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Autore: Magica Emy    22/04/2013    1 recensioni
Stavolta non ci sarebbe stato nessuno a consolarla, ad alleviare la sua pena. Perchè stavolta era lei il mostro. Quel mostro, che aveva sempre cercato di tenere lontano e che adesso le era piombato addosso improvvisamente, rendendola ciò che era. Ciò che l'avrebbe cambiata per sempre. Adesso, però, non aveva più paura del buio...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Damon Salvatore, Elena Gilbert, Stefan Salvatore, Un po' tutti | Coppie: Damon/Elena, Elena/Stefan
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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A Nic è sempre piaciuto sedersi al limitare del fiume e godere dell’aria fresca mattutina, è una cosa che lo rilassa. Che lo rigenera, permettendogli di dimenticarsi di tutti i problemi che lo assillano. Problemi insormontabili, visto che legati al padre e al suo impossibile caratteraccio che, puntualmente si scontra con il proprio, rendendo difficile, se non impossibile la comunicazione. Ma forse è meglio così. Lui e quell’uomo sono talmente diversi, che a volte Nic pensa addirittura che tra loro non vi sia alcun legame di parentela. Come può provare repulsione per le sue passioni, spingendolo ad abbandonarle con tanta violenza? Un padre può fare questo? Può odiare fino a questo punto il proprio figlio, tanto da desiderare la sua infelicità?È questo che si chiede mentre, all’improvviso, una figura esile ed alta cattura la sua attenzione. La guarda con un sorrisetto sornione stampato sul viso, che la ragazza però finge di non cogliere. Abbassa lo sguardo sulla sua gonna ricamata, sedendo vicino a lui.

- Mi stavate aspettando?

Dice, ridendo sotto i baffi ed evitando, apposta, di incrociare i suoi occhi chiari. Nic solleva un sopracciglio, l’aria divertita.

- Forse – risponde – e visto che so che venite qui spesso…

Lascia la frase a metà, e stavolta la ragazza si volta verso il suo viso, incuriosita.

- Che fate, mi spiate adesso?

Esclama con tono di finto rimprovero, mentre lo vede sorriderle.

-Vi ho solo vista venire qui un paio di volte – dice – e questo è anche il mio posto preferito. Ci vengo ogni volta che ho voglia di rilassarmi un po’.

La vede annuire, come se condividesse quel pensiero. Per un lungo momento nessuno dei due dice una parola. La giovane donna si limita a guardare davanti a sé, persa in quell’angolo di boschetto che per lei rappresenta quasi un piccolo paradiso. Un luogo magico, che da oggi condivide con quello strano ragazzo che, si accorge, la sta fissando intensamente fino a farla arrossire. Dal canto suo, Nic immagina di percorrere quel profilo perfetto con un dito, soffermandosi sulle sue labbra rosee e sottili, valorizzate da due fossette che, quando sorride si fanno più evidenti, facendogli venir voglia di baciarla. La trova davvero molto bella, ed è quasi tentato di dirglielo, quando lei decide di parlare per prima.

- Vi va di fare un bagno?

Gli chede all’improvviso, cogliendolo alla sprovvista. Ma prima ancora che possa risponderle la vede rialzarsi in piedi di scatto, togliendosi i vestiti con gesti veloci  e, rimanendo in sottoveste, tuffarsi nel fiume per poi riemergerne poco dopo, mentre le sue labbra si aprono in un largo sorriso. Il ragazzo la fissa, piacevolmente colpito, per poi rimettersi in piedi a sua volta, indeciso se seguirla o meno. L’unica cosa di cui è sicuro in quel momento, però, è che potrebbe rimanere lì a guardarla per sempre. Osserva infatti come rapito i riflessi del sole che sembrano quasi danzare sui suoi lunghi capelli biondi, facendola assomigliare ad una dea. Ma lei non si accorge nemmeno del dolce tumulto di emozioni che lo scuotono dentro, e di cui è la diretta responsabile. Si limita a giocare con l’acqua, allegra, e non sembra per niente a disagio nonostante la sua sottoveste bianca, completamente inzuppata, non lasci praticamente nulla all’immaginazione.

- Avanti, cosa aspettate a tuffarvi?

Esclama ridendo, e Nic, incoraggiato da quelle parole si libera in fretta di camicia e pantaloni, rimanendo nudo davanti a lei. La ragazza abbassa lo sguardo e le sue guance si colorano di un rosa acceso, mentre lo vede entrare in acqua e avvicinarsi lentamente. Si sorridono, stavolta guardandosi intensamente, tuffandosi e riemergendo poco dopo, ogni volta sempre più vicini. Le loro mani si intrecciano, i loro visi quasi si sfiorano…  Nic crede di non aver mai provato niente di simile in vita sua, o almeno non paragonabile a quella forte, piacevole scossa che si irradia lentamente lungo tutto il suo corpo, facendogli battere più forte il cuore. Si chiede se anche lei provi le stesse cose, mentre le sussurra: - Conoscerò mai il vostro nome?

La ragazza gli lancia uno sguardo malizioso, prima di rispondergli: - Tatia. Mi chiamo Tatia.

- Tatia…

Ripete lui, annullando la già poca distanza tra loro per prenderla tra le braccia e, proprio mentre sta per baciarla, una voce improvvisa li interrompe, costringendolo a scostarsi bruscamente da lei.

- Nicklaus, nostro padre ti sta cercando.

È Elijah, che con voce forte e chiara lo incita ad uscire dall’acqua, per tornare ai propri doveri. Cosa di cui Nic farebbe volentieri a meno. Il ragazzo sbuffa, infastidito, lanciando un’occhiata alla giovane donna che, intanto, sorridendo, guarda il viso di suo fratello come se volesse studiarlo in qualche modo.

- Che ne dite di fare un bagno con noi prima di andare?

Chiede, giocando distrattamente con una ciocca dei suoi capelli bagnati, ma notando che il ragazzo è un po’ restìo ad avvicinarsi, aggiunge in tono canzonatorio: - Non avrete paura dell’acqua, spero!

Nic intanto osserva la scena divertito, ammirando l’audacia di quella meravigliosa ragazza. Non aveva mai visto nessuna, infatti, rivolgersi così ad un uomo. E per giunta ad un uomo come Elijah, con senso dell’umorismo pari a zero.

- In realtà questo tipo di divertimento non fa per me – lo sente dire, lo sguardo fiero e sicuro che lo contraddistingue – e poi preferisco non macchiarmi i vestiti.

Nic scoppia a ridere, avvicinandosi nuovamente a Tatia per sussurrarle all’orecchio: - Perdonate la maleducazione di mio fratello, ma vedete, è un tipo un po’… come dire… asociale.

- Klaus, andiamo!

Lo sente intimargli con aria minacciosa e, sorridendole un’ultima volta prima di uscire dall’acqua, va a rivestirsi lentamente. Elijah lo osserva, contrariato, scuotendo la testa più volte mentre il fratello, ancora zuppo si allontana, facendogli cenno di seguirlo fuori dal bosco. In quell’istante anche Tatia decide di riemergere dall’acqua, la sottoveste inzuppata completamente incollata al corpo, perfettamente consapevole di aver attirato l’attenzione del giovane, che la fissa senza riuscire a distogliere lo sguardo. Si allontana solo di qualche passo, recuperando i suoi vestiti poco più in là ed indossandoli con gesti lenti e studiati, sorridendogli maliziosa. Infine, strizzando più volte i suoi lunghi capelli gli si avvicina, inebriandolo del suo dolce profumo.

- è un vero peccato che questi semplici giochi acquatici non facciano per voi – gli sussurra, sfiorandogli l’orecchio con le labbra – scommetto che sareste davvero molto sexy senza quella camicia addosso.

Poi si allontana senza voltarsi, lasciando Elijah incapace di replicare, ma piacevolmente colpito da quella audace affermazione.

 

 

   
 
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