Autore: emme
Fandom: Sherlock BBC
Titolo: Denominazioni volgari
Personaggi: Sherlock/John
Riassunto: Non ha mai fatto caso all'aspetto fisico delle persone.
Rating: Pg
Word: 300 (W)
Generi: Introspettivo
Avvisi: Fluff, Sherlock POV
Note: Ha partecipato all'iniziativa Writing Day @ 24hours_of_fun, con il Prompt #19.
Beta: Nessuno...
Denominazioni volgari
Non ha mai fatto caso all’aspetto fisico delle persone, a meno che non fosse necessario da un punto di vista scientifico o utilitaristico, certo.
Non gli è mai interessato curare il proprio, di aspetto fisico. I capelli così lunghi li porta per il semplice fatto che non sopporta perdere tempo andando a farseli tagliare e i completi di alta sartoria che indossa sono gli abiti che suo fratello gli fa trovare nell’armadio.
John dice che ha buongusto e a Sherlock va più che bene così.
L’unica cosa a cui tiene davvero è un pizzico di teatralità, ma quella è insita nel suo essere: suo padre era esattamente come lui e la genetica – purtroppo, nel caso di Mycroft – non è un’opinione.
Non gli è mai interessato niente della pura estetica, quindi.
Per questo il fatto di essere violentemente e stupidamente attratto dalla pancetta di John lo fa sentire così ridicolo e scoperto.
Ha provato – nella sua mente, sempre nella sua mente – a chiamare quel piccolo deposito di grasso in altro modo, in modo più scientifico, soprattutto.
Ma una pancetta resta pure sempre una pancetta e il fatto che a Sherlock piaccia posarci la testa e addormentarsi lì, come un gatto accoccolato sulle gambe del padrone è qualcosa di talmente umiliante che non sa nemmeno come reagire con se stesso.
Poi un giorno, mentre Sherlock si fa la barba, John – che si sta guardando allo specchio ed è senza maglietta – se ne esce con un: «Sto pensando di iniziare ad andare in palestra...». E ci vuole circa mezzo secondo a Sherlock per dedurre che l’altro si sta riferendo a quell’accumulo adiposo malamente nominato dal volgo “pancetta”.
Sherlock affonda un po’ di più col rasoio e con tranquilla semplicità risponde: «Non pensarci nemmeno.»
E nel riflesso dello specchio può vedere John sorridere divertito.