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Autore: Clau_red    22/04/2013    6 recensioni
Tante volte ho pensato che tutti quei film, si proprio quelli americani fossero una bufala.
Perchè? Ma dai, nella vita reale sono mai esistite principesse al college o stronzi che improvvisamente diventano principi delle favole? No, ecco la mia risposta.
A volte mi chiedo perchè per fare un film o roba del genere, ci sia bisogno di storie così complessate, che fanno tanto romanzetto rosa.
Nella vita reale gli stronzi non diventano principi e le sfigate rimangono tali.
"Ehi ma che cazzo? Non vedi dove vai?"
"Mi dispiace ma sei tu quello che mi è venuto addosso"
"Non dire cazzate ragazzina"
"Eh non chiamarmi ragazzina"
"Senti non ho tempo da perdere con te e se posso dirti una cosa, sei una gran maleducata"
Senza che potessi ribattere, se ne andò e mi lasciò così, spiazzata e da sola in mezzo a quel corridoio.
Ero appena arrivata nel nuovo college.
La mia prima giornata lì.
Iniziava male.
Quel deficiente non solo mi aveva dato della maleducata, ma mi aveva anche fatto cadere tutti i libri a terra.
Che razza di idiota!
...la mia vita, da quel giorno sarebbe diventata un inferno!
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Universitario
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Capitolo 12. Why?

 
 
#POV’s HELLEN

Ry aveva detto che mi avrebbe raggiunto per dormire.
Dunque, mi cambiai velocemente indossando solo una maglia larga come pigiama e mi misi sotto le coperte. Avevo sonno, tremendamente sonno e i miei occhi iniziarono a socchiudersi lentamente.
Ero ancora in dormi veglia quando sentì il materasso abbassarsi. Non mi girai neanche consapevole del fatto che dovesse essere arrivato Ry. Non mi feci troppi problemi… eravamo amici, insomma.
 
Basta, ero sprofondata nel sonno.
 
POV’s David
 
Ry mi aveva mostrato la stanza dove dormire. Avevo messo lì le mie cose. Poi, feci finta di andare in cucina per prendere un bicchiere d’acqua, ma lo feci solo per controllare che Ry non stesse dormendo accanto a Lei. Non che non mi fidassi del mio migliore amico, ma volevo accertarmene io in prima persona.
Aprii la porta e nell’ombra riuscii a scorgere un solo corpo disteso sul letto.
Mi soffermai con lo sguardo sul suo profilo, i suoi capelli. Mi feci avanti ed entrai nella stanza, senza motivo.
Non capivo neanche io che stessi facendo ma… mi avvicinai.
 Alzai le coperte e mi misi al suo fianco facendo meno rumore possibile per non svegliarla. Lei si sistemò ancora meglio nelle coperte, segno che non fosse completamente addormentata. Però, per fortuna, non si girò verso di me. Che pensasse fossi Ry? Non lo so, ma nel caso, la cosa mi diede terribilmente fastidio.
Perché succedeva tutto a me?
Perché mi stava succedendo proprio QUELLO?
Non lo so, ecco, non lo so.
Dal primo momento che avevo visto quella ragazza, avevo provato un certo senso di attrazione nei suoi confronti. Nel senso che… oh neanche io so come spiegarmi.
So soltanto che sentivo un forte senso di protezione nei suoi confronti e il fatto che a lei stessi sulle palle… mi dava fastidio perché faceva la acida.
 Perché non poteva comportarsi con me come faceva con Ry? Beh perché ero io, no?! Comunque sia, appena si addormentò del tutto, mi avvicinai a lei. Osservai la sue spalle coperte dai suoi lunghi capelli e per un attimo mi incantai.
Mi avvicinai ancora di più a lei. Le mie gambe incontrarono le sue e solo allora notai che non indossasse i pantaloni! In quell’instante la presi tra le mie braccia. Eh se ci fosse stato Ry? Qui con lei mezza nuda? Basta pensarci! Avrei dovuto fare un bel discorsetto a Ry! Se non avesse tenuto a bada le sue mani… avrei saputo cosa fare.
In quella posizione, le mie labbra si trovavano ad un palmo dall’incavo della sua spalla.
Chiusi gli occhi, inspirai il suo profumo e le baciai il collo.
Okay, basta! Ora può bastare. Mi allontano dal suo corpo caldo, mi giro e mi metto a dormire.
Va beh si fa per dire ‘dormire’ perché restai sveglio tutta la notte con quel costante, dolce profumo che inondava le mie narici.
 
POV’s Hellen
 
 
I primi raggi di sole erano comparsi nel cielo e mi iniziarono ad illuminare il viso.
Aprii gli occhi con molta fatica. Ero stanca, feci uno sbadiglio, richiusi gli occhi e mi girai dall’altro lato. Arrivai contro il petto di qualcuno. Era così caldo. Sapevo fosse Ry anche se… doveva aver cambiato il suo profumo. Era buonissimo. Mi accoccolai al suo petto e mi riaddormentai. Ero troppo stanca.
 
POV’s David
 
Appena sentii le sue mani stringere la mia maglia e accoccolarsi a me, spalancai gli occhi. Non ci potevo credere. Se da un lato la cosa mi faceva piacere in quanto stavo bene, da un altro lato mi innervosiva perché sapevo che lei pensasse fosse Ry. Ahhh!
Dovevo mettere in chiaro tutte le idee che avevo in testa! Non sapevo più che pensare o fare. O meglio, fare si! Infatti l’avevo stretta a me, immediatamente. Ma perché? Perché lei? Perché proprio io? Perché noi?
Oltre al fatto che mi desse un fastidio enorme quando stesse con altri, faceva anche la stronza.
 
“Mmm” mugugnò lei
Io non dissi niente. Piano piano però, iniziò ad aprire gli occhi. Diedi un’occhiata all’orologio ed era passata già un’ora da quando si era avvicinata a me.
Appena aprì gli occhi definitivamente, si staccò da me e si alzò dal letto.
Ah che dolore.
“Ma che ci fai tu qui?” fece lei
“Come? Non ricordi?”
Fece segno negativo con la testa.
“Beh …” verità o meno? “sei stata tu a chiedermi di restare e io mi sono limitato a starti vicino” semiverità.
“Non può essere…”
“perché mai?”
“perché io…”
“tu?”
“niente… ora potresti lasciarmi sola?”
La vidi affranta. Avevo fatto qualcosa di male?
Non aveva neanche alzato la voce. Che le era successo?
Non era più la mia Hel. Oddio sono arrivato a considerarla mia. Sono messo male ragazzi.
 
“che succede?” chiesi io
“Nulla, sul serio. Ma lasciami sola ora David”.
Un nome, il mio nome. Aveva pronunciato il mio nome. Ma l’aveva fatto con così tanto disprezzo che ne ero rimasto deluso.
Mi avvicinai a lei.
“che succede?” ribadii io
“nulla sul serio”
Eh no ragazzina! Non puoi rispondermi così. Le presi i polsi e l’attirai a me. Da vicino potevo vedere i suoi occhi verdi ancora più belli… ma questa volta c’era tristezza.
“Perché non me lo vuoi dire?”
Era tutto un perché! Non la capivo, non capivo lei e non mi capivo da solo. Brutta cosa!
“Io…” iniziò…

 
 
 
**ANGOLO AUTRICE**
1. Sono in ritardo
2. Che ne dite?
3. Che ne pensate di David?
Un bacio
Claudia**
  
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