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Autore: Ivan_    23/04/2013    1 recensioni
Tralala, Valhöll perché il Walhalla è un posto bellissimo.
Storia di un ragazzo qualsiasi che non aveva niente da fare, a voi
"Mi chiamo Ivan e questa è la storia della ragazza che amo e di come mi piacesse far annegare le formiche nel bianchetto."
Genere: Introspettivo, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Chapter Six.

 

Ed eccomi qui.

< und dann haben wir.. >

chiariamoci. Seguite il mio sguardo.

C'è la M.A. Seduta vicino alla finestra che non degna mai di uno sguardo, lei tiene gli occhi incollati alla lavagna di fronte a lei, le orecchie tese ad ogni noiosa parola che rotola fuori dalla bocca degli insegnanti. Lei ha la sedia coi braccioli, perché si sente importante. Lei non mangia e si imbottisce di integratori perché deve piacere agli altri. Di fianco, alla sua destra, c'è E.d.G. Con i suoi capelli ricci ed occhiali ed anfibi, che fa la parte di quella omeopatica troppo emotiva. Ancora di fianco c'è F.P. Con le spalle larghe, che non vuole smettere di fumare perché ha paura di tornare ad ingrassare, di tornare ai suoi incubi in cui viene preso per il culo.

 

-E intanto -nel mio mondo- ci sono io già a casa a farmi una doccia (a mangiare, a leggere o a smanettarmi, dipende dai giorni).-

 

Seguitemi.

Nel banco dietro le spalle di M.A. C'è A.G. Che dice di essere una falsa magra e vorrebbe vestirsi come le piace, e non come è costretta a vestirsi per non farsi additare come strana, anche se tutti le dicono che è adorabile, s'intende.

Accanto a lei, a destra, c'è E.T. (non l'alieno ora che ci penso) che detiene il ruolo di quella saggia, che fa sempre domande svelte, che protegge le altre sue amiche.

E di fianco a lei c'è C.C. Eterna insicura che nasconde con una faccia da schiaffi tutta la sua dislessia. Mostruosamente brava in tutto quello che è scentifico, estremamente 'io avrebbi voluto.'

 

-Chiariamoci. Non è che a me il tedesco piaccia, però nel mio mondo è passabile. Ha un bel suono. E poi eccita Elena.-

 

Ancora dietro ci sono M.C. (lercia, fastidiosa, disadattata) A.C. Povera malcapitata della triade, ex vegetariana un po' dark e molto incomprensibile per me, ed infine M.V.C. (disadattata, insicura, ansiosa).

 

-dicevo, nella mia testa, mentre faccio scorrere lo sguardo su tutte queste personalità, sono già a casa a perdere tempo davanti al PC, o magari davanti a Mike Rowe che imita un falco.-

 

Nella fila centrale cominciamo con i posti davanti alla cattedra: S.B e A.R, la prima, in un ipotetico inferno dantesco, sarebbe inseguitrice della bandiera bianca. Lei è la donna dell' "è vero" a prescindere da quale teoria tu stia esponendo, magari anche contraddicendoti volutamente, lei sarà sempre d'accordo.

La seconda invece è ben piantata nella sua determinazione. A.R non mangia perché deve entrare nelle taglie sempre più piccole che si propone, oppure si chiude in bagno alla sera e vi resta interminabili quarti d'ora a vomitare l'anima in silenzio.

A.R voleva fare l'avvocato, ma quando l'hanno bocciata ha strappato i suoi sogni. I genitori ad A.R sono convinti che lei spenda tutti i suoi soldi in cibo quand'è a scuola, lei mi dice "far credere alle persone quello che vuoi è molto più facile di quello che pensi."

 

-nel mio mondo questa è una cosa ironica e ingiusta, non capisco per quale motivo lei debba soffrire così e non accettare aiuto. Nel mio mondo le sputerò sulla tomba dopo averci ballato a piedi scalzi, urlerò alla sua faccia di marmo che è stata una cretina, oppure mescolerò le sue ceneri al burro, almeno sarà felice e grassa per una volta. Secondo me se devi stare male per sentirti bene c'è qualcosa che non va. Nell'usare l'opinione della società come metro di misura per sé c'è qualcosa di profondamente sbagliato.-

 

Nella seconda e nella terza fila stanno sedute G.E, M.M, A.G e M.P.

Loro sono il nucleo sparlante della classe, loro portano veleno.

Le prime due hanno da ridire su tutti, ma davanti ti sorridono.

(sola, complessata, emotiva).

(complessata, complessa, fredda).

È a causa della gente come loro che il mondo inizia ad essere un tantino scomodo.

A volte mi sento l'unico a cercare di vedere oltre ai quintali di fondotinta o all'atteggiamento schivo, antipatico o incostante di qualcuno.

Quelle della terza fila piangono per i brutti voti in storia. Hanno entrambe la R strana, una cosa che senza motivo mi da parecchio sui nervi. A.G vive di atletica, studia, ma sembra vuota. M.P fa skate, è misteriosa, non la capisco.

Dietro di loro ci sono S.B con di fianco U.F.F (quante cose scopro ad abbreviare i loro nomi, uff, è appropriato, visto che costui è la cicala della classe, parla di continuo, bocciato più volte e sicuramente complessato.) con accanto A.R (non la stessa di prima).

S.B è innocua, schifosamente ingenua e umoristicamente inopportuna. Ruba le mie battute, ma non le fa nei momenti giusti, cerca di farsi accettare ostentando argomenti che non le appartengono.

A.R è la mia discepola, appassionata di fumetti, inciampa sui suoi stessi piedi, con un piccolo bocciolo malvagio dentro.

 

-nella mia testa intanto '..Traumhaus hat blaue Fenstern..' si tramuta in me che prendo un treno e raggiungo la città vicina. Scendo e all'uscita della stazione c'è Elena che mi aspetta con un gran sorriso e gli occhioni spalancati. Quegli occhi.. dio solo sa quanta luce mangiano, di quanta della mia anima hanno bisogno per non spegnersi.

Io la raggiungo e l'abbraccio, non la bacio, perché una stretta è più intima, perché così può sentire il cuore che mi martella nel petto per l'emozione ogni volta.-

 

Infine c'è la mia fila, quella che io chiudo in bellezza, modestamente.

Davanti a tutti, vicino alla porta, ci sono E.L e S.G, una non brilla d'intelligenza, ma è sempre solare ed entusiasta, l'altra è rozza da morire, appare sicura di sè, è migliorata più di quanto non l'abbia fatto io.

Dietro stanno A.G (un'altra) e S.L. Lei sembra timida, silenziosa, in realtà ho conosciuto un'A.G spiccia e schietta. S.L è il terzo maschio della classe -oltre me e gli altri due- e sta bene in banco con A.G, è silenzioso, scontroso e schivo, ma fa battute esilaranti e battibecca con me in continuazione. Sopravviviamo.

Accanto a me c'è G.D che pensavo mi fosse indifferente, invece ride quando scherzo e ci divertiamo, anche se a scuola non si dovrebbe, ehn?

Lei crede di avere un sedere enorme, tralascia le sue amicizie di sempre per le nuove persone che conosce, ma lo fa senza accorgersene.

Sbircia i miei disegni e mi manda a fanculo con affetto.

 

Nell'ultimo banco in fondo a destra, contro il muro, nell'angolo più buio della classe, c'è una persona che non conosco molto bene.

Si chiama I.M ed è al diciottesimo posto nell'elenco degli alunni della mia sezione. A volte sembra sentirsi fuori luogo, inopportuno, inadatto, non aderente ai canoni sociali di 'normale'. Si perde un pochino tra i rovi della sua fantasia. Racconta aneddoti strani, come quello delle formiche nel bianchetto credo, era una cosa del genere.

Durante le lezioni di tedesco si lamenta perchè sono soporifere, sembra sempre nel suo mondo.

Ma non fraintendetelo, non è che il tedesco non gli piaccia, dice che suona bene, ma forse doveva scegliere quella che appella come V.A
(una Vita Adatta).

  
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