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Autore: LovebieberStar    22/04/2013    2 recensioni
Tratto dal testo:
Mi siedo sulla solita panchina,osservo il solito debole chiarore,leggo il solito libro.
E anche lo stesso uomo si siede al mio fianco.
Si gira verso di me e mi porge la mano.
La osservo lentamente.
-Mi chiamo Peter- sussurra accennando un sorriso.
-Brianne- sospiro afferrando la sua mano.
Ripongo le mie mani nelle tasche calde.
Ci scambiamo un lungo sguardo,e ritorniamo alla nostra solita posizione.
Quant'è piccolo questo mondo.
Genere: Introspettivo, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Già,Brianne era fatta così.
La solita ragazza che nessuno vorrebbe.

Troppo strana,troppo problematica,troppo tutto.

Alla gente non piace il tutto,a meno che non sia positivo,allora si.
E questo  Brianne non lo capiva proprio; perché la gente vuole la perfezione? La perfezione è noiosa.

Noiosa come lei infondo,o almeno così pensava di essere.

                             * * * *

Quel giorno decisi che sarebbe stato diverso; ero stanca di tutta quella omogeneità.

Come si è stanchi di mangiare ogni giorno il polpettone,prima o poi finisci per odiarlo.

La mia vita è sempre stata così; statica.

E così anche io odiavo la mia vita.

Passavo ore ad inghiottire libri che non mi assomigliavano.
Perché ? Perché avevo bisogno di aprire la mente,e soltanto un libro riusciva a portarmi in un Altro universo.

Strano,penserete. Cosa non  vi sembra strano di me?

Osservo i miei piedi che calciano un sassolino.
Chissà com'è brutta la vita dei sassi.
I sassi hanno una vita? Probabile.

Troppe domande.

Scuoto la testa per allontanare i dubbi e mi ritrovo Peter davanti.

È mai possibile che ovunque vada ci sia lui?

Alzo le sopracciglia in segno di saluto e lo scanso,continuando a camminare.

-vedo che hai iniziato a smettere- ormai mi ha raggiunto e cammina con me.

-ci sto provando- .
Nessuna persona ha mai provato ad aprire un discorso con me così tante volte.

Cos'ho che lo induce a parlarmi?

Mi fermo all'improvviso in mezzo alla strada e lo fisso.
Fa lo stesso anche lui.

-perché mi parli?- spalanco le braccia in segno di domanda.

Alza le spalle.
-perché non dovrei?- punge il fianco con il suo indice.

Ricomincio a camminare.
-perché sono strana e nessuno vuole parlare con me- sussurro senza guardarlo negli occhi.

-allora sono più strano di te- si ferma come ho fatto io precedentemente.

-impossibile- lo guardo per un lungo silenzio.
- e poi non mi piace parlare con le persone strane- continuo.

-ma se hai appena detto che  tu per prima sei strana- alza la voce.

- chi ti ha detto che mi piaccio?- lo guardo per un'ultima volta,poi mi incammino velocemente dalla parte opposta.

                                     * * * * 
Decisi che sarei cambiata da quel momento.
sarei diventata più aperta,più sorridente,meno tormentata.

Osservo peter seduto sulla solita panchina da solo,mentre si tortura le mani.

Mi avvicino e mi siedo accanto a lui,questa volta senza il mio libro.

-oggi invertiamo i ruoli- sorrido.

Annuisce e sorride leggermente,chissà a cosa pensa.
-su parlarmi un po' di te; non so niente se non che il tuo nome è Peter- sorrido

Avevo davvero fatto quella domanda? Ero io quella che stava parlando ?

Io non sono così,non lo sono mai stata,non mi piace aprirmi al mondo.

Allora perché volevo sapere di più su di lui?
I suoi occhi si spalancano alla mia domanda e mi fissa stupito; non era l'unico.

-Mi stai prendendo in giro?- ridacchia.

-non hai voglia di parlare?- alzo un sopracciglio.

-ok,sto al gioco- scuote la testa ridendo.

-Mi chiamo Peter MacOven,nato a los angeles,sono un avvocato e vivo qui dietro. Mhh...- sorride.
-ho 32 anni, single,amo i libri,i film,e mangiare fuori. Sono un uomo strano ma che sa amare davvero- mi guarda dolcemente 

Annuisco memorizzando tutte le informazioni.
-tocca a te- mi guarda silenziosamente.

-Tutto qui? - lo guardo a bocca aperta.

-non sono un tipo interessante,non c'è altro da dire davvero- sorride grattandosi il collo.

-Ok,ok. Sono Brianne Marchand,mio padre è francese e mia madre è americana.Ho 31 anni,sono nata a New York,ho passato un quinto della mia vita in Francia,e vivo qui da 26 anni. Sono un'agente immobiliare,single e amo passeggiare e leggere. In tutto quello che faccio metto l'anima- lo guardo sorridendo.

Non avevo mai sorriso così tanto in una giornata.
Annuisce anche lui e mi guarda.

-Single per scelta?- mi guarda con quel suo sorriso smagliante .

-esiste la scelta di essere single ?- lo guardo ridendo.

-Per alcuni si-

-Naa.Single perché non esiste una mia anima gemella,o almeno non l'ho ancora incontrata-

-Come mai oggi sei così sorridente?- sorride.

-non dovrei?- inarco un sopracciglio.
-Si anzi! Mi piace. - sorride.

Mi chiedo se quell'ultima frase non fosse stata inopportuna.

-dobbiamo ricominciare- sorride.
-abbiamo iniziato male- continua.

-cosa ti piace del ricominciare? Cosa ci vedi di bello e interessante nel futuro? - chiedo dubbiosa,questa volta seria.

-vedo te- risponde.

Queste ultime sue parole mi colpiscono. Cosa intende?
Le mie guance avvampano di botto,e le sento infuocarsi.

Andiamo Brianne non sei timida! Tu sei un pezzo di ghiaccio,non puoi diventare rossa per due parole!

-cosa intendi?- sorrido.
-intendo che sei arrivata tu e mi hai travolto in così poco tempo ,e so che tra di noi c'è altro- gira la testa verso di me.
Il mio cuore velocemente inizia a battere,cosa che nessun uomo era mai riuscito a fare.
Si avvicina lentamente.
-non ci conosciamo affatto- lo guardo seria.

Riesco a vedere i suoi occhi smeraldo,quella barba poco tagliata e quel sorriso che mi fa impazzire.

Che mi fa impazzire?non mi riconosco più.

Si avvicina e gira il busto nella mia direzione.
Mi allontano di poco e continuo a fissare il tramonto.

-cos'è che vuoi veramente?- mi guarda deluso.

-Non lo so neanch'io peter- lo fisso a lungo per poi fissare nuovamente il panorama
.
Era vero,non so cosa voglio.

Mi sono sempre lamentata di non trovare la persona giusta,e poi è apparso lui.
L'unico che non si era spaventato nel parlarmi,con le sue stranezze,il suo sorriso,la sua positività.

Come se un polo positivo voglia parlare con uno negativo.

Lo fisso bene; una strana sensazione mi attraversa.
È così strano da dire,ma mi stavo innamorando.

 

 

  
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