Ricordi di un Amore passato

 
Era un giornata scura, nuvole nere correvano veloci nel cielo.
“Signora Lovegood, è l’ora della Pozione” disse l’infermiera, la presi e tornai a guardare fuori…
 
Luna scrutava oltre la finestra mentre sciacquava le tazze con cui avevano fatto colazione, si sentì cingere i fianchi, Harry le baciò il collo.
“Usa la magia!” brontolò poggiando il mento alla sua spalla.
“Mi piace lavare a mano” affermò ruotando nel suo abbraccio baciandolo con trasporto.
Harry si staccò.
“Luna… Ginny vuole fare una gita sui Pirenei per una settimana: non possiamo vederci” si sedette, le guardava la schiena.
“So che non vuoi, non voglio nemmeno io!” lei stava stritolando il bordo del lavabo.
Dopo un po’ sospirò.
“Va bene! Portami qualcosa di carino ma soprattutto divertiti!” si girò e gli sorrise come sempre, ma Harry sapeva che non le era andata giù, Luna lo oltrepassò arrivata alla porta si bloccò
“Uno di quei completini intimi con il corsetto sarebbe perfetto!” il viso di Harry si accese come un cerino, mentre Luna scappava via ridendo.
Sarebbero arrivati in ufficio con un’oretta di ritardo.
 
“Mamma! Guarda che ti ho portato” la voce di Anika mi ridesta dal ricordo.
“Una Puffola Pigmea, che bella!” dssi mentre la creaturina verde smeraldo si guardava intorno dalle mie mani.
“Zio Ron e zia Hermione, ti salutano tanto” sorrisi raccomandandole di ricambiare, parlammo per un’ora, poi andò via e tornai a guardare oltre…
 
Harry apparve in una vampata verde dal camino: era fuori di sé.
Lei subito s’alzò dal divano “Che è successo?”
“Il ministro vuole che parta in missione: domani mattina!” ringhiò.
Sgranò gli occhi: tre mesi di preparativi per fuggire a Capri in incognito andati in fumo, scagliò il libro sul divano.
“Sono i dissidenti Mangiamorte, vero? Quelli vogliono la tua morte!” esclamò terrorizzata, Harry annuì.
“Abbiamo solo stasera. Che vuoi fare?” sembrava triste e dispiaciuto, gli sorrise.
“Preparo qualcosa?” Annuì.
Amava come cucinava, rimasero insieme tutta la notte: coccolandosi e facendo l’amore.
Poi davanti al cammino con la sua divisa da Auror nera, la guardò
“Ti prometto che se torno vivo vengo qui, per sempre!” corse da lui, una strana paura attanagliava loro  il cuore, poi scomparve tra le verdi fiamme, senza tornare mai più.
 
La notte era calata, seduta sulla sedia guardavo le stelle, quando mi sentii chiamare:
“Luna” mi girai.
“Harry, che ci fai qui?” era vestito come lo avevo visto l’ultima volta.
“Vieni Amore!” mi tese una mano.
Mi sentiì improvvisamente stanca, guardai Harry mi sorrideva e non potei negargli la mia mano, lui mi tirò e mi abbracciò.
“Harry lasciami oramai sono una vecchia!” esclamai ritraendomi, lui scosse il capo e indicò la specchiera.
Esaminai il mio riflesso: giovane, come quando stavamo insieme, poi osservai il mio corpo inanimato.
“Anika capirà, hai cresciuto benissimo nostra figlia, se avessi saputo che eri incita non sarei mai partito, perché non me l’hai detto?” nella sua voce immenso era il rimpianto.
“Non ti avrei mai ostacolato” dissi dolcemente, lui mi abbracciò e svanimmo insieme.