22. Manhattan XXIII








“U-unirmi a te?” sillabò Annie, stordita.
Mercurius le sorrise amabilmente.
“Nello spirito, Annie. Del resto sei sangue del mio sangue: comprenderai la vera natura del potere non appena avrai scelto di venire con me.”
“Venire dove?” domandò la ragazzina, dissimulando il disagio che le proposte del Mercuriale le provocavano. Dietro l’alchimista riusciva a scorgere un’ombra confusa, un profilo femminile che si dimenava a vibrava come una visione tra le fiamme.
“Comprendo le tue resistenze,” mormorò lui, che pareva non curarsi dell’immagine alle spalle. “Per questo credo che sia il caso di mostrarti il futuro.”
Annie spalancò gli occhi e vide sotto i suoi piedi una città fantascientifica, attraversata da veicoli volanti e percorsa da strade luminose e lontane.
“Benvenuta nella Manhattan del ventitreesimo secolo.”
Mercurius ed Annie si immersero tra i grattaceli monumentali e scurissimi, all’altezza dei condotti aerei percorsi delle vetture volanti. Sotto di loro, quartieri poverissimi e case nascoste come grotte. Luci intermittenti, rumori assordanti ed il ronzio continuo di ventole per l’aria, ad ogni angolo di grattacelo.
“L’inquinamento causerà un effetto serra permanente,” spiegò l’alchimista, atterrando piano sull’asfalto. “Gli uomini si accorgeranno troppo tardi degli effetti collaterali delle loro cattive scelte.”
Poggiati i piedi per terra, Annie si voltò in tutte le direzioni, incuriosita, scrutò il cielo che pareva lontano come non mai e studiò i volti degli uomini lontani, seduti attorno al fuoco. C’erano bambini per strada, bambini dai corpi spaventosi.
“Altri effetti dell’inquinamento.” Sussurrò Mercurius.
Annie provò l’impulso di nascondersi.
“Questo è il futuro che l’umanità ha in serbo per noi,” disse ancora l’alchimista, abbracciando con lo sguardo il paesaggio desolato del quartiere newyorkese. “La razza umana, specie di parassiti più avida mai esistita, consumerà le risorse del pianeta e condannerà il futuro ad un’oscurità perenne.”
“Ma è terribile!”
“Sì, tra le altre cose …”
Annie aggrottò la fronte.
“Le altre cose?”
Lo spazio attorno a loro mutò nuovamente. Si trovavano sempre nel futuro atroce predetto dal Mercuriale. All’interno di un grattacelo, però.
“Ti presento la prossima Willow.” Mormorò l’alchimista, indicando la donna dai capelli neri che osservava l’orizzonte oltre le finestre.
Annie quasi non riusciva a credere ai suoi occhi.
“È diversa …” mormorò. “Diversa e triste. Strana. Perché il suo viso è pieno di vene scure?”
Il Mercuriale sorrise.
“Perché la rabbia la alimenta. Accadrà tra poco tempo, nella tua linea temporale: le cacciatrici distruggeranno la fonte di ogni magia. Per essere precisi, sarà Buffy Summers a distruggere la fonte di ogni magia, il Seed che giace sepolto nel cuore della Terra.”
“Beh, per farlo ci sarà pure un motivo …”
“Davvero?” domandò l’alchimista, le labbra piegate in un sorriso sarcastico. “Le dimensioni magiche collegate al pianeta collasseranno su se stesse e gli esseri magici cesseranno di esistere. La magia diventerà dominio di pochi fortunati, nascosta in artefatti preziosi e posseduta solo dai più potenti, dagli stregoni invincibili. La linea delle cacciatrici – quella che la tua solerte zia ha cercato di allargare a dismisura – verrà spazzata via in un istante. Niente più cacciatrici, e vampiri sordi ad ogni richiamo della ragione come bestie randagie, troppo stupide per un padrone. Willow si troverà ad affrontare tutto questo. Per sempre.”
Annie esalò un sospiro.
“Anche tu sei un essere magico, giusto? Voglio dire, l’alchimia si fonda sulla magia.”
“L’alchimia è scienza,” precisò il Mercuriale. “Eppure sì, ha una componente magica non indifferente. La mia arte verrà distrutta, per colpa di una bionda troppo emotiva.”
“Quindi vuoi impedire questo? Vuoi impedire che la magia venga spazzata via?”
“Willow lo vuole impedire, ad ogni costo. Io penso anche ad altro. Alla mia famiglia, per esempio.”
La sagoma dietro il Mercuriale pareva prendere ancora più consistenza.
Era una bambina, una bambina dalla bocca spalancata, che sembrava chiedere aiuto.
“Io sarei la tua famiglia?” chiese Annie.
“Direi di sì.” Rispose lui.
La sagoma si agitò.
Annie fece un passo indietro. Posò un ultimo sguardo sull’ombra triste di Willow, che rimaneva in silenzio al centro di una stanza, e osservò il formarsi di una folla esultante. Una folla di vampiri, dal volto ancora più orribile del solito.
“Cosa cavol –“
“Non ti serve guardare questo.” Mormorò il Mercuriale, allontanando le immagini con un gesto della mano. Un giovane uomo parlava alla folla, un ragazzo dai capelli scuri … “Allora, cosa ne dici della mia proposta?”
Annie si morse le labbra.
“Hai davvero bisogno del mio consenso?” chiese.
“Certo che sì, se te lo domando.”
“Sembra tutto molto interessante, ma –“
“Ma?” ripeté il Mercuriale, più severo. “La donna che chiami madre sta per distruggere una fonte d’energia vitale per il pianeta, il tuo mondo è destinato a perire e la tua amica Willow sta per diventare una forza spietata di vendetta … cosa vorresti ancora di più?”
“La verità.” Sussurrò Annie, intimidita.
La situazione si stava facendo più pericolosa del solito. Bisognava uscire dalla visione del Mercuriale e, possibilmente, trovare il modo di spegnere l’interferenza con la bambina in lacrime.



Willow premette i palmi al suolo e si curvò su se stessa, esalando un lungo ansito dolorante. Le immagini del futuro si erano mescolate a nuove informazioni provenienti dalla linea temporale presente.
Annie era in pericolo.







Noticine sparse ~

[*] Kneel before me! *Loki-voice* *psycho moment* Finalmente sono riuscita a postare l’aggiornamento. Devo dire che è più difficile di quanto pensavo cercare di concludere una fanfiction in cui ci sono tanti argomenti da centrare. Come potete vedere, The Queen si inserisce nell’Ottava Stagione perché, beh … richiama alcuni accadimenti dei fumetti. Ci tenevo a chiudere il cerchio e usare anche qualcosa delle avventure cartacee. Mi hanno offerto un buon punto d’inizio per la mia storia.
Annie e Mercurius fanno un salto del futuro come Buffy in “Time of your Life”. Anche in questa storia viene accennato il problema della distruzione del Seed e del darkeggiamento (?) di Willow futura.