Titolo: L'arte degli origami. [raccolta di flash-fic ... principalmente (?)]
Genere: fluff, comico, slice of life.
Avvertimenti: OOC, nonsense grande come una casa.
Rating: arancione. Colpa della Biscotta, non mia.
Pairing: yaoi. Alpha/Gamma, altre accennate.
Note: in questa fan fiction userò i nomi inventati da me e la BiscottA (_helianthus) per Alpha, Beta e Gamma: Hikaru Otonashi, Ame Kodoku e Chisaku Jiga. Avevo già usato questi nomi in precedenza per un’altra fic, ma li ripeto comunque perché sì (?). Vorrei anche ringraziare tanto tanto tanto la sopracitata BiscottA perché è stata così gentile da aiutarmi con questa fic. Senza di lei non saprei nemmeno da che parte girarmi, parlando di origami =w=”
Note: ho scoperto che l’istrice simboleggia amicizia ma anche l’umiltà e modestia. So che sembra una cosa detta puramente a caso, ma ha un senso, eh (?).
#01 – L’istrice.
Gamma sbuffò, fissando la creazione del suo vicino. « Alpha, seriamente … ma tu con le mani sei bravo solo a fare se- ».
« Non provare a finire la frase, istrice. » dichiarò l’altro, serio. Il minore sbuffò di nuovo. Non solo non riusciva mai a metterlo in imbarazzo, ma insegnargli a fare un origami –uno tra i più facili, tra l’altro!- era praticamente impossibile.
« Hikaru, se riesci a finire questo origami ti pago la cena questa sera. » sentenziò alla fine, fissando serio l’amico « Su, per fare questo origami serve solo un foglio quadrato e cinque pieghe in croce » continuò, incrociando le braccia al petto, spazientito.
Alpha annuì, fissando con aria assente il suo … coso? Fece una smorfia. Decisamente non poteva essere un istrice, quello.
Lo osservò ancora qualche secondo, poi Gamma glielo tirò via da sotto il naso e lo gettò nel cestino accanto a sé. « Che crudeltà, Chisaku. » mormorò, atono.
« Crudeltà? » ripeté l'altro « Sei tu quello crudele, che mi obbliga a passare una bella giornata come questa chiuso in camera. La mia bellezza ha bisogno di illuminare il mondo, sai? » disse, e subito dopo iniziò a blaterare di quanto fosse fantastico e stupendo e un milione di altri aggettivi che ad Alpha fecero venire il mal di testa.
A un certo punto gli afferrò un braccio e lo spinse verso di sé, dandogli un bacio a fior di labbra. « Usciamo. » sussurrò, alzandosi, senza aggiungere altro.
Gamma rimase imbambolato per alcuni attimi, poi si voltò verso Hikaru, che stava uscendo dalla stanza, e lo seguì a ruota, borbottando qualcosa sul fatto che insegnargli la raffinata arte degli origami sarebbe stata un’impresa titanica.
La sola idea faceva acqua da tutte le parti.
Magari l’indomani gli avrebbe insegnato a fare salvagenti di carta.