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Autore: Summer38    22/04/2013    1 recensioni
[One-shot di 509 parole] [Seconda storia in questo Fandom]
"È notte.
Nessuno è in giro per Little Hangleton.
Nessun ragazzo che gira per le strade, con la sua banda, alla ricerca di qualcuno da infastidire.
È notte e nessuno è in strada."
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frank Bryce
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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I personaggi presenti in questa one-shot non mi appartengono,
ma sono proprietà di J.K. Rowling;
la storia è scritta senza alcuno scopo di lucro.


Casa Riddle

 

È notte.

Nessuno è in giro per Little Hangleton.

Nessun ragazzo che gira per le strade, con la sua banda, alla ricerca di qualcuno da infastidire.

È notte e nessuno è in strada.

Eppure, nonostante tutto, ti svegli. Dai la colpa alla ferita della tua vecchia e stanca gamba, che con la vecchiaia si è fatta più fastidiosa. Non pensi nemmeno lontanamente che non è stata la gamba a svegliarti, ma la tua strana sensazione di pericolo.

Ti alzi in piedi, senza una ragione precisa e vedi che qualcuno è entrato nella villa, ormai abbandonata, dei Riddle. Non ci abita più nessuno, lì.

Ma tu sei rimasto; sei stato accusato di omicidio, sei stato abbandonato da tutti, ma sei rimasto. Sei rimasto nella tua casupola, nel giardino che curi con fatica.

Per questo, quando ti rendi conto che qualcuno è entrato in quella casa, ti avvicini ed entri. Cerchi di mantenere il passo leggero, nonostante la gamba ferita. Poi, senti due voci. Ascolti uno strano discorso e ti accorgi che stanno progettando l'omicidio di un ragazzo, un certo Harry Potter. Non conosci quel ragazzo ma lo vuoi proteggere, perché i ragazzi non devono morire. Ne hai visti morire troppi, quando eri ancora in guerra.

Ascolti quei due sconosciuti e ti pare di sentire qualcosa dietro di te. Qualcuno si sta avvicinando alla porta, richiamato dalla voce più acuta, quella più spaventosa. E poi, sempre ascoltando quei due, ti rendi conto che ora sanno che ci sei pure tu.

E la voce più depressa, quella del sottomesso, si avvicina, aprendo la porta. Cerchi di farti coraggio, entri e ti mostri orgoglioso. Menti spudoratamente, ora hai una moglie e non sei più solo. Dopo tanta solitudine, il pensiero di una possibile moglie, è bello. La voce dell'uomo seduto sulla poltrona, ovviamente girata, ti scopre. Le tue menzogne non funzionano con lui. Rispondi male, vuoi vedere il suo volto. Uomo contro uomo.

Non sai quello che ti aspetta, non sai che su quella sedia, c'è colui che ha ucciso i Riddle. Non lo sai, pensi sia un comune ladro. Un ladro un po' strano, che parla con i serpenti, ovvio. La poltrona viene girata da quello che viene chiamato Codaliscia, che non mostra pietà ma paura verso il suo padrone.

Ma quando lo vedi in volto, perdi tutto quanto. Urli come non mai. Esprimi tutta la tua paura, il tuo terrore e il panico che ti assale, violento. Non ascolti niente di quello che dice, troppo preso dal tuo stesso grido.

Un lampo verde e tutto finisce. Il flusso di sensazioni smette di assalirti, il tuo corpo diventa leggero e, prima ancora di toccare il pavimento, sei morto.

 

Come i Riddle, sei morto senza segni apparenti, come se fosse stata una malattia umana a tranciarti la vita. Come i Riddle, sul volto hai un'espressione di terrore e paura. Come i Riddle, sei stato ucciso da colui che è la piega del mondo.

 

Ed ora, steso a terra, ti riveli per quello che sei veramente: una delle vittime di Lord Voldemort.

   
 
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