Serie TV > The Vampire Diaries
Segui la storia  |       
Autore: Giulia23    22/04/2013    7 recensioni
A causa della sua amica Bonnie, Caroline si ritrova catapultata nel passato al fianco di Klaus, Signore indiscusso dello Hampshire. Ma un'importante ed inattesa missione la attende e dovrà rimanere al fianco del suo nemico se vorrà portarla a termine.
< Non preoccupatevi Caroline, non vi farò del male.> non era un mostro, almeno non in quel senso. < Giurate.> sussurrò lei fissandolo negli occhi quasi per voler leggervi attraverso.
Klaus si trovò a rispondere ancor prima di riuscire a capire l’importanza e lo sforzo sovrumano che quella promessa avrebbe comportato.
< Giuro.>le disse sorridendole e facendo un passo verso la sua direzione. Questa volta Caroline non indietreggiò. No, era rimasta abbagliata da quel dolce sorriso. Il primo sincero e spiazzante sorriso che la ragazza aveva visto comparire su quel volto irresistibile.
Caroline annuì.
Genere: Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Caroline Forbes, Klaus
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Salve ragazzi, questo capitolo è lungo e pieno di “eventi”. Spero che vi piaccia, ci ho messo una settimana, tra impegni e vita sociale a scriverlo e l’ho voluto pubblicare “corposo” chiamiamolo così =D. Fatemi sapere cosa ne pensate, temo di aver creato un scena un po’ troppo sdolcinata verso la fine ma… bisogna fare passi avanti no? Detto questo, buona lettura! =)
 
 
Image and video hosting by TinyPic  
 
Come faceva a trovarsi nella sua camera? Non la stanza maestosa ed estranea in cui Klaus l’aveva rinchiusa ma la sua camera. Caroline corse ad abbracciare Mr Teddy e si gettò sul letto sorridente.
< Caroline.> la voce della sua migliore amica la fece scattare in piedi.
Bonnie era in piedi davanti a lei, i contorni un po’ sbiaditi. Strano.
Caroline si gettò tra le sue braccia felice di averla ritrovata.
 < Bonnie!> squittì di felicità Caroline mentre l’abbracciava. La strega contraccambiò con calore l’abbraccio.
 < Stai bene?> le domandò preoccupata.
 < Perché non dovrei? Sono a casa, con te.> osservò Caroline. C’ era qualcosa nelle sue stesse parole che non aveva senso, ma non riusciva a ricordare cosa.
 < Care, è un sogno. Perdonami, Elijah è venuto da me e … il suo piano non sembrava poi così male. Ha fatto un patto con Elena, io avrei dovuto mandarlo nel passato col tentativo di cambiare gli eventi. Cambiare Klaus così che non sarebbe mai diventato un problema per noi mentre Elijah avrebbe potuto mantenere unita la sua famiglia ma quando sono entrata in contatto col mondo degli spiriti … non hanno acconsentito. Mi hanno detto che loro avrebbero scelto chi mandare. Non ho potuto contrattare o avvisarti, ma ho potuto fare un patto con loro. Avrei acconsentito solo se non avessero spedito quella persona indietro nel tempo e per di più da Klaus senza un’arma di difesa.>
 < Il pugnale.> sussurrò Caroline che stava finalmente cominciando a ricordare cosa fosse successo durante l’ultimo scombussolato giorno della sua vita.
 < Già. Ed è stato lì che abbiamo avuto questa idea, sai quanto gli spirito odino l’esistenza di Klaus. Un ibrido che ha violato ogni legge naturale così …>
< Ho capito Bonnie. So cosa devo fare con il pugnale.>
< Care ...> le disse con aria preoccupata l’amica.  La vampira rimase a fissarla senza capire a cosa fosse dovuto quel tono spaventato.
 <  Morire.> La vampira si portò una mano alla fronte, come diavolo aveva fatto a scordarlo? Ah beh si, tutta la storia del “sono in un’altra epoca” le aveva tenuto la mente un po’ impegnata.
Caroline gli sorrise, per rincuorarla.   < Come faccio a tornare a casa?>
La strega la fissò con aria colpevole.    < Non lo so Care. Non sono più io quella che muove le fila qui. Sono gli spiriti. Sto cercando di mettermi in contatto con loro ma mi stanno bloccando. Troverò un modo per invertire le contro indicazioni del pugnale. Ad ogni modo credo che quando avrai portato a compimento la tua missione ti lasceranno tornare.>
 < Non voglio affidare la mia vita nelle mani di quattro pazze defunte Bonnie!> sbottò la vampira facendo scoppiare a ridere l’amica.
 < Prometto che lavorerò da sola ad una soluzione alternativa. Mi farò sentire presto. Devo andare.>
Caroline riuscì a dare un ultimo abbraccio veloce all’amica prima di spalancare gli occhi.
Si, era ancora bloccata in quella maledetta epoca, in quel maledetto palazzo, in quella maledetta stanza.
Si tirò in piedi ancora scombussolata. Dopo aver versato tutte le lacrime che aveva si era addormentata, ancora vestita.
La sua vita in cambio di quella di migliaia di persone … non sembrava un compromesso tanto male.
Peccato che fosse la sua vita e caso strano lei ci tenesse un po’!
“ Se i miei amici … lo avessero messo in conto? Se Bonnie lo avesse messo in conto e …” La vampira scrollò la testa sforzandosi di sorridere. Doveva smetterla con quei pensieri. I suoi amici non avrebbero mai barattato la sua vita per liberarsi di Klaus.
Caroline si alzò dal letto e controllò che il pugnale si trovasse ancora ancorato alla sua gamba. Con sollievo constatò che era al suo posto.
Qualcuno bussò alla sua porta. La ragazza si diede una veloce occhiata alla specchio – il viso pallido, gli occhi ancora arrossati e l’acconciatura spettinata- ed urlò a chiunque si trovasse dall’altra parte di entrare.
Due giovani ragazze fecero il loro ingresso a testa bassa. Caroline riuscì comunque a riconoscerle. Le insaponatrici folli. Fantastico!
 < Sir Niklaus ci ha mandato a vestirla. Vuole vederla tra un’ora per la colazione.> disse timidamente la ragazza di colore.
 < Grazie. Qual è il tuo nome?> domandò gentilmente Caroline.
 < Becky.> rispose la ragazza guardandola negli occhi.
 < Perfetto Becky, sappi che mi piace lavarmi da sola.> e detto questo le due si scambiarono un sorriso complice.
Dopo essersi fatta un bagno ed aver scoperto che l’altra ragazza si chiamava Rose, Caroline era entrata dentro un vaporoso vestito giallo che enfatizzava ancor più il colore dei suoi splendidi capelli e scese al piano di sotto.
Non voleva vederlo, figuriamoci parlargli. Ma doveva mandare avanti quello stupido teatrino se avesse voluto trovare l’occasione di “metterlo a dormire” per così dire. Adesso che si era rimessa in forze grazie a quel cervo doveva solo aspettare di essere da sola con Klaus. Magari riuscendo persino a prenderlo alla sprovvista. A dire il vero, coglierlo di sorpresa, sarebbe stato l’unico modo in cui sarebbe riuscita a farlo. Ah e si, doveva aspettare che Bonnie trovasse una soluzione alla “controindicazione”, così l’aveva chiamata l’amica, del pugnale.
Klaus camminava nervosamente avanti ed indietro per la stanza. Le mani dietro la schiena e lo sguardo perso.
Elijah e Kol erano comodamente seduti sulle loro sedie. Avevano evidentemente finito di fare colazione, stando ad osservare le facce pallide delle ragazza che erano al loro fianco.
 < Smettila di fare così, mi fai venire il mal di mare.> Caroline sentì Kol lamentarsi, evidentemente rivolto all’ibrido.
Quando la ragazza entrò nella stanza, Klaus si bloccò e si voltò a guardarla con una strana scintilla negli occhi.
Ma si era già dimenticato di come si erano salutati la notte precedente?
 < Caroline.> sussurrò l’ibrido per salutarla e dicendo così, allungò una mano verso la direzione della ragazza.
 < Oh sia lodato il cielo!> bofonchiò Kol felice che quella bella ragazza avesse fatto desistere il fratello dal suo atteggiamento irritante.
La vampira guardò il più giovane dei Mikaelson e sorrise notando la sua espressione divertita.
Nel frattempo Klaus si era avvicinato a lei, la sua mano ancora tesa. Caroline inclinò il viso con fare irritato ed alzò un sopracciglio per fargli capire che no, non avrebbe preso la sua mano.
Kol scoppiò a ridere facendo solo irritare di più l’ibrido.
 < Caroline.> questa volta il tono duro e minaccioso della sua voce non la stava salutando.
La ragazza alzò gli occhi al cielo ed afferrò la mano di Klaus che con un sorrisetto compiaciuto, per la resa della ragazza, la strinse facendola ancorare al suo braccio.
 < Fratello lei è la signorina Caroline … > disse Klaus rivolto a Kol, prima ancora di rendersi conto di non sapere ancora il cognome della ragazza.
 < Forbes.> concluse la vampira.
 <  è un piacere poter fare la conoscenza di una persona che non sembra intimorita da mio fratello.> scherzò il vampiro con fare disinvolto.
Come aveva fatto a diventare un idiota come Caroline lo ricordava? Insomma aveva praticamente costretto lei ed i suoi amici ad ucciderlo nel suo presente.
 < Kol Mikaelson.> le sorrise il giovane. Caroline fece un goffo inchino. Riuscì a non cadere solo grazie alla presa ferrea che Klaus aveva sul suo braccio. Vide l’ibrido sorridere. Fantastico, se n’era accorto.
 < Elijah.> lo salutò Caroline con un sorriso.
L’originale ne sembrò sorpreso e compiaciuto.  <  Buongiorno a voi Caroline. Se permettete oggi siete più radiosa del solito.>
Caroline gli sorrise di tutta risposta ed abbassò lo sguardo. L’eleganza e la galanteria di quell’uomo erano incantevoli.
Con un leggero strattone Klaus la obbligò a camminare al suo fianco. Senza nessun motivo apparente stavano passeggiando attorno alla stanza, a braccetto. Solo un altro dei mille modi di Klaus di dimostrare di poter fare tutto di lei.
 < Vi starete domandando perché vi ho mandato a chiamare, Caroline? E perché ci sono con me i miei fratelli.> esordì Klaus voltandosi a guardarla con aria di trionfo. Era così meschino e freddo che Caroline si sentì raggelare.
 < Mi volevate sempre al vostro fianco no?> lo provocò la ragazza. Notò l’espressione divertita degli altri due Originali.
Klaus sembrò ignorarla.   <  Credo sia arrivato il momento delle risposte amore. E visto che vi ho fatto una promessa … ho chiamato il mio caro fratello Kol ad aiutarmi. Elijah ha voluto partecipare di sua spontanea volontà.>
C’era un’unica promessa che Klaus le avesse fatto. Quella di non farle del male.
Caroline deglutì, nervosa. Sentì le ginocchia cederle, ma il passo deciso di Klaus la obbligò a seguirlo.
 < Non preoccupatevi Caroline, se sarete onesta con noi non vi verrà fatto alcun male.> cercò di rassicurarla Elijah ottenendo scarsi risultati. Certo, onesta! Praticamente tutto quello che non avrebbe potuto essere.
 < Cosa ci facevate veramente nelle mie terre?> le domandò Klaus con fermezza.
Caroline si sentiva svenire. Cosa mai avrebbe potuto inventarsi?
 < Come sta quella ragazza? Siete andato a cercarla?> domandò la vampira per tutta risposta.
 < Sono io quello che fa le domande qui, Caroline.> la ammonì perentorio l’uomo.
 < Perfetto. Io risponderò alle vostre domande se voi risponderete alle mie.> sbottò Caroline con una sicurezza che non credeva di avere in quel momento.
Klaus si fermò di colpo e la fissò irritato.
 < Mi sembra un patto equo fratello.> intervenne Kol fin troppo divertito dalla situazione. Vedere Niklaus in difficoltà non era una cosa da tutti i giorni.
 < Purtroppo non sappiamo dove abiti quella ragazza. Mi dispiace Caroline.> rispose Elijah in modo affabile.
Caroline annuì mandando giù il groppo che le aveva ostruito la gola.
 < Bene, vedo che i miei fratelli hanno acconsentito al mio posto. Ad ogni modo adesso sta a voi risponderci Caroline.> Klaus sembrava fin troppo seccato ed impaziente.
 < In realtà io non sapevo nemmeno che queste fossero le vostre terre. Ve l’ho detto vengo dalle Americhe, non conosco bene questi luoghi e mi sono persa. Dovevo essere molto stanca e mi sono semplicemente addormentata.> rispose in modo evasivo Caroline senza guardare nessuno negli occhi.
Klaus riprese a camminare trascinandola con sé.
 < Perché siete venuta nell’Hampshire?>  domandò Kol interessato.
 < Volevo … vedere il mondo e l’imbarcazione che ho preso mi ha portata qua.> Caroline cercò di apparire il più credibile possibile, in fondo stava dicendo una mezza verità. Era sempre stato il suo sogno nel cassetto vedere posti nuovi, viaggiare.
Klaus la fissò di sottecchi, un sorriso appena accennato agli angoli della sua bocca.
 < Siete sola?> domandò Elijah stupito. Per quell’epoca la sola idea di una donna che girava per le strade della città senza scorta o senza la sua balia era impensabile, figuriamoci il pensiero di una donna che decideva di attraversare l’oceano senza nessun tutore a farle da guardia o da accompagnatore.
A quella domanda Caroline sentì la stretta di Klaus farsi più ferrea attorno alla sua mano.
 < Si, ho perso tutta la mia famiglia ed i miei amici … tempo fa. La persona che mi ha creato credo che lo abbia fatto per sbaglio, quindi sì … sono sola.> rispose Caroline rendendosi conto della veridicità delle sue parole. Era vero, lei era sola. Bloccata in un’epoca che non le apparteneva, forse per l’eternità.
 < Lasciateci soli.> ordinò Klaus prima di fermarsi nuovamente e far voltare Caroline verso di lui.
I fratelli dell’ibrido annuirono ed uscirono dalla stanza.
 < Persino i tuoi fratelli fanno tutto quello che dici?> domandò in tono acido e di disprezzo Caroline, ancora ad occhi bassi.
Klaus le posò delicato l’indice sotto il mento obbligandola a sollevare il viso per guardarlo. Gli occhi preoccupati dell’ibrido la incatenarono a lui.
 < Ieri avete detto che sapete cosa si prova ad essere usata come la ragazza che avete deciso stupidamente di liberare.> disse l’uomo con tono affabile, quasi comprensivo.
Caroline lo fissò di rimando senza capire dove volesse andare a parare.
 < Cosa volevate dire?> gli domandò lui, sinceramente curioso.
Non era di certo pronta a confidarsi con lui.
 < Non voglio dirvelo.> rispose sincera e piccata la ragazza.
Klaus scrollò la testa con fare quasi disperato.
 < Caroline quando la smetterete di contraddirmi sempre?> domandò esasperato mentre faceva scivolare le sue mani sulle braccia della ragazza.
 < Mai.> rispose Caroline facendolo sorridere.
 < Non fatemi pentire di tutta la benevolenza che vi sto dimostrando.> il suo tono di voce era più serio stavolta.
 < Benevolenza? Mi avete rinchiusa in camera mia, minacciate di uccidermi ogni dieci minuti e per di più ieri sera siete stato …> la voce le tremò impercettibilmente.  <  Crudele.> fu tutto ciò che riuscì a dire la ragazza.
 < Sincero vorrete dire.> osservò scocciato l’uomo.  <  Ad ogni modo sarei potuto essere molto più crudele di quanto sono stato fin d’ora con voi. Vi sto trattando da mia pari, vi ho dato un alloggio rispettabile e non vi ho gettato in una prigione o giù nelle cucine con le altre serve. Fossi in voi mi sarei riconoscente.>
Caroline cercò di divincolarsi dalla sua presa e contro ogni aspettativa ci riuscì. Molto probabilmente perché lui glielo aveva permesso. La ragazza fece due passi indietro troppo scombussolata per rispondere.
 < Temo che a breve dovremo abbandonare questa dimora. Ho intenzione di dare un ballo per inaugurare la nuova residenza, vi voglio al mio fianco. Sarà tra una settimana.> le disse l’ibrido con un tono che non ammetteva repliche.
Caroline si sentiva … terribilmente scombussolata.  <  Ci sarò.> disse lei decisa.
Klaus sorrise divertito.  < Lo so, il mio era un ordine non una proposta Caroline.>
 < Ed allora perché continuate ad avvisarmi? Perché vi interessa così tanto di me?> gli domandò Caroline quasi sull’orlo di una crisi di nervi.
Klaus si scagliò contro di lei a velocità disumana ma si bloccò ad un centimetro dal viso di Caroline.
 < Perché potreste essere venuta qui per uccidermi. Potreste essere l’ennesimo trucchetto inventato da Mikael per distruggere me e la mia famiglia. Perché nonostante la pessima idea che vi siete fatta di me, vi ho fatto una promessa ed intendo rispettarla.> le sbuffò contro più che irritato. Era evidente che cercava di tenere a bada la sua furia.
 < Mikael?> domandò stupita Caroline. Era per quello che stavano per cambiare residenza? Per questo quella mattina Klaus sembrava così nervoso?
 < Non ho intenzione di dirvi altro.> disse perentorio l’ibrido troppo vicino alle labbra di Caroline.
 < Fratello, devo parlarvi.> Elijah li interruppe facendo capolino dalla porta. Klaus lo guardò irritato e si diresse dal fratello senza dire una parola di più.
Perfetto, Klaus non le aveva detto di tornare in camera sua. Questo significava che poteva gironzolare per il castello indisturbata giusto? Pensò eccitata la vampira.
Dopo aver passato l’intera mattinata a girovagare per il palazzo ed aver esaminato con cura quasi tutti i libri che l’immensa libreria di casa Mikaelson offriva,  Caroline decise che era giunta l’ora di passare ai giardini.
La vista che le si parò davanti fu strabiliante.
Se possibile l’immensa distesa di siepi ben curate, alberi in fiore e viottoli ricoperti di ghiaia era più grande del palazzo stesso. Una vera meraviglia, senza contare che il sole che brillava alto e splendente nel cielo rendeva il tutto più incantevole.
Caroline si ritrovò a passeggiare con un quanto mai inopportuno sorriso sulla faccia. Era più forte di lei, il sole la metteva di buon umore.
Notò Becky, la ragazza di colore che l’aveva aiutata ad entrare in quel vestito e la salutò con un cenno della mano. La giovane serva rimase immobile col cesto dei panni poggiato su un fianco e la bocca aperta.
Caroline le sorrise imbarazzata. Ma perché la stava guardando in quel modo?
Senza alcun preavviso delle mani forti la afferrarono per le spalle con violenza e in un battito di ciglia si ritrovò schiacciata contro il muro della residenza Mikaelson.
La vampira alzò gli occhi, spaventata. Cosa diavolo era successo?
Klaus la teneva ancora ferma, il suo corpo la inchiodava al muro senza lasciare il minimo spazio tra di loro. I suoi occhi erano accessi da una strana scintilla. Sembrava profondamente arrabbiato.
 < Non bruci.> notò scioccato l’uomo mentre la osservava da capo a piedi con stupore.
 < Beh è evidente.> gli rispose Caroline guardandolo come se fosse pazzo.
Klaus afferrò la mano della ragazza e rimase a fissare l’anello che la impreziosiva.
 < Lapislazzulo. È un anello diurno.> sussurrò più a se stesso che a Caroline.
 < Chi te lo ha fatto?> domandò senza accennare a sciogliere la posizione più che equivoca in cui si trovavano.
 < Una mia amica, non capisco. Per quale motivo dovrebbe interessarvi?> domandò scocciata la ragazza.
Klaus la fissò con aria truce.   <  Mi interessa perché vi ho lasciata a casa senza scorta, non vi ho rinchiusa in camera vostra o incatenata al letto perché pensavo che non poteste uscire alla luce del sole, come la maggior parte di noi vampiri. Beh quelli che non hanno una strega come loro conoscente, ovvio.> le rispose perentorio e seccato.
Ce l’aveva con lei perché possedeva un anello diurno? Davvero? Pensò Caroline irritata.
 < Se volevate trovare una ragione per essere arrabbiato con me, potevate trovarne un’altra che non vi facesse apparire come un emerito cretino!> osservò scocciata la ragazza.
Se possibile Klaus si avvicinò ancora di più a Caroline. La distanza tra i loro corpi era inesistente. Il viso di Klaus a pochi centimetri dal suo la troneggiava. Si, dannazione. Klaus poteva farle davvero paura quando voleva.
Le mani dell’ibrido le afferrarono con violenza la vita e con uno strattone Caroline si ritrovò ad un centimetro dalla bocca di Klaus. Il respiro accelerato.
 < Allora volete proprio essere punita Caroline.> sussurrò seducente e letale Klaus mentre la fissava negli occhi con un espressione seria e crudele sul volto.
La vampira sentì le ginocchia cederle, il respiro accelerare. Cosa intendeva quel mostro?
Un sorriso diabolico e divertito apparve sul viso di Klaus che si ritrovò ad osservare le labbra di Caroline.
La trascinò con forza all’interno del palazzo e caricandola in spalla la portò dentro la sua camera.
 < Lasciatemi andare!> urlò la vampira mentre tirava calci e pugni contro l’ibrido. Klaus sorrise della sua testardaggine e la depositò ai piedi del letto.
 < Che ci faccio io qui?> domandò scioccata Caroline mentre si guardava intorno. Erano nella camera da letto di Klaus.
 < Avete forzato la vostra porta ricordate? Non posso chiudervi a chiave là dentro.> le disse con aria tronfia mentre cominciava a camminare avanti ed indietro nella stanza, quasi sovrappensiero.
 < Cosa volete fare?> la vampira cercò di nascondere la paura che le attanagliava lo stomaco.
Klaus posò con fare enigmatico la mano contro il suo mento, sorrise.
 < Fatemi pensare. Cosa potrò mai fare per insegnarvi una volta per tutte le buone maniere?> disse con aria divertita.
 < Trovato.>  in un attimo Klaus le afferrò la mano e le tolse l’anello diurno.
Il tentativo di Caroline di opporre resistenza la portò solo ad un brutto livido sul polso.
Klaus fece un passo indietro, con aria vittoriosa.
 < Ridatemelo!> Sbuffò fuori con un ringhio la ragazza mentre sentiva i canini allungarsi e le vene attorno ai suoi occhi gonfiarsi.
 < Calmatevi Caroline.> sussurrò con tono di comando l’ibrido, ma la vampira fu su di lui in un secondo e lo scaraventò contro il muro. Ancor prima che Caroline riuscisse a vederlo, l’ibrido la afferrò per i fianchi e si ritrovò stesa sull’enorme letto a baldacchino. Klaus era sopra di lei, una mano a stringerle il collo, l’altra a sorreggere il suo peso per non schiacciarla.
 < Ora basta!> sibilò tra i denti con tono furioso. Caroline impietrì di fronte a tanta furia.
Si, aveva decisamente oltrepassato il limite questa volta ma era più forte di lei, non riusciva a controllarsi quando si  trattava di Klaus. Era così irritante a volte da farle venire voglia di prenderlo a schiaffi … o di saltargli alla gola!
La ragazza rimase pietrificata a fissarlo. Lo sguardo furioso di Klaus si incatenò al suo e per i successivi  minuti rimasero in quella posizione.
Klaus attendeva con pazienza che il respiro accelerato di Caroline si calmasse prima di lasciarla andare o lo avrebbe attaccato di nuovo e questa volta non poteva giurare di non farle del male.
Ma ad un tratto si trovò ammaliato dalla sua bellezza. Era lì, stesa sotto di lui. Impotente, sua.
I capelli d’orati erano sparsi in disordine attorno al suo viso. Gli occhi innocenti e smarriti, le labbra appena socchiuse, morbide, suadenti e quel profumo.
Senza nemmeno accorgersene la mano libera di Klaus cominciò a vagare seducente lungo il fianco di Caroline. Risalì dalla vita fino al suo invitante collo e poi giù dalla spalla fino al suo braccio.
La ragazza rabbrividì al passaggio del suo tocco caldo sulla pelle. Era stupefacente come lo sguardo poco prima iroso di Klaus fosse diventato tutto d’un tratto caldo, desideroso. Doveva ancora abituarsi a quei cambi d’umore repentini.
 < Quando avete detto di conoscere quello che quella serva ha passato, cosa intendevate?> domandò con aria dolce l’ibrido. Quella domanda gli frullava in testa dalla sera prima, senza sosta. Sapere che lei aveva sofferto lo rendeva … curioso. Forse sapendo, sarebbe riuscito a spiegarsi qualcosa di più dell’anima, del tutto particolare, di Caroline.
La ragazza rimase a fissarlo, dubbiosa. Aveva davvero tirato la corda un po’ troppo aggredendolo. Forse doveva parlare, un modo semplice per dimostrarsi riconoscente della sua … come l’aveva chiamata quel pazzo? Ah, si … benevolenza.
 < Quando ero umana un vampiro mi ha soggiogata e … usata per i suoi scopi.> Fu tutto quello che fu in grado di dire. Dopo il magico ritorno di quegli orribili ricordi grazie alla sua trasformazione, Caroline si era obbligata a non pensare più a Damon e a quello che le aveva fatto. A parte la volta in cui lo aveva preso a calci nel culo per fargliela pagare, ovvio.
Adesso ricordava bene da dove proveniva tutta la sua ostilità per Damon e conseguentemente per la sua relazione con Elena!
Gli occhi blu dell’ibrido la scrutarono a lungo prima diventare più calmi, quasi sofferenti. Lasciò andare la presa attorno al collo della ragazza ma non accennò a muoversi.
 < Cosa intendete per… i suoi scopi? > domandò stranamente titubante. Caroline trattenne un risolino nervoso. Klaus si stava davvero preoccupando per lei?
 < Ero la sua sacca di sangue personale come quelle povere ragazze per voi.> E no, non gli avrebbe detto di come Damon l’avesse sedotta e poi … sedotta di nuovo contro la sua volontà. Ci mancava solo farsi compatire da quell’essere!
 < C’è dell’altro.> disse con tono sicuro l’uomo.  Caroline tornò a guardarlo, stupita. La sua non era stata una domanda ma un’affermazione. Cos’è leggeva anche nel pensiero ora? O forse … No! Non c’è nulla di umano in lui! Lui non può riuscire a capirmi! Si ammonì mentalmente la ragazza.
La vampira si schiarì la gola e cercò di ricacciare indietro le lacrime che minacciavano di uscire. Posò le mani sulle braccia di Klaus e provò ad alzarsi. L’ibrido si fece da parte immediatamente.
Rimase seduto sul letto semplicemente a guardarla. Per la prima volta dopo tanto tempo Caroline non riusciva a decifrare il suo sguardo. Ne fu stranamente impaurita.
Si inginocchiò davanti a lui senza mai smettere di scrutare i suoi profondi oceani blu. Doveva ammetterlo, erano gli occhi più belli che avesse mai visto. Stranamente caldi sotto quel viso scolpito e molte volte duro, glaciale.
 < È stato lui a trasformarvi?> le domandò all’improvviso.
 < No, non credo mi ritenesse degna di meritare un tale onore. Ve l’ho detto, il mio creatore voleva semplicemente fare del male alle persone che amavo e mi ha uccisa. Avevo sangue di vampiro in circolo e così…> dirgli che con ogni probabilità Katherine l’aveva creata per essere il vampiro da sacrificare nel rituale per renderlo un ibrido a tutti gli effetti, era davvero fuori discussione!
Klaus posò con gentilezza le nocche della sua mano sul viso di Caroline. La accarezzò.
 < Non riesco a capire come quelle persone non abbiano visto … voi.  Come non rimanere abbagliati dalla vostra bellezza, dal vostro spirito?> sembrò domandare più a se stesso che a lei, concentrato sul viso di Caroline. Avrebbe voluto chiedere i loro nomi, sapere se quel bastardo l’avesse violata … ma conosceva già quella risposta. Un ringhio uscì fuori soffocato dalla sua gola.
Caroline sbarrò gli occhi come un cucciolo impaurito ma non si mosse. Rimase fiera a guardarlo, l’espressione dubbiosa.
 < Non dovete avere paura di me, ve l’ho già detto.> le sussurrò quasi scocciato l’ibrido.
  < Perfetto e ci risiamo con gli sbalzi d’umore! > bofonchiò Caroline alzando gli occhi al cielo.
Klaus la fissò divertito.   <  Sapete che sono un vampiro e bofonchiare non vi aiuta a non farmi ascoltare quello che dite, vero?> domandò scoppiando a ridere.
Si, era ufficiale. Caroline non riusciva a stargli dietro. Ma quel sorriso da ragazzo felice e spensierato non poteva non coinvolgerla. Era bello vederlo così.
 < Sapete che potrei aver voluto farvelo sentire? Qualcuno dovrà pur mettervi di fronte ai vostri difetti!> scherzò un po’ inacidita la ragazza.
Klaus fu su di lei in un secondo. La gettò a schiena in giù sul letto e con un sorriso più che malizioso si posizionò sopra di lei.
 < Cosa fate?> domandò lei,  presa alla sprovvista.
 < Se devo sentire l’elenco dei miei difetti almeno voglio farlo in una posizione che mi renda questo supplizio più facile.> scherzò sorridente mentre si avvicinava alla bocca di Caroline.
 < Perfetto!> sbottò la ragazza.   <  Nessuno vi ha mai detto che siete troppo autoritario?>
Klaus sorrise.  <  Ditemi qualcosa che io possa realmente definire difetto.>
Caroline si morse un labbro, innervosita dalla sua risposta.
  <  Siete egocentrico, superbo … > Klaus fece scorrere un braccio sotto la sua vita e la strinse a sé con foga. Allo sguardo allarmato di Caroline, sorrise malizioso.
 < Posizione migliore.> sospirò contro le labbra della vampira a mo’ di spiegazione.
 < Non accettate le critiche e volete avere sempre ragione.> continuò stizzita la ragazza.
 < Oh amore non vorrei puntare il dico contro di voi, ma non potreste proprio parlare.> osservò l’uomo mentre si illuminava in una splendida risata.
Caroline posò le mani sul petto di Klaus, i tentativi di fare forza per alzarlo si rivelarono inutili.
 < Io non voglio avere sempre ragione.>
Si fissarono per un secondo e poi scoppiarono a ridere. Insieme.
Fu in quel momento che Caroline notò apparire affianco a loro un pezzo di carta, accartocciato.
Non riuscì a non sbarrare gli occhi attirando così l’attenzione di Klaus.
L’espressione dell’ibrido si fece tutto d’un tratto glaciale e veloce riuscì ad afferrare il foglio prima di Caroline.
Klaus era in piedi di fronte a lei. Il foglio tra le mani, la fissava come un boia prima dell’esecuzione.
Caroline rabbrividì e scese dal letto.
 < Resta seduta.> le ordinò con crudeltà Klaus mentre apriva il pezzo di carta.
 < Klaus …> cercò di parlare la vampira ma lo sguardo d’odio che l’uomo le rivolse la raggelò.
Lo sguardo dell’ibrido divenne ancora più glaciale. Accartocciò con furia il foglio e lo scaraventò a terra.
Quando i suoi occhi si posarono di nuovo su Caroline, la vampira si sentì svenire.
Una sensazione più che spiacevole e familiare le bruciò la pelle. In un attimo Caroline si si ritrovò rannicchiata, spalle al muro nella parte più oscura della stanza.
Klaus aveva aperto la grande finestra della sua camera e tolto le pesanti tende che fino ad un attimo prima la schermavano dal sole.
L’ibrido la guardava furioso, un lato della tenda ancora in mano ed il respiro accelerato.
 < Se provate ad uscire da questa stanza ucciderò un’altra delle servette a cui tenete tanto.> sussurrò tra i denti digrignati.
Caroline lo fissò di rimando ad occhi sbarrati, spaventata come un cucciolo.
 < Sono stato chiaro?> urlò totalmente fuori di sé l’ibrido.
La vampira si rannicchiò ancor più su se stessa ed annuì. No, non avrebbe pianto.
In un battito di ciglia Caroline si ritrovò sola nella stanza. Per quale strano motivo si sentiva come se … lo avesse tradito?
La vampira osservò la stanza illuminata dal sole. Pregò che quella piccola parte in ombra non fosse scomparsa durante il pomeriggio o …
Con uno scatto si gettò sul foglio che aveva creato tutti quei problemi. Per fortuna Klaus lo aveva gettato nella zona in ombra.
Care, perdonami non sono più riuscita a mettermi in contatto con te. Gli spiriti mi impediscono di parlarti, non riesco a capirne il motivo ma spero che almeno questo biglietti ti arrivi. Ci sono delle novità: sto cercando un incantesimo che ti permetta di concludere la tua missione senza perdere la vita. Gli spiriti non hanno minimamente pensato ai danni collaterali, sei una vampira dopo tutto. MI serve solo altro tempo, mi farò sentire presto.
Ci manchi,
Bonnie.”
  
Leggi le 7 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > The Vampire Diaries / Vai alla pagina dell'autore: Giulia23