confronti, nascondendo a me stesso che stava vincendo lei, ancora una volta.
 
**
 
COME OGNI GIORNO
 
Abbandonandomi al piacere che ancora provavo stando tra le sue braccia il mio cuore pulsava in fretta mentre pensavo che si sarebbe fermato appena fossi uscito da quella casa. 
Prima di andarmene la baciai per l’ultima volta accarezzandole un seno per portare con me la sensazione della sua pelle sotto le mie mani.
Dissi addio a Valium grattandogli la testa e tornai alla vita che avevo scelto dopo di lei e prima di quel giorno.
Almeno così pensai, perché lei ha annientato totalmente i miei sensi di colpa. 
A distanza di un anno, sono sotto casa sua aspettando che torni dal lavoro, come ogni giorno da quando l’ho rivista.
  
**  
 
Fine
 
Quelli che... il Primo Amore - Dalla parte di Lei

 
   
 
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