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Autore: Inikos DS    18/04/2013    6 recensioni
Si avvicinò al viso dell’altro, come ipnotizzato dalle labbra schiuse che ispiravano ed espiravano, il petto che si alzava e abbassava.
- Ogni essere è così incolume nell'atto del sonno. Pensò il biondo.
Passò lievemente un dito sulla fronte del moro, delineandone il contorno e scese fino al naso dritto. Solleticò la barba che spuntava dalle guance, inspirò il suo odore.
Brad sorrise.
Il biondo timoroso si bloccò, ma le labbra di quello si richiusero, dormiva ancora; forse avvertiva la sua presenza.
Accarezzò poi le labbra, le baciò con delicatezza, l’altro non parve accorgersi di nulla.
Com'era in pace.
Un bacio ne portò un altro ed un altro ancora… era come drogato da quel ragazzo dormiente…
Improvvisamente però il braccio che lo cingeva strinse la presa, Brad aprì gli occhi.
"Ei…" sussurrò guardandolo. "Sei una visione o cosa?"
Genere: Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Lemon | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Contesto generale/vago
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Salve a tutti, cari lettori, questa è la prima originale che scrivo, spero possiate apprezzarla.
Buona Lettura.


Raggi di luna filtravano dalla grande vetrata, andando a risplendere sull’imponente pianoforte bianco e lucido, dal quale arrivavano dolci note.
Le mani affusolate si muovevano agilmente sui tasti, andando a creare una lenta ed affascinante sinfonia.
Daniel si voltò, sua madre si era addormentata, sentendolo suonare. Si alzò spostando delicatamente lo sgabello, si avvicinò alla vetrata e la aprì.
Sul vecchio balcone di pietra, erano stati deposti con cura ed eleganza tre vasi di azalee. Si avvicinò alla balaustra e si perse ad ammirare il vuoto, un leggero venticello che sapeva di fiori e erba appena tagliata gli scompigliò i capelli platino.
Il grande salice muoveva delicatamente le lunghe fronde come in preda ad una dolce danza. Dai cespugli di rose si alzò in volo un pipistrello, mentre un gruppo di silenziose lucciole volava attorno ad un vaso di magnolie candide.
Una foglia cadde leggera, dall’antica quercia e si adagiò delicatamente sul terreno erboso.
- Per quanto tempo sarebbe durata ancora sua madre.? – si chiese Daniel, lasciandosi sfuggire una lacrima. – Molto presto la malattia che ormai la corrodeva da anni, l’avrebbe messa ko. E  sarebbe caduta per sempre, come quella foglia. – Perché, perché proprio lei doveva soffrire così? Sarebbe stato di gran lunga meglio, se la malattia avesse colpito lui, che non aveva nessuno. Invece no. Il destino aveva deciso di farlo rimanere lì a guardare sua madre andare via.
Rientrato, la osservò: il viso delicato appariva, dopo molto tempo rilassato. I boccoli dorati erano sparsi sul cuscino. Le labbra rosee lievemente aperte. L’unico rumore era quello del suo leggero respiro.
- Amava sua madre, più di ogni altra persona. E non avrebbe permesso a nessuna malattia di portargliela via. -
 
 
 
 
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Nel pomeriggio, dopo la scuola una volta accertato che sua madre stesse bene, Daniel uscì di casa.
Si avviò di buon passo verso la biblioteca, arrivato, si fiondò nel settore Musica, e scelse un libro sui pianoforti. Prese posto vicino alla poltroncina all’angolo. Lì nessuno lo avrebbe disturbato.
 Accarezzò delicatamente la copertina che ritraeva un’enorme pianoforte onice. Lo aprì ne respirò l’odore, e iniziò a sfogliarlo delicatamente. 
- Amava i pianoforti. Erano la sua passione, e quando suonava riusciva a dare sfogo a tutto quello che si teneva costantemente dentro. -
Dopo circa una mezz’oretta la porta della biblioteca si aprì nuovamente emettendo un leggero scampanellio, Daniel rapito da quel suono si girò a guardare: un ragazzo sulla ventina, dai capelli neri a spazzola e gli occhi ambra fece il suo ingresso.
Daniel rimase completamente  rapito da quella figura ultraterrena. Rimase fermo come una statua a contemplarlo fino a quando, quello si girò verso di lui e lo penetrò con le sue iridi.
Il viso gli si sfumò di rosso, e imbarazzato abbassò subito lo sguardo, ritornando nel mondo dei pianoforti.
Passati un paio di minuti, un profumo di sambuco e vetiver lo inondò, si guardò intorno per cercare di capire da dove provenisse quel delicato aroma, e di fronte a sé, vide il ragazzo dagli occhi color miele, che teneva in mano una copia di “Orgoglio e pregiudizio”.  Si sedette alla poltroncina di fronte alla sua.
Il cuore di Daniel iniziò di battere a mille e il sangue si congelò.
- Cosa gli stava succedendo? -
Alzò nuovamente lo sguardo e si perse per l’ennesima volta a guardarlo: gli occhi si muovevano seguendo la catena d’inchiostro. Le labbra carnose e la leggera barbetta lo rendevano affascinante sopra alla norma. Le spalle larghe, tenute strette da una camicia lasciata in parte sbottonata,  che faceva intravedere un po’ di pettorali leggermente scolpiti. Le gambe lunghe e i polpacci resistenti.
Il moro, chiuse il libro e si stiracchiò le braccia; poi parlò:
<< Sei un appassionato di pianoforti? >> chiese a Daniel indicando il libro che teneva in mano.
La sua voce era forte, calda e rassicurante.
<< Si. >> rispose quello. Abbassando lo sguardo. Non riusciva a guardarlo. Ogni volta che lo penetrava con le sue iridi ambrate era come se riuscisse a vedere dentro di sé.
<< Ah giusto non mi sono ancora presentato. >> disse rivolto più a se stesso che a Daniel.  << Piacere, Brad. >>  esclamò puntando la grande mano verso di lui.
<< Daniel. >> rispose a mezza voce. Porgendogli la sua più delicata.
<<  Allora ci si vede, Daniel. >> concluse con un sorriso, che illuminò la stanza.
<< Ciao. >> rispose Daniel in tono quasi monosillabico.
 
 
 
 
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Tornato a casa Daniel, corse a vedere se sua madre stava bene, la trovò seduta in poltrona a leggere una rivista di moda.
<< Mamma sono tornato. >> annunciò, dandole un bacio sulla guancia, che profumava di pesca.
<< Daniel ! Trovato qualche libro interessante? >> chiese la donna, ricambiando.
<< Si un libro stupendo sui pianoforti. Ecco l’ho preso in prestito per fartelo vedere. >>
 
Mamma e figlio passarono la serata accoccolati uno affianco all’altro, sfogliando il grande libro,  perdendosi nei meandri della musica.
Tuttavia Daniel in cuor suo, stava ancora pensando alle due iridi ambrate.
 
 
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Spero che il primo capitolo vi sia piaciuto :)

Prossimamente pubblicherò il seguito. Se potete lasciate una recensione per farmi sapere, se ci sono errori, o lasciare un giudizio personale. Un bacio Dominick Ginger Lavigne :D

  
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