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Autore: Leana    23/04/2013    6 recensioni
Proposal!Klaine
Dopo tanti anni insieme, Blaine si decide a fare la fatidica domanda al suo fidanzato in un modo molto particolare.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Blaine Anderson, Kurt Hummel | Coppie: Blaine/Kurt
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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E’ una proposal!Klaine barra songfic.
La canzone in questione è Porcelain di Moby.
QUA potete trovare il link della canzone. Capirete da soli quando iniziare ad ascoltarla. 
Ci vediamo in fondo, buona lettura!







                                            Porcelain

 
 
 
Da: Blaine
 ‘Fatti trovare pronto alle 20.30 . Passo a prenderti’
 
A: Blaine
 ‘Dove andiamo?’
 
Da: Blaine
 ‘Sorpresa!’
 
Kurt rimase a guardare lo schermo del suo telefono perplesso. In quel periodo Blaine era strano. Dopo che la loro relazione aveva fatto una fine peggio di quella del Titanic, i due non si erano più né visti né sentiti per quasi un anno.
 
Avevano fatto entrambi i loro sbagli, e nonostante sentissero la mancanza l’uno dell’altro, nessuno dei due aveva avuto il coraggio di alzare la cornetta per chiamarlo, anche solo per sapere come stava.
 
O almeno, questo valeva per Kurt che in fondo non aveva mai smesso di tenere a Blaine. Quando lui aveva deciso di lasciarlo, Kurt si era sentito mancare la terra sotto i piedi. Potrebbe sembrare un’espressione esagerata, ma lui avrebbe affidato la sua vita a quel ragazzo che amava più di qualsiasi altra cosa, e vederlo sparire era come non avere il salvagente in un mare in tempesta.
 
Cosa gli avrebbe impedito di affondare, ora che lui non c’era più?
 
La risposta arrivò presto. La NYADA, il suo sogno più grande. Pur di dimenticarsi, anche solo per qualche ora, della persona che gli aveva spezzato il cuore e ci era salito sopra con un carro armato, Kurt si dedicò anima e corpo agli studi.
 
Presto divenne uno dei migliori del suo corso, alla pari con Rachel. Ma alla fine si era reso conto che nemmeno avere successo come cantante lo gratificava.
 
Non senza qualcuno con cui condividere quella gioia.
 
Non senza Blaine.
 
Quell’estate Kurt l’aveva passata in uno stato quasi comatoso. Nemmeno il perenne entusiasmo di Rachel riusciva a tirarlo su. Dentro di sé, Kurt sapeva di star esagerando, ma non ne poteva fare a meno.
 
Giovane com’era, non poteva certo aspettarsi che la sua relazione con Blaine durasse in eterno, come in quei romanzi rosa che tanto amava leggere. Non era né il primo, né l’ultimo a essere stato mollato dal proprio ragazzo, ma lui ci aveva sempre sperato.
 
Credeva in Blaine e nel suo amore. Lui l’aveva salvato, quando tutti gli altri facevano finta di non vedere quello che stava succedendo. Kurt aveva basato la sua vita sul suo amore per Blaine.
 
Era l’unica cosa certa che aveva, e proprio quando si sentiva davvero felice dopo tanti anni, Blaine se n’era andato.
 
Kurt non faceva altro che pensare a lui, alle parole che gli aveva rivolto l’ultima volta che si erano visti, provando a capire dove avesse sbagliato.
 
Tra un pensiero e l’altro, nemmeno si accorse che stava iniziando un nuovo anno scolastico. Spronato per l’ennesima volta dalla sua migliore amica, Kurt riuscì a rimettersi in sesto – con qualche chilo in meno e la pelle decisamente sciupata – per il primo giorno di scuola.
Aveva passato tutta l’estate a piangersi addosso, ma non poteva buttare alle ortiche anche la sua carriera scolastica.
 
I nuovi alunni erano quelli che si notavano di più. Invadevano i corridoi come se fossero a una fiera, schiamazzavano, e si guardavano intorno con gli occhi lucidi. Avrebbero dovuto imparare molto prima di avere la stessa compostezza degli studenti più grandi.
 
Alcuni, però, nonostante la gioia di trovarsi in una delle scuole più famose d’America, erano più contenuti, limitandosi a fare quello che gli veniva detto dai professori senza farsi notare troppo.
 
Tra questi particolari alunni, Kurt non poté fare a meno di notarne uno.
 
Lui alzò la testa e incrociò il suo sguardo.
 
Rimasero a guardarsi da lontano, ignorando chiunque avessero intorno.
 
Poi Kurt lo vide fare un passo nella sua direzione, e poi un altro ancora.
 
In quel momento era come se il suo peggior incubo e il suo sogno più grande si fossero realizzati allo stesso tempo.
 
Blaine lo raggiunse, e fu così che tutto ricominciò.
 
Non passarono due mesi che Kurt e Blaine si ritrovarono avvinghiati l’uno all’altro in uno stanzino delle scope.
 
Kurt non dovette fare nessuno sforzo per perdonarlo. Dopo tutto quel tempo, non sarebbe riuscito a tenergli il muso nemmeno con tutta la forza di volontà che aveva. Non gli sembrava vero riaverlo di nuovo tra le sue braccia, e non aveva nessuna intenzione di lasciarselo scappare di nuovo.
 
Passarono gli anni, ma tra alti e bassi, Kurt e Blaine continuarono ad amarsi. Era proprio vero, il tempo vola quando ci si diverte. Ormai erano arrivati all’ultimo anno di scuola di Kurt, e al penultimo di Blaine.
 
Nonostante la loro età, a New York si erano già fatti un nome. Avrebbero avuto l’imbarazzo della scelta una volta finiti gli studi.
 
Ormai mancavano pochi giorni al termine dell’anno scolastico, e Kurt stava cenando con Rachel quando ricevette quel strano sms da Blaine.
 
La sua migliore amica lo lesse, e da grande amante delle sorprese, costrinse Kurt ad accettare il misterioso invito del suo fidanzato.
 
Non sapendo dove volesse portarlo, Kurt scelse un abbigliamento semplice: jeans scuri aderenti, e una maglia a maniche lunghe. Nonostante l’estate fosse alle porte, faceva ancora freddo dopo il tramonto.
 
Da: Blaine
 ‘Sono sotto casa tua’
 
A: Blaine
 ‘Scendo subito’
 
Kurt gridò un saluto alla sua migliore amica mentre usciva, e si catapultò sulle scale. Nonostante fosse passato tanto tempo, sentiva ancora le farfalle nello stomaco all’idea di vedere Blaine.
 
Aprì con la sua grazia innata il portone della palazzina dove abitava, e attraversò la strada per raggiungere l’auto di Blaine parcheggiata sul marciapiede di fronte.
 
“Ciao amore” lo salutò Blaine una volta che Kurt ebbe richiuso la portiera.
 
Kurt fece un mezzo sorriso, allungandosi per scoccargli un piccolo bacio a fior di labbra.
 
“Ciao” sussurrò a un palmo dal suo viso.
 
“Allacciati la cintura, c’è un po’ di strada da fare”
 
“Dove andiamo?” chiese Kurt mentre faceva quello che gli era stato detto.
 
“Smettila di chiedere, non te lo dirò mai. E’ una sorpresa” rispose Blaine con un sorriso.
 
Il viaggio durò circa un’ora, durante il quale Kurt provò ancora a estorcere inutilmente qualche indizio al suo ragazzo sulla loro destinazione.
 
Ormai erano alla periferia della città, e ovunque guardasse, Kurt poteva vedere solo alberi.
 
“Hai intenzione di uccidermi?” chiese di punto in bianco con tono serio.
 
“Cosa? No! Vedrai, ormai siamo arrivati”
 
Blaine svoltò su una stradina secondaria e si fermò solo quando giunse a una grande radura.
Accostò l’auto a margine di essa e spense i fari, lasciando accese solo le luci di posizione.
 
Lanciò un’occhiata a Kurt che dopo essersi guardato intorno non poté fare a meno di chiedere: “Cosa facciamo qua?”
 
“Scendi” fu l’unica risposta che ricevette.
 
Seppure titubante, Kurt aprì la portiera e scese dall’auto. Intorno a loro, tutto era completamente immerso nell’oscurità, ad eccezione della zona illuminata dai fari dell’auto.
 
“Vieni” disse Blaine prendendolo per mano.
 
A quel contatto, Kurt si tranquillizzò. Sapeva di potersi fidare di Blaine. Con un po’ più di sicurezza, lo seguì fino al centro dello spiazzo. Notò che aveva qualcosa sottobraccio, ma non fece in tempo a chiedere cosa fosse, che Blaine la dispiegò e l’appoggiò per terra.
 
Dopodiché ci si stese sopra, invitandolo con un gesto a fare altrettanto.
 
Lentamente, Kurt si sdraiò supino accanto al suo ragazzo.
 
“Lo senti?” sussurrò Blaine.
 
“Cosa?”
 
“Il silenzio”
 
“Oh” fu l’unico commento di Kurt.
 
Come se si fossero letti nel pensiero, Kurt e Blaine si presero per mano, e alzarono lo sguardo sulla distesa di stelle sopra di loro.
 
“Mi sento piccolo” sussurrò dopo un po’ Kurt per non rompere il silenzio intorno a loro.
 
“Sono belle, vero?”
 
“Già. In città non si riescono a vedere. Non avrei mai detto che fossero così tante”
 
“Kurt?”
 
“Si?”
 
“C’è una cosa che devo chiederti”
 
“Che cosa?”
 
“Resta lì” disse Blaine alzandosi.
 
Kurt lo seguì con lo sguardo fino a quando raggiunse l’auto. Lo vide trafficare con qualcosa, poi tornò indietro.
 
Non appena Blaine si ridistese accanto a lui, lo stereo dell’auto iniziò a riprodurre una sinfonia dolcissima.
 
In mezzo al nulla, erano avvolti soltanto dall’oscurità e dal suono dei violini.
 
Kurt non riconobbe la canzone, ma si godette il momento senza fare domane. Era come se ci fosse un’intera fila di violini che suonavano solo per loro.
 
Blaine si girò su un fianco, gli prese la mano, e si avvicinò per cantargli vicino all’orecchio.
 
In my dreams I’m dying all the time
 
Kurt chiuse gli occhi, lasciandosi cullare dalla voce calda di Blaine.
 
As I wake its kaleindoscopic mind
 
Probabilmente in quel momento stava amando Blaine più di quanto non avesse fatto in tutti quegli anni.
 
I never meant to hurt you
 
I never meant to lie
 
Kurt sapeva che Blaine non aveva mai voluto fargli del male.
Lo amava, e Blaine amava lui.
 
So this is goodbye
 
This is goodbye
 
Rimase in ascolto di quella melodia rilassante, desiderando che quel momento non finisse mai.
 
Tell the time you never wanted me
 
Tell me
 
Ormai Kurt era certo di adorare quella canzone. Gli avrebbe ricordato per sempre Blaine e quella serata.
 
In my dreams I’m jealous all the time
 
Si, ormai Kurt era certo di star sognando, perché gli sembrava di stare su una nuvola.
 
As I wake I’m going out of my mind
 
Going out of my mind
 
Rimasero immobili ad ascoltare le ultime note della canzone. Non appena il silenzio riprese possesso di quel luogo, Kurt aprì gli occhi che sentì subito riempirsi di lacrime.
 
Senza dire una parola, si sdraiò anche lui su un fianco, solo le loro mani intrecciate a dividerli.
 
“Quando ho fatto quell’enorme sbaglio di lasciarti, anni fa, ascoltavo questa canzone ogni giorno. Rispecchiava perfettamente quello che sentivo.
 
“E’ vero, Kurt” riprese dopo una pausa. “Non ho mai voluto farti del male. Ti sognavo spesso, e appena mi svegliavo e mi accorgevo che tu non c’eri, e non ci saresti più stato, mi sentivo perso”.
 
Kurt percorse il profilo di Blaine con la mano libera, ma non disse niente.
 
“Adesso, a distanza di anni, sono sicuro di amarti più di prima”.
 
“Anch’io Blaine. Più di me stesso” sussurrò Kurt.
 
“Per questo devo chiedertelo. Non posso più aspettare”
 
Kurt lo guardò curioso, fino a quando Blaine non si decise a parlare.
 
“Vuoi sposarmi?”
 
Il silenzio piombò nuovamente tra di loro. Kurt aveva gli occhi spalancati per lo shock, ma Blaine non poteva vederlo. Passarono i secondi, fino a quando Kurt non tornò in sé, e fece l’unica cosa che poteva fare.
 
Gli saltò addosso, stringendolo forte come se potesse scomparire da un momento all’altro, e si scambiarono un lungo bacio.
 
“Certo che voglio sposarti!” esclamò non appena si staccarono.
 
Entrambi scoppiarono a ridere, rimanendo abbracciati.
 
L’unica cosa importante era stare insieme.
 
“Sai qual è la cosa più strana?” chiese Blaine passando una mano tra i capelli del suo futuro marito.
 
“Cosa?”
 
“Il titolo della canzone è ‘Porcellana’”








Angolo dell'autrice: 

Allora, l'idea per questa OS mi è venuta per caso.
Mia madre mi faceva sempre ascoltare questa canzone quando ero piccola (è stata pubblicata nel ‘99) e ne sono sempre stata innamorata. 
L’altro giorno mi sono detta ‘sarebbe bellissimo ascoltarla al buio, magari sotto alle stelle’. Da qui a immaginarmi Kurt e Blaine ascoltarla così, il passo è stato breve. Quando poi mi sono accorta del titolo della canzone ero tipo ‘D: WTF?! È perfetta!’.
Ed eccola qui!
Per favore, lasciate un commento anche piccolo piccolo! Ci tengo a sapere cosa ne pensate <3
-- Leana
   
 
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