Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Kristen_97    23/04/2013    2 recensioni
Piccole goccie d'aria,se ne accorse solo adesso,erano imperneate di miasma. Il veleno,il suo veleno. La tossina di quell'odiato.
Promise che la loro resa dei conti non era finita..anzi,era appena cominciata.
E questo..Kayko,lo sapeva.
Genere: Azione, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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10. Infanzia. Una grande sensazione di freschezza le si infiltrò nella pelle,bagnandole le membra di una sostanza benevola. Il giorno era arrivato e anche se aveva le palpebre chiuse Kagome poteva notarlo,vederlo con chiarezza. La ragazza si issò da terra con notevole leggerezza,poggiando i gomiti sul caldo giaciglio: la piccola porzione di pavimento che l'aveva accolta e portata con sé nel mondo dei sogni. Lo soffice trapunta le accaldava le gambe scoperte,mentre le maniche della leggera camicia le si erano arrotolate lungo i gomiti durante la notte. I fatti avvenuti la sera prima le si presentarono alla mente senza bussare,inaspettatamente. Kayko era stata molto vaga; però era assolutamente evidente che non voleva mostrarsi nella sua forma umana e questo le lasciava in beneficio del dubbio. Quando finalmente aprì gli occhi la dolce figura di Sango le si parò davanti: era inginocchiata davanti a lei,mentre la lunga gonna verde scuro le contornava i fianchi formosi e attraenti. I sandali che indossava erano molto comodi,di legno,modello infradito insomma. E fu proprio guardando quelle scarpe che sorrise malinconica e al tempo stesso felice a sé stessa: le ricordavano tante le estati che trascorreva insieme alla madre e il resto della famiglia,o magari in compagnia delle sue amiche. Kagome non era il tipo di ragazza a cui piaceva godersi il sole,anzi, il calore che sprigionava le regalava un leggere senso di fastidio. Odiava le scottature e tutte le sue conseguenze,ma preferì bearsi nei ricordi. Lo trovava confortante. Un ticchettio la riportò alla realtà. Sango le aveva messo tra le mani la piccola scodella che conteneva una sorta di brodo giallognolo,dall'aspetto non sembrava granché però la fragranza che rilasciava era appetitosa e invitante. Spostò il suo campo visivo verso sinistra per trovarsi il monaco Miroku accanto e nella sua solita posizione: gambe incrociate e sguardo concentrato. Il viso gli si era accartocciato in modo appena percettibile,ma era evidente che gli occhi scuri stessero fissando un punto ben preciso. Kagome alzò gli occhi verso il cielo e si mise una mano davanti al viso,arrossendo appena. Inuyasha fece la sua comparsa dalla porta di ingresso e quello che vide la lasciò per un attimo incapace di respirare: i lunghi capelli argentei erano mossi dal vento,mentre un leggero sudore gli imperlava la fronte. Sembravano gocce di rugiada,brillanti e magnifiche anche nella loro banalità. Il lungo abito,come i capelli,si muoveva in modo pigro,ma racchiudeva in sé qualcosa che inaspettatamente la fece sorridere. Il rosso cupo del suo vestiario era qualcosa che le piaceva molto,ed era intrigante,l'aveva sempre pensato. Tutto nella figura del mezzo-demone aveva un non so che di mistico. Anche i profondi occhi color topazio avevano un loro potere: sapevano attirare chiunque,come una calamita,un recettore. Erano profondi come un lago,glaciali,freddi. Poteva perdersi in quell'oceano d'oro,sì,ed era anche capitato diverse volte. La folte e spesse ciglia erano piegate verso il basso a formare diverse rughe sulla sua fronte spaziosa di solito liscia. Quando aprì bocca il ragazzo parve deluso: -Ma come..la nuova arrivata è già andata via?- Kagome lo fissò alcuni minuti,accompagnata da Sango che si sistemò una ciocca dei suoi lucenti capelli castano dietro l'orecchio,accettuando il calore nelle proprie guancie quando notò le "speciali" attenzioni dell'uomo dietro di sé. Miroku fu il più rapido a rispondere,lasciando Kagome basita: -Oh beh dovresti chiedere alla signorina qui presente,lei è stata l'ultima ad avere contatti con lei. Illuminaci Kagome,per favore,dov'è andata Kayko?- la nota divertita nella sua voce e il ringofiamento delle guancie fece intuire alla fanciulla che il ponzo stava a stento trattenendo una fragorosa risata,mentre la mano che precedeva la veridicità del gesto s'era posata sull'addome involontariamente. -Forse è meglio che la ignori Signor Miroku a voltedevo proprio dirglielo,mi risulta difficile riuscire a decifrare il suo comportamento. E comunque dove sia andata Kayko non sono affari nostri. Quello che posso dirvi è che tornerà tra due giorni,e adesso se non le dispiace avrei delle cose da sbrigare.- li informò Kagome passando proprio accanto ad Inuyasha. Nello stesso momento in cui le loro spalle si sfiorarono i due sentirono come una specie di scossa elettrica perforare i loro vestiti. Si fissarono di sottecchi. Kagome strinse il pugno sinistro lungo il fianco e si avviò verso la venerabile Kaede che già sventolava una mano dal campo lì vicino. Quasi le corse incontro mentre ricambiava il gentile gesto. Gli uomini del villaggio s'erano già messi all'opera: infatti continuavano a picchiettare con gli autensili la terra da coltivare. Visto da lontano il campo le era sembrato un piccolo rettangolo,ma adesso,da una prospettiva diversa vide che era molto più esteso. Di Kayko nemmeno le traccie. Quella ragazza la sorprendeva ogni giorno di più,ma la cosa più inquietante era che non riusciva ad abbandonare il pensiero di lei,mentre la sera precedente si complimentava per il profumo della sua pelle. Lei era il primo essere umano-eccenzion fatta di Kaede- a cui il mezzo-demone riusciva ad aprirsi senza difficoltà,con tanto trasporto da farla sentire importante,al sicuro. Ed era vero. Ogni volta che i loro sguardi si incrociavano o le loro bocche si aprivano in due sorrisi spontanei Kagome si sentiva invadere da uno strano senso di familiarità. La venerabile signora era inginocchiata e curva nell'immenso campo e la sua figurava sembrava ancora più piccola rispetto all'immensità del luogo che le circondava. Poggiò anche lei le ginocchia a terra e sfilò delicatamente dalla mano della vecchia diverse erbe medicinali che l'anziana stava accuratamente sistemando su un pezzetto consumato di iuta. -Lasci,faccio io.- affermò convinta. Tentennò un attimo prima di proseguire: -Mi parli di lei,somma Kaede..mi parli di Kayko la prego.- le sue guance liscie da adolescente si confusero tra il rosso dell'imbarazzo e le diverse ciocche di capelli che le si spostarono accidentalmente sul viso. Era così strano. La risata profonda della sua interlocutrice la inchiodò ancora di più nella vergogna,di fatti,permise ad altri filamenti neri di oscurarle la visuale. -E va bene, te ne parlo se è questo quello che più ti preme,figliola.- un profondo senso di tenerezza attanagliò il petto di Kagome,riscaldandola. -Ma cosa vuoi sapere di preciso?- -Com'era da bambina? Cosa le piaceva?- -Oh Kayko da piccola stranamente ti somigliava moltissimo,i ricordi di lei non mi hanno abbandonata. Lei era un tipo molto irruento,quasi incontrollabile ed era decisa,non mollava mai; caparbia,quando si metteva una cosa in testa era difficile diassuaderla. Le piaceva molto..disturbare la gente,sopratutto me. Disturbare non nel senso pessimo del termine; le piacevano le storie e appunto per questo non mi permetteva di chiudere occhio,dovevo aspettare con grande pazienza la notte fonda prima che cadesse nel sonno. Sì lei era particolare. Nonostante questi suoi aspetti per lo più normali in una bambina della sua età c'era una cosa in Kayko che mi lasciava perplessa: la sua forza.- Kagome si fece improvvisamente attenta. -Era capace di sollevare pesi impensabili per la sua statura,quella mormocchia era capace di caricarmi sulle spalle come se fossi una sua coetanea. Ricordo con un sorriso sulle labbra il modo in cui un giorno,per la rabbia fece cadere due barili di legno pieni di saké. Dei ragazzetti si erano presi gioco di me,per scommessa e lei le aveva lasciato un ricordo indelebile nel corpo: diversi morsi nel braccio. Sì,lei arrivava anche a tanto pur di proteggermi.- Kagome era sconcertata. Era davvero così la ragazza che durante la notte l'aveva coccolata,la ragazza tranquilla a cui piaceva immergere i piedi nell'acqua fredda? La ragazza dall'abito folgorante e bellissimo nella sua semplicità? Era davvero basita. -Ma nella vita si cambia- continuò la donna -dopo la morte del padre si impose diverse volte di dare delle svolte positive al suo carattere,e come previsto ci riuscì e con successo oserei dire. Ha sofferto molto,forse anche troppo. Perdere una persona cara e come perdere una parte di sé e considerato il rapporto che i due avevano posso immaginare il modo in cui lei si sia sentita.- Kagome le posò una mano sulla spalla. -E' paragonabile al dolore che ha provato lei alla morte di Kikyo?- sussurrò appena il nome della defunta-rediviva. Sentì il cuore pizzicarle di dolore mentre pensava che il cuore di Inuyasha apparteneva a lei e viceversa. L'avrebbe voluto per sé quel ragazzo. Avrebbe voluto confessarle il suo amore almeno per un attimo,urlare al mondo quello sconfinato sentimento. Eppure stava zitta,muta come un pesce. -Giusta osservazione,ma non devi parlarne se ti fa stare male- le fece notare Kaede. La ragazza si maledisse e morse la lingua. Perché le si leggeva tutto in faccia? Per quale straziante motivo?
  
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