Il vento soffia,incurante del gelo che porta.
Mi soffia in faccia e trasporta con se un odore che mi punzecchia le
narici,l’odore salmastro di mare,mischiato a un effluvio nauseabondo;un misto
di pesce,alghe,un profumo ,alla rosa probabilmente, usato per coprire il
ripugnante odore di sudore. Il vento continua a soffiare sulla mia faccia. Mi
sento gelare il naso e sento che le guance si stanno congelando a poco a poco. Angelin continua a urlare e a piangere alla mia destra,urla
talmente forte e piange in un modo talmente sgraziato che anche i gabbiani non
si avvicinavano al veliero. I mozzi e i vari uomini urlano a squarcia gola:
“Ammaina la vela” “Insomma con quelle travi” “Entra acqua dallo scafo”
L’odore ributtante si mischia all’aroma aspro
della cipria al riso di Angelin,e al dolciastro odore
del suo olio alle rose. L’odore si fa insopportabile. La barca comincia ad
andare più lenta,ma le onde si fanno sempre più persistenti e,il misto di odore
e movimento persistente non mi lasciano altra scelta che sentirmi male. Sento
il vomito salirmi in gola,e quella sensazione aspra su per le narici. Uno dei
marinai mi vede e urla:
“Una delle principessine sta rimettendo,un
secchio!”
Dio,come ero finita in quella situazione
talmente incredula,io non lo so. Non ho mai chiesto di vivere una vita più
avventurosa,anzi,mi è sembrato di chiedere tutt’altro,ma a quanto pare qualcuno
la su c’è la deve avere con me. Non ho mai chiesto di essere rapita da un
branco di corsari nel mezzo di un party reale,ne di essere legata all’albero
maestro,ne di indossare un orribile vestito e un corsetto che mi impedisce il
respiro.
Ecco,io non ho mai chiesto tutto questo.