Era arrivato il momento. Ero ferma davanti al grande grattacielo, il più alto di Chigago, la mia amata città. Provavo da giorni. Ero pronta. Mi sentivo pronta. Entrai con le gambe tremanti, dentro l’edificio, consapevole della tristezza che mi avrebbe sopraffatto se avessi fallito. Quel provino, era tutto. Sono anni che suono la chitarra. Volevo diventare qualcuno. Mi esercitavo da mesi. Se mi avessero presa, avrei suonato per una delle più famose band del momento. Non sapendo quale. Mi incamminai per il lungo corridoio che mi avrebbe condotto alla sala d’attesa dove vi erano altri ragazze e ragazzi ad aspettare. Mi sedetti su una sedia. Ripassai mentalmente gli accordi della canzone che avrei suonato, per circa un’oretta, quando una donna bassina, si affacciò dalla porta blu, ricoperta da fogli protocollo.
X: La prossima, Amanda Smith,prego.-Presi velocemente la chitarra elettrica, ed entrai. Quattro uomini e una donna, abbastanza giovani erano seduti uno affianco all’altro, lungo un tavolo. Quando entrai mi squadrarono dall’alto in basso e sorrisero quasi compiaciuti, tra loro.
X: Allora, Amanda Smith, giusto?-
Annuii.
X: Cosa suonerà signorina Smith?-
Io: Stray Heart dei Green Day.- Fecero un cenno di assenso e partii con i primi accordi. Le dita all’inizio tremanti, iniziarono ad andare sempre più veloci. Mi sentii soddifatta. Scivolarono delicatamente sopra ogni corda fino all’ultima nota. Finita la canzone li guardai aspettando che parlassero.
X: Smith, è davvero molto brava. Le faremo sapere domani mattina. A presto.-
Sorrisi cordialmente alle persone ed uscii, per lasciare spazio ad un ragazzo che entrò tremante.
Ancora leggermente nervosa, uscii da li. Presi le chiavi della mia Range Rover e partii verso casa. Avevo bisogno di una bella doccia.
Feci sbloccare la serratura, ed entrai.
Io: Sono a casa!- urlai in modo che mio padre e mio fratello mi sentissero.
Si sentirono dei passi veloci, scendere le scale. Mio fratello Tyler mi saltò letteralmente addosso, facendomi indietreggiare.
Tyl: ALLORA! Chitarrista com’è andata!?!- gridò così forte che mi stordì.
Io: Ehi calma,calma! Domani mi faranno sapere! Ero nervosa al massimo, ma non ho sbagliato gli accordi.- spiegai per poi lasciargli un bacio sulla guancia.
Papà: Ehi, Am com’è andata?!- chiese mio padre dolcemente usando il mio soprannome.
***
Mi svegliai con la vibrazione del mio fastidioso Iphone. Lo odiavo profondamente in quel momento. Ma appena letto il nome sullo schermo, risposi all’istante.
Io: Si, sono io.-
X: Sono la rappresentante delle audizioni che ha sostenuto ieri. I miei complimenti. L’abbiamo accettata. Davvero brava.- Esultai in silenzio a quelle parole gridando dentro.
x: Se è possibile, può venire oggi pomeriggio a firmare il contratto e a sapere a quale band è stata assegnata. Sono rimasti molto sorpresi dalla sua bravura che hanno decisa di assumerla defintivamente.I membri della band hanno ascoltato la sua performance.- disse squittendo.
Io: Oh davvero sono lusingata. Verrò verso le 04:00 pm li. Grazie davvero.- attaccai, ed iniziai a correre per tutta la casa. Raccontai tutto a mio fratello e a mio padre.
All’orario stabilito, entrai nella stanza dove avevo sostenuto il provino.
X: Prego, la stavo aspettando. Allora può firmare subito dato che è maggiorenne. Lei, è stata ingaggiata dai One Direction, come chitarrista ,definitiva ,insieme al resto della band che lavora già con loro. Comunque mi chiami Rita– Li avevo sentiti nominare, ma non avevo ascolatato la loro musica. Ero incredibilmente felice.
Rita: Sono una band anglo-irlandese quindi dovrà volare a Londra, per intraprendere il tour mondiale che inizierà tra qualche settimana.- Non potevo crederci, ero stata appena ‘’assunta’’ e dovevo già suonare in tour, per di più mondiale. Stavo sognando sicuramente. Desideravo tutto questo da quando ero piccola. Ma non mi sentivo all’altezza. Ero così brava che hanno deciso di ingaggiarmi all’istante per di più, definitivamente? Dubitavo.