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Autore: xmaliks    22/04/2013    2 recensioni
«Non capisci proprio, eh? Ti ho raccontato tutto di me, mi sono completamente lasciata andare con te, e invece vengo a sapere che tu volevi solo portarmi a letto per vendetta! Ti ho raccontato tutte le mie relazioni, fino all'ultima con Zayn.»
«E io ho fatto lo stesso, fino all'ultima con Kristen.»
«Comunque, come vedi ora non c'è nessun maniaco pronro ad uccidermi. Puoi benissimo andartene.»
«Non me ne vado da nessuna parte.» obbiettò con decisione. Harry fece un passo verso di lei e preoseguì calzante: «Non ho solo paura che il maniaco ti faccia male. Ho paura di perderti punto e basta.»
«Oh, certo!»
«Sì, ho paura di perderti. Non sarei stato pronro a darti il mio cuore di un piatto d'argento in cambio di un sorriso.» disse Harry e prese ad accarezzarle i morbidi capelli.
«L-lasciami.» gli intimò con poca convinzione.
«No».
Sophie deglutì, non poteva negare di amare Harry. Non riusciva.
Genere: Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Believe me.
 


«Non ci posso credere. Quindi è stata tutta una balla?» Sophie non poteva crederci.
Harry Edward Styles, il ragazzo che l'aveva salvata dall'attacco di un suo persecutatore qualche settimane prima le aveva mentito. Su tutto, forse.
«Mi dispiace, Sophie. Ma riguardo ai miei sentimenti, non mentivo! Te lo giuro.»
«Stai zitto!» Sophie gli voltò le spalle e si morse un labbro per non piangere. Avevano fatto più volte l'amore, si era fidata di lui, si era lasciata andare e invece aveva scoperto la terribile verità. Quale?
Harry aveva organizzato tutto il loro incontro con uno scopo: portare a letto Sophie per poi sbatterlo in faccia al suo ex migliore amico Louis William Tomlinson che tre anni prima aveva tradito la fiducia dell'amico portandosi a letto la moglie, Kristen. E quando, proprio tre anni prima, aveva scoperto che Louis si era fidanzato con Sophie, ha iniziato a progettare la sua vendetta.  
«Voglio andarmene.» disse Sophie prendendo la sua borsa. Subito Harry la fermò per un braccio. «Non ci pensare nemmeno, Sophie. Il tuo persecutatore ha tentato di uccideti solo una settimana fa, è troppo rischioso.»
«Non mi importa! Per una notte andrà tutto bene.» Scansò via il ragazzo e si avviò velocemene verso la porta. «Non farlo. Ti prego.»
«Lasciami in pace, me la caverò da sola.»
«Ha tentato di ucciderti, Sophie! Non puoi cavartela da sola!» sbottò Harry ponendosi davanti a lei.       
La ragazza corse via velocemente e appena vide l'amico di Harry, Niall gli si avvicinò. «Portami via.» mormorò al biondo.
«Non posso. E' troppo rischioso.»
«Per una notte non mi succederà nulla. Il mio persecutore non sa dove mi trovo.»
«Non puoi saperlo, Sophie!»
Lei non gli diede ascolto, saltò in auto e fece per mettere in moto, ma con scarsi risultati. «E va bene.» disse Niall entrando nell'auto. «Posso almeno guidare io?»
Sophie annuì e uscì per prendere il posto accanto al guidatore. Niall prese la borsa di lei  e si mise a guidare. «Dove vuoi andare?»
«Portami in un qualsiasi motel.»

Poco dopo furono in un motel della Louisiana. «Grazie, Niall. Ora puoi andartene dal tuo amichetto.» disse lei pagando il conto per la notte e avvicinandosi all'ascensore.
«Aspetta, Sophie. So che Harry ha sbagliato a mentirti. Ma lui ti ama. Ti ama davvero!»
«Ora non ha più importanza. Domani mattina assumerò una nuova guardia del corpo e Harry sarà solo un brutto ricordo».
Niall scosse la testa sconsolato e si avviò ritornando all'auto.
Sophie invece, una volta salita in camera la esaminò per bene, accese il suo computer e mandò un e-mail al fratellastro, Louis.
Il padre di Louis aveva avuto una relazione con la madre di Sophie, ma i due non si sono mai potuti incontrare, e solo tre anni fa si sono ritrovati. Quandò iniziò la storia del persecutatore, il fratellastro cercò di aiutare la sorella facendola alloggiare in casa propria, ma dovendo mantenere segreta la vera relazione tra i due, finsero di essere fidanzati. Ed è per quello che Harry da tre anni escogitava un piano per poter conoscere Sophie e mettere in atto la sua vendetta contro l'amico.
Perse circa quaranta minuti davanti al computer e dopo si diresse verso il bagno per fare la doccia. Venti minuti dopo, decisamente più rilassata, uscì dalla vasca con un finto sorriso sulle labbra, che persò si spense allìistante, quando si accorse di non essere più sola.
«Harry!» esclamò Sophie mentre improvvisamente il suo stomaco partiva per un giro sulle montagne russe.
Lui era lì fermo, che la guardava. Lei rabbrividì. «Come hai fatto a..» cominciò ma le parole le morirono in bocca.
Lo guardò un'altra volta e vide che aveva i pugni serrati, le mascelle serrate e la fronte aggrottata.
Harry prese la borsetta di Sophie e prese una specie di scatola di plastica nera, grande come un portapillole.
«Cosa diavolo è?» gli chiese.
«Un localizzatore GPS.»
«E com'è finito nella mia borsa?»
Harry rispose con un sorrisetto enigmatico e Sophie capì che a infilarglierlo nella borsetta era stato Niall.
«Niall, eh?» borbottò.
Harry scrollò le spalle. «Mi ha solo facilitato il compito.»
«Devi andartene, Harry.» Sophie ad un tratto ritornò seria.
«Conosci qualche guardia del corpo esperta e affidabile? Oppure assumerai un qualsiasi pagliaccio con un pò di muscoli? Hai veramente intenzione di affidare la tua vita al primo nome che incontri sull'elenzo telefonico?» la provocò.
«Non sono più affari tuoi, ora.»
«Perchè? Solo perchè ti ho raccontato la verità? Non preferisci sapere la verità? Preferivi essere riempita di bugie?»     
Sophie strinse l'accappatotio a sè. «Non capisci proprio, eh? Ti ho raccontato tutto di me, mi sono completamente lasciata andare con te, e invece vengo a sapere che tu volevi solo portarmi a letto per vendetta! Ti ho raccontato tutte le mie relazioni, fino all'ultima con Zayn.»
«E io ho fatto lo stesso, fino all'ultima con Kristen.»
«Comunque, come vedi ora non c'è nessun maniaco pronro ad uccidermi. Puoi benissimo andartene.»
«Non me ne vado da nessuna parte.» obbiettò con decisione. Harry fece un passo verso di lei e preoseguì calzante: «Non ho solo paura che il maniaco ti faccia male. Ho paura di perderti punto e basta.»
«Oh, certo!»
Sophie gli voltò le spalle ma Harry l'afferrò e l'attirò a sé. Appena Sophie lo sentì premere il bacino contro le sue natiche dovette compiete un immane sforzo di volonta per non provare un fremito di desiderio.
«Sì, ho paura di perderti. Non sarei stato pronro a darti il mio cuore di un piatto d'argento in cambio di un sorriso.» disse Harry e prese ad accarezzarle i morbidi capelli.
Sophie rimase profondamente colpita da quelle  parole.
«L-lasciami.» gli intimò con poca convinzione.
«No».
Sophie deglutì, non poteva negare di amare Harry. Non riusciva.
«Sei la cosa più bella che mi sia capitata, Sophie.» le sussurrò baciandole il collo. A quel punto, Sophie non potè più resistere: infilò le mani tra i riccioli di Harry e iniziò a baciarlo.
Lui le tolse l'accappatoio e si guardarono. «Fammi tua, Harry»
E così fece, si lasciò andare col ragazzo che amava.


Il mattino seguente si svegliarono entrambi con lo scatto della serratura della porta.
«Niall!» esclamò Harry vestendosi. «Cosa ci fai qui?»
«Il maniaco, Harry» Sophie si strinse il lenzuolo al petto. «D-dov'è?»
«Bisogna stare attenti, sono arrivate altre foto. Ritraggono te e Harry al vostro primo appuntamento»
«Oddio, no..» Sophie era spaventata, lo era sempre quando si trattava del maniaco. Come non esserlo d'altronde?
Niall ordinò a Sophie di andarsi a vestirsi, fece appena in tempo a mettersi slip e reggiseno che qualcun'altro entrò dalla porta.
Harry si gettò addosso a Sophie per proteggerla, ma appena videro che era Louis si rilassarono tutti, o almeno quasi tutti.
« Toglile le mani di dosso!» gridò Louis puntando una pistola a Harry.
«No, Louis, no!» si alzò. «Metti subito giù quella pistola»
«Questo ricciolino qui.» maneggiò un pò la pistola. «Sì, proprio lui ha organizzato tutto questo per una vendetta, sai?»
«I-io lo so, Louis! Ora metti giù la pistola!»
Lo sguardo di Louis era confuso. «Non sei arrabbiata con lui?»
«Lo ero, sì lo ero, ma..»
Sophie si immobilizzò vedendo Zayn entrare nella stanza e chiudersela alle spalle.
«Che puttana» sorrise beffardo. «Cos'è? Hai fatto un'orgia con questi bastardi, eh?» fece un ghigno e Sophie aprì la bocca per parlare.
«T-tu..»
«Sì, io tesoro!» puntò la pistola verso tutti, a uno a uno. «Sono venuta per salvarti.»
«C-come?»
«Ucciderti, mia cara»
Una lacrima scese dal viso di Sophie. «Ma perchè, ti prego, no!»
Louis si gettò contro Zayn con le mani protese per toglierli l'arma. Zayn emise un grido rauco e si scostò, sparando due colpi in direzione di Louis.
Assordata dagli spari, Sophie urlò mentre il fratello si buttava a terra per schivare i proiettili e rotolava lontano. Corse per accettarsi che non fosse ferito ma Zayn le puntò la pistola contrò e le intimò di tornare a letto.
Tremante, lei obbedì e s'infilò sotto il lenzuolo, tenendolo stretto. Harry si chinò per aiutare Louis a rialzarsi mentre Zayn teneva Sophie sotto tiro.
«Non muoverti o sparo» le intimò Zayn.
«Sto bene. Fai come ti dice e non preoccuparti per me.» le disse il fratello, Louis rialzandosi.
«Nessuno tenti mosse stupide o gesti eroici» ringhiò ancora Zayn.
Sophie fece un respiro profondo nel tentativo di calmarsi. Conosceva Zayn e sapeva che, se si fosse abbandonata all'isterismo, non avrebbe fatto altro che perdere la testa. «Perchè sei qui?» gli chiese sforzandosi di adottare un tono impersonale. «La mia vita personale non ti riguarda più.»
«Hai ignorato i miei bigliettini e le foto. Ero anche pronto a perdonarti ma quando ti ho visto con quel porco di Harry non ci ho visto più.»
«Quindi non è stato Liam?» chiese Sophie, incredula. Liam era il ragazzo con cui Sophie tradì Zayn.
«Certo che no!» rispose Zayn quasi con fierezza.
«Quindi sei stato sempre tu a perseguitarmi?» Mentre Sophie lo faceva parlare, Niall e Harry si guardavano tesi, pronti a scattare. Sophie capì le loro intenzioni e scosse la testa.
«No!» bisbiglio.
«Ma io ti salverò!» esclamò Zayn.
«I-io non voglio! Ormai io e te non stiamo più insieme, Zayn! Ti avevo lasciato tempo fa!»
Sophie, pronunciate quelle parole, si immobilizzò mentre Zayn sollevava l'arma e la puntava esattamente verso il punto in mezzo alle sue sopracciglia. Capì che Zayn era veramente pronto a ucciderla.
«Ora!» gridò Harry nel silenzio totale.
Niall reagì immediatamente al segnale. Afferò Sophie e la gettò a terra in un groviglio di gambe e braccia. Con la coda dell'occhio Sophie vide Harry  che afferrava la pistola di Niall e poi dava una spallata a Louis  per spingerlo fuori dalla linea del tiro, per evitare che fosse colpito accidentalmente. Sophie lo vide prendere la mira contro Zayn, poi non seguì più la scena perchp Niall la tirò via cercando di farla infilare sotto il letto, al riparo dai colpi.
Tuttavia Sophie  non fece in tempo a mettersi in salvo. Zayn puntò la pistola contro di lei, un'espolosione riecheggiò nella stanza e, un attimo dopo, lei avvertì un dolore bruciante in pieno petto, tanto forte da farle uscire con veemenza tutta l'aria dai polmoni. Emise un grido ma un secondo sparo soffocò il suo urlo.
Sophie cercava invano di respirare, sentendosi sempre più libera e leggera, senza penso, tanto da galleggiare in aria, verso il soffitto. Ci fu un grido e il tonfo di un corpo che cadde a terra. Harry gridò il suo nome in tono angosciato. «Sono qui.» farfugliò Sophie, cercando si sopportare il dolore, senza capire perchè improvvisamente si sentiva strana.
«L'hai colpita!» esclamò Niall, furibondo.
Era stata colpita? pensò Sophie, inebidita. Aprì meglio gli occhi appena in tempo per vedere Niall che afferava la maglietta buttata per terra di Harry e gliela premeva sul seno. Le doleva moltissimo il torace, tanto da impedile di respirare.
«No..» si lamentò, senza fiao. «Zayn?» chiese preoccupata.
«Harry l'ha colpito ma non morirà, pagherà. Stai tranquilla. E' tutto finito.»        
«Dove l'ha colpita?» chiese Harry all'amico.
«Al seno penso.» rispose Niall. «C'è sangue dappertutto, non si vede esattaente il foro d'entrata. Chiama subito il pronto intervento. Ha una forte emorragia. Sbrigati o la perderemo!»        
Harry caddè in ginocchio e guardò con orrore il viso cereo di Sophie che diventata di un pallore mortale. Strappò il lenzuolo dal letto, lo avvolse intorno alla ferita togliendo la maglietta di Niall, ormai zuppa. Premette forte con entrmbe le mani per cercare di arrestare l'emorraggia mentre Niall, cupo in viso, telefonava.
«Porta via Louis» gli ordinò una volta terminata la telefonata. «Resto io con lei.»
«Io non la lascio.» obiettò Louis con fermezza avvicinandosi. Harry sollevò lo sguardo sul rivale che incombeva su di lui, chino a terra accanto al corpo inerme di Sophie.
Harry non riusciva ad arrestare l'emorragia, il sangue continuava a sgorgare a fiotti, allargandosi come un osceno fiore sclarlatto sul lenzuolo.
«Tieni duro, Sophie, non mi abbandonare.» la implorò. «Non puoi arrenderti proprio ora. Ti amo!»
«Davvero?» domandò stupito Louis. «Tu l'ami veramente?»
«Sì, sono innamorato di lei, soddisfatto?» abbassò lo sguardo sul corpo di Sophie. «Ora vuoi andartene?»
Louis esitò. Successivamente, da lontano si udirono delle sirene che si avvicinavano. Intanto Harry teneva stretta Sophie  sentendo la vita di lei che gli sfuggiva tra le dite insieme al sangue. Era l'unica donna che avesse mai realmente amato. «Stai vicino a Sophie.» disse Niall avviandosi verso l'uscita: doveva occuparsi di quel bastardo di Zayn.
Harry annuì, continuando a tamponare la ferita.  «Grazie» mormorò a bassa voce guardando l'amico uscire.


«Che novità ci sono? Com'è la prognosi?» gli domandò Harry sottovoce.
«I medici sono ottimisti.» sussurrò Niall. «E' uscita dalla sala operatoria circa venti minuti fa. Il chirurgo ha eseguito l'intervento e ha detto che se la caverà»
Sophie  non rischiava di morire!, penso Harry«Grazie a Dio!» sospirò.
«La pallottola non ha sfiorato organi vitali, ma ha perso molto sangue e ha bisogno di una trasfusione. Un'infermiera è venuta un attimo fa a chiedere se ci sono amici o parenti del gruppo AB positivo per donarle il sangue.»
«Io sono A positivo.» disse Harry, rammaricandosi. «Purtroppo io sono B negativo.» proseguì Niall.
«Io sono AB positivo.» intervenne Louis. «Ho già dato la mia disponibilità. Verranno a farmi il prelievo fra poco.»
«Grazie» mormorò Harry sostenuto.
«Lo faccio principalmente per lei.» rispose freddo Louis.
«Mi dispiace, Louis. Per tutto» mormorò alzandosi Harry e avvicinandosi a Louis. Lui lo guardò e si appartarono in un luogo più privato.
Si chiarirono, Louis disse a Harry la verità sulla sua vera relazione con Sophie e entrambi si pentirono per tutto il male che si fecero.
Dopo di che Harry si voltò a guardare Sophie. «E' ancora sotto l'effetto dell'anestesia?»
«Non so, dieci minuti fa ha aperto gli occhi, ma da allora non si è più mossa.»
«Ha detto qualcosa?»
«No, si è guardata intorno, ha visto me e Niall, ha abbozzato un sorriso e ha richiuso gli occhi.»
Harry sospirò.
«Ora è meglio che vada» disse con tristezza. «Quando si sveglierà..» s'interruppe cercando le parole. «Dille che mi dispiace.» Con i pugni stretti, si costrinse a voltare le spalle, e andsare via.



Dopo qualche giorno Harry gironzolava avanti e indietro nella stanza di casa sua, dove fino a pochi giorni fa c'era anche Sophie. Aveva paura di andare da lei, a casa sua e del fratellastro, a chiederle di nuovo scusa.
«Harry» esordì Niall seduto sul divano. «Smettila di camminare, e va' da lei»
«Non posso»
Il biondo si mosse di poco. «Sì che puoi, perchè dici il contrario?»
«E' stata quattro giorni in ospedale e io non ho avuto il coraggio di andare una volta dentro la stanza! Mi odierà per questo»
«Mmh» disse Niall portando due dita sotto al mento. «Questo non lo sapevo, perchè non sei entrato?»
«Che ne so. Forse perchè per colpa mia poteva morire?» rispose sarcastico Harry fermandosi e coprendosi il viso con le sue grandi mani. Fece un grande respiro e si spostò i riccioli di lato.
«Dimmi qualcosa, Horan» si avvicinò all'amico. «Come posso presentarmi da lei, come se niente fosse?»
«Harry, vai da lei e basta! Poi le dirai quello che sentirai di dirle in quel momento. Stop, non è difficile, su!»
«E va bene, e va bene» Il riccio prese una giacca di pelle, se la mise sulle spalle e partì verso casa di Sophie, o forse doveva dire di Louis? Poco importava: lui andava lì per lei.
In mezz'ora arrivò a destinazione, parcheggiò l'auto con calma e una volta arrivato il momento di bussare alla porta si bloccò.
Si sistemò i capelli, respirò a lungo e fece per bussare quando una voce dietro di lui lo fece voltare. «Harry? Cosa ci fai qui?»
«Louis» lo salutò. «Sono qui per Sophie.»
L'amico annuì e posando una busta a terra estrasse le chiavi per aprire la porta di casa. «Va' a parlarci. Io andrò a fare qualche altro giro»
Fece per andarsene, ma il riccio lo fermò. «Aspetta, Louis, perchè mi stai aiutando?»
Louis sorrise e prese a parlare. «Per il semplice fatto che non ce la faccio più a vedere Sophie stare male ogni giorno.»
Harry trasse un ultimo grande respiro ed entrò in casa. Camminò un pò spaesato nella casa, e quando giunse nella cucina la vide. Sophie tentava di aprire una scatolina con un solo braccio, dato che l'altro era ingessato.
«Vuoi una mano?» chiese Harry avvicinandosi. Lei scattò spaventata e quando riconobbe il ragazzo si guardò intorno. «No, grazie»
«Io, Sophie..»
«Stai zitto, Harry» mormorò chiudendo gli occhi. «Voglio solo farti una domanda, una sola.»
Harry annuì. «Dimmi»
«Perchè non sei venuto a trovarmi? Una volta, dico, una!» sbottò lei arrabbiata. 'Aveva ragione' pensò Harry.
«Avevo paura» ammise dopo un pò. Lei inarcò un sopracciglio. «E perchè? Di cosa?»
«Della tua reazione, Sophie. Stavi per morire e tutto per colpa mia, sei stata attaccata da un maniaco per colpa mia, avevi bisogno di una trasfusione di sangue ed io non ho potuto dartela.» Si fermò e subito dopo riprese. «Mi sono sentito così colpevole e inutile nei tuoi confronti..»
Harry non ebbe il tempo di finire la frase che due labbra calde si posarono sulle sue. «Harry, Harry» mormorò Sophie scuotendo la testa. «Tu davvero pensi che io sia arrabbiata con te per queste stupidaggini?»
Harry aggrottò la fronte. «Volevo te, non il tuo sangue o altro. Volevo solo te al mio fianco» spiegò.
«Ma io..io mi sentivo a disagio a starti vicino senza poter fare nulla»
«Tu mi hai salvato la vita, Harry!» esclamò lei. «Tu, Harry, tu sei tutto per me, davvero. E io avevo solo bisogno del ragazzo che amo al mio fianco ed è questo che mi ha fatto più male: sapere che tu non c'eri»
Harry si avvicinò alla ragazza, la prese per i fianchi facendo attenzione al braccio ingessato e la baciò di nuovo. «Se ti prometto che non ti lascerò più, mai più, mi amerai?»
La ragazza si morse il labbro sorridente. «Devi solo provarmi che mi ami davvero, e sai come?»
Harry sorrise malizioso. «Chiedendoti di sposarmi?» domandò lui.
«S-sì.» balbettò lei emozionata, e presero di nuovo a baciarsi.
Harry aveva salvato la vita di Sophie più di una volta, e lei aveva salvato la vita di lui in una volta sola.





The End.

Com'è grande questa scritta, eh? ouo
Non so perchè, ma mi piaceva hahah.
Cccomunque, tornando alla one shot, spevo vi sia piaciuta, ci ho messo un sacco di giorni per scriverla e mi sono impegnata tanto uu
Ammetto che l'idea non è uscita dalla mia testolina bacata, ma leggendo un libro che mi ha prestato una mia amica ho iniziato a pensare a questa storia.
Il libro era lungo e anche molto bello perciò ho cercato di riuassumerlo un pò in questa one shot, ma non sono sicura sia venuta tanto bene :/
In ogni, caso fatemi sapere cosa ne pensate con una recensione! c:
GRAZIE A TUTTE.
twittah: @ljamsoul

   
 
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