Fanfic su artisti musicali > Taylor Swift
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Autore: Readme    23/04/2013    4 recensioni
"Ma a otto anni, nessuno ti dirà che cantare è solo un bel sogno. A dieci anni, nessuno ti dirà che ovunque andrai, nulla in te andrà bene. A dodici anni, non ti confesseranno che nessuno crederà nella tua musica, perchè a nessuno interesserà davvero quella. A nessuno interesserà il tuo nome, perchè tu sarai solo la fidanzata di qualcuno, la puttana di turno. A quattordici anni, nessuno ti racconterà che il mondo della musica non è fatto di musica, ma di odio, invidia, cattiveria. A sedici anni, quando quella bambina ti riconoscerà per strada, non penserai che forse quando crescerà ti odierà, ti odierà per essere uscita con il suo idolo. E nessuno, ti chiederà mai ad otto anni, se ne varrà mai la pena".
Taylor lascia il mondo della musica dopo lo SNT. Non è la ragazza forte che tutti si aspettavano. Non dopo averle fatto sanguinare il cuore fino ad ucciderla.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta
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Secondo capitolo.











Mi si fermò il cuore. L'adrenalina dello spettacolo era niente in confronto al mio stato in quel momento. Si accorse di me in poco tempo e mi guardò. Credo stesse per dirmi qualcosa, poi, spostò lo sguardo dal mio viso verso il basso, per guardare il modo in cui ero vestita. Chiuse la bocca e spostò gli occhi, ancora una volta, per guardare il numero tredici del mio camerino, sorrise. Trattenni una smorfia, non fu difficile farlo, sentivo il peso di tutto quel tempo passato su un letto, dentro la mia asfissiante camera, pesare sulle mie spalle nude. Mi ressi alla porta appena chiusa del camerino, inumidii le mie labbra un secondo, maledicendo subito dopo il mio nome mentalmente, per aver rovinato il rossetto. - “Cosa ci fai qui” -, volevo essere diplomatica, davvero, avevo immaginato questa conversazione ogni giorno. Ho cercato di riprodurla in una canzone. A volte usciva la rabbia, nei miei sogni o tra le note della chitarra, la mia mano lo avrebbe schiaffeggiato. Altre volte, mi immaginavo piangere, mentre rideva della mia autocommiserazione. A volte, semplicemente facevo quella calma, mentre gli giravo le spalle lasciandolo senza parole. Ma ora era lì, l'aria era satura della sua colonia, la stessa di sempre. Era cresciuto. Ricordo di aver sempre pensato fosse un bambino, la sua risata, ed ora era un uomo, almeno di fatto. La mascella più spigolosa e gli occhi più spenti a stento mi facevano ricordare l'immagine che mi era rimasta di lui. L'ultimo bacio. - “Sei andata via, non ho a.. avuto tem.. tempo di dirti quanto sei stata grande là fuori” - finì incerto la frase, dopo qualche pausa che aveva mandato il cuore su per la mia gola. Avevo la nausea. Non pensavo, non immaginavo di, di provare ancora tanto nei suoi confronti. Ma lui era lì, con una giacca blu sopra la semplice maglia bianca, e lì, sullo scollo una collana con un crocifisso. La collana.




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Flashback.

 

-“Devo andare, ormai è orario” -, spostai il mio viso dalla sua spalla, eravamo rimasti così, mentre Love Actually ricominciava per la terza volta sullo schermo della televisione. Era passato così troppo tempo dall'ultima volta che lo avevo visto, toccato, baciato. In tutta quella storia, pensavo di star impazzendo. Eppure era tornato lì, si era presentato davanti la porta del mio Hotel, con Meredith che miagolava contro la sua gamba. Pensavo davvero di essere impazzita. Quando gli occhi hanno cominciato ad appannarsi, l'ho visto muoversi, ed era proprio lui, lui e i suoi maledetti occhi. Ricordo le sue mani sui miei fianchi, l'urgenza, il bisogno di toccarci, di sapere che era vero. E le sue labbra, lì, sulle mie. Non avevamo fatto niente di diverso quella sera, non eravamo riusciti a dividere le nostre labbra o le nostre mani. L'una riempiva gli spazi vuoti dell'altra. Eravamo sdraiati sul divano quando lui parlò. Sospirai, cercando di non dar voce alla disperazione dovuta ad un'altra addio. - “Già. Vuoi che ti prepari qualcosa? Non hai mangiato” -, sorrisi nascondendo le guance rosse con le mani e poi infilai una mano tra i miei capelli per aggiustarli, le sue mani raggiunsero nuovamente le mie, strinse i miei capelli e poi, pizzicando le mie guance, mi schioccò un bacio. Doveva essere un bacio veloce, lo sapevo, ma non persi l'opportunità di farlo durare ancora di più. Dopo qualche secondo ci dividemmo e posò la sua fronte contro la mia. - “No, non preoccuparti” -, per un attimo parvi confusa dalle sue parole, poi ricordai la domanda di prima.

 

Era già pronto, pronto per partire, con la sacca in mano. Diceva che era sufficiente ciò che teneva lì dentro, il resto lo aveva lasciato a Londra. L'inizio del tour e la promozione del loro primo album, aveva detratto molto tempo alla nostra relazione. Ero orgogliosa di lui, della band interamente, non mi dispiaceva la distanza, era il suo lavoro, il nostro sogno in comune. Il difficile era sopportare il vociare inarrestabile dei giornalisti, ogni giorno era un nuovo litigio tra me e lui per la stampa, foto scattate prima dell'inizio della nostra relazione, in cui veniva ritratto Harry con altre donne, tappezzavano tutti i giornali ed i blog. Internet era un inferno. Giravano interviste di noi due singolarmente che non avevamo mai rilasciato, insulti che uscivano dalla mia bocca verso di lui ogni qual volta che si sussurrava di una rottura. Era difficile. Quei pochi momenti in cui stavamo insieme, dovevamo spenderli in pubblico, per cancellare ogni falsa notizia ed avere pace sul nostro rapporto, almeno per un'altro giorno. Poi il tutto ricominciava. Abigail era lontana e non potevo chiamare Selena ogni volta che mi sentivo male, aveva il diritto di stare con il suo ragazzo. Cercai di assaporare tutti i secondi in cui lo vedevo lì, davanti a me, con i suoi normali gesti. Si mordeva le labbra e scompigliava i capelli, avendo sicuramente paura di trovare qualche fotografo sotto l'hotel. Era una cosa ovvia. Chissà cosa avrebbero scritto. Harry Styles passa la notte con Taylor Swift. E sapevo già cosa avrebbero immaginato. Girai gli occhi, cercando di trattenere le lacrime. Non era facile sopportare gli insulti ed i messaggi pieni di minacce da parte del suo fandom. Non avevo mai immaginato che delle parole potessero fare così male. Avevo raggiunto il culmine quando dissero che non sapevo cantare, ma un intero fandom... non riuscivo a sopportarlo, a volte avevo paura di essere me stessa, perché era quello che odiavano, me. Ho cercato di farmi vedere meno, di non essere troppo appiccicosa ad Harry quando uscivamo pubblicamente, di mettermi da parte quando lo fermavano i suoi fans. Ci provo ogni giorno, ma non è mai abbastanza. - “Tay, stai bene?” -, Aprii gli occhi e vidi i suoi offuscati dalla poca luce nella stanza. Le sue dita tastavano le mie guance alla ricerca di lacrime da asciugare. Il fatto è che non avevo la forza di piangere. Tour, insulti, distanza. Ero così stanca. - “Va tutto bene” - dissi con poca convinzione, lui in cambio mostrò le sue fossette, gliele toccai e lui allargò il suo sorriso. - “Devi andare” -, sfiorai le sue guance con un bacio e poi lo spinsi verso la porta sorridendo. Mi appoggiai nuovamente sul divano, volevo vederlo andare via, per poi ripensare al momento in cui sarebbe tornato. Quando sentii lo schiocco della porta aprirsi però, sentii qualcosa nel mio stomaco e le lacrime rigarono lentamente il mio viso, fino a bagnare il colletto della mia maglia. - “Harry” - sussurrai il suo nome, ma era già uscito. Mi alzai disperata e uscii dalla stanza, lo vidi un po' più lontano, camminava lento. - “Harry!” - cercai di trattenere il mio grido disperato, e asciugai con una manica della maglia le mie lacrime. Harry si girò immediatamente e corse verso di me. - “Taylor, cosa succede, cosa, cosa posso fare?” -, teneva il mio viso tra le sue mani, cosa poteva fare?

 

-“Non andare via” - sussurrai - “Non ce la faccio, non ce la faccio più. Mi odiano, mi odiano tutti, ho solo bisogno, di qualcuno che mi... ho bisogno di te” - non dissi la parola 'amore', non volevo che me le dicesse per compassione. Appoggiò la fronte sulla mia come prima in camera, poi si abbassò e prese dalla sacca un ciondolo, una collana. Sganciò il gancio che la teneva unita, si avvicinò al mio collo e lo richiuse. Il ciondolo scese perfetto sul mio petto, una aeroplano di carta. - “Ogni volta che ti mancherò, ogni volta che penserai che il mondo intero ti odia, guarda questa collana, tienila stretta, perché è una promessa Taylor. Io tornerò sempre da te” -, annuii, distratta dalla bellezza di quel pegno e poi mi baciò, con dolcezza, facendo combaciare il mio corpo con il suo, sentii la collana premere sul suo petto e poi lo strinsi a me.



Fine Flashback.


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Fu l'ultima volta che ci vedemmo, l'ultimo bacio. Ricordo così dannatamente tutto, tutto così bene. E mi aveva mentito. E lui non era tornato. - “Smettila con queste stupidaggini, cosa diavolo vuoi Harry? Perché non puoi avermi seguito fino al mio camerino per, per dirmi solo questo!” - Strinsi i denti e chiusi le mani a pugno. Non avevo gli occhi lucidi, nulla lasciava trasparire in me rabbia o dolore, solo irritazione, perché ero dannatamente irritata dalla sua presenza. - “Hai ragione. Volevo chiederti, volevo sapere se tu sei tornata Taylor, tornata per non andare più via” -. Fui schiaffeggiata dalle sue parole. - “Non sono mai andata via Harry, ero sempre nello stesso posto, con i miei soliti jeans e la mia solita chitarra, nel mio solito mondo. Eri tu quello andato via” - Dissi, mentre il mio cuore batteva ancora più forte, sentivo formicolare le mie gambe, non mi reggevo più in piedi. Così mi girai, dandogli le spalle, come in uno di quei tanti sogni, in una di quelle tante canzoni. Poi mi rigirai, vedendo il suo sguardo confuso, quello stesso sguardo che mi aveva fatto innamorare. Gli mandai un sorriso, non doveva pensare che di lui mi importasse ancora qualcosa.

 

Raggiunsi Selena all'entrata del pubblico, il mio posto era il numero '13', lo aveva occupato la borsa di Selena e il suo primo premio della serata. Quando mi vide mi abbracciò forte e quando mi lasciò andare, cominciò a battere le mani come una bambina. - “Oddio, è stato così eccitante Taylor, era magnifico. Sono gelosa che Abigail sapesse già tutto” - si era impuntata molto su questa cosa, avevo deciso di tenere tutti alla larga dal mio progetto, Red era come un bambino per me, avevo aspettato di essere sopraffatta dal dolore, non avevo capito che invece volevo maturarlo e renderlo qualcosa di forte. Red era questo. - “Andiamo Sel, smettila” - risi e poi l'acclamare del pubblico ci riportò alla realtà, assieme all'assolo di una chitarra. La voce di Liam echeggiò in tutta la sala, assieme al gridare soffocante delle sue fans. Imprecai silenziosamente, tenendomi alla spalla di Selena.

Sel, mi guardò con gli occhi sbarrati e mi strinse la mano. In molti dei miei fans, aspettavano che io prendessi posto, sarebbe stato il coronamento della serata, ma, entrare mentre l'uomo che ha spezzato il mio cuore canta la canzone che ci ha fatto conoscere? Cominciavo a sudare freddo, però poi pensai. Maturare il dolore. Fearless. Lasciai la mano di Selena, guardai il vestito sperando che fosse tutto al posto giusto ed entrai, proprio mentre Harry prendeva il microfono in mano e cantava la sua parte. Molti erano concentrati sull'esibizione, ma altrettanta gente si accorse di me, il mio vestito era... Non era per me. I guanti aggiunti da Selena, partivano dal gomito, qualche strass lo avevo aggiunto anche lì e la spilla al lato del mio viso, era un tocco perfetto. Sorrisi e salutai con la mano, intanto la canzone stava per terminare e all'ultima parte solista di Harry, i nostri occhi si incontrarono. Distolsi immediatamente lo sguardo, chissà quanto tempo ero rimasta a guardarlo, chissà se qualcuno ci aveva visto. Mi guardai attorno e vidi che non era così. Tutti ballavano e ricordando i vecchi tempi, decisi di fare uno speciale replay di me stessa, muovendo la gonna cominciai a ballare con Selena e a cantare, stonando in qualche punto.

 

Non so se qualcuno ne rimase sorpreso o cominciò a confabulare un nuovo scandalo su di me. Non importava. Forse il giorno dopo i giornali non avrebbero ricordato la mia esibizione, ma solo quel muoversi così eccentrico e non da Taylor Swift. Ma si trattava di Harry Styles. Dannazione.

 

La serata andò alla grande, Louis rubò due volte il posto a Selena, cercando di avere una conversazione con me. Amavo Louis, ma non volevo lasciare Sel con gli altri ragazzi, eravamo venute insieme. - “Abbiamo vinto cinque nomination, sono così eccitato” - disse guardandomi e poi sistemandosi i capelli un po' umidi con la mano. - “Io lo sono per te” - sorrisi davvero felice. Era il mio migliore amico. Non c'entrava Abigail, nemmeno Selena, lui sapeva tutto. Quando io ed Harry... Prima della mia pausa, parlavamo, ma raramente. Quando sparii dalla circolazione, fu il primo a cercarmi a Nashville, lì in una di quelle case che avrei voluto abitare da grande quando ero piccola. Io stavo piantando qualche fiore, ero rimasta in camera, a piangere sul letto e sulle sue foto. Quel giorno avevo deciso di uscire, è lì che a mezzogiorno lo vidi arrivare. Non so cosa mi spinse ad accettare il suo invito a pranzo. Forse speravo che mi dicesse quanto Harry fosse disperato per me, quanto il mondo mi amasse, quanto fosse tutta una bugia. In quel bar nessuno ci riconobbe, lui disse che era perché ero dimagrita, non sembravo io. Fui felice per quelle parole, non volevo essere me stessa. Venne a trovarmi ogni giorno o quando poteva. Ricordo che fu lui a darmi la forza di riprendere la chitarra tra le mani. Ricordo che era un mercoledì, quel giorno è speciale, perché ricominciai a vivere.

 

Al ritorno di Selena, eravamo giunti all'ultimo premio degli MTV Music Awards, doveva essere premiato il fandom del cantante più acclamato. Quando presentarono i nominati, mi morsi le labbra. In lista c'erano le Lovatics, le Beliebers, le Directioner e le Swiftie. Mi ero completamente dimenticata della nomination e una lacrima scese sulla mia guancia, non mi ero fatta vedere per così tanto tempo e loro erano rimasti con me. Selena mi strinse immediatamente la mano. Carly era stata invitata a presentare quel premio, così lasciò il microfono, per prendere la busta dove vi era scritto il vincitore. - “Ha vinto il fandom di Taylor Swift!” -.

 

Ero famosa in molte cose. Oltre i miei fidanzati, di me erano conosciute le facce che mostravo ogni qual volta che vincevo qualcosa. Questa volta, mentre sentivo Selena gridare eccitata per me, io rimasi seduta, guardando gli applausi della folla e delle celebrità accanto a me. Non so cosa mi fece riprendere, ma schiusi la bocca e sentii male alle guance per lo sforzo, non sorridevo in quel modo da... da sempre. Strinsi le mani a Selena, l'abbracciai forte e poi ridendo istericamente saltellammo insieme come due bambine. Strinsi la mano ed abbracciai le persone che sedeva alla mia fila, attraversai il corridoio principale, sperando di non inciampare, quando mi avvicinai alla fila dei One direction, vidi Louis sporgersi, rubare il posto a Zayn ed aspettare il mio arrivo, sorrisi con gli occhi lucidi, mentre affrettai il passo. Giunto affianco a lui, ci toccammo le mani per poi scambiarci con queste il nostro rituale dell'amicizia. I pugni chiusi che si toccavano e poi il cuore che formavamo con le nostre mani unite. Era spettacolare. Lo lasciai andare e salii in fretta i gradini che mi portavano al palco, abbracciai Carly e alcune persone che l'accompagnavano, mi diede il premio e mi avvicinai al microfono. Lo sistemai più in alto. Poi guardai il pubblico. Non mi odiavano, non ero una puttana per loro o la ex ragazza di qualcuno. Alcune lacrime sfuggirono dai miei occhi, e altre urla mi raggiunsero. Il mio nome veniva esclamato dalla folla. - “Sono diventata più alta. Stupidi tacchi” - sorrisi ironica e ricominciai a parlare. - “So che molti artisti dicono 'Non me l'aspettavo', perciò perdonate il fatto che dirò anche io questa stessa frase, perché non me l'aspettavo. Quest'ultimo periodo della mia vita è stato orribile. Sapete c'è quel periodo in cui pensi che lottare per i propri sogni sia fantastico. E' come quando hai quindici anni, credi in tutto, non aspetti niente, te lo guadagni, ma quando raggiungi il tuo sogno, quando lo realizzi, vivi quel momento perfetto. Ma come ho detto è un momento” -, abbassai la testa e mi inumidii le labbra, rialzai gli occhi e strinsi ancora più forte il premio tra le mie mani. - “Poi tutto cade a pezzi, vedi scivolare tutto davanti ai tuoi occhi e la cosa che più fa male è che non puoi farci niente. Devi solo vivere, continuare a lottare o lasciarsi abbattere. Non mi merito questo premio. MTV avrebbe dovuto crearne uno per ognuno di voi.” -, fui immediatamente interrotta dal pubblico e da qualche applauso. - “Non lo dico per sembrare, per sembrare umile, dico semplicemente la verità. Ho cercato di trasmettere con le mie canzoni che, favola o no, sei una principessa, che odio o amore, tu ce la puoi fare, perchè non devi avere paura. Perchè non avere paura è avere paura, ma non lasciarsi uccidere da questa. Io mi sono lasciata uccidere, ho toccato il fondo, vi ho tradito e mi chiedo come abbiate potuto supportarmi anche dopo l'orrore che rappresento. Perciò, grazie, grazie ragazzi, siete... Ho pensato che il mondo mi odiasse. Dovreste odiarmi ora voi per questo. Ci siete sempre stati per me, siete stati il mio bellissimo ed incredibile miracolo, solo non l'ho saputo vedere” - Asciugai con una mano qualche lacrima e lasciai il microfono, Carly mi indicò la strada giusta per uscire ed ora che avevo i loro occhi sulla mia schiena, che sentivo le urla, che avevo visto qualcuno commuoversi con me, sapevo che non sarebbe stata l'ultima volta, sapevo che non avrei lasciato tutto questo mai più. Like ever.

 

Sentivo i suoi occhi verdi marchiarmi la schiena. Un'altro suo segno nella mia vita oltre alla calda impronta lasciata sul mio cuore.






















Angolo dell'autrice:

Salve! Ci ho messo un po' a scrivere questo capitolo e so che è MOLTO lungo - tre pagine di word - ma non volevo tagliare, cioè, no.
Ho fatto fiasco (?) Non ha recensito nessuno, forse perchè tratto della storia Haylor - ammetto che non ha avuto molto successo - ma ho letto molte storie su questa coppia, storie di inglesi, molto, molto, molto belle. Voelvo provarci anche io. Cioè, ci provo.
Ringrazio chi mi ha messo nelle seguite, ho postato giusto perchè ho visto che qualcuno mi seguiva davvero e mi sono gasata lol

Spero in una qualciasi critica positiva o no, alla prossima (:

 

  
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