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Autore: Inikos DS    22/04/2013    4 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Eccomi con un nuovo capitolo :) Vorrei dare un grazie speciale a tutti quelli che hanno recensito e seguito la mia storia. Allora  questo secondo capitolo è scritto in base al punto di vista di Brad. Quindi da adesso i due Pov si alterneranno. In pratica: un capitolo scritto dal punto di vista di Daniel e quello che segue scritto dal punto di vista di Brad. Buona Lettura.

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Dopo aver passato l’intera serata a limonare con quella scorbutica di Krystal, Brad non ne poteva più di sentire il suo odore stucchevole da far venire la nausea, e di guardare il suo corpo troppo perfetto.
Perciò stufo, verso l’alba si era alzato dal letto, e senza fare il minimo rumore si era rivestito, per poi fuggire con cautela da quell’enorme villa salmone per rifugiarsi a casa sua. Lasciando Krystal nel mondo dei sogni, ignara della sua fuga.
Arrivato davanti al fatiscente edifico, aprì il vecchio portone cigolante, e mentre saliva le scale scrostate, avvertì delle urla lancinanti.
I vicini litigavano di nuovo.
Entrato nell’appartamento il suo cuore si riscaldò un po’. Anche se era composto solo da un bagno, una cucinetta e una camera, Brad lo trovava accogliente, in confronto all’imponente villa di Krystal.
Si avviò verso il piccolo frigo dal quale estrasse una lattina di birra, poi sfilò  una sigaretta dalla tasca, uscì sul piccolo balcone e si sedette sulla vecchia
sedia ad ammirare il sole nascente.
Il cielo terso, l’aria fresca.
Brad inalò profondamente. Il fumo penetrò dentro il suo corpo e sembrò spazzare via un po’ del sapore di Krystal. Bevve un sorso di birra, pungente e un po’ amara. E si immerse nei suoi pensieri:
 
- Odiava Krystal.. Odiava il suo atteggiamento da gran donna, odiava quell’aria maliziosa che assumeva ogni volte che erano insieme. Odiava che andasse in giro a dire che lui era il suo ragazzo. Odiava doverla baciare e toccare.
Ma non poteva farci nulla, lui povero com’era, doveva per forza sottostare a quella gallina smorfiosa e fingersi innamorato, per non finire in completa miseria. -
Inveì contro i suoi genitori  che lo avevano cacciato di casa senza pietà, quando avevano scoperto una bustina di droga nella sua stanza. Brad aveva provato a spiegargli che non era sua, bensì di un suo amico (ora ex amico), ma loro non avevano voluto sentire nessuna ragione e senza pietà lo avevano buttato via, come si fa con un oggetto vecchio. -
E ora era costretto a vivere sotto le dipendenze di quell’arpia, succhiasangue.
L’ultimo tiro, poi il mozzicone si bruciò definitivamente, Brad lo lanciò nel vuoto.
Rientrato andò a cambiarsi, alle 8 avrebbe dovuto attaccare a lavorare, nell’azienda del padre di Krystal che si occupava della produzione di strumenti musicali. A lui era stato affidato “l’egregio” compito di portare i materiali utili per la costruzione, in azienda.
 
 
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Appena finito di lavorare, Brad si precipitò in biblioteca. Il luogo che amava di più. Trovava stupendo immergersi nel mondo dei libri, senza sentire nessun rumore e senza avere pensieri per la testa.
Appena varcata la soglia tuttavia, le sue iridi si posarono su due occhi sfumati di verdi, che lo fissavano, incuriositi.
Ricambiò lo sguardo; chi lo stava fissando era un ragazzo, di sicuro ancora minorenne, dai capelli biondo platino e la corporatura snella e un po’ gracile. Quando quest’ultimo si accorse che Brad lo stava guardando, divenne rosso fuoco e abbassò subito lo sguardo tornando a leggere il libro, che teneva appoggiato sulle ginocchia.
Brad sorridendo si diresse nel reparto dei “Classici” prendendo il suo libro preferito: Orgoglio e pregiudizio.
Senza pensarci troppo andò sedersi nella poltroncina di fronte a quella del biondino.
Aperto il libro iniziò a leggere; tuttavia dopo un po’ avvertì una strana presenza su di se, infatti si accorse che il biondino lo stava fissando di nuovo. Naturalmente lo lasciò fare, non voleva imbarazzarlo nuovamente.
La tasca iniziò a vibrare, prese il telefono un messaggio da Krystal:
< Perché stamattina sei andato via senza dirmi niente? Vieni subito a casa mia devo parlarti. >
- Che palle. Proprio adesso che sto leggendo in santa pace. – pensò infuriato.
Naturalmente non intendeva farsi scappare quel ragazzo così provò ad attaccare discorso:
<< Sei un appassionato di pianoforti? >>  gli chiese, indicando il libro di pianoforti.
<< Si >> rispose, in tono dolce e incerto.
- Che tenero. È così piccolo e indifeso. – pensò Brad continuando a guardarlo. Notando che il suo viso ormai era in fiamme.
Poi si ricordò che avrebbe dovuto presentarsi da subito. Tentò di rimediare, facendo lo sprovveduto:
<< Ah giusto non mi sono ancora presentato. >>
<< Piacere Brad. >> disse porgendogli la mano, nella speranza che ricambiasse.
<< Daniel. >>
Al contatto con la sua mano quasi sussultò, aveva la pelle morbida come la seta e le dita lunghe e affusolate. E poi quel nome Daniel, gli si addiceva proprio.
Il cellulare vibrò per la seconda volta, come un fulmine a ciel sereno e Brad si ricordò di Krystal che lo stava aspettando.
<<  Allora ci si vede, Daniel. >> concluse, avviandosi verso l’uscita.
<< Ciao. >>  sussurrò quello.
 
 
 
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Arrivato davanti alla reggia di Krystal, Brad suonò il campanello,  il grande cancello in ferro battuto si spalancò: sulla terrazza vide la smorfiosa che lo guardava con i suoi occhi azzurri e sorrideva in modo irritante.
<< Brad, amore. Sali su. >> starnazzò agitando la mano.
- Potrei vomitare. – pensò Brad, che aveva tutta la voglia di girare i tacchi e tornare in biblioteca a leggere insieme a Daniel.
Arrivato al piano superiore, Krystal gli si gettò tra le braccia e lo baciò. I lunghi capelli castani gli sfiorarono il viso.
<< Dimmi amore perché stamattina sei fuggito senza dirmi nulla. >> chiese in tono grave.
<< E che stavi dormendo così bene, che non ho voluto disturbarti. >> mentì.
<< Bè, adesso sai già che dovrai farti perdonare. >> disse Krystal facendo scendere la mano verso i suoi genitali.
<< Sinceramente non ne ho voglia, sono stanco. >> esclamò Brad, sperando che la ragazza rinunciasse.
<< Tsk tsk. Non mi interessa, avresti dovuto pensarci prima, quindi adesso dovrai sottostare alle mie richieste. >>
<< E va bene. Hai vinto tu. >> acconsentì Brad abbacchiato.
Pensando alle iridi smeraldine, che lo guardavano con tenerezza.

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Mi auguro che questo secondo capitolo sia stato di vostro gradimento :) Fatemi sapere ;) Dominick Ginger Lavigne
 
  
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