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Autore: Like_a_Butterfly    22/04/2013    4 recensioni
A 21 anni ognuno ha i propri sogni e le proprie paure e ognuno cerca di costruire il proprio futuro come meglio crede. A 21 anni non sei più un ragazzino, ma non sei neanche un adulto, ancora. A 21 anni ti ritrovi a dover affrontare situazioni più grandi di te, che richiedono maturità e responsabilità, ma spesso non sei ancora abbastanza cresciuto da averne nella quantità giusta, e così quelle situazioni diventano insormontabili. Alessandro, Marta, Alice, Luca, Gaia e Tommaso sono amici da sempre. Probabilmente non ricordano neanche più come si siano conosciuti. Ognuno è entrato a far parte della vita degli altri così, in punta di piedi, e dopo quasi 20 anni, durante i quali l' amicizia si è anche tramutata in amore e viceversa, e non sono mancati momenti di sconforto e di dolore, finalmente sono riusciti a raggiungere un sano equilibrio che gli permette di essere ancora uniti. Ma quell’anno qualcosa scombussolerà questo delicato equilibrio, e metterà a dura prova anche i più forti legami. Può l’amicizia essere più forte di tutto? Scelte, sfide, dure verità, che i 6 protagonisti dovranno affrontare, facendo sempre i conti con i sentimenti che legano ognuno di loro agli altri.
Genere: Drammatico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Contesto generale/vago, Universitario
Capitoli:
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In paese non c’è mai molto da fare, ma ci vivono moltissimi giovani e questo lo tiene vivo, in più per fortuna c’è il mare. I ragazzi di solito frequentano i diversi locali che sono qua e là in zona, oppure organizzano feste sulla spiaggia o negli chalet e si ritrovano nel campetto proprio dietro casa di Marta e Alessandro. In estate le spiagge sono sempre affollate, sia di giorno che di notte, ma in quei giorni Marta è costretta a passare i pomeriggi a studiare con Luca, mentre gli altri se ne stanno spaparanzati al sole o a rinfrescarsi in acqua.
Tra una pagina e l’altra, Marta e Luca si prendono una pausa caffè e, mentre Luca si reca in cucina per prepararlo, Marta si avvia verso il bagno, ma lungo il breve tragitto, la sua attenzione è catturata dalla porta della stanza di Luca, socchiusa, che lascia intravedere tutti i poster dei calciatori più famosi, che Luca ha collezionato e appeso alle pareti. Marta non ricorda l’ultima volta che ha messo piede in quella stanza, così, incuriosita, decide di entrare. Trofei e medaglie ovunque, premi individuali e di squadra, sia di tornei che di campionati. Non c’è una mensola o un ripiano che ne sia privo. In un angolo un paio di palloni sgonfi autografati. Sulle pareti una marea di poster, tutti dei suoi idoli, e sulla scrivania un po’ di sue foto, sia recenti che di quando era piccolo, quasi tutte con indosso la maglia della sua squadra. Chiunque, entrando in camera di Luca, può benissimo intuire qual è la sua passione, la sua ragione di vita, quella stessa passione che si è tatuato sulla pelle, come segno indelebile. Il numero 8, che si vede in ogni sua foto, quello che indossa sin da piccolo, Luca se lo è tatuato dietro l’orecchio, per portarlo sempre con sè. E’ il numero con cui ha iniziato e che lo ha portato fin lì. E’ il suo numero portafortuna e forse sarà un segno del destino, ma il numero 8, capovolto, sta ad indicare l’Infinito. Infinito come l’amore che prova per il calcio, Infinito come la passione che lo fa alzare ogni mattina con la voglia di migliorarsi, Infinito come la gioia che prova quando fa un goal, ma Infinito anche come la gratitudine verso i suoi genitori e Infinito come l’affetto che prova per sua sorella o per i suoi amici. Il suo numero non poteva che essere l’8, era scritto nel suo destino. Curiosando tra le carte che Luca tiene sulla scrivania, Marta scorge una foto di una decina di anni prima. Sguardo da furbetto ed espressione di chi ne ha appena combinata una delle sue. Quello è Luca. Guanciotte rosse, due codini e due occhi dolcissimi. Quella è Alice. Marta riconosce, accanto ai suoi amici, anche Marco, il fratello di Alice, e Miriam, sorella di Luca, entrambi più grandi di loro, l’uno di tre anni, l’altra di sei. La ragazza guarda intenerita quella foto, constatando che in fondo nessuno di loro è cambiato molto dal periodo in cui è stata scattata, anche se in realtà di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia.
-Cassie, ma dove sei?- Marta, sentendo la voce di Luca, mette subito via la foto, quando il ragazzo la raggiunge portandole la tazzina di caffè appena fatto. –Oh, eccoti!- Marta ringrazia, cominciando a bere il suo caffè.
-Giusto per curiosità…che stai facendo in camera mia?- Chiede Luca incuriosito.
Marta prende la palla al balzo e decide di fare una domanda che le sta molto a cuore.
-Sei andato a salutare Alice da quando sei tornato?-
Luca all’improvviso si fa serio. Tasto dolente toccato. Coltello nella piaga. Senso di colpa rispolverato. Non si aspettava una domanda del genere, tantomeno da Marta. Luca non ama parlare di Alice, così cerca di farla breve e di fingersi superiore.
-No, ma tanto prima o poi ci vedremo sicuramente in giro. Ostia più di quella non è…-
-Come fai ad essere così cinico? Non credi che tu e lei dovreste parlare e chiarire? Da quando l’hai lasciata non avete più avuto un dialogo praticamente, ma la cosa peggiore è che tu non le hai neanche mai chiesto scusa!- Marta rimprovera Luca, difendendo l’amica.
Cinico…tutti pensano che Luca sia cinico quando si tratta di Alice, in realtà nessuno riesce a capire che il fatto di tenere alla larga questo argomento, o di considerarlo solo superficialmente, è una corazza per lui, è un modo per proteggersi. Rivangare ciò che è successo con Alice lo fa soffrire tremendamente, il suo senso di colpa è Infinito, perché ad Alice lui teneva e tiene ancora immensamente, perciò gli fa male ricordare il modo pessimo in cui lui stesso ha causato la fine di quella storia che all’inizio pensava essere un altro Otto-Infinito della sua vita. Luca abbassa la testa. Non ha il coraggio di rispondere alla provocazione di Marta. Ci ha provato. Ci ha provato tante volte a chiedere scusa ad Alice. Di persona, per e-mail, ha provato a scriverle una lettera e a chiamarla quando era ad Empoli, ma poi gli è sempre mancato il coraggio di portare a termine ciascuna di queste azioni. Nessuna parola sembrava mai appropriata, nessuna sarebbe stata in grado di esprimere il suo dispiacere, in più credeva che Alice non sarebbe mai stata disposta ad ascoltarlo fino in fondo. E come biasimarla? Anche lui si odiava profondamente, quindi poteva capire benissimo quello che provava Alice nei suoi confronti.
-Come…come sta?- Sono le uniche parole che Luca riesce a dire a Marta, le uniche che gli escono dalla bocca mentre giocherella con il cucchiaino e la tazzina ormai vuota, appoggiato su un pilastro della porta della sua stanza.
-Come vuoi che stia? Non si supera così facilmente un tradimento…fa finta che non le importi più niente di te, ma si vede che in realtà ancora ci tiene tantissimo.- Risponde Marta, che decide di non infierire e quindi di non insistere con la domanda che gli ha rivolto precedentemente. -Pensi che un giorno le cose tra voi due torneranno ad andare meglio?- Chiede la ragazza.
-Lo spero, perché ho bisogno di un’amica come lei.-
-Un’amica? Quindi non sei pentito di quello che hai fatto perché in realtà la consideri solo un’amica?-
-Certo che sono pentito! Ho fatto soffrire una persona a cui tengo! Il problema è che…io non la amo, Marta! E anche se quella scappatella ad Empoli non ha significato niente, il nostro rapporto comunque non è stato abbastanza forte da spingermi a resistere alla tentazione. Mi rendo conto che è brutto da dire, ma puoi star sicura che se io l’avessi amata veramente, non ci sarebbe stata mai e poi mai alcuna scappatella con nessuna Silvia di questo mondo!- Centrato in pieno. E’ proprio questo il problema, il motivo che lo ha spinto fra le braccia della fantomatica Silvia di Empoli. Lui non ama e non amava Alice. Forse il guaio è stato proprio mettersi insieme, rovinando lo stupendo rapporto di amicizia che li legava sin dall’infanzia. Non l’amava e, sbagliando, l’ha tradita. E’ stato uno stronzo, non fa che ripeterselo all’Infinito, ma sa amare, e la donna che amerà veramente potrà stare tranquilla, perche avrà la sua più completa fedeltà. Stranamente Luca è riuscito ad aprirsi con Marta. Gli unici con cui ne aveva parlato sono Alessandro e Tommaso, infatti si chiede se abbia fatto bene o meno ad aver raccontato tutto questo alla migliore amica di Alice. Il fatto è che gli è venuto naturale, si è sfogato senza pensarci due volte.
-Ah, questa cosa la sanno solo Tommy e Ale, quindi fai in modo che non esca da qui.- Mette comunque in chiaro Luca.
-Sì, ma Alice deve saperlo, quindi cerca di dirglielo tu il prima possibile, altrimenti lo farò io.-
 
Quella sera Luca e Tommaso sono stati convinti da Alessandro ad andare a vedere la semifinale degli Europei al campetto. E’ rischioso cambiare location, per scaramanzia avrebbero dovuto vederla sempre in casa, solo loro tre, ma Bianca ha insistito tanto per stare con Ale anche quella sera e così hanno accettato. Cosa non si fa per gli amici!
-Finalmente abbiamo finito! Non ne potevo più di starti a sentire!- Afferma Marta stiracchiandosi.
-Ahah, spiritosa! Senti, ma tu hai intenzione di vederla la partita?- Chiede Luca.
-Certo! Al campetto con gli altri…ed è il caso che cominci ad incamminarmi. Sono a piedi!-
-Devi passare a casa prima?-
-No no.-
-Allora prendi la tua roba che andiamo in macchina, vieni con me, tanto ci vado anch’io.-
Marta accetta il passaggio di Luca. I due salgono in macchina e si dirigono al campetto, dove li aspettano gli altri. Quando arrivano e scendono dalla macchina, un’ondata di ragazze si avvicina a Luca e lo circonda.
- Ciao Marra! Luca, quanto tempo, come stai?- Chiedono le ragazze, cercando di attaccare bottone in ogni modo. Luca sembra a suo agio tra tutti quei sorrisetti civettuoli e quegli sguardi languidi, come sempre d’altronde. Marta rimane indietro, per non essere di troppo, e osserva divertita la scena, da lontano. Poco dopo le ragazze si dileguano e Luca si accorge che Marta non è accanto a lui, così si volta, la vede pochi passi dietro di sé e si ferma per aspettarla.
-Pensi di poter accelerare? Sai, vorrei vederla dall’inizio la partita.- Marta, incalzata da Luca, accelera e lo raggiunge.
-Non ti pare vero di avere sempre queste ondate di ochette che ti ronzano intorno, eh?-
-Beh si, in effetti è una cosa a cui non ci si abitua mai. Non ne ho mai abbastanza!- Afferma Luca sorridendo e alzando le spalle, in segno di resa. Marta scuote la testa e ride, senza ribattere. Poco più avanti i due scorgono i loro quattro amici che hanno già preso posto ad uno dei tavoli davanti al maxischermo su cui proiettano la partita. Ci sono tutti, Alice, Gaia, Tommaso e Alessandro, che ridono e scherzano insieme. Tommaso si gira e vede Marta e Luca.
 -Ehi, sono arrivati Cassie e Luca! Ragazzi! Siamo qui!- Chiama a gran voce i suoi amici, agitando una mano in aria per farsi vedere meglio. Luca e Marta raggiungono gli altri e si siedono con loro. L’atmosfera non è delle più distese. Mentre Gaia e Tommaso li accolgono calorosamente, Alice saluta Marta e ignora completamente Luca, che però non demorde e la saluta comunque, senza ricevere risposta. Tra Marta e Alessandro, invece, c’è un timido “ciao”.
-Siete arrivati appena in tempo per l’inno!- Gaia cerca di sciogliere l’imbarazzo che c’è tra i membri del gruppo.
-Ragazzi, ho bisogno di voi qui accanto a me. Luca, Ale, venite, correte!- Afferma Tommaso, con tono solenne.
-Eccolo che ricomincia con l’inno…- Dice Alessandro, sottovoce, a Luca.
-Dai Tommy, lo cantiamo da qui.- Replica Luca.
-No, non se ne parla, ormai è un rituale. Già mi avete costretto a vedere la partita qui, questo almeno dobbiamo rispettarlo! Io ve lo dico, se perde è colpa vostra e non ve lo perdonerò mai!- Insiste Tommaso.
Luca e Alessandro si guardano per un attimo fra loro, poi decidono di accontentare Tommaso, che a volte è peggio di un bambino. I tre ragazzi salgono in piedi sul tavolo e cominciano a cantare a squarciagola l’inno, abbracciati, con la mano sul petto, attirando l’attenzione di mezzo campetto, poi, una volta terminato, scendono dal tavolo e si preparano a seguire la partita.
-Dai! Dai! Dai!- Esclama Tommaso gasato al massimo, battendo le mani.
-Oh, adesso silenzio, non deve volare una mosca!- Afferma Luca, cercando la concentrazione per seguire il match. Marta osserva i ragazzi e si rivolge alle sue amiche.
 -Vi prego, ricordatemi perché abbiamo deciso di vedere la partita con loro!-
-Quanto erano meglio il nostro bel pub o i nostri bei divanetti di casa?- Risponde Alice.
Qualche minuto dopo arriva il primo goal dell’Italia e durante l’intervallo Bianca raggiunge Alessandro al tavolo a cui è seduto con i suoi amici, lo saluta con un bacio, dopodiché saluta tutti gli altri. Alice la guarda dall’alto in basso e le accenna un sorrisetto alquanto falso.
-Eccola la troietta!- Esclama Alice senza farsi sentire dalla diretta interessata.
-Dai, Ali!- La riprende Gaia, che, in questi casi, fa sempre da moderatrice. Marta non fa una piega. Non dice nulla, ma continua a guardare Alessandro e Bianca e la sua faccia dice tutto. Per un attimo Luca incrocia lo sguardo di Marta e riesce a capire il suo stato d’animo, solo guardandola negli occhi. E’ sempre stato bravo nel capire le persone. Luca non è uno che parla molto, ma è un grande osservatore ed osservando chi gli sta attorno riesce a percepirne emozioni e sensazioni. Ad esempio sa benissimo che Marta in quel momento sta provando una rabbia immensa dentro di sé, che cerca in tutti i modi di reprimere, perché è ancora innamorata di Alessandro. Sa benissimo che Alice lo odia con tutta sé stessa, ma non la biasima neanche, perché sa quanto lei abbia sofferto a causa sua. Sa benissimo che Ale in questo periodo è completamente preso da Bianca, che lo attrae davvero molto fisicamente, ma sa anche che il suo unico e vero amore è ancora Marta, deve solo avere il tempo di accorgersene. Poi c’è Tommaso. Luca lo vede seduto per terra, con le gambe incrociate, completamente rapito dalla partita. Luca sa benissimo che il suo unico pensiero ora è come festeggiare se l’Italia dovesse passare il turno. “Che elemento!”, pensa, sorridendo. “Se non ci fosse bisognerebbe inventarlo!”. Forse l’unica che potrebbe competere con lui nel capire meglio degli altri cosa passi nella testa delle persone è proprio Gaia. Anche a lei non sfugge mai niente e sicuramente, guardandosi attorno, avrà intuito come Luca lo stato d’animo dei suoi amici.
Tra goal, momenti di tensione e urla di gioia, la partita si conclude con la vittoria dell’Italia. Il campetto viene invaso da boati, bandiere, trombe da stadio, gridolini, gente che corre da una parte all’altra del prato, esultando. Pochi minuti dopo, molti dei presenti decidono di salire in macchina per far partire i caroselli lungo le vie della città, e così fanno anche i sei amici. C’è una grande confusione, tanto che Alice perde di vista gli altri e, suo malgrado, è costretta a salire in macchina con Ale, insieme a Bianca e ad una sua amica. Tommaso, Gaia, Luca e Marta sono invece più avanti.
-Sono queste le gioie della vita!- Esclama Tommaso, dando un bacio schioccante sulle labbra della sua ragazza. –Luca, io e Gaia veniamo con te!- Lo informa Tommaso.
-D’accordo, andiamo!- Tommaso e Gaia cominciano a correre verso la macchina, e così fa anche Luca. Marta improvvisamente si sente tirare per un braccio, poi un’insolita sensazione. Una stretta calda e forte. Abbassa lo sguardo. Vede la sua mano dentro quella di Luca. Come ci è finita? Marta sente una stretta al cuore e comincia a correre, per stare dietro a Luca, lasciandosi trascinare. Senza neanche pensarci Luca ha preso la mano di Marta, in un gesto che sembra estremamente naturale, e la stringe forte. In quel momento tutto pare essersi fermato. C’è un sacco di gente, ma Marta riesce a vedere solo le loro mani, unite. Il suo cuore comincia a battere più forte. Quella stretta le dà un senso di protezione, che mai le era capitato di sentire da parte di Luca. Cos’è questa strana sensazione? In fondo Luca l’ha fatto solo per non perderla di vista tra la folla. Allora perché le fa quest’effetto? Gaia e Tommaso nella confusione sembrano non accorgersi di niente, poi tutti e quattro raggiungono la macchina. Luca molla la presa come niente fosse ed entra in macchina e così fanno anche Gaia e Tommaso. Marta invece resta ferma, bloccata sul marciapiede, mentre si guarda la mano. Luca la incita ad entrare e lei lo fa. Questa sera i caroselli riempiranno le strade di Roma e di tutta Italia, sarà una notte di grandi emozioni, ma a Marta è bastato un solo istante per provarle tutte. Un istante di Otto secondi, che a lei è sembrato Infinito.
  
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