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Autore: Marsars    22/04/2013    3 recensioni
"Sono passati anni e non l’ho più visto da quel maledetto giorno.
Solo adesso mi rendo conto del grande errore che ho commesso.
Ci ho sofferto troppo..non dovevo perderci tutto quel tempo,non ne valeva la pena.
La notte pensavo sempre a quanto sarebbe stato bello, anche per un solo secondo, sfiorare le sue labbra,avere un suo piccolo abbraccio,niente di più.
Sono passati cinque mesi dalla mia separazione con Bruno..
E solo adesso capisco di aver preso la decisione più giusta.
Essere amati profondamente da qualcuno ci rende forti,amare profondamente ci rende coraggiosi."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: PWP
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Mi spintonò al muro.
"Tu tienila ferma!"
Il ragazzo mi venne dietro e mi strinze forte braccia e gambe. Non riuscivo a muovermi,solo a sputare;ma lo sputo non li faceva allontanare.
Mi tolse i pantaloni ed il resto degli indumenti. Rimasi solo con la camicia che Bruno mi aveva prestato, la quale mi copriva un decimo della coscia.
"Stai calma!"
Io:Lascimi! Ti denuncio! Ti denuncio! Lasciami! Aahhhhhhhh!
Urlavo, ma mi tappava la bocca.
Nessuno passava per quella via. Nessuno poteva sentirmi. Mi ritrovai distesa a terra, con quel maiale che sudava come un porco. Gli sputavo, gli tiravo i sassi minuscoli che trovavo a terra.
L’altro ragazzo continuava a fissare la strada, in modo da capire se nella vicinanze potesse esserci qualcuno.
Continuavo a minacciarlo, ma lui non si fermava.
Fu così che chiusi gli occhi.
Non volevo vedere più niente. Ero sicura che se non avessi osservato la scena, il dolore sarebbe passato più velocemente di quanto pensassi; ma non fu così.
Smisi di urlare, di minacciarlo e capii che avrei rischiato la vita se non fossi stata zitta.
Io:Ti prego *singhiozzo da pianto* lasciami.. Non dirò niente. Dirò che era uno scherzo. Non ti succederà niente.Ti prego.. lasciami ti prego..
Continuava, facendo finta di niente.
"Brava,così. Shhh. Zitta."
Io piangevo in silenzio,non solo per colpa della paura,ma dal dolore.
Mi faceva male tutto il corpo: la schiena era bruciata dallo sfregare con forza nel cemento ed i gomiti erano tagliuzzati dai sassolini sul terreno.
...:Grew guarda! Cavolo ci sono tre ragazzi! due maschi ed una femmina.
A quelle parole iniziai ad urlare. Erano sicuramente loro.
Notai che erano solo tre 14enni impauriti che iniziarono a correre minacciati di morte da quei due maiali che avevo intorno.
"Zitta! Ho detto che devi stare zitta! Non ti farò del male!"
Io:Lasciami ti prego! Mi fai male! Lasciami! *singhiozzo*
Si avvicinò alla mia bocca per baciarmi ma io strinzi i denti e ritirai in dentro le mie labbra.
Iniziò a mordermi quest'ultime.
Prima piano e poi sempre più forte,fino a tagliuzzarmele.
PARTE BRUNO.
La chiamavo al cellulare ma non rispondeva.
La polizia non riusciva a rintracciare la chiamata.
Probabilmente avevano spezzato la scheda del telefono.
Urlavo il suo nome ovunque. Philip ed Erika giravano per tutte le strade della città, ma nessuna traccia di Vanessa.
Piangevo disperato fino a che..
"Ragazzo! Venga con noi, l’hanno trovata!"
Subito salii sull’auto che sfrecciò via, accumolando una nube di fumo nero.
Avvertii Philip ed Erika che riuscirono ad arrivare prima di me.
In un vicolo notai Vanessa distesa a terra, a pancia in giù, che piangeva disperata.
Era nuda.
Coperta solo dalla mia camicia,cortissima.
Un poliziotto la copriva con una coperta cercando di tirarla sù,ma non ci riusciva. Vanessa opponeva resistenza.
Subito noi tre ci avvicinammo a lei, che piangeva a più non posso.
La strinzi fra le mie braccia mentre Philip e Erika cercavano di aiutarmi a portarla dal medico, ma niente.
Li mandai via, chiedendo a loro di sporgere i cassonetti dell’imondizia verso di noi, in modo da fare un effetto “muro”.
Avvertii i poliziotti di andare e mi dissero che presto sarebbe arrivata una psicologa su un’ambulanza.
Philip ed Erika ci lasciarono soli.
Io:Cucciola che ti *singhiozzo* hanno fatto? Amore mio non piangere,ci sono io qui con te..
Lei:Lasciami in pace,voglio morire!
Piangeva senza sosta e non riuscivo a farla smettere.
Notai che i vestiti erano appallottolati in un angolo e le scarpe lanciate alle due estremità.
Raccolsi tutto e finalmente riuscii a farla alzare.
Non si reggeva in piedi, così cercai di vestirla; ma subito urlò:
No! Ce la faccio! Ti prego lasciami sola!*singhiozzo*
Cercava di coprirsi con la maglia,anche se risulatava molto difficile.
Io:Amore lo so che ce la fai, ma ti aiuto io..
La strinzi forte forte a me.
Appoggiò la testa sulla mia spalla ed continuò a piangere.
Lei:Bruno, ho avuto tanta paura..
Io:Shh..Ci sono io. Shh..
Continua.
Pubblico il prossimo capitolo quando avrò le due recensioni tanto desiderate.
  
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