Note: Fandom dei 1D, non odiatemi. Io in viaggio scrivo FlashFic su scontrini e poi devo condividerle con voi. Questa è verde, fluff e senza senso. Cosa volete di più dalla vita?
La differenza d’altezza tra i Larry mi uccide e quindi eccoci qui!
Evaporo subito e vi risparmierò anche le note finali! Yeeee! Vi lascio il mio Twitter per seguirci e spettegolare allegramente su tutto, e il link della mia ultima OS (Ziall, rossa scritta per lo Shuffle Fest del #THEGAYS). Baciiiiii






Louis ormai è piccolo.
A Harry fa strano pensare a quell’”ormai” ma si rende conto che è esattamente la parola da dover usare in questo caso. È diventato più grande di Louis in tutto: altezza e larghezza –forse dovrebbe proprio smetterla di andare in palestra per rinforzare quelle spalle già grandi per natura-.
L’unica cosa che tra loro non è cambiata è la differenza d’età, ovviamente. Harry, almeno sotto quel punto di vista, non potrà mai batterlo -per ovvie ragioni-.
Ai tempi di X-Factor si divertiva a usare le felpe dell’altro come pigiami e riusciva addirittura a far entrare la sua massa di capelli ricci nei suoi berretti osceni, ma ormai –ecco, appunto- non può più farlo.

Ogni tanto, quando guarda le foto sue e di Louis, si diverte a creare delle immagini nella sua mente. Considerazioni del tipo: se Louis fosse una mano io sarei il suo guanto oppure, se fosse un paio di occhiali potrei essere la sua custodia.

Sta pensando a questa cosa quando “Immagini mai di vivere in un universo in cui non sei quello che sei?” gli chiede il castano massaggiandogli l’ombelico e spacciando il gesto per una classica coccola post-sesso.
Non lo è, ovviamente, e ad Harry dà anche un po’ fastidio a dirla tutta.
“A volte faccio fatica a seguirti, Lou.” gli dice soltanto con una sincerità disarmante.
Intreccia le loro dita e poi stende il braccio in fuori sperando che l’altro assecondi i suoi movimenti e si stringa ancora di più a lui.
Louis, da bravo fidanzato empatico qual è, lo fa e si siede addirittura a cavalcioni sul riccio. Le loro pelli sono ancora calde e appiccicose.
“Pensa se in un’altra vita io fossi un filo d’erba o un gatto.” spiega il castano con il suo solito entusiasmo esagerato. Harry alza le sopracciglia come se fosse ancora più confuso di prima ma, in realtà, inizia a capire il suo discorso apparentemente senza senso.
Sta per dargli corda e rispondergli qualcosa di altrettanto assurdo, quando “O magari un organo vitale.” aggiunge Louis con un tono, se possibile, ancora più esaltato di prima, “Tipo il cuore.”.
Poi si abbassa, per baciare piano le labbra screpolate e rosse del suo ragazzo e “Tu cosa saresti?” gli chiede a bassa voce, come se quella domanda fosse il loro segreto più grande.
“Probabilmente,” risponde Harry con un sorriso furbo, “la tua gabbia toracica.”.

Questa, gliel’ha servita proprio su un piatto d’argento.