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Autore: Vivian Gerardi    22/04/2013    7 recensioni
Mi passarono mille immagini di me e lui insieme che mi prendeva di violenza e mi baciava , già a quei pensieri così poco puri mi eccitai, entrai nella stanza e senza pensarci due volte lo baciai.
Una scossa mi attraverso il corpo,era la mano di rufy che mi svegliava dal trans appena avuto, mi ero immaginata tutto, di nuovo.
Ho provato a scriver qualcosa, spero che vi piaccia, buona lettura.
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nami, Roronoa Zoro, Z | Coppie: Nami/Zoro
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno
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Era un giorno tranquillo sulla Sunny eravamo riusciti a salpare da un isola e senza farci beccare dalla marina oltrettutto. Nel navigate ognuno faceva il solito, rufy chiedeva del cibo, la mia sorellona leggeva un libro, Franky e Usop erano nel laboratorio a crear qualcosa di nuovo, Brook con Chopper a canticchiar qualcosa è sanji a far le solite moine, l'unico che mancava era quella testa d'alga che sicuramente era i'm palestra ad allenarsi. Decisi di andarlo a disturbare ma mi lasciai incantare da tutto quel ben di io che ha, un torace possente, addominali scolpiti e quelle braccia così muscolose. Mi passarono mille immagini di me e lui insieme che mi prendeva di violenza e mi baciava , già a quei pensieri così poco puri mi eccitai, entrai nella stanza e senza pensarci due volte lo baciai. Una scossa mi attraverso il corpo,era la mano di rufy che mi svegliava dal trans appena avuto, mi ero immaginata tutto, di nuovo, ma com'è possibile che la mia mente riusciva a far questi viaggi così veri, cavolo sentivo le sue labbra sulle mie,gli feci un sorriso e ritornai nel mio studio a disegnar le mie carte e a rilassar mi un attimo. Passarono i giorni e i miei trans erano sempre più frequenti, ne parlai con Robin e mi disse che era il mio cuore che si ribellava e che voleva aver lo spaccino una volta per tutte. Quante volte avevo immaginato di confessarmi,in due anni che siamo stati separati,ma appena ne ho l'occasione avevo evitato un po per paura della sua reazione e un po paura di rovinar il giusto equilibrio della ciurma, della nostra famiglia, ma non potevo andare così, mi stavo facendo male da sola. La sera stessa decisi che gli avrei parlato,costi quel che costi, tanto aveva il turno di vedetta, dovevo solo stare calma e aspettare qualche ora e poi il gioco sarà fatto, solo qualche ora mi ripetevo nella mente. Le ore passarono lentamente e il conto alla rovescia era sempre vicino, dopo la solita cena movimentata tutti erano rientrati a dormire, e io sgattaiolai fuori come se fossi una ladra. Me lo ritrovai davanti alla cucina, "che ci fai qui mocciosa?" ecco il solito nomignolo, "avevo fame testa di verza" fame? Ma mica ero rufy, perché fra tutte le scuse proprio quella mi era saltata in mente? Non ci fece caso e andai verso il frigo, non volevo più strani filmini in testa ora doveva accadere per davvero! Misi la mano dentro il frigo e senza nemmeno farci caso presi le prime cose che c'erano. "cosa ci fai con quelle cose? Eh giochi erotici da sola?" Guardo cosa avevo preso, panna e fragole, dopo qualche secondo di smarrimento ritornò in me, ha voglia di litigare bene allora iniziamo, " cosa ti fa pensare che le faccio da sola?" Ok ora vediamo se è geloso " ah si non credevo che tu e Robin facevate queste cose?" Vuole giocare sporco iniziamo "no buzzurro sai il cuoco è molto bravo a cucinare ai fornelli chissà se anche sopra di me lo è" ok forse ho parlato troppo, spero che sia un altro viaggio mentale, invece no, non lo è lo sento ringhiare contro di me e avvicinarsi con lo sguardo da demonio, mi soffia sulle labbra " non penso proprio, tu sei mia" e mi bacia con violenza, mai in tutti i trans avuti fin ora erano come questo, il suo sapore mi mandava in ebbolizione il sangue, ero ubriaca di lui, si fece spazio dentro alla mia bocca, la sua lingua giocava con la mia, mi mordeva le labbra per poi continuare, smisi per respirare per tutto il tempo, poi la sua voce sensuale mi portava alla realtà, "mocciosa devi respirare se no non possiamo andare avanti" Ripresi a respirare mentre lui con una mano prese la panna preparata da sanji e me la spalo sulla spalla per poi levarla via, i brividi mi avvolgevano, cavolo se era un sogno non volevo svegliarmi, continuò questa dolce tortura per poi mettersi una fragola in bocca, mi invito di mangiarne metà, e mentre l'assaggiavo il bacio diventava più passionale, si ristacco da me lo maledi in tutte le lingue del mondo, ma lui mi si avvicinò all'orecchio e soffiandogli contro mi sussurrò " mmm fragole panna e mandarino è un ottima accoppiata" Ero arrivata al limite stavo cedendo ma poi boom la sua voce "mocciosa ti ho chiesto cosa ci fai qui?" Di nuovo di nuovo un sogno ad occhi aperti, eh no basta non gli risposi andai dritta al frigorifero, lo aprì e tirai fuori la panna e le fragole. Con un dito presi la panna e feci ciò che aveva fatto a me nel sogno, non rispose a nulla, senti il suo respiro cessare, lo guardai desiderosa di lui, e gli risposi come lui aveva detto a me "testa di verza devi respirare se no non possiamo andare avanti" e lo ripresi a baciare, gli sussurrai se questa era la realtà, la sua risposta fu un sollevarmi e mettermi sul tavolo e baciarmi e ribaciarmi, finché i baci non divennero più spinti e i vestiti raggiungevano il pavimento, si questa è la realtà, deve esserlo se no giuro che impazzisco, di fece strada dentro di me, con leggere spinte, si è la realtà, cercai di trattenere i miei gemeti, ma con scarso successo, lui con il solito ghignò mi guardava mentre le spinte di facevamo più forti, e mi riprese a baciare, raggiunsi l'orgasmo, mugugnando il suo nome e lui non si fermò affondo ancora in me, lo sentii ormai allo stremo e mentre io raggiunsi un secondo orgasmo lui si riversava in me. Si staccò da me riprendendo un po' di quel autocontrollo che aveva perso e mi passò i vestiti, quando eravamo di nuovo vestiti, mi accarezzo il viso, mi sussurrò "spero che questi giochi li fai solo con me" lo guardai negli occhi, così neri, "si spadaccino da quattro soldi, alla fine sono tua" mi ribacio di nuovo, e di nuovo rifacemmo l'amore, non mi aveva detto nulla, ma quel bacio era tutto. Mi risvegliai alla mattina nella mia stanza, confusa, era successo davvero o possibile che era stato un sogno, eppure non ero mai andata oltre a un bacio passionale, mai avevo fatto l'amore, dovevo sapere, ma come, mentre mi alzavo la mia sorellona mi guardava con uno strano sorriso, ma senza darci troppo peso andai subito in cucina, la colazione era pronta, appena entrata c'era sanji che gridava chi aveva mangiato le fragole e la panna, uno strano sorriso illuminò il viso di zoro e quello mio, si era successo davvero, Robin entrò dopo di me canticchiando "perché non lo dici tu navigatore?" Arrosi senza volerlo e mi misi seduta davanti a lui, giocherellava con il cibo e mi guardava con lo sguardo malizioso e sussurrò " dopo, palestra" lo guardai malandrina e ripresi a mangiare più veloce di rufy, con una scusa mi alzai e lo spadaccino uguale, chissà se qualcuno aveva capito, fatto sta che sentii delle risate e le grida di dolore di sanji, mi voltai verso di Zoro e ghignava, quel maledetto ghignò volevo toglierlo, ma allo stesso tempo mi faceva impazzire. Appena entrati in palestra mi prese per i fianchi, mi schiaccio tra il muro e il suo corpo, oddio il suo profumo mi mandava in pappa il cervello, i baci prima casti ora avevano ripreso l'intensità di ieri sera, poi si staccò da me e ecco mi chiesi se era un sogno e se ero ancora in cucina, invece no, prese dalla tasca un mandarino, uno dei miei mandarini? La rabbia iniziò a crescere dentro di me, come aveva potuto prenderlo, oltretutto senza il mio permesso? " Sai che ti costerà caro questo atto?" " non vedo l'ora di sapere come faro a pagare visto che non ho soldi" ecco iniziano a litigare? Ma non eravamo pronti a far dell'atro? " che ti dice che vorrò dei soldi?" "Ah vero tu non li vuoi mai i soldi" mmm quanto lo odio quando fa così ma prima che potessi dire o fare qualcosa mi taglio l'esile vestito che avevo addosso e mi riprese a baciare, si rifaremo di nuovo l'amore, e così di stato. I mesi passarono e io e Zoro ci vedevamo sempre appena avevamo tempo; i nostri amici, la nostra famiglia, facevano finta di niente ma sapevo che avevano intuito tutto, e gli andava bene, l'avevano accettata e ne ero grata, per tutti, i sogni erano svaniti, forse aveva ragione Robin era il mio cuore che si stava ribellando, ora potevo vivermi Zoro vero e reale, e che mi amava come io amavo lui, e dopo ogni bisticcio facevamo pace, nei migliori dei modi. Eccomi qui, ringrazio kiko90 e Nami_88 per avermi convinto a pubblicarla, e tutti coloro che leggeranno e/o la recensiranno!
  
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