Capitolo 10 Mikan si svegliò ma … era diversa dal solito. Un’onda di alice scaraventò Yuri a terra lontano da Natsume prima che lei mettesse il proprio sigillo su lui. –“finalmente libera.”-la voce di Mikan era diversa. Natsume non riconosceva più la ragazza che gli piaceva. Era strana. La ragazza si avvicinò al terzo preside ancora avvolto da quella barriera, lo liberò. Estrasse dal petto una falce e comparve un mantello che l’avvolse. Schizzi di sangue sporcarono l’intera stanza. Il terzo preside era stato ucciso. Mikan sulle labbra aveva stampato un ghigno sadico e i suoi occhi erano cambiati: erano diventati rossi come il sangue. Si avvicinò a sua madre e con un colpo secco … la uccise. Poi si avvicinò a Natsume. Stava per colpirlo quando … si fermò. –“non … voglio ucciderti! Scappa. “Mikan voleva risparmiarlo. Un brivido percosse Natsume. Vide davanti a sé, ad un tratto, una bambina. Non aveva nessuna espressione. Era sola. Candida. Bellissima. Un abbraccio e … un bacio. Natsume si avvicinò alla ragazza e … la baciò. Una luce li avvolse. Natsume aveva stretto un patto con Mikan. Sui loro bracci comparvero segni uguali e indecifrabili. Mikan era di nuovo la stessa. Finalmente l’uno capiva i sentimenti dell’altra. La scuola era libera dalla dittatura del terzo preside e sarebbe diventata finalmente … libera. I due si baciarono profondamente e le loro esistenze si unirono e intrecciarono. L’alice di Mikan, finalmente, non era più un pericolo, grazie a Natsume.