Fumetti/Cartoni americani > Transformers
Segui la storia  |       
Autore: _Cthylla_    22/04/2013    1 recensioni
Un'astronave spezzata in due, due fratelli, i cui destini si incrociano con quelli di autobots e decepticons. Ma...è davvero tutto come sembra?
I buoni sono davvero buoni? Ed i cattivi...lo sono tutti poi così tanto?
Dal capitolo 1:
"Spectra Specter trovava meravigliosa quella sfera di colore azzurro che, seppure in realtà non fosse così, sembrava risplendere di luce propria invece di scippare senza pudore quella di una grande stella non poi così lontana da lei. La giovane cybertroniana, uno scricciolo blu e bianco con grandi occhi azzurri che sembravano abbracciare l’Universo intero, rivolse una fuggevole occhiata al mech blu e nero seduto accanto a lei, apparentemente impegnato a pilotare l’astronave. - più che un pianeta sembra un gioiello - osservò la ragazza. Il suo compagno di viaggio accolse quell’affermazione con un breve sospiro. - può essere. Ma io e te non siamo qui per la sua bellezza…- il tono dell’uomo si raddolcì un po’ - …sorellina. Lo sai, no?"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Arcee, Nuovo personaggio, Soundwave
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Transformers: Prime
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'The Specter Bros'- la serie'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
TSB17

Da quando si era ripresa, Spectra aveva assunto esattamente cinque dosi piene di miscela calmante.
Se non altro le mani avevano smesso di tremare e si sforzava persino di sorridere a Dreadwing ogni volta che le chiedeva se aveva bisogno di qualcosa o come stava.

- Non ti preoccupare per me.

Si era anche riparata il pannello da sola. Mentre lo faceva, Dreadwing si era voltato dall’altra parte in modo da non crearle disagio. La ragazza aveva apprezzato molto il gesto.

Il secondo in comando aveva fatto di tutto in modo che Spectra restasse il più possibile tranquilla. Quella brutta esperienza l’aveva sconvolta al punto da andare in standby, quindi era bene non causarle sconvolgimenti di alcun tipo.

Riflettendo a mente fredda sull’accaduto, al disgusto verso Starscream si era aggiunto anche un certo disappunto nei confronti di Soundwave. Da un lato era comprensibile che avesse avuto solo voglia di ridurre Starscream in un mucchio di rottami, lui al suo posto avrebbe provato la stessa cosa, ma che avesse lasciato Spectra lì sul pavimento in stato di shock e senza pannello era inaccettabile dal suo punto di vista. Avrebbe potuto stendere Starscream, mettere Spectra al sicuro, occuparsi di lei e solo dopo riprendere il pestaggio del seeker.

"Evidentemente Soundwave la pensa in modo diverso, mettendo la rabbia e la voglia di vendetta prima del suo cosiddetto grande amore" pensò.

- Dici sempre così Spectra, ma intanto sei andata in standby.

Spectra ripensò al proprio sogno, che così sogno poi non era stato, e rifletté su quanto la vita potesse essere assurda.
Che doveva fare con Starscream? Aveva l’assassino della sua famiglia a portata di mano, avrebbe potuto dargli quei due ceffoni che si era sempre ripromessa. Poi però rabbrividì, pensando che Soundwave invece che due gliene avesse dati almeno quattro, di “ceffoni a modo suo”.
Una cosa era certa: con Starscream non intendeva più avere rapporti. Faceva meglio a non avvicinarsi a lei da quel momento in avanti. Quando aveva tentato di violentarla forse era un po’ubriaco ed arrabbiato ma sembrava capire benissimo quel che stava facendo e comunque, se dava retta al suo sogno, quando le aveva danneggiato la gamba e ucciso la famiglia era lucidissimo.

- Adesso però sono sveglia, vedi? Quindi sto bene - bevve un altro po’di miscela - Sei gentile ad occuparti di me. Fai di tutto per farmi stare tranquilla…

- Questo è il minimo che possa fare.

Lei sorrise. - Grazie.

- Adesso è l’unica cosa che ti serve davvero: stare tranquilla - si sedette accanto a lei - Nessuno entrerà qui dentro ad infastidirti, a meno che tu non voglia. A parte Lord Megatron, lui per forza di cose può entrare ovunque.

- Non penso che Lord Megatron voglia infastidirmi - osservò Spectra.

Nemmeno a dirlo, suddetto Megatron entrò nell’alloggio di Dreadwing nemmeno due secondi dopo. - Ho saputo quel che è successo. Stai bene?

Lei annuì. - Sì, Lord Megatron. Me l’ha chiesto anche Dreadwing un minuto fa.

Al leader dei Decepticon la giovane femme pareva ancora piuttosto scossa. Al momento non gli sembrava nemmeno così pericolosa come aveva più volte pensato che fosse a causa della sua capacità di influenzare i comportamenti altrui, sembrava solo una piccola, gracile ragazza che era stata strappata dalla piccola bolla di serenità in cui viveva.

- Starscream ha ricevuto la punizione che gli spettava.

Ora si aspettava che, nonostante quel che era successo, Spectra se ne uscisse con un “Spero che non gli abbiate fatto troppo male, poverino, aveva bevuto, non era in sé, l’avete mandato da Knock Out vero? Si riprenderà?”. Fino a quel momento aveva sempre agito in quel modo, cosa che l'aveva sempre lasciato incredulo.

- È stato terminato? - domandò invece, con una freddezza che non le apparteneva e che stupì sia Dreadwing, sia lo stesso Megatron.

Per un attimo non parve più lei, quanto piuttosto una sconosciuta che le somigliava.

- No - rispose il leader dei Decepticon.

- Capisco.

Tra i tre calò il silenzio. I due Decepticon pensarono che tutta quella faccenda l’avesse colpita molto più di quel che pensavano ma si auguravano che non cambiasse e rimanesse la stessa Spectra che avevano imparato a conoscere, alla quale si erano affezionati.

- Comunque c’è mancato un pelo. Soundwave era fuori di sé - disse Megatron - Starscream avrebbe dovuto immaginare che se avesse provato a fare una cosa del genere sarebbero state queste le conseguenze.

- Soundwave non è finito nei guai, spero! - esclamò la ragazza, tornando a sembrare più sé stessa - Non voglio che abbia problemi a causa mia.

- Se non l’avesse fatto lui l’avrei fatto io - borbottò Megatron - Niente guai. Solo che quando ha smesso di punire Starscream non sapeva dove tu fossi andata a finire, cosa alquanto discutibile…

- Era in stato di shock e danneggiata, e l’unica cosa a cui ha pensato Soundwave era il massacro di Starscream - sbottò Dreadwing, per poi ammutolire.

C’erano già abbastanza problemi senza che lui andasse a complicare ulteriormente i rapporti tra tutti, nonostante quel che aveva detto fosse la pura verità.

- Voleva difendermi, Dreadwing - disse Spectra.

- Lo so, ma avrebbe dovuto pensare prima a te - aggiunse cautamente il secondo in comando.

Megatron non fece commenti e, pur pensando che in quel modo Dreadwing rischiava di far allontanare Soundwave e Spectra, non poté riflettere anche sul fatto che non avesse poi tutti i torti. Se mai era il contrario.

- Ma è andata bene lo stesso, no? - sorrise Spectra - A dirla tutta vorrei vederlo.

- Chi?

- Soundwave. Strano che non sia venuto qui anche lui, spero che non voglia riprendere a evitarmi - mormorò tristemente.

- Non è per quello - disse subito Megatron - È solo che non sapeva se avessi o meno voglia di vederlo. Ha fatto le stesse considerazioni di Dreadwing quando si è accorto che eri sparita.

“Le fa sempre tardi, le considerazioni” pensò.

- Se lo vede potrebbe dirgli che non ce l’ho con lui? Nonostante tutto mi ha salvata di nuovo - sorrise ancora.

- Sembra che tu abbia un talento innato a metterti nei guai. Non avrei voluto ricordartelo ma te l’avevo detto: parlare con Starscream non era prudente.

- Non pensavo che avrebbe reagito così. Fino a quel momento ha sempre dimostrato di volermi bene, mi fidavo di Starscream, non avrei mai creduto che lui… - scosse la testa, evitando di aggiungere altro.

Megatron attivò il comm-link.

- Vuole vederti. Muoviti - disse a Soundwave, augurandosi che stavolta le dicesse tutto.

Poco dopo si sentì bussare alla porta, cosa che tra i Decepticon non si usava fare granché (in particolar modo Soundwave e Megatron non bussavano mai) e mentre Soundwave entrava Megatron e Dreadwing uscirono, decidendo di lasciarli soli.

La porta si chiuse.

Soundwave si era fermato a tre metri da lei, sembrava una statua per quanto era immobile.

- Guarda che puoi avvicinarti - gli disse Spectra, un po’perplessa.

Lui obbedì.

- Non ce l’ho con te. Capito?

Soundwave annuì.

- Hai punito Starscream e l’hai fatto per salvarmi… la quarta volta - gli sorrise - Mi salvi sempre.

- Ti ho lasciata sola quando avevi bisogno di me. È imperdonabile.

Spectra si sorprese a sentirlo parlare. - Forse tu non ti perdoni ma ti perdono io. Hai… - fece un sorrisino timido - Hai una bella voce, lo sai?

Lui non rispose.

- Faresti una cosa per me?

- Qualunque cosa desideri - ribatté, del tutto sincero.

- Ti toglieresti il visore?

Trasalì. Forse sarebbe stato più facile procurarle un pezzo di luna ma le aveva detto “qualunque cosa desideri”, dunque avrebbe tenuto fede alla sua parola.
Si fece forza e si tolse il visore. Il rimorso che gli si leggeva negli occhi era enorme, come la tristezza.

- Va tutto bene, davvero. Sto bene. Vedi? - Spectra si sedette sul bordo della cuccetta - Non c’è motivo che tu stia male per me.

- Io non volevo che ti accadesse niente - mormorò l’ex gladiatore - Forse se tu avessi accettato la sua proposta…

Di nuovo al posto di Spectra ricomparve la “sconosciuta che le somigliava”, cosa che lo sorprese un po’.

- è stato un bene che io non abbia accettato, credimi.

Soundwave non fece commenti. Quella freddezza totale oltre a essere del tutto inedita gli ricordava qualcuno, ma non avrebbe saputo dire chi di preciso…

- E comunque - sorrise tornando sé stessa e sembrava non sapere dove guardare - Se anche non avesse fatto quel che ha fatto non avrei potuto digli di sì. La mia Scintilla è già occupata, e non da lui.

Soundwave si ritrasse sbigottito.
La sua Scintilla era già occupata? Voleva dire che Spectra era già innamorata di un altro? Un altro che magari aveva incontrato per inseguire le farfalle o proprio lì nella Nemesis.
Chi poteva essere? Il più probabile era Dreadwing, che si era preso cura di lei, ma poteva anche essere Megatron. Ovvio che il “boss” potesse attrarre una femmina ingenua ed inesperta.

"Magari Knock Out?"

No, improbabile. Forse era un Autobot. Poteva essere quello sbarbatello a cui Starscream aveva tirato fuori la Chiave Omega, Smokescreen, che come età era perfetto per lei, oppure Spectra aveva puntato più in alto e invece che del comandante dei Decepticon era innamorata di quello degli Autobots, Optimus Prime?
O magari di Spectrus Specter! Quella sì che sarebbe stata una tragedia.

- Spero che sia meglio di Starscream - disse Soundwave.

- Questo è sicuro. Dovresti saperlo, anche perché tu questo mech lo conosci.

Spectra ormai aveva deciso, non le importava come sarebbe andata a finire, non le importava che molto probabilmente Soundwave l’avrebbe mandata a quel paese: doveva dirglielo una volta per tutte.
Quella brutta esperienza con i relativi traumi aveva avuto l'effetto di strapparla per un po' dal mondo delle favole, pur non facendoglielo abbandonare del tutto perché era troppo insito nella sua natura, facendola diventare un po’più decisa. Non
sempre seguire le farfalle portava nel paese delle meraviglie, non si sapeva mai cosa potesse capitare nella vita, quindi doveva buttarsi.

- Lo conosco?

- Sì. è abbastanza grosso…

"Abbastanza grosso. Non molto utile per capire chi è" pensò il tecnico.

- Lavora qui nella Nemesis…

"Questo restringe molto il campo. Dreadwing? Megatron? Knock Out?"

- è un aereo…

Dreadwing o Megatron. Chiunque fosse dei due non aveva scelto male, cercò di consolarsi Soundwavwe, anche avrebbe preferito di gran lunga che fosse innamorata di lui.

- è grigio scuro con le bioluci viola - Spectra abbassò gli occhi - Si ostina a coprirsi il viso senza rendersi conto che è un peccato e parla poco.Da quando ci siamo conosciuti mi ha salvata quattro volte.

Soundwave si sentiva incapace di muoversi, di pensare o di fare qualunque cosa.
Aveva capito bene?
Era di lui che stava parlando?

-Sei tu…

A Soundwave gli occhi di Spectra fecero lo stesso effetto della prima volta che si erano incontrati, sembravano avere un mondo intero al loro interno.

- Sono innamorata di te da quando mi sono risvegliata qui nella Nemesis e ho saputo che che mi avevi salvata, proprio come avrebbe fatto un principe. Solo che non te l’ho mai detto perché io ho sempre pensato… - si guardò la gamba - Cosa se ne fa un principe di una come me?

Soundwave non riusciva a crederci. Tutto il tempo che lui era stato zitto convinto che Spectra non l’avrebbe mai ricambiato era stato sprecato, lei era innamorata di lui quanto lui lo era di lei.

"Che idiota sono stato!" si insultò mentalmente.

- La tua gamba per me non è mai stata un problema - disse immediatamente, prendendole la mano - E tutto sono meno che un principe. Io in una favola potrei essere solo il cattivo, invece tu… forse non ti rendi neanche conto di quel che sei. Sei una vera principessa, almeno per me. è per questo che non ti ho mai detto niente, anche se mi sono innamorato di te da quando ho sentito il suono della tua voce la prima volta - adesso entrambi avevano in viso la stessa identica espressione sorpresa - Non mi sentivo "degno". Non pensavo che avresti potuto amarmi.

Tra poco Spectra si sarebbe messa a piangere di gioia. - Sei… tu …dici sul serio? - gli prese l’altra mano e sentì che lui la stringeva - Non stai scherzando?

- Non lo farei mai su questo.

Le si avvicinò di più e la strinse, come avrebbe sempre voluto fare.

- Quindi mi… ami, Soundwave?

- Sì - adesso che gliel’aveva detto gli sembrava così facile, gli veniva così naturale dirlo, come se fosse stato programmato per fare solo quello - Sì! - esclamò, per poi baciarla.

Spectra ebbe la sensazione che fosse esattamente così che le cose dovevano andare: che quello fosse il bacio giusto, che le braccia che la stringevano fossero quelle giuste, che Soundwave fosse quello giusto, l’uomo che aveva sempre sognato, quello perfetto per lei.

Ben presto il bacio divenne ancora più appassionato di quelli che si erano dati lei e Starscream, e fu solo per tre motivi che non finirono per connettersi lì e subito: primo, erano nell’alloggio di Dreadwing; Secondo, Soundwave non voleva che l’idea che le avesse detto che l’amava solo per portarla a letto sfiorasse la mente del suo Scricciolo, soprattutto dopo quel che era successo con Starscream; Terzo, Spectra aveva sempre detto che voleva connettersi per la prima volta col suo compagno di vita.
Ovviamente sarebbe diventato lui il suo compagno di vita, e molto presto, ma non lo era ancora.

Fu dura staccare le labbra da quelle di Spectra, ma c’era un’altra cosa della massima importanza che doveva dirle, e Soundwave non vedeva alcun motivo per aspettare oltre.

- Hai sempre avuto la mia Scintilla, Spectra.

Stavolta la ragazza non resse alla commozione.

- E tu hai sempre avuto la mia, Soundwave…

Da fuori qualcuno batté un colpo sulla porta. - Avete finito?

Soundwave alzò gli occhi al soffitto. Megatron. Per fortuna gli era venuta l’idea di bussare solo quando si erano detti tutto quel che c’era da dire!

- Sì, abbiamo finito.

Entrando nella stanza, Megatron diede un’occhiata ad entrambi. Dalle facce che avevano non gli ci volle molto per capire cos’era successo. - Gliel’hai detto?

- Con chi parla, Lord Megatron? - chiese Spectra, con un gran sorriso.

- Con uno qualsiasi di voi due. Allora?

Soundwave e Spectra si guardarono.

- Siamo fidanzati - disse lui.

- Alla buonora! - esclamò l'ex gladiatore - Era tempo che ti dessi una mossa, stavo iniziando a pensare che avrei dovuto farlo io per conto tuo.

A Spectra veniva da ridere mentre Soundwave trovava tutto quell'entusiasmo eccessivo, e il commento successivo, per quanto veritiero, lo stava facendo vergognare ancor di più per la propria dabbenaggine. Era ancora il più felice tra tutti i mech, gli sembrava di sentire le campane celesti nelle orecchie da quando Spectra aveva contraccambiato la formula, ma…oh, perché Megatron non si faceva un po’i fatti suoi?

- Lord Megatron, mi sa che Soundwave si vergogna.

Scricciolo con quella sua schiettezza non migliorava esattamente le cose. - Spectra, così non aiuti…

- Che si vergogni è il minimo, non di essere fidanzato quanto piuttosto di averci messo così tanto. Bene. Domani mattina partiremo per rivitalizzare Cybertron. Sii felice, Soundwave, ti accompagnerai da conquistatore.

A Spectra tornò in mente un altro dettaglio, che in realtà invece era una questione della massima importanza, un dettaglio che non le avrebbe permesso di accompagnarsi nemmeno con Starscream, rendendo nullo il tutto: Soundwave non conosceva il suo nome completo. Nel giuramento era assolutamente necessario, specie perchè lei era nobile e Soundwave avrebbe preso il suo cognome.
In tutto quel delirio da innamoramento non aveva mai pensato né a questo né che lei non sarebbe rimasta alla Nemesis per sempre, perché prima o poi suo fratello sarebbe venuto a prenderla. Era solo questione di tempo, e c'era anche l’incubo, quello in cui Spectrus uccideva lei e, probabilmente, anche Soundwave.

E se anche quello non fosse stato un semplice incubo, ma un sogno premonitore o un avvertimento di quel che sarebbe potuto succedere? Non aveva voluto crederci con Starscream e aveva sbagliato.

"Mio fratello non lo farebbe mai! Non mi farebbe mai del male. Capirà! Deve capire! Ho trovato l’uomo della mia vita, non voglio rinunciare a Soundwave" concluse "Non voglio, per niente al mondo".

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fumetti/Cartoni americani > Transformers / Vai alla pagina dell'autore: _Cthylla_